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Diritto Immobiliare

Adeguamento ISTAT locazione: la clausola è nulla
Una controversia su uno sfratto per morosità porta la Cassazione a chiarire i limiti dell'adeguamento ISTAT locazione. La Corte dichiara inammissibile il ricorso del locatore, confermando la nullità di una clausola che prevedeva un aggiornamento automatico del canone. Viene ribadito che la richiesta di adeguamento deve essere annuale e che la risoluzione del contratto è giustificata solo in caso di inadempimento di non scarsa importanza, valutazione rimessa al giudice di merito.
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Improcedibilità del ricorso: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso presentato contro una decisione del Tribunale di Bari in materia di esecuzione immobiliare. La causa dell'improcedibilità del ricorso risiede in una grave omissione procedurale: i ricorrenti non hanno depositato la prova della notifica della sentenza impugnata, impedendo alla Corte di verificare la tempestività dell'appello. La Suprema Corte ha ribadito che tale adempimento è un requisito essenziale a tutela del principio di certezza del diritto, confermando la sua conformità anche ai principi della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.
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Estinzione dell’esecuzione: quando si applica?
La Corte di Cassazione chiarisce che l'estinzione dell'esecuzione forzata si verifica anche quando la sospensione del processo non è disposta dal giudice dell'esecuzione, ma dal collegio in sede di reclamo. Se dopo la sospensione non viene avviato il giudizio di merito nel termine previsto, il processo esecutivo si estingue, confermando un orientamento giurisprudenziale consolidato che va oltre la mera interpretazione letterale della norma.
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Rinnovazione notifica appello: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha annullato una decisione di inammissibilità di un appello, stabilendo che, una volta concesso un termine per la rinnovazione notifica appello, il giudice non può più contestare la diligenza della parte per i tentativi precedenti. Il caso riguardava una complessa serie di notifiche fallite a un litisconsorte necessario. La Suprema Corte ha chiarito che il rispetto del termine assegnato dal giudice è l'unico criterio rilevante, annullando la decisione della Corte d'Appello che aveva erroneamente valutato la tempestività delle azioni dei notificanti.
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Retratto agrario: la prova e la nullità della CTU
Un coltivatore diretto esercita il diritto di retratto agrario. La Corte d'Appello respinge la domanda per insufficienza di prova, ritenendo nulla una Consulenza Tecnica d'Ufficio (CTU) disposta dal giudice di primo grado. La Corte di Cassazione accoglie il ricorso del coltivatore, stabilendo che la nullità della CTU era solo 'relativa' e, non essendo stata eccepita tempestivamente dalla controparte, si era sanata. Di conseguenza, la Corte d'Appello non avrebbe dovuto ignorare la perizia. La sentenza viene annullata con rinvio per una nuova valutazione.
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Azione revocatoria: la prova della frode tra parenti
La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che ha dichiarato inefficace, tramite azione revocatoria, una compravendita immobiliare tra nonna e nipote. La Corte ha ritenuto che il forte legame familiare e la convivenza tra i due fossero sufficienti a provare, tramite presunzioni, la consapevolezza della nonna del pregiudizio arrecato ai creditori del nipote, rendendo l'atto di vendita inefficace nei loro confronti.
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Pignoramento pertinenze: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso riguardante un pignoramento immobiliare, chiarendo un importante principio sul pignoramento pertinenze. La Corte ha stabilito che il pignoramento si estende automaticamente alle pertinenze, come un cortile, anche se queste non sono esplicitamente menzionate con i loro dati catastali nell'atto. La validità del pignoramento è salva se non vi è incertezza assoluta sull'identità del bene, e l'accertamento di tale identificabilità spetta al giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità. Il ricorso è stato respinto anche per difetto di specificità degli altri motivi.
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Servitù di passaggio: cosa stabilisce il titolo?
In una controversia su una servitù di passaggio nata da una donazione familiare, la Corte di Cassazione interviene per chiarire i limiti e l'estensione del diritto. La Corte ha stabilito che il contenuto della servitù è definito primariamente dal titolo costitutivo (l'atto notarile), escludendo l'applicazione di criteri sussidiari quando il titolo è chiaro. Inoltre, ha cassato la decisione d'appello nella parte in cui si era pronunciata su una porzione di strada non oggetto della domanda iniziale, riaffermando il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.
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Doppio sconto acquisto casa: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha stabilito che due diversi sconti sul prezzo di acquisto di un immobile da un ente previdenziale possono essere cumulati. Il caso riguardava degli inquilini che, dopo aver acquistato le loro case, si sono visti negare l'applicazione congiunta di una riduzione dell'8% (concordata localmente per le cattive condizioni degli immobili) e di una successiva riduzione prevista per legge (per contrastare l'aumento dei valori di mercato). L'ente sosteneva che la seconda assorbisse la prima. La Cassazione ha dato ragione agli acquirenti, affermando che il doppio sconto sull'acquisto di casa è legittimo poiché i due benefici hanno finalità diverse e operano su piani distinti.
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Azione revocatoria: senza credito cade il presupposto
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un costruttore, annullando una sentenza che aveva dichiarato inefficace un suo atto dispositivo tramite azione revocatoria. La decisione si fonda su un fatto sopravvenuto: una sentenza definitiva ha accertato l'inesistenza del credito vantato dagli acquirenti di un immobile, facendo così venire meno il presupposto essenziale dell'azione revocatoria stessa. La Suprema Corte ha ribadito che il giudicato esterno che nega il credito può essere fatto valere anche in sede di legittimità, portando al rigetto della domanda revocatoria.
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Occupazione sine titulo: la sentenza del Tribunale
Un'Amministrazione demaniale ha citato in giudizio un privato per l'occupazione sine titulo di un'unità commerciale e una residenziale. L'occupante sosteneva di avere un titolo valido derivante da un subentro in un contratto di locazione a seguito di acquisto di ramo d'azienda. Il Tribunale ha accolto la domanda dell'Amministrazione, ordinando il rilascio degli immobili. La decisione si fonda su due punti chiave: l'inopponibilità della cessione del contratto commerciale a causa di un esplicito divieto nel contratto originale e la nullità del contratto abitativo per mancata registrazione.
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Opposizione a precetto: competenza per valore e notifica
Una recente ordinanza della Cassazione chiarisce la competenza in caso di opposizione a precetto basata su un decreto ingiuntivo notificato in modo errato. La Corte stabilisce che, se la notifica è semplicemente nulla e non giuridicamente inesistente, la competenza per l'opposizione all'esecuzione si determina in base al valore del credito precettato. In questo caso, il ricorso di una condomina è stato respinto, confermando la competenza del Giudice di Pace data l'esiguità della somma richiesta.
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Errore di fatto revocazione: quando è inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per revocazione, chiarendo la distinzione tra errore di fatto e errore di giudizio. Il caso riguardava una richiesta di contributi per la ricostruzione post-sisma. La Corte ha stabilito che l'errore di fatto revocatorio deve essere una pura svista percettiva su un fatto non controverso, e non può consistere in una diversa valutazione delle prove o in una critica all'interpretazione giuridica data dalla Corte stessa, ribadendo i limiti stringenti di questo strumento di impugnazione straordinario.
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Ripartizione spese condominiali: strada e garage
Una controversia sulla ripartizione delle spese per il rifacimento di una strada privata in un Supercondominio, che funge anche da copertura per autorimesse sottostanti. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'Appello, stabilendo la corretta applicazione per analogia dell'art. 1125 c.c. La spesa è stata divisa al 50% tra tutti i condòmini del Supercondominio (per la funzione di piano viario) e al 50% tra i proprietari esclusivi delle autorimesse (per la funzione di copertura), respingendo il ricorso di una società proprietaria di due garage.
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Azione revocatoria: donazione immobile e onere prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 16845/2025, conferma l'inefficacia di una donazione immobiliare effettuata da un debitore ai propri familiari. Il caso riguarda un'azione revocatoria intentata da un creditore per tutelare la propria garanzia patrimoniale. La Corte ha rigettato il ricorso del debitore, stabilendo che per l'azione è sufficiente un credito anche solo potenziale o litigioso e che spetta al debitore, e non al creditore, l'onere della prova di possedere beni residui sufficienti a soddisfare il debito.
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Piano di lottizzazione: la sua approvazione è decisiva
La Cassazione conferma la condanna ad arretrare una costruzione per violazione delle distanze legali. La corte ha stabilito che solo un piano di lottizzazione formalmente approvato ha valore legale, respingendo l'appello basato su un progetto successivo mai ratificato. La sentenza sottolinea l'importanza della certezza degli atti urbanistici.
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Responsabilità professionale notaio: il caso analizzato
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso per tardività, ma chiarisce importanti aspetti sulla responsabilità professionale del notaio. Il caso riguardava la vendita di immobili societari da parte di un solo amministratore. La Corte, esaminando il merito, ha confermato che la vendita di immobili può rientrare nell'ordinaria amministrazione se coerente con l'oggetto sociale, escludendo così la responsabilità professionale del notaio per non aver richiesto una delibera congiunta. L'inammissibilità è derivata da un errore procedurale dell'appellante.
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Sottoscrizione scrittura privata: vale anche solo in calce
La Corte di Cassazione ha stabilito che la sottoscrizione di una scrittura privata è valida anche se apposta solo in calce al documento, senza la necessità di firmare ogni singola pagina. Il caso riguardava una controversia su un contratto preliminare, in cui la Corte d'Appello aveva erroneamente invalidato un accordo transattivo perché firmato solo alla fine. La Cassazione ha cassato la sentenza, affermando che la firma in calce è sufficiente a imputare il contenuto del documento al firmatario e che un accordo di transazione non perde efficacia per il comportamento successivo di una sola parte. La parola chiave è sottoscrizione scrittura privata.
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Onere della prova: limiti e inammissibilità del ricorso
Una cooperativa ha citato in giudizio una casa di cura per ottenere la restituzione di somme ritenute non dovute, pagate nell'ambito di un contratto di locazione. La Corte d'Appello ha respinto la domanda perché i contratti, posti a fondamento della pretesa, sono stati prodotti tardivamente. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo che l'onere della prova gravava sull'attrice e che i motivi di ricorso erano generici e non specifici, non riuscendo a scalfire la decisione impugnata.
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Eccezione di compensazione: quando ha valore di giudicato
Una società conduttrice si oppone a uno sfratto eccependo pagamenti 'in nero' superiori al canone pattuito. La Cassazione chiarisce che l'accertamento del controcredito, sollevato come eccezione di compensazione e contestato dalla controparte, acquista efficacia di giudicato per l'intero importo, vincolando i giudizi futuri.
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