LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Fallimentare

Trasferimento immobiliare post fallimento e cancellazione oneri

La sentenza chiarisce che il trasferimento di un immobile a seguito di sentenza ex art. 2932 c.c., a differenza della vendita fallimentare disciplinata dall’art. 108 l.f., non produce l’effetto purgativo dei gravami ipotecari. Il giudice, pertanto, non può disporre la cancellazione di ipoteche senza il consenso del creditore ipotecario, in quanto ciò lederebbe i diritti di quest’ultimo. La sentenza sottolinea l’importanza della tutela dei creditori ipotecari e la distinzione tra vendita fallimentare e trasferimento coattivo in esecuzione di un preliminare.

Continua »
Revocabilità del pagamento del terzo pignorato

Il pagamento coattivo del terzo pignorato, eseguito durante il periodo sospetto antecedente la dichiarazione di fallimento del debitore, è revocabile in quanto pregiudica la par condicio creditorum. Il creditore procedente è considerato a conoscenza dello stato di difficoltà del debitore, avendo avviato l’esecuzione forzata, e il pagamento integrale ricevuto compromette la ripartizione equa tra i creditori.

Continua »
Fondo di garanzia per la previdenza complementare

La sentenza chiarisce che per accedere al Fondo di garanzia per la previdenza complementare, il lavoratore deve aver insinuato al passivo fallimentare il proprio credito, che in origine di natura retributiva, assume natura previdenziale solo a seguito del versamento al Fondo. In caso di fallimento del datore di lavoro, il lavoratore, è legittimato ad insinuarsi al passivo per ottenere la soddisfazione del proprio credito in via privilegiata, subentrando il Fondo di garanzia, in caso di pagamento, nei diritti del lavoratore.

Continua »
Reclamo avverso sentenza di apertura di liquidazione giudiziale

La sentenza analizza la legittimità dell’apertura di una liquidazione giudiziale contestata in merito alla riduzione dei termini a difesa e alle modalità di notifica. La Corte, confermando il provvedimento impugnato, ha ritenuto legittima l’abbreviazione dei termini in ragione dell’imminente scadenza del termine annuale dalla cancellazione della società dal registro delle imprese. Inoltre, la Corte ha ritenuto legittima la notifica a mezzo deposito presso la casa comunale in ragione dell’accertata irreperibilità del destinatario presso la sede legale.

Continua »
Bancarotta impropria da false comunicazioni sociali

Bancarotta impropria da false comunicazioni sociali, avere occultato nei bilanci le perdite derivanti da plurime condotte depauperative, perdite che, ove annotate per quello che erano – e non dietro le mentite spoglie di operazioni apparentemente regolari – avrebbero disvelato la criticità della situazione economico-patrimoniale della società ed avrebbero determinato l’esigenza di assumere i provvedimenti consequenziali per la ricapitalizzazione della stessa. A tale riguardo, può affermarsi che la giurisprudenza della Suprema Corte, negli ultimi anni si è attestata su un’esegesi particolarmente rigorosa quanto alla responsabilità dell’amministratore senza delega e, in particolare, ai criteri in base ai quali ritenerlo consapevole e, quindi, responsabile di attività predatorie ai danni della società amministrata, commesse dall’amministratore munito di delega.

Continua »
Bancarotta fraudolenta documentale, scomparsa dei libri contabili

La Corte di Appello di Torino confermava la sentenza con cui il tribunale di Torino, in data 13. In una serie di recenti e condivisibili arresti si è, inoltre, precisato, che, in tema di bancarotta fraudolenta documentale, l’occultamento delle scritture contabili, per la cui sussistenza e necessario il dolo specifico di recare pregiudizio ai creditori, consistendo nella fisica sottrazione delle stesse alla disponibilità degli organi fallimentari, anche sotto forma della loro omessa tenuta, costituisce una fattispecie autonoma ed alternativa – in seno all’art.

Continua »
Curatore, non adesione alla domanda formulata dal creditore

La contestazione sussiste in tutte le ipotesi in cui il curatore non esprima una integrale adesione alla domanda formulata dal creditore.

Continua »
Concordato con continuità aziendale

Il requisito della continuità aziendale, per l’ammissione della proposta alla relativa procedura concorsuale di soluzione della crisi di impresa, richiede che l’azienda, in relazione alla quale si propone ai creditori la “prosecuzione” dell’attività per ricavarne reddittività, sia comunque “in esercizio”, al momento della proposta di concordato, non rilevando invece come cause ostative all’ammissione della proposta al predetto concordato la modificazione di una parte dell’attività produttiva ovvero la diminuzione del numero dei dipendenti.

Continua »
Concordato preventivo per differire il fallimento

La domanda di concordato preventivo presentata dal debitore non per regolare la crisi dell’impresa attraverso un accordo con i suoi creditori, ma con il palese scopo di differire la dichiarazione di fallimento, è inammissibile in quanto integra gli estremi di un abuso del processo.

Continua »
Contribuente dichiarato fallito e atto impositivo

XXX proponeva ricorso per la cassazione della sentenza n. 2361/16 con la quale la Commissione Tributaria Regionale della Campania, a conferma della prima decisione, aveva ritenuto inammissibile il ricorso da lui proposto contro due avvisi di accertamento con i quali l’Agenzia delle Entrate aveva disconosciuto costi non documentati e recuperato l’Iva con riguardo ad altrettanti periodi di imposta. Tanto più alla luce della soluzione che si è indicata in ordine al presupposto della legittimazione sostitutiva del fallito in ambito tributario (inerzia semplice), si ritiene che debba essere preferita questa seconda interpretazione, del resto già argomentabile da Cass.

Continua »
Liquidazione coatta amministrativa, improcedibilità

Liquidazione coatta amministrativa, apertura della procedura concorsuale si verifica l’improcedibilità del giudizio.

Continua »
Legittimazione ad agire del fallito

La dichiarazione di fallimento, pur non sottraendo al fallito la titolarità dei rapporti patrimoniali compresi nel fallimento, comporta, a norma della L. Fall. , Se, però, l’amministrazione fallimentare rimane inerte, il fallito conserva, in via eccezionale, la legittimazione ad agire per la tutela dei suoi diritti patrimoniali, sempre che l’inerzia del curatore sia stata determinata da un totale disinteresse degli organi fallimentari e non anche quando essa consegua ad una negativa valutazione di questi ultimi circa la convenienza della controversia (Cass.

Continua »
Credito nei confronti del fallimento

Domanda diretta a far valere un credito nei confronti del fallimento soggetta al rito dell’accertamento del passivo in sede endo-fallimentare.

Continua »
Privilegio, attività professionale in forma associativa

Privilegio, non è rilevante accertare se il professionista istante abbia o meno organizzato la propria attività in forma associativa.

Continua »
Utile esperimento della revocatoria fallimentare

La conoscenza, da parte del creditore, dello stato di insolvenza del debitore, al fine dell’utile esperimento della revocatoria fallimentare.

Continua »
Legittimazione del curatore nei confronti della banca

In caso di fallimento, risulta proponibile l’azione risarcitoria del curatore nei confronti delle banche per l’imprudente concessione del finanziamento. E, tuttavia, la situazione muta, ove si prospetti un’azione a vantaggio di tutti i creditori indistintamente, perché recuperatoria in favore dell’intero ceto creditorio di quanto sia andato perduto, a causa dell’indebito finanziamento, del patrimonio sociale, atteso che il fallimento persegue, appunto, l’obiettivo del miglior soddisfacimento dei creditori nel rispetto della par condicio.

Continua »
Domanda per conto di altri nella procedura fallimentare

Nella procedura fallimentare non è possibile svolgere una domanda per conto di altri e chiedere che l’eventuale ammissione sia disposta in favore di altri.

Continua »
Azione revocatoria fallimentare, mezzi di pagamento

Azione revocatoria fallimentare, mezzi normali di pagamento, quelli comunemente accettati nella pratica commerciale in sostituzione del denaro.

Continua »
Requisiti di non fallibilità, sussistenza congiunta

L’onere della prova circa la sussistenza congiunta dei requisiti di non fallibilità di cui all’art. 1 comma 2 L.F. incombe sul debitore.

Continua »
Domanda di dichiarazione di fallimento, desistenza

Qualora l’unico creditore istante desista dalla domanda di dichiarazione di fallimento, occorre distinguere la desistenza dovuta al pagamento del credito da quella non accompagnata dall’estinzione dell’obbligazione. E a tale proposito può evocarsi la giurisprudenza della suprema Corte, secondo cui, per l’appunto, risulta essere inefficace la rinuncia – all’impugnazione, nella specie – se esercitata quando il relativo procedimento sia stato definito con la deliberazione della decisione, anche se questa non sia stata ancora pubblicata (in tal senso Cass.

Continua »