LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Improcedibilità ricorso: onere deposito notifica
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso presentato da alcuni condomini in una causa relativa alla proprietà di un sottotetto. La decisione si fonda su un vizio procedurale: i ricorrenti, pur avendo dichiarato che la sentenza d'appello era stata loro notificata, non hanno depositato tempestivamente la relativa relata di notifica. La Corte ha ribadito che tale adempimento è un onere imprescindibile a carico del ricorrente per dimostrare la tempestività dell'impugnazione, e la sua omissione non può essere sanata tardivamente, determinando l'inevitabile improcedibilità del ricorso.
Continua »
Simulazione assoluta: trasferimento tra coniugi nullo
La Corte di Appello di Firenze conferma la sentenza di primo grado che dichiara la simulazione assoluta di un trasferimento immobiliare tra coniugi. L'atto, privo di corrispettivo e giustificato da un patto fiduciario mai provato, era stato posto in essere dal marito, fideiussore di una società indebitata, al solo scopo di sottrarre il bene alla garanzia dei creditori. La Corte ha ritenuto prevalenti le prove presuntive (tempistica, rapporto di parentela, assenza di pagamento) rispetto alle difese degli appellanti.
Continua »
Azione revocatoria: vendita immobile tra coniugi
La Corte d'Appello di Firenze ha rigettato l'appello di due coniugi, confermando l'inefficacia della vendita della quota di un immobile dal marito alla moglie. La sentenza stabilisce che l'azione revocatoria è esperibile anche in presenza di un credito litigioso. La Corte ha ritenuto che la vendita avesse creato un pregiudizio concreto per i creditori (eventus damni) e che entrambi i coniugi fossero consapevoli di tale pregiudizio (scientia damni), data la situazione di difficoltà finanziaria delle società garantite dal marito e lo stretto rapporto familiare.
Continua »
Ipoteca su immobile abusivo: la Cassazione dubita
Una società creditrice deteneva un'ipoteca su un terreno. Successivamente, i debitori vi hanno costruito un edificio abusivo, portando all'acquisizione gratuita del bene da parte del Comune. I tribunali di merito hanno ritenuto che tale acquisizione estinguesse l'ipoteca. Le Sezioni Unite della Cassazione, tuttavia, hanno sospeso il giudizio, sollevando una questione di legittimità costituzionale. Il dubbio riguarda la compatibilità di una norma che cancella la garanzia di un creditore incolpevole, senza indennizzo, con i principi di ragionevolezza, del diritto di azione e della tutela della proprietà, con particolare riferimento all'ipoteca su immobile abusivo. La parola passa ora alla Corte Costituzionale.
Continua »
Doppia conforme: quando il ricorso in Cassazione è out
Un acquirente cita in giudizio la parte venditrice per una presunta difformità nei confini di un immobile. Sia il Tribunale che la Corte d'Appello respingono la domanda. La Corte di Cassazione dichiara il successivo ricorso inammissibile applicando il principio della "doppia conforme", in quanto le due decisioni di merito si basavano sul medesimo percorso logico-argomentativo e sulla stessa valutazione dei fatti, impedendo un riesame nel merito da parte della Suprema Corte.
Continua »
Risoluzione preliminare di vendita: cosa succede?
Una società acquirente ha richiesto la risoluzione di un contratto preliminare di vendita per un terreno, a seguito del diniego del permesso di costruire da parte del Comune. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che un impedimento temporaneo alla edificabilità, dovuto a incertezze amministrative poi superate, non costituisce un inadempimento grave del venditore tale da giustificare la risoluzione preliminare di vendita. La Corte ha inoltre considerato la condotta di entrambe le parti, sottolineando l'inerzia della stessa società acquirente nel non informarsi sullo stato della pratica.
Continua »
Esecuzione in forma specifica e rilascio: il giudicato
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un occupante di un immobile di edilizia popolare, stabilendo che il precedente rigetto di una domanda di riscatto non costituisce giudicato e non impedisce una successiva azione di esecuzione in forma specifica (ex art. 2932 c.c.) da parte dei promissari acquirenti. La Corte ha inoltre confermato la legittimità della condanna al rilascio dell'immobile, anche se condizionata al passaggio in giudicato della sentenza di trasferimento della proprietà, e ha respinto la richiesta di risarcimento per l'aumento di valore del bene, limitando il rimborso alle sole spese per i miglioramenti.
Continua »
Assegnazione casa familiare e fallimento: la decisione
La Corte d'Appello di Firenze ha rigettato l'istanza di sospensione di una sentenza, chiarendo i limiti di opponibilità dell'assegnazione casa familiare al fallimento della società proprietaria. La Corte ha stabilito che un provvedimento di assegnazione non trascritto prima della dichiarazione di fallimento ha un'opponibilità limitata nel tempo. È stato inoltre ritenuto non sufficientemente provato il pregiudizio grave e irreparabile, poiché gli appellanti disponevano di altri immobili idonei a soddisfare le loro esigenze abitative, anche in presenza di una figlia con disabilità.
Continua »
Negozio fiduciario: la prova in ambito successorio
In una complessa disputa ereditaria tra fratelli, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un erede che contestava la decisione dei giudici di merito. Il caso verteva su un'azione di riduzione per lesione di legittima e sulla qualificazione di alcune operazioni patrimoniali, tra cui la presunta esistenza di un negozio fiduciario relativo a quote di una società monegasca. La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non consente un riesame dei fatti e che le censure, in presenza di una "doppia conforme", devono evidenziare vizi logico-giuridici e non mere interpretazioni alternative delle prove. Il ricorrente non è riuscito a dimostrare l'esistenza del negozio fiduciario né a invalidare le valutazioni probatorie delle corti inferiori.
Continua »
Proprietà demaniale e usucapione: la Cassazione
Una società che gestiva una funicolare rivendicava la proprietà di un bar adiacente, sostenendo di averlo acquisito per usucapione. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo un principio fondamentale: una proprietà demaniale non può essere acquisita tramite usucapione. La decisione si basa anche sul concetto di "doppia conforme", che limita l'accesso al giudizio di legittimità quando due sentenze di merito sono concordi.
Continua »
Provvigione mediatore: quando è dovuta dopo la scadenza
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che riconosceva la provvigione a un mediatore immobiliare per una vendita avvenuta un anno dopo la scadenza dell'incarico e a un prezzo dimezzato. La Suprema Corte ha ribadito che, per avere diritto al compenso, il mediatore deve provare un 'nesso di causalità adeguata' tra la sua attività e la conclusione dell'affare, non essendo sufficiente il semplice fatto di aver messo in contatto le parti inizialmente.
Continua »
Eccezione di decadenza: i termini per l’appaltatore
In un caso di appalto per lavori edili, la Corte di Cassazione ha chiarito i termini per sollevare l'eccezione di decadenza dalla garanzia per vizi. La Corte ha stabilito che tale eccezione deve essere proposta dall'appaltatore entro e non oltre la prima udienza di comparizione, e non successivamente tramite memorie istruttorie. La sentenza impugnata, che aveva ritenuto tempestiva un'eccezione sollevata tardivamente, è stata cassata con rinvio, affermando un principio fondamentale sulla scansione delle preclusioni processuali.
Continua »
Donazione verbale immobile: vale per l’usucapione?
Una persona riceve un immobile tramite una "donazione verbale immobile", un atto legalmente nullo per il trasferimento di proprietà. Dopo la morte del donante, l'erede agisce per riavere il bene. La Corte di Cassazione ha stabilito che, sebbene la donazione verbale sia nulla per trasferire la proprietà, è un atto idoneo a trasferire il possesso. Di conseguenza, il beneficiario può iniziare a contare il tempo necessario per l'usucapione (acquisto per possesso prolungato) dal momento della donazione, senza dover dimostrare un successivo atto di trasformazione della detenzione in possesso. La sentenza della Corte d'Appello è stata annullata.
Continua »
Doppia conforme: ricorso inammissibile in Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due promittenti acquirenti in una causa per inadempimento di un contratto preliminare immobiliare. La decisione si fonda sul principio della "doppia conforme", poiché la sentenza d'appello aveva confermato la decisione di primo grado basandosi sulle medesime ragioni. La Corte ribadisce che, in tali casi, non è possibile contestare in Cassazione l'omesso esame di fatti decisivi.
Continua »
Interruzione prescrizione: il giudice decide d’ufficio
La Corte di Cassazione chiarisce che l'interruzione prescrizione di un diritto, come quello al trasferimento di un immobile, è un'eccezione rilevabile d'ufficio dal giudice. Se dagli atti emergono prove del riconoscimento del diritto da parte del debitore, il giudice deve considerarle, anche se la parte interessata non ha formalmente sollevato una controeccezione. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva ignorato le prove testimoniali in tal senso, rinviando la causa per una nuova valutazione.
Continua »
Impugnazione lodo arbitrale: limiti e poteri del giudice
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società consortile contro la decisione della Corte d'Appello che aveva annullato un lodo arbitrale. La sentenza chiarisce i limiti del giudizio di impugnazione lodo arbitrale, affermando che la riqualificazione giuridica della controversia da parte del giudice non costituisce un'invasione nel merito, ma un corretto sindacato su un errore di diritto commesso dagli arbitri. I motivi che tendono a un riesame dei fatti sono inammissibili in sede di legittimità.
Continua »
Provvigione mediatore: quando è dovuta?
La Corte di Cassazione chiarisce quando sorge il diritto alla provvigione del mediatore. Analizzando un caso di preliminare di vendita firmato da un solo comproprietario, la Corte stabilisce che la conclusione di un 'affare', inteso come qualsiasi atto che crei un vincolo giuridico tra le parti, è sufficiente a far maturare il diritto alla provvigione. L'ordinanza sottolinea inoltre un importante principio processuale: se la decisione di merito si fonda su due autonome ragioni, l'appellante deve contestarle entrambe, pena l'inammissibilità del ricorso.
Continua »
Accordo scritto lavori extra: la Cassazione decide
In una disputa su un contratto di appalto, la Corte di Cassazione ha stabilito che se le parti prevedono un accordo scritto per lavori extra, questa clausola deve essere interpretata letteralmente. La Corte ha annullato la decisione di merito che aveva riconosciuto il compenso per opere aggiuntive basandosi su un presunto accordo verbale, in violazione della chiara previsione contrattuale che richiedeva un 'accordo aggiuntivo scritto' prima dell'inizio dei lavori. La sentenza ribadisce la centralità del criterio letterale nell'interpretazione dei contratti.
Continua »
Errore forma appello: quando è inammissibile
Un promittente venditore impugna una sentenza utilizzando un ricorso anziché l'atto di citazione. A causa di questo errore forma appello, l'atto viene depositato ma mai notificato alla controparte entro i termini. La Corte di Cassazione conferma l'inammissibilità del gravame, sottolineando che l'errore iniziale della parte è decisivo e non può essere sanato da presunti ritardi della cancelleria del tribunale.
Continua »
Usucapione tra coeredi: i limiti della prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 445/2024, ha rigettato il ricorso di un coerede che chiedeva l'usucapione di un bene ereditario. La Corte ha ribadito che per l'usucapione tra coeredi non è sufficiente il semplice godimento del bene, ma è necessaria la prova di un possesso esclusivo, manifestato con atti incompatibili con il diritto degli altri eredi. Il caso riguardava la divisione di una comunione ereditaria, in cui uno degli eredi si opponeva sostenendo di aver usucapito un podere. La sua domanda è stata respinta in tutti i gradi di giudizio.
Continua »