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Diritto Immobiliare

Azione di rilascio di terreni concessi in comodato gratuito

In tema di comodato, il comodante può agire per la restituzione del bene concesso dimostrando la consegna e il rifiuto alla restituzione. La scadenza del termine convenuto determina l’obbligo di restituzione e il relativo inadempimento è fonte di responsabilità risarcitoria in capo al comodatario. La competenza per le azioni di rilascio di un bene concesso in comodato, ancorché fondo rustico, appartiene al giudice ordinario, essendo il comodato estraneo alla materia dei contratti agrari.

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Domanda di accertamento della proprietà per usucapione

La sentenza affronta il tema dell’usucapione speciale per la piccola proprietà rurale e della sua interruzione. Il Giudice, in particolare, afferma che atti come la costituzione di ipoteca sul bene da parte del proprietario non sono sufficienti a dimostrare l’interruzione del possesso, in quanto non diretti al recupero del bene stesso.

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Nullità e annullabilità delibere condominiali

Il Tribunale analizza la differenza tra nullità e annullabilità delle delibere condominiali, ribadendo che la nullità è residuale e si applica solo in casi eccezionali. Viene inoltre affrontato il tema dell’installazione dell’ascensore in condominio, precisando che è possibile anche senza autorizzazione assembleare se non si lede il pari uso degli altri condomini. Infine, si ribadisce che l’installazione dei pannelli solari non richiede autorizzazione assembleare.

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Risoluzione contratto affitto agrario per inadempimento

La sentenza afferma il principio per cui la semplice contestazione dell’inadempimento non equivale alla risoluzione di diritto del contratto di affitto agrario. Inoltre, si evidenzia come, in caso di eccezione di inadempimento, il giudice debba valutare comparativamente gli inadempimenti delle parti.

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Nullità delibere condominiali su terrazzo di proprietà esclusiva

La sentenza conferma il principio per cui le delibere assembleari che dispongono lavori su parti comuni, incidendo su diritti individuali, richiedono il consenso del singolo proprietario. L’esecuzione di opere su un bene esclusivo, come un terrazzo, deliberata senza il consenso del proprietario, comporta la nullità delle delibere.

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Divieto di casa vacanze in condominio

La sentenza conferma il principio per cui il regolamento condominiale di natura contrattuale, se trascritto e richiamato nei rogiti, vincola i condomini. Nel caso specifico, il divieto di adibire gli appartamenti a uso alberghiero è stato interpretato estensivamente, ricomprendendovi anche l’attività di casa vacanze.

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Condominio, manutenzione impianto termico e risarcimento danni

La sentenza conferma la responsabilità del condominio per i danni subiti da due condomine a causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento centralizzato. Il condominio, in qualità di custode, è tenuto a rispondere dei danni derivanti da vizi o difetti dell’impianto, a meno che non provi che l’evento dannoso sia dipeso da caso fortuito o forza maggiore. Le condomine danneggiate hanno diritto al risarcimento del danno da mancato godimento dell’immobile, alle spese sostenute per l’acquisto di un impianto di riscaldamento autonomo e alla restituzione delle quote condominiali versate per il servizio non goduto.

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Distanze legali tra terrazze e confini

La sentenza chiarisce la distinzione tra parti aggettanti e costruzioni ai fini del rispetto delle distanze legali, sottolineando come la qualificazione dipenda dalla struttura e dalla potenziale lesione del godimento del fondo confinante. Viene inoltre ribadito che la sussistenza di un diritto di servitù necessita di un titolo specifico e non può essere desunta da generiche previsioni.

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Occupazione senza titolo di immobile

La sentenza conferma la nullità del contratto di locazione verbale in caso di mancata registrazione e di prova della regolarità dei pagamenti del canone, nonostante la sussistenza di una nullità relativa di protezione in favore del conduttore. Viene, inoltre, ribadita la decadenza dalla prova testimoniale, se non reiterata alla precisazione delle conclusioni e l’inammissibilità della domanda nuova in appello.

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Rigettata la domanda di usucapione di immobile in comproprietà

Per usucapire la quota di un immobile in comproprietà non basta dimostrare di avervi abitato, pagato le tasse e fatto manutenzione. È necessario dimostrare un possesso esclusivo, inconciliabile con la possibilità di godimento altrui, e tale da evidenziare l’inequivoca volontà di possedere ‘uti dominus’.

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Decorrenza contratto di affitto cava

La sentenza chiarisce i criteri per determinare la decorrenza del termine di efficacia di un contratto di affitto per terreni destinati ad attività estrattiva, sottolineando che il rilascio di successive autorizzazioni non comporta la proroga automatica del termine originariamente pattuito. Inoltre, la pronuncia si sofferma sulla distinzione tra subaffitto e cessione del contratto, ribadendo che solo in quest’ultimo caso si verifica la liberazione del cedente dalle obbligazioni contrattuali.

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Rigetto usucapione terreni per mancata prova

La mera coltivazione di un terreno, senza altri atti che dimostrino l’esclusione del proprietario, non è sufficiente a dimostrare il possesso utile per l’usucapione. La recinzione, ad esempio, può costituire un elemento probatorio importante per dimostrare l’intenzione di possedere il fondo “uti dominus”.

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Impugnazione delibera condominiale

La sentenza ribadisce il principio per cui la sostituzione di una delibera assembleare impugnata con altra adottata in conformità della legge, determina la cessazione della materia del contendere, a condizione che la nuova delibera abbia un contenuto identico e che provveda sui medesimi argomenti.

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Usucapione immobile adibito a cucina e camera da letto

La sentenza conferma il principio giuridico dell’usucapione ventennale, in base al quale chi possiede un bene immobile in modo pacifico, ininterrotto e pubblico per oltre venti anni ne diventa proprietario a titolo originario.

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Reintegrazione nel possesso e risarcimento danni

Il Tribunale ha confermato l’ordine di reintegrazione nel possesso di un immobile in favore della ricorrente, riconoscendo la sussistenza di una detenzione autonoma tutelabile. Tuttavia, ha respinto la domanda di risarcimento danni in quanto non è stato dimostrato un nesso di causalità tra l’illecito e il danno lamentato.

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Nullità permuta per circonvenzione d'incapace

La sentenza afferma il principio della nullità virtuale del contratto per violazione di norme imperative, in particolare del reato di circonvenzione di incapace. Si evidenzia l’opponibilità della domanda di nullità al terzo acquirente in buona fede in mancanza di trascrizione quinquennale ex art. 2652 n. 6 c.c.

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Divisione ereditaria e trasferimento a terzi

Il Tribunale, in un caso di divisione ereditaria di un immobile ipotecato, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in quanto l’immobile era stato venduto a terzi in un’esecuzione immobiliare promossa dal creditore ipotecario, rendendo la divisione non più necessaria. La sentenza affronta le questioni relative alla rinuncia agli atti, alle spese legali e all’estinzione del processo.

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Nullità delibera assembleare per vizio di convocazione

La sentenza afferma il principio per cui, in caso di assenza dell’amministratore, i condomini non sono legittimati a convocare l’assemblea. Il potere di convocazione spetta all’amministratore anche in regime di prorogatio, salvo che non si tratti di atti urgenti. La delibera adottata in violazione di tale principio è nulla.

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Risoluzione contratto di locazione per morosità

In caso di mancato pagamento del canone di locazione e degli oneri accessori, il locatore ha diritto a chiedere la risoluzione del contratto e il pagamento delle somme dovute. La gravità dell’inadempimento del conduttore, ai fini della risoluzione del contratto, è determinata ex lege. Il conduttore è tenuto a corrispondere il canone fino alla riconsegna dell’immobile. Il locatore ha l’onere di provare gli esborsi sostenuti per le spese accessorie di cui chiede il rimborso.

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Decreto Ingiuntivo per Canoni di Locazione non Pagati

Il giudice ha confermato la validità di un contratto di service, rigettando l’eccezione di frazionamento del credito perché il locatore aveva un interesse oggettivamente valutabile alla tutela processuale frazionata. Inoltre, ha ritenuto valida la richiesta di pagamento di canoni successivi ad un accordo di mediazione, in quanto relativi ad un periodo diverso e non inclusi nell’accordo precedente.

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