LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Vizio di costruzione: omessa perizia è cassazione
Un condominio cita in giudizio un'impresa per un grave vizio di costruzione (carbonatazione). Nonostante una perizia tecnica disposta in appello ne confermasse la gravità, la Corte d'Appello la ignora. La Corte di Cassazione annulla la sentenza, stabilendo che l'omesso esame di una prova così decisiva costituisce un errore di diritto, e rinvia il caso per una nuova valutazione che tenga conto della perizia.
Continua »
Onere della prova appalto: la Cassazione chiarisce
In una controversia su un contratto di appalto per ristrutturazione, la Corte di Cassazione ha stabilito che il committente, lamentando vizi specifici dell'opera, ammette implicitamente che i lavori siano stati eseguiti. Questo incide sull'onere della prova appalto, sollevando l'appaltatore dal dover dimostrare l'avvenuta esecuzione dei lavori contestati. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva negato il pagamento all'appaltatore per mancata prova del credito, evidenziando una contraddizione nel ragionamento dei giudici di merito e rinviando la causa per un nuovo esame.
Continua »
Immobile abusivo: niente risarcimento per allagamento
La Corte di Cassazione ha negato il risarcimento dei danni per l'allagamento di un locale seminterrato, poiché l'immobile è risultato essere totalmente abusivo. Secondo la Corte, la condizione di completa illegalità del fabbricato, costruito senza alcuna licenza edilizia, interrompe il nesso di causalità tra il danno e la presunta omessa manutenzione della rete fognaria da parte dell'ente pubblico. Di conseguenza, il proprietario di un immobile abusivo non può pretendere un risarcimento per i danni subiti.
Continua »
Compensazione spese legali: incertezza dei fatti
Un professionista, pur essendo stato giudicato non responsabile per un crollo edilizio, si è visto negare il rimborso integrale delle spese legali a causa della complessa e incerta natura dei fatti all'inizio della causa. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, stabilendo che l'oggettiva incertezza sulla responsabilità costituisce una 'grave ed eccezionale ragione' che giustifica la compensazione spese legali, in linea con i principi di procedura civile.
Continua »
Riduzione canone locazione: No in automatico per Covid
In un caso riguardante una locazione commerciale, la Corte di Cassazione ha stabilito che le restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19 non conferiscono al conduttore il diritto automatico a una riduzione del canone locazione. L'ordinanza chiarisce che, sebbene l'inadempimento possa essere giustificato, la modifica del contratto non può essere imposta dal giudice ma resta legata ai rimedi generali come la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta, che la controparte può evitare offrendo una modifica equa.
Continua »
Eccezione di inadempimento: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di appalto, analizzando i limiti dell'eccezione di inadempimento sollevata da un'impresa edile a fronte di contestazioni per vizi dell'opera. La Corte ha rigettato i motivi relativi alla valutazione delle prove e all'inadempimento, ma ha cassato la sentenza d'appello per omessa pronuncia sulla richiesta di correzione di errori materiali, stabilendo l'obbligo per il giudice del rinvio di esaminare tale istanza.
Continua »
Arricchimento senza causa: l’onere della prova
Un avvocato agiva contro un condominio per il pagamento di compensi professionali, ma il mandato era stato conferito da un amministratore senza autorizzazione assembleare. La sua richiesta principale è stata respinta. Successivamente, ha intentato un'azione per arricchimento senza causa. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, sottolineando che il professionista non aveva fornito prove sufficienti e specifiche del concreto vantaggio economico (utilitas) ottenuto dal condominio, né del proprio impoverimento. La sentenza ribadisce il rigoroso onere della prova a carico di chi agisce per ingiustificato arricchimento.
Continua »
Opposizione atti esecutivi: rimedi e inammissibilità
Una società, inizialmente aggiudicataria di un immobile all'asta, ha proposto opposizione atti esecutivi dopo la revoca dell'aggiudicazione da parte del giudice. La Corte di Cassazione ha dichiarato l'opposizione radicalmente inammissibile, chiarendo che il rimedio corretto contro quella specifica ordinanza era un altro. Di conseguenza, la Corte ha annullato la sentenza di merito perché la causa non avrebbe mai dovuto essere proposta, evidenziando l'importanza di scegliere il corretto strumento processuale.
Continua »
Ragione più liquida: i limiti di applicazione
In un caso di sfratto, la Cassazione ha stabilito i limiti del principio di ragione più liquida. Un conduttore sosteneva che il suo contratto di locazione fosse commerciale e non abitativo. La Corte d'Appello aveva ignorato la questione, applicando una norma valida solo per le locazioni abitative. La Cassazione ha annullato la decisione, affermando che la natura del contratto doveva essere decisa prima di ogni altra cosa, poiché da essa dipende la legge applicabile. Viene così chiarito che la ragione più liquida non può essere usata per eludere questioni preliminari che cambierebbero l'esito del giudizio.
Continua »
Esecuzione specifica contratto: la guida completa
Un promissario acquirente ha citato in giudizio il promittente venditore per il suo rifiuto di stipulare il contratto definitivo di compravendita immobiliare. Il Tribunale ha accolto la domanda, emettendo una sentenza che produce gli effetti del contratto non concluso e disponendo il trasferimento della proprietà dell'immobile, subordinato al pagamento del saldo del prezzo. La decisione si fonda sull'istituto dell'esecuzione specifica contratto previsto dall'art. 2932 c.c.
Continua »
Competenza acque pubbliche: chi decide sulla proprietà?
Una società agricola ha rivendicato la proprietà del letto di un canale, sostenendo che avesse perso la sua natura pubblica. La Corte di Cassazione ha stabilito l'esclusiva competenza per le acque pubbliche del Tribunale Regionale, poiché la determinazione della natura pubblica o privata del bene (demanialità) richiede una valutazione specialistica degli interessi pubblici.
Continua »
Comodato familiare: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 17095/2025, ha stabilito che l'assegnazione della casa coniugale al genitore collocatario dei figli è opponibile al terzo proprietario che aveva concesso l'immobile in comodato familiare. La Corte ha chiarito che tale comodato, finalizzato a soddisfare le esigenze abitative del nucleo familiare, non cessa con la separazione e può essere risolto dal proprietario solo in caso di un bisogno urgente e imprevisto, che deve essere provato.
Continua »
Distanze legali: presunzione di demanialità stradale
In una controversia sulle distanze legali tra edifici, la Corte di Cassazione ha annullato la decisione di merito che non aveva adeguatamente considerato la natura pubblica di una strada privata ad uso pubblico. L'ordinanza stabilisce che la presunzione di demanialità di una via interna a un centro abitato, aperta al pubblico, deve essere valutata sulla base di elementi sostanziali (uso pubblico, ubicazione, ecc.) e non solo formali. La corretta qualificazione della strada è essenziale per applicare le giuste norme sulle distanze. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
Continua »
Azione revocatoria: prova del danno e oneri del terzo
La Corte di Cassazione conferma la decisione dei giudici di merito in un caso di azione revocatoria, rigettando il ricorso del terzo acquirente di un immobile. L'ordinanza chiarisce i principi sulla prova del danno al creditore (*eventus damni*), sulla ripartizione dell'onere probatorio e sull'utilizzo delle presunzioni per dimostrare la consapevolezza del pregiudizio. La Corte ha ritenuto che la variazione qualitativa del patrimonio del debitore, che rende più incerta la riscossione del credito, è sufficiente a integrare il requisito del danno.
Continua »
Sospensione esecuzione sentenza: quando viene negata?
Una società ha richiesto la sospensione esecuzione sentenza di primo grado che la condannava a un pagamento. La Corte d'Appello ha rigettato l'istanza per mancanza dei requisiti di 'manifesta fondatezza' dell'appello e di 'periculum in mora', ovvero il rischio di un danno grave e irreparabile. Inoltre, la Corte ha rilevato che il pagamento era già stato eseguito, rendendo la richiesta di sospensione priva di oggetto.
Continua »
Responsabilità Direttore Lavori: La Guida Completa
Un caso di appalto con vizi costruttivi porta la Cassazione a definire la responsabilità direttore lavori. La Corte conferma la sua natura contrattuale verso il committente, con prescrizione decennale, e la sua solidarietà con l'appaltatore per omessa vigilanza, rigettando sia il suo ricorso che quello incidentale del committente.
Continua »
Litisconsorzio necessario: appello e notifica tardiva
Un fratello ha impugnato una sentenza che dichiarava nulla una compravendita immobiliare stipulata con la madre. La Corte d'Appello ha respinto il ricorso per notifica tardiva alla sorella. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che nei casi di litisconsorzio necessario, la notifica tempestiva a una sola delle parti è sufficiente per avviare validamente il giudizio di appello, mentre la notifica tardiva alle altre parti va considerata come un'integrazione del contraddittorio.
Continua »
Delibera condominiale nulla: il limite dell’assemblea
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha confermato un principio fondamentale del diritto condominiale: una delibera è nulla se invade la sfera della proprietà privata dei singoli condòmini. Nello specifico, l'assemblea non può imporre a un proprietario di concedere il passaggio attraverso il suo appartamento per accedere a parti comuni (come il tetto), né può deliberare la creazione di una servitù di scolo delle acque su un fondo altrui. Tali decisioni, eccedendo le competenze gestionali dell'assemblea, rendono la delibera condominiale nulla per impossibilità giuridica dell'oggetto, confermando che per disporre di beni privati è necessario il consenso unanime dei proprietari.
Continua »
Modifica domanda sfratto: ecco quando è ammessa
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in un procedimento di sfratto per morosità, il locatore può modificare la propria domanda iniziale dopo l'opposizione del conduttore. Se l'inquilino dimostra di aver pagato i canoni contestati, il locatore può, nella fase successiva del giudizio, basare la sua richiesta su altre mensilità non pagate relative allo stesso rapporto contrattuale. Questa modifica domanda sfratto è considerata un ammissibile adeguamento alle difese della controparte e non una domanda nuova. La Corte ha quindi respinto il ricorso del conduttore, confermando la risoluzione del contratto.
Continua »
Onere della prova nei danni da custodia: analisi caso
Una società commerciale ha citato in giudizio un condominio per ottenere il risarcimento dei danni causati dall'allagamento dei propri locali a seguito di forti piogge. La Corte di Cassazione, confermando la decisione della Corte d'Appello, ha rigettato il ricorso della società, chiarendo l'onere della prova in materia di danni da cose in custodia (art. 2051 c.c.). Ha stabilito che spetta al danneggiato dimostrare il nesso causale tra la cosa in custodia (le parti condominiali) e il danno subito. La Corte ha inoltre precisato che il principio di non contestazione non si applica alle valutazioni di un perito, ma solo alle allegazioni di fatto delle parti, e che il giudice può sempre valutare diversamente le prove acquisite.
Continua »