LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Fallimentare

Reclamo infondato contro sentenza dichiarativa di fallimento

La sentenza riguarda un reclamo avverso una dichiarazione di fallimento. Il Tribunale, nel respingere il reclamo, ha sottolineato l’importanza della presentazione di bilanci attendibili per dimostrare l’insussistenza dei requisiti dimensionali che portano al fallimento. In mancanza di prove convincenti, il giudice ha confermato lo stato di insolvenza.

Continua »
Fallimento società incorporata: è possibile? Analisi

Una società è stata posta in liquidazione giudiziale nonostante fosse stata precedentemente cancellata dal registro delle imprese a seguito di una fusione per incorporazione in un’altra società. La Corte d’Appello ha respinto il reclamo del suo ex legale rappresentante, stabilendo un principio chiave: in tema di fallimento, la norma speciale che consente di dichiarare fallita un’impresa entro un anno dalla sua cancellazione (art. 10 L.Fall.) prevale sulla regola generale del diritto societario che decreta l’estinzione della società incorporata. Pertanto, la procedura è stata correttamente instaurata nei confronti della società originaria, anche se legalmente estinta, per tutelare i creditori.

Continua »
Cessazione materia del contendere: la rinuncia del creditore

Una curatela fallimentare agiva contro un istituto di credito per recuperare una somma che la banca aveva incassato prima del fallimento, ma che poi, per errore, non aveva detratto dalla propria richiesta di insinuazione al passivo. La banca e la società cessionaria del credito, pur eccependo l’inammissibilità della domanda, hanno dichiarato in giudizio di accettare la riduzione del credito ammesso. Il Tribunale ha quindi dichiarato la cessazione della materia del contendere, ritenendo che la rinuncia della banca a far valere il maggior credito avesse eliminato l’oggetto della disputa.

Continua »
Dichiarazione di apertura della procedura di liquidazione giudiziale

Il Tribunale dichiara l’apertura della liquidazione giudiziale quando sussiste uno stato di insolvenza del debitore, inteso come incapacità di far fronte alle proprie obbligazioni con mezzi ordinari. Il mancato pagamento anche di un solo debito, se significativo dell’incapacità di adempiere regolarmente, può costituire indice rivelatore dell’insolvenza.

Continua »
Clausola risolutiva espressa: Guida alla sentenza

Una sentenza del Tribunale di Pescara ha dichiarato la risoluzione di un contratto di locazione a causa dell’attivazione di una clausola risolutiva espressa. Il conduttore, che si era impegnato a partecipare all’asta per l’acquisto dell’immobile locato, non ha presentato l’offerta. Il giudice ha accolto la domanda della parte locatrice (una curatela fallimentare), condannando il conduttore al pagamento di una penale di 260.000 euro, pari alla differenza tra il prezzo d’asta minimo pattuito e quello di successiva aggiudicazione, oltre a un ulteriore risarcimento per la ritardata riconsegna dell’immobile.

Continua »
Scioglimento contratto preliminare fallimento: guida

La sentenza analizza il caso dello scioglimento di un contratto preliminare di compravendita immobiliare a seguito del fallimento del promissario acquirente. Il Tribunale ha confermato il diritto del curatore fallimentare, ai sensi dell’art. 72 della Legge Fallimentare, di recedere dal contratto. Di conseguenza, ha ordinato alla società promittente venditrice, rimasta contumace, la restituzione integrale della caparra confirmatoria di 160.000 euro, in quanto il recesso del curatore fa venir meno la causa del contratto e, quindi, il diritto a trattenere la somma.

Continua »
Sentenza apertura liquidazione controllata impresa minore

Un’impresa minore in stato di crisi può ottenere l’apertura della liquidazione controllata, procedura che offre al debitore la possibilità di risanare i propri debiti sotto la supervisione del tribunale.

Continua »
Liquidazione controllata: i requisiti per ottenerla

Il Tribunale di Ancona ha accolto la richiesta di una debitrice per l’apertura della procedura di liquidazione controllata. La debitrice, gravata da un’ingente esposizione debitoria derivante da garanzie prestate per società di persone familiari, non era più in grado di far fronte ai propri obblighi. Il Tribunale ha verificato la sussistenza dei presupposti di legge, tra cui lo stato di sovraindebitamento, e ha nominato un liquidatore per gestire il patrimonio, che include una parte dello stipendio e un’autovettura, al fine di soddisfare i creditori.

Continua »
Liquidazione giudiziale di una società agricola

Il Tribunale ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale di una società, nonostante questa fosse registrata come agricola, in quanto ha ritenuto prevalente l’attività commerciale svolta. La sentenza si basa sul principio per cui la natura dell’attività d’impresa va determinata in base alla reale attività esercitata, e non alla mera iscrizione nel Registro delle Imprese.

Continua »
Pagamento effettuato da un debitore insolvente

Il Tribunale ha stabilito che un pagamento effettuato da un debitore insolvente a un creditore consapevole dello stato di insolvenza può essere revocato. La consapevolezza dello stato di insolvenza può essere desunta da circostanze fattuali e dalla normale diligenza professionale del creditore.

Continua »
Responsabilità amministratore: sequestro per mala gestio

Un’ordinanza del Tribunale di Brescia conferma il sequestro conservativo sui beni di un ex amministratore per mala gestio. La decisione evidenzia la grave responsabilità dell’amministratore che ha causato un ingente danno alla società, quantificato nel deficit patrimoniale. Il provvedimento è stato concesso a tutela del credito risarcitorio della liquidazione giudiziale, considerando il rischio concreto che l’amministratore potesse disperdere il proprio patrimonio.

Continua »
Esdebitazione debitore: come ottenere la liberazione

Con decreto, il Tribunale di Brescia ha concesso l’esdebitazione a un debitore, dichiarando inesigibili i debiti non pagati dopo la liquidazione del patrimonio. La decisione si basa sulla cooperazione del debitore, l’assenza di frode e il rispetto dei requisiti previsti dalla legge sul sovraindebitamento, portando alla completa liberazione dai debiti residui.

Continua »
Esdebitazione: cancellare i debiti residui

Un debitore, al termine di una procedura di liquidazione del patrimonio in cui i creditori erano stati soddisfatti solo in parte, ha richiesto e ottenuto la cancellazione dei debiti rimanenti (esdebitazione). Il Tribunale di Brescia ha concesso il beneficio, dopo aver verificato la condotta meritevole e cooperativa del debitore e l’assenza di cause ostative, come previsto dalla legge sul sovraindebitamento (L. 3/2012).

Continua »
Revoca dell'ipoteca su finanziamento preesistente

La sentenza conferma la revocabilità dell’ipoteca concessa a garanzia di un finanziamento che, in realtà, non ha comportato l’erogazione di nuova finanza ma è servito a ripianare un debito pregresso. L’operazione, perfezionata in un periodo sospetto antecedente al fallimento, è stata ritenuta lesiva della par condicio creditorum.

Continua »
Start-up innovativa: registro non prova i requisiti

Una società qualificata come start-up innovativa si è vista respingere il reclamo per l’ammissione alla liquidazione controllata. La Corte d’Appello di Milano, pur riconoscendo la tempestività della domanda, ha negato l’accesso alla procedura perché l’azienda non ha fornito prove concrete della sua natura innovativa (spese in R&S, brevetti, personale qualificato). La decisione sottolinea che la sola iscrizione formale nel registro speciale delle imprese non è sufficiente a dimostrare i requisiti sostanziali richiesti dalla legge.

Continua »
Liquidazione controllata assenza di beni immediatamente liquidabili

La sentenza ribadisce i principi sulla liquidazione controllata del sovraindebitato, confermando la possibilità di avviarla anche in assenza di beni immediatamente liquidabili, purché sussistano i presupposti di legge.

Continua »
Apertura della liquidazione controllata per ex imprenditore

La sentenza chiarisce che la cessazione dell’attività e la cancellazione dal registro delle imprese non consentono l’apertura della liquidazione giudiziale ma permettono l’accesso alla liquidazione controllata, qualora sussistano i presupposti, come nel caso di specie. Tale strumento è riservato a diverse categorie di debitori, tra cui gli ex imprenditori, e si applica in presenza di sovraindebitamento.

Continua »
Misure protettive per start-up innovativa in crisi

Il Tribunale ha accolto il ricorso di una società in crisi che ha richiesto misure protettive per evitare azioni esecutive individuali da parte dei creditori. La decisione si basa sul principio della tutela dell’operatività aziendale durante le trattative per il risanamento e sulla necessità di evitare un pregiudizio irreparabile alla società.

Continua »
Liquidazione controllata di una startup innovativa

La sentenza affronta la disciplina della liquidazione controllata per le startup innovative, evidenziando come la verifica dei requisiti di legge sia essenziale per l’applicazione di tale procedura. Viene inoltre analizzata la sussistenza del sovraindebitamento come condizione necessaria per l’accesso alla procedura.

Continua »
Liquidazione giudiziale: quando si considera attiva?

La Corte d’Appello di Genova ha confermato la sentenza di liquidazione giudiziale di una società che si opponeva sostenendo di essere inattiva da anni e di non aver ricevuto la notifica del procedimento sulla propria PEC. La Corte ha stabilito che, finché una società è iscritta come ‘attiva’ nel Registro delle Imprese, ha il dovere di controllare la propria PEC, che costituisce canale di notifica valido. Inoltre, la ‘cancellazione di fatto’ per inattività non ha valore legale; rileva solo la cancellazione formale dal registro. L’onere di provare di non superare le soglie di debito per la liquidazione giudiziale ricade sull’imprenditore.

Continua »