La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7117/2025, ha stabilito un principio fondamentale in materia di equa riparazione per l'eccessiva durata dei processi. La Corte ha chiarito che la piena soddisfazione di un credito all'interno di una procedura fallimentare, sebbene ottenuta dopo un tempo irragionevole, non costituisce un "vantaggio patrimoniale" tale da escludere il diritto al risarcimento del danno. Tale vantaggio, infatti, deve essere un beneficio ulteriore e diverso rispetto all'oggetto della causa. Inoltre, è stata riaffermata l'irretroattività della norma che ha introdotto tale presunzione, proteggendo i diritti già maturati.
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