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Diritto Immobiliare

Pagamento somma a saldo permuta immobiliare

In tema di obbligazioni alternative, la scelta della prestazione da eseguire spetta al debitore, salvo diversa pattuizione. Una volta effettuata la scelta, l’obbligazione diventa semplice e il debitore è tenuto ad eseguire la prestazione scelta. La parte che agisce per l’adempimento dell’obbligazione non può richiedere il pagamento di una somma di denaro se la scelta è caduta su una diversa prestazione.

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Accertamento di servitù di passaggio

La sentenza chiarisce i requisiti per l’acquisizione di una servitù di passaggio sia per usucapione che per destinazione del padre di famiglia. In particolare, per l’usucapione, è necessaria la prova dell’esercizio continuo, ininterrotto e *uti dominus* del diritto per un periodo di venti anni. Per la destinazione del padre di famiglia, è necessario che i due fondi, servente e dominante, siano stati di proprietà dello stesso soggetto e che questi abbia posto in essere opere visibili e permanenti destinate al servizio del fondo dominante. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che non fossero stati provati i requisiti né per l’usucapione né per la destinazione del padre di famiglia.

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Divisione contribuzione al mutuo dopo la convivenza more uxorio

La sentenza definisce i criteri di ripartizione dei beni e degli oneri finanziari al termine di una convivenza more uxorio. La Corte esamina la validità della domanda di restituzione di parte del corrispettivo della vendita di un immobile cointestato e analizza le eccezioni di donazione indiretta e adempimento di un’obbligazione naturale relative al pagamento di un mutuo da parte di uno solo dei conviventi.

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Restituzione somme e arricchimento senza causa tra ex conviventi

In tema di convivenza more uxorio, il convivente che abbia sostenuto spese per l’acquisto e la ristrutturazione di un immobile di proprietà esclusiva dell’altro convivente può agire per ottenere la restituzione delle somme erogate. In assenza di un contratto di mutuo, trova applicazione l’azione di arricchimento senza causa ex art. 2041 c.c.. Il divieto di nova in appello, ex art. 345 c.p.c., si applica anche alle mere contestazioni di fatto non sollevate in primo grado. La mancata indicazione della causale nei bonifici bancari non consente di imputare il pagamento ad un debito specifico, in presenza di altri rapporti debitori tra le parti (art. 1193 c.c.).

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Contratto preliminare e definitivo, conformità del nuovo accordo

La presunzione di conformità del nuovo accordo alla volontà delle parti può, nel silenzio del contratto definitivo, essere vinta soltanto dalla prova – che deve risultare da atto scritto ove il contratto abbia ad oggetto beni immobili – di un accordo posto in essere dalle stesse parti contemporaneamente alla stipula del definitivo dal quale risulti che altri obblighi o prestazioni, contenuti nel preliminare, sopravvivono al contratto definitivo (Cassazione, Sez. A tale stregua, in sede di interpretazione del contratto definitivo, non vi è alcun obbligo per il giudice del merito di valutare il comportamento delle parti ex articolo 1362 c. c. , comma 2, (come, invece, sostenuto dal ricorrente), e di prendere in considerazione il testo del contratto preliminare (cfr. ,

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Inefficacia del contratto di locazione transitoria

Ai fini della validità di un contratto di locazione transitoria è necessario che l’esigenza transitoria, del conduttore o del locatore, sia specificamente indicata nel contratto, al quale deve essere allegata idonea documentazione comprovante la stessa. In mancanza di tali elementi, il contratto si considera di locazione ad uso abitativo di durata ordinaria quadriennale.

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Mancato pagamento canoni d'affitto di fondi rustici

In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per il pagamento di canoni di locazione, il creditore è tenuto a provare il titolo del credito, mentre il debitore deve provare l’avvenuto pagamento o altri fatti estintivi o impeditivi. L’omessa indicazione specifica del tasso di interessi moratori nel ricorso e nel decreto ingiuntivo non inficia la validità del provvedimento, applicandosi in tal caso il tasso legale.

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Costruzione realizzata in costanza di matrimonio

dispone che non costituiscono oggetto di comunione legale i beni acquistati dal coniuge per effetto di successione. Posto che il terreno non era compreso nella comunione legale, si doveva escludere che la costruzione realizzata in costanza di matrimonio e in regime di comunione legale da entrambi i coniugi su quel terreno fosse stata acquistata in comproprietà tra i coniugi, dovendosi applicare il principio generale dell’accessione di cui all’art.

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Contratto preliminare e identificazione del bene immobile

L’oggetto del contratto può essere determinato o determinabile art. occorre che, nel preliminare stesso, l’immobile sia esattamente precisato con indicazione dei relativi confini e dati catastali, dovendo la sentenza corrispondere esattamente al contenuto del contratto, senza poter attingere da altra documentazione i dati necessari alla specificazione del bene oggetto del trasferimento” (Cass.

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Preliminare di preliminare, diritto alla provvigione

Il principio enunciato dalle Sezioni Unite – poi ribadito da Cass. 3, Sentenza n. 24445 del 21/11/2011), determinandosi, quindi, la formazione di un orientamento – ormai diventato essenzialmente uniforme – contrario al riconoscimento del diritto del mediatore alla provvigione nel caso di conclusione di un mero “preliminare di preliminare”.

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Contratto preliminare, esistenza di un vincolo reale sul bene

Contratto preliminare, esistenza di un vincolo reale sul bene oggetto del futuro trasferimento che non sia stato dichiarato.

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Locazione a uso diverso da abitazione, titoli autorizzativi

Non è configurabile la nullità del contratto di locazione a uso diverso da abitazione per l’assenza o il difetto del requisito causale, ove il bene concesso in godimento venga ritenuto inidoneo all’uso pattuito in ragione dell’impossibilità di ottenere i provvedimenti o i titoli amministrativi, autorizzativi o abilitativi, per l’esercizio dell’attività imprenditoriale dedotta in contratto. n. 11964 del 16/05/2013; n. 20796 del 20/08/2018; n. 17557 del 21/08/2020); Nel diverso caso, in cui il bene concesso in godimento non risulti utilizzabile per il mancato ottenimento dei titoli amministrativi abilitativi, occorre piuttosto ragionare sul piano dei reciproci obblighi contrattualmente assunti dalle parti e, conseguentemente, sul terreno delle responsabilità dell’una o dell’altra parte per l’inadempimento delle obbligazioni contratte.

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Certificato di agibilità, obbligo di informazione del mediatore

L’obbligo ex articolo 1759 c. c. , comma 1, consente di configurare la responsabilità del mediatore anche ove questi dia informazioni obiettivamente non vere su fatti di indubbio rilievo, dei quali egli non abbia consapevolezza e che non abbia controllato. Nel delineare l’ambito della responsabilità del mediatore professionale, la giurisprudenza esclude che questa possa estendersi ad indagini di carattere tecnico, quale quella nella specie consistente nella verifica delle condizioni per il rilascio del certificato di agibilità che esulano obiettivamente dal novero delle cognizioni specialistiche esigibili in relazione alla categoria professionale di appartenenza (Cass. ,

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Collegamento del contratto con gli Emirati Arabi Uniti

Con atto di citazione del 6 novembre 2012, la XXX s. p. a. conveniva la YYY dinanzi al Tribunale di Vicenza, per sentir dichiarare la nullità per mancanza dell’oggetto, o in subordine la risoluzione per inadempimento del contratto preliminare sottoscritto dalle parti in data 6 maggio 2008 in Vicenza, con conseguente condanna alla restituzione della somma di € 375.000,00. Unite, 23 luglio 2021, n. 21665), la quale era volta ad “accertare e dichiarare la nullità del contratto preliminare sottoscritto in data 6 maggio 2008 in Vicenza tra la XXX S. p. A. e la YYY per tutte le ragioni esposte in narrativa, ed in particolare per la mancanza dell’oggetto, e per l’effetto condannare la convenuta alla restituzione della somma di euro 375.000,00.

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Occupazione senza titolo dell’immobile

Occupazione senza titolo da parte dei convenuti che non ha formato oggetto di contestazione.

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Conduttore che ha arrecato gravi danni all'immobile

Nel caso esaminato, i giudici del merito hanno ritenuto oggettivamente giustificato il rifiuto della restituzione della cosa locata, da parte della società locatrice, ai sensi dell’articolo 1590 c. c. , comma 1, in quanto il deterioramento dell’immobile offerto in restituzione non poteva ritenersi normale, ma era superiore a quello corrispondente all’uso della cosa in conformità del contratto e richiedeva interventi straordinari di riparazione.

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Contratto di compravendita a corpo

Nel caso esaminato, la Corte di Appello, dopo aver dato atto che le parti avevano individuato il bene, tanto nel preliminare che nel definitivo, con riferimento alle sue caratteristiche ed alle planimetrie, ha affermato che l’indicazione dell’estensione del bene stesso avesse valore meramente indicativo, trattandosi comunque di vendita a corpo e non a misura, ed avendo le parti inteso indicare la superficie commerciale del bene compravenduto. La seconda ipotesi, invece, non assicura analoga certezza nella perimetrazione dell’applicabilità del rimedio in esame, poiché fa confluire la verifica dell’intenzione delle parti di assoggettare il loro regolamento negoziale al rimedio di cui all’articolo 1538 c. c. , comma 1, nell’ambito del procedimento di interpretazione del contratto e di ricostruzione della volontà delle parti stesse.

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Pagamento in corso di causa dei canoni di locazione

Il pagamento in corso di causa dei canoni di locazione non esclude la valutazione della gravità dell’inadempimento.

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Opposizione a decreto ingiuntivo, locazioni

Opposizione a decreto ingiuntivo, controversia in materia di locazioni, ricorso depositato entro il termine perentorio di quaranta giorni.

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Contratto di compravendita a corpo

Qualora le parti concludano un contratto di compravendita a corpo indicando, nell’ambito di esso, la misura del bene compravenduto, si applica il rimedio di cui all’articolo 1538 c.c., comma 1, in presenza di una divergenza quantitativa della misura del bene maggiore di un ventesimo di quella indicata nel contratto. Resta salva la facoltà delle parti di escludere l’efficacia della norma dianzi richiamata, mediante specifica clausola negoziale, pur in presenza dei requisiti previsti per la sua applicabilità

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