LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Immobiliare

Liquidazione spese legali: il valore della causa
La Corte di Cassazione interviene su un caso di inadempimento di un contratto preliminare, chiarendo due principi fondamentali. Anche se il ricorrente principale rinuncia al ricorso, il ricorso incidentale tardivo resta valido. Inoltre, la liquidazione spese legali da parte del giudice deve obbligatoriamente rispettare i minimi tariffari, calcolati in base al valore effettivo della controversia devoluta in appello, che in questo caso coincideva con il valore dell'immobile.
Continua »
Inadempimento appalto: quando si applica l’art. 1453
La Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di mancato completamento di un'opera edile, si configura un inadempimento appalto regolato dalle norme generali sulla risoluzione del contratto (art. 1453 c.c.) e non dalle norme speciali sulla garanzia per vizi (art. 1667 c.c.). Di conseguenza, il committente non è tenuto a denunciare i difetti entro il breve termine di decadenza di sessanta giorni, potendo agire per il risarcimento del danno derivante dalla mancata ultimazione dei lavori.
Continua »
Ricorso per cassazione: inammissibile se non è chiaro
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una società fallita contro una decisione in materia di esecuzione immobiliare. Il motivo principale è la violazione dei principi di chiarezza e autosufficienza del ricorso per cassazione, in quanto l'atto presentato era confuso e non permetteva alla Corte di comprendere i fatti di causa senza consultare altri documenti. La sentenza ribadisce che l'appello deve essere redatto in modo chiaro e conciso, pena la sua inammissibilità.
Continua »
Impugnazione tardiva: la Cassazione chiarisce i limiti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 5783/2025, ha rigettato il ricorso di una erede in una causa di divisione ereditaria. La ricorrente lamentava nullità procedurali successive a una sentenza non definitiva del 2008. La Corte ha stabilito che la mancata e tempestiva impugnazione di tale sentenza l'ha resa definitiva (passata in giudicato), sanando ogni vizio precedente e precludendo la contestazione di atti successivi che da essa dipendevano. Questa decisione sottolinea l'importanza di contestare tempestivamente ogni provvedimento giudiziario per non incorrere in una impugnazione tardiva.
Continua »
Voltura Catastale e Accettazione Tacita di Eredità
In una causa di divisione ereditaria, la Cassazione chiarisce i limiti della voltura catastale come prova dell'accettazione tacita di eredità. La Corte ha stabilito che, sebbene la voltura possa implicare accettazione, non è sufficiente affermare che sia stata presentata. È necessario provare chi l'ha richiesta e a quale titolo, specialmente se la circostanza è contestata. La sentenza di merito è stata annullata perché basata su un fatto erroneamente ritenuto non contestato, violando così l'onere della prova.
Continua »
Estinzione atipica: l’errore sul rimedio è fatale
La Corte di Cassazione ha stabilito che un'ordinanza di estinzione atipica del processo esecutivo, emessa per la tardiva produzione di documenti, deve essere impugnata con l'opposizione agli atti esecutivi e non con il reclamo. L'uso del rimedio errato ha comportato la dichiarazione di inammissibilità originaria dell'impugnazione, con la cassazione senza rinvio della sentenza d'appello e la definitiva chiusura della procedura esecutiva a danno del creditore.
Continua »
Inammissibilità del ricorso: quando la censura è oscura
La Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso presentato da una proprietaria contro la decisione del Tribunale in una causa di esecuzione forzata per la demolizione di opere edili. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano esposti in modo confuso, farraginoso e oscuro, impedendo di individuare le specifiche violazioni di legge contestate. La decisione sottolinea l'importanza fondamentale della chiarezza e della specificità nella redazione degli atti di impugnazione, pena, appunto, l'inammissibilità del ricorso stesso.
Continua »
Legittimazione attiva: chi può chiedere i danni?
Una proprietaria agisce in giudizio per danni da infiltrazioni al soffitto del proprio balcone, causati dal balcone sovrastante. La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che ha rigettato la domanda, poiché il danno interessava il 'sottobalcone', considerato di proprietà esclusiva del vicino del piano di sopra. Di conseguenza, alla proprietaria mancava la legittimazione attiva, ovvero il titolo per poter agire in giudizio a tutela di un bene non suo.
Continua »
Notifica udienza Cassazione: le conseguenze del difetto
La Corte di Cassazione, a causa di un difetto nella notifica dell'udienza al difensore dei ricorrenti, ha rinviato la causa. L'ordinanza interlocutoria ha disposto verifiche sull'iscrizione dell'avvocato all'albo speciale e la corretta notifica della nuova udienza, sospendendo la decisione nel merito della controversia su distanze tra costruzioni.
Continua »
Prova della titolarità: rinvio per connessione di cause
Una società ricorre in Cassazione dopo che la sua richiesta di accertamento della proprietà su beni immobiliari è stata respinta per carenza di prova della titolarità. La Corte, rilevando una stretta connessione con un'altra causa pendente, emette un'ordinanza interlocutoria e rinvia la trattazione per un esame congiunto, senza decidere nel merito del ricorso.
Continua »
Estinzione del giudizio: la rinuncia con accettazione
La Corte di Cassazione dichiara l'estinzione del giudizio a seguito di un accordo tra le parti. Una controversia nata per la violazione delle distanze tra costruzioni si conclude prima della sentenza di merito. Le parti hanno depositato un atto congiunto di rinuncia al ricorso e di accettazione della stessa, con compensazione delle spese legali. La Corte, in base all'art. 391 cod. proc. civ., ha preso atto dell'accordo e ha dichiarato l'estinzione del giudizio, senza pronunciarsi sulle spese.
Continua »
Nullità atti notarili: il caso del complesso residenziale
La Corte di Cassazione esamina un caso di nullità atti notarili relativi ad aree pertinenziali di un complesso residenziale. Una società immobiliare ha impugnato le sentenze di merito che avevano annullato la vendita, effettuata dal commissario di una cooperativa in liquidazione, per difetto di potere e autorizzazioni. La Suprema Corte, ravvisando questioni di particolare importanza giuridica, tra cui l'efficacia del giudicato e l'esecuzione di un concordato fallimentare, ha rinviato la causa a pubblica udienza per una trattazione approfondita, senza emettere una decisione finale.
Continua »
Denuncia vizi costruzione: quando scatta il termine?
Un ente locale ha citato in giudizio l'impresa costruttrice e i progettisti per gravi vizi nella pavimentazione di una piazza. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che rigettava la domanda perché la denuncia vizi costruzione era stata presentata tardivamente. Il termine annuale, precisa la Corte, decorre dal momento in cui il committente acquisisce una 'sicura conoscenza' dei difetti e delle cause, che non richiede necessariamente una perizia tecnica se i problemi sono evidenti.
Continua »
Responsabilità patrimoniale: impresa e titolare unici
Una ditta individuale ha impugnato una sentenza che la condannava a pagare un debito derivante da un contratto di appalto, sostenendo di non essere la reale debitrice. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, chiarendo il principio fondamentale della responsabilità patrimoniale dell'impresa individuale: non esiste distinzione giuridica tra l'impresa e il suo titolare. Di conseguenza, il titolare risponde delle obbligazioni assunte, e l'impresa è correttamente identificata come parte del rapporto debitorio.
Continua »
Caparra confirmatoria: quando sospendere il pagamento?
Un promissario acquirente sospendeva il pagamento della caparra confirmatoria a causa di vizi dell'immobile e del rischio di evizione parziale. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, ritenendo l'inadempimento dell'acquirente prevalente e ingiustificato. La sospensione totale dei pagamenti è stata giudicata sproporzionata rispetto all'inadempimento della controparte, violando il principio di buona fede. Di conseguenza, il ricorso principale è stato respinto e l'acquirente condannato al risarcimento del danno.
Continua »
Divisione ereditaria: la Cassazione e le quote per stirpi
In una complessa vicenda di divisione ereditaria iniziata nel 1951, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso principale di un erede, che lamentava vizi procedurali e di motivazione. La Corte ha chiarito che le richieste istruttorie non rientrano nel vizio di omessa pronuncia e che la valutazione dei fatti spetta ai giudici di merito. È stato invece accolto il ricorso incidentale degli altri coeredi, stabilendo che la loro quota doveva essere suddivisa per stirpi e non per capi, correggendo la sentenza d'appello su questo punto cruciale della divisione ereditaria.
Continua »
Divisione ereditaria: effetti ex nunc con conguaglio
Una complessa vicenda familiare, nata da una locazione e sfociata in una divisione ereditaria, porta la Corte di Cassazione a fare chiarezza. L'ordinanza stabilisce che, in caso di assegnazione di un immobile a un coerede con versamento di un conguaglio agli altri, l'acquisto della proprietà per la parte eccedente la quota originaria ha effetto 'ex nunc', ovvero dal momento della sentenza di divisione, e non retroattivamente. Di conseguenza, la richiesta di risarcimento per occupazione abusiva è stata respinta per il periodo in cui la proprietà era ancora in comunione. La Corte ha inoltre ribadito che il maggior danno da ritardata restituzione dell'immobile non è automatico ma deve essere concretamente provato.
Continua »
Obbligazioni solidali: rimborso del coacquirente
Due fratelli acquistano un immobile all'asta, ma solo uno paga quasi l'intero prezzo. La Corte di Cassazione chiarisce che il diritto al rimborso della quota non pagata non deriva da un mandato, ma dal principio delle obbligazioni solidali tra coacquirenti. Poiché entrambi erano tenuti a pagare, chi ha saldato il debito per intero ha diritto di regresso verso l'altro. La Corte accoglie parzialmente il ricorso, annullando la sentenza solo sulla mancata pronuncia relativa alle spese del primo grado di giudizio.
Continua »
Usucapione immobile pubblico: quando è impossibile?
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di alcuni eredi che chiedevano di essere riconosciuti proprietari per usucapione di un immobile pubblico. Il bene era stato occupato per decenni, ma la Corte ha stabilito che la loro relazione con l'immobile era di mera detenzione, derivante da un originario rapporto di locazione del loro avo con l'ente pubblico. Senza un atto di 'interversione del possesso' che trasformi la detenzione in possesso pieno, e data la natura di bene appartenente al patrimonio indisponibile, l'usucapione immobile pubblico è stata esclusa, con condanna degli occupanti al risarcimento del danno.
Continua »
Servitù di passaggio pedonale: no a lastrico solare
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due proprietari che chiedevano una servitù di passaggio pedonale sul fondo del vicino per accedere al lastrico solare sovrastante il loro garage. La Corte ha chiarito che il lastrico non costituisce un fondo intercluso, essendo una pertinenza del garage che ha già un accesso diretto alla via pubblica. È stata inoltre respinta la richiesta di usucapione, poiché il possesso non era continuato per il tempo necessario.
Continua »