La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 21090/2025, ha chiarito i limiti dei poteri del giudice nel giudizio di rinvio. Nel caso esaminato, gli eredi di un amministratore rivendicavano la proprietà di una collezione d'arte sita nei locali di una società in amministrazione straordinaria. La Corte ha stabilito che, sebbene una precedente pronuncia di legittimità avesse ammesso in astratto la possibilità della prova testimoniale, il giudice del rinvio conserva piena autonomia nel valutare l'ammissibilità concreta dei singoli capitoli di prova, potendo rigettarli se ritenuti generici, irrilevanti o valutativi. L'impugnazione è stata quindi respinta.
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