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Diritto Fallimentare

Apertura liquidazione controllata del patrimonio

La sentenza affronta il tema del sovraindebitamento e dell’accesso alla procedura di liquidazione controllata del patrimonio. Il Tribunale, verificati i presupposti di legge, ha dichiarato aperta la procedura, nominando il liquidatore e stabilendo le modalità di pagamento dei creditori, garantendo al debitore il minimo vitale.

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Conferma misure protettive ex art. 18 CCII

La sentenza analizza i presupposti per la concessione e la conferma delle misure protettive a favore delle imprese in crisi, evidenziando la necessità di bilanciare l’interesse del debitore al risanamento con quello dei creditori a non subire pregiudizi. Il Tribunale sottolinea l’importanza della valutazione caso per caso, tenendo conto del piano di risanamento, delle trattative in corso e della posizione dei creditori.

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Rigetto reclami contro omologa concordato semplificato

La sentenza affronta il tema del concordato semplificato e della falcidia dei crediti prededucibili. La Corte ha stabilito che il rispetto dell’ordine delle cause di prelazione è irrinunciabile, ma la soddisfazione non integrale dei crediti privilegiati è ammissibile in caso di incapienza dei beni su cui insiste la causa di prelazione.

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Apertura Liquidazione Controllata e Nomina Organi

La sentenza riguarda l’apertura di una procedura di liquidazione controllata per un debitore sovraindebitato. Il Tribunale, verificati i presupposti di legge, nomina il Giudice Delegato e il Liquidatore, definendo le modalità di pagamento, i beni esclusi dalla procedura e i termini per la presentazione delle domande di ammissione al passivo.

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Crediti ceduti in factoring e competenza Tribunale fallimentare

Il Tribunale, evidenziando la necessità del litisconsorzio necessario del cedente fallito in una controversia tra ceduto e cessionario, revoca il decreto ingiuntivo e dichiara la competenza del Tribunale fallimentare. Si ribadisce che le azioni che incidono sul patrimonio del fallito, compresi gli accertamenti che costituiscono premessa di una pretesa nei confronti della massa, ricadono sotto la giurisdizione del Tribunale fallimentare.

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Sovraindebitamento, omologa piano di ristrutturazione del debito

La sentenza affronta la questione della ristrutturazione del debito di un consumatore, analizzando i requisiti di ammissibilità e la fattibilità del piano proposto. Il Tribunale valuta le condizioni di sovraindebitamento, l’assenza di colpa grave e le possibili alternative liquidatorie. Vengono inoltre esaminate le opposizioni dei creditori, in particolare in merito alla convenienza del piano rispetto alla liquidazione controllata.

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Apertura Liquidazione Controllata - Debitore Sovraindebitato

La sentenza riguarda l’apertura della procedura di liquidazione controllata per un debitore sovraindebitato. Il Tribunale, verificati i presupposti di legge, nomina il liquidatore, determina la somma da destinare al mantenimento del debitore e disciplina le modalità di pagamento dei creditori.

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Apertura Liquidazione Controllata ex art. 268 CCII

Il Tribunale, verificati i presupposti di legge, dichiara aperta la liquidazione controllata del patrimonio di un debitore sovraindebitato. La sentenza determina la somma da destinare al mantenimento del debitore e disciplina le modalità di gestione della procedura, individuando il liquidatore e stabilendo i termini per la presentazione delle domande dei creditori.

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Accordi ristrutturazione dei debiti, cram down fiscale previdenziale

La sentenza affronta il tema dell’omologazione degli accordi di ristrutturazione dei debiti di un’impresa in crisi, con particolare attenzione all’applicazione del cram down fiscale e previdenziale in caso di mancata adesione da parte degli enti creditori. Il Tribunale, verificata la sussistenza dei presupposti di legge, ha omologato gli accordi, ritenendoli convenienti anche per i creditori non aderenti rispetto all’alternativa liquidatoria.

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Liquidazione Controllata del Patrimonio di una Coppia di Coniugi

La sentenza affronta la fattispecie dell’apertura della liquidazione controllata del patrimonio di una coppia di coniugi, evidenziando i presupposti di legge per l’accesso a tale procedura e le modalità di gestione e liquidazione dei beni. Viene ribadito il principio di separazione patrimoniale tra i coniugi e l’impossibilità di costituire una cassa comune. Inoltre, si sottolinea l’inapplicabilità della sospensione dell’esecuzione immobiliare in questa procedura, con riferimento alle normative vigenti. Infine, si definiscono i ruoli e le responsabilità del Giudice Delegato, del Liquidatore e dell’OCC.

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Apertura della liquidazione controllata su istanza di creditore

Il caso analizza la legittimazione attiva del creditore nella proposizione della domanda di apertura della liquidazione giudiziale o controllata, la differenza tra le due procedure concorsuali, i requisiti per l’apertura della liquidazione controllata e la nomina degli organi della procedura. Viene, inoltre, analizzata la differenza tra litisconsorzio necessario e facoltativo e l’ipotesi di giudicato riflesso.

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Apertura della liquidazione controllata del patrimonio del debitore

La sentenza riguarda l’apertura della liquidazione controllata del patrimonio di un debitore, procedura prevista per chi si trova in stato di sovraindebitamento. Il Tribunale, verificati i presupposti di legge, ha nominato un liquidatore, stabilito la somma che il debitore può trattenere per il proprio sostentamento e le modalità di pagamento dei creditori.

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Accertamento di Società di Fatto e Liquidazione Giudiziale

La sentenza affronta il tema della società di fatto e dell’estensione della liquidazione giudiziale. Il Tribunale, sulla base degli elementi probatori presentati, ha accertato l’esistenza di una società di fatto tra due società, evidenziando la comunione di intenti e la commistione patrimoniale. Di conseguenza, ha disposto l’estensione della liquidazione giudiziale ai soci illimitatamente responsabili di entrambe le società.

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Apertura della liquidazione giudiziale per stato di insolvenza

Il Tribunale ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale di una società a responsabilità limitata, accertando lo stato di insolvenza. La sentenza si basa sulla presenza di inadempimenti, sul mancato pagamento dei debiti, sulla mancata presentazione dei bilanci e sull’irreperibilità della società.

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Inammissibilità della domanda di ammissione al passivo

Il Tribunale ha ribadito il principio per cui nel giudizio di opposizione allo stato passivo non è consentito introdurre nuove domande rispetto a quelle originariamente proposte nell’istanza di insinuazione al passivo. Inoltre, ha ribadito che grava sul creditore l’onere di provare l’esistenza e l’ammontare del proprio credito, non essendo sufficiente la mera allegazione dello stesso.

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Apertura della liquidazione giudiziale per stato di insolvenza

La sentenza afferma la competenza territoriale del Tribunale in base al luogo di effettiva attività dell’impresa e non alla semplice sede legale. Viene dichiarata l’apertura della liquidazione giudiziale di una società a responsabilità limitata, riconoscendo lo stato di insolvenza a seguito di inadempimenti e mancato pagamento dei debiti, incapacità di far fronte alle obbligazioni e mancata presentazione dei bilanci.

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Liquidazione controllata e stato di insolvenza

La sentenza afferma che per l’apertura della liquidazione controllata è necessario che il creditore ricorrente dimostri la propria legittimazione, che sussista la competenza territoriale del Tribunale adito e che il debitore sia stato posto in condizione di difendersi. Inoltre, il debito complessivo del debitore deve superare la soglia prevista dalla legge e deve sussistere lo stato di insolvenza, che si configura come incapacità di far fronte regolarmente alle proprie obbligazioni. La rateizzazione di debiti iscritti a ruolo non esclude la qualifica di debito scaduto.

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Apertura della liquidazione giudiziale di una società

La sentenza affronta il tema dell’iniziativa per la dichiarazione di apertura della liquidazione giudiziale, la verifica dei presupposti di procedibilità, l’accertamento dello stato di insolvenza e la nomina degli organi della procedura.

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Liquidazione Controllata e Sospensione delle Procedure Esecutive

La sentenza afferma il principio della par condicio creditorum nelle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento. Viene chiarito che le procedure esecutive individuali, come le cessioni del quinto dello stipendio o i pignoramenti presso terzi, devono cessare dopo l’apertura della procedura concorsuale. Inoltre si chiarisce che la durata della procedura deve essere commisurata alla possibilità di soddisfare i creditori ma comunque non può superare il termine per l’esdebitazione del debitore.

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Concordato preventivo in continuità e facoltà di cram down

Il Tribunale ha analizzato i requisiti per l’omologa forzosa di un concordato preventivo in continuità aziendale in presenza del voto negativo di alcune classi di creditori. In particolare, ha verificato il rispetto della regola della absolute priority rule e l’applicazione del principio di non discriminazione tra classi di creditori di pari grado. Inoltre, ha approfondito il tema dei poteri del Tribunale di disporre la riduzione e l’aumento del capitale sociale in sede di omologazione del concordato, in deroga ai principi di diritto societario.

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