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Diritto di Famiglia

Successione nel processo: gli eredi e l’appello
Un'ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione prende atto della successione nel processo da parte degli eredi del ricorrente originario. Il caso riguarda un ricorso contro una sentenza della Corte d'Appello di Roma, in cui gli eredi subentrano al defunto per proseguire il giudizio, garantendo la continuità dell'azione legale.
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Azione revocatoria: il conferimento in società estera
La Corte di Cassazione conferma l'inefficacia di un conferimento di tutti i beni immobili di un debitore in una società estera di nuova costituzione. L'operazione, volta a sottrarsi al pagamento di assegni di mantenimento, è stata colpita da azione revocatoria. La Suprema Corte ha ritenuto provata la consapevolezza del pregiudizio (participatio fraudis) in capo alla società terza attraverso presunzioni gravi, precise e concordanti, come la tempistica sospetta della costituzione societaria e il controllo totale del debitore sulla stessa.
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Patto successorio: quando un accordo è valido?
La Corte di Cassazione ha stabilito che un accordo con cui una madre trasferisce una somma di denaro alla figlia, con l'obbligo per quest'ultima di assisterla e di versare metà dell'importo al fratello entro un anno dalla morte della madre, non costituisce un patto successorio vietato. L'operazione è stata considerata un valido negozio 'inter vivos', in quanto il trasferimento del denaro era immediato e finalizzato a soddisfare interessi attuali delle parti, mentre la morte della madre fungeva solo da termine per l'adempimento dell'obbligazione verso il fratello, non da causa del trasferimento.
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Pignorabilità stipendio: i termini per l’opposizione
Un ex marito si oppone al pignoramento della sua retribuzione carceraria da parte dell'ex moglie. Il Tribunale dichiara l'opposizione inammissibile perché la contestazione sulla pignorabilità dello stipendio è stata sollevata troppo tardi, ovvero dopo l'emissione dell'ordinanza di assegnazione che conclude il processo esecutivo. La sentenza sottolinea i termini perentori per contestare il diritto del creditore.
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Accettazione tacita eredità e diritto di abitazione
Un istituto di credito ha agito contro i due figli di una debitrice defunta. I tribunali di merito hanno ritenuto che i figli avessero effettuato un'accettazione tacita eredità rimanendo nella casa di famiglia, diventando così responsabili del debito. I figli hanno presentato ricorso, sostenendo che la loro convivenza nella casa, soggetta al diritto di abitazione del padre superstite, non costituisse possesso legale idoneo a determinare l'accettazione. La Corte di Cassazione, riconoscendo la complessità della questione, ha rinviato la causa a pubblica udienza per approfondire il dibattito.
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Donazione indiretta: l’impatto del giudicato
In una causa di successione, la Corte di Cassazione ha analizzato il concetto di donazione indiretta a favore di un figlio. La Corte ha confermato che l'acquisto di beni da parte di un figlio senza mezzi propri, con denaro del padre, costituisce una donazione indiretta soggetta a collazione. Tuttavia, ha cassato la decisione di merito per violazione di un precedente giudicato. Una sentenza definitiva tra due fratelli aveva già qualificato i pagamenti delle rate di un mutuo, impedendo di considerarli come parte della donazione indiretta del padre nella successiva causa ereditaria.
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Amministratore di sostegno: poteri e nomina estera
In un caso di risarcimento danni per un grave incidente stradale, il Tribunale di Venezia ha esaminato le eccezioni sulla legittimità dell'amministratore di sostegno a rappresentare la vittima, cittadina straniera. La corte ha respinto le contestazioni relative alla delega dei poteri e alla coesistenza di un provvedimento di tutela estero, affermando la piena validità dei poteri dell'amministratore di sostegno a procedere con la causa, privilegiando la protezione effettiva della persona incapace.
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Errore revocatorio: quando non è ammesso l’appello
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso basato su un presunto errore revocatorio in una causa di gestione di un'azienda ereditaria. La Corte ha stabilito che l'errore revocatorio non può riguardare un punto controverso già discusso e deciso nel merito, ma solo una svista su un fatto pacifico e non dibattuto. La decisione sottolinea la distinzione tra un errore di percezione e una diversa valutazione giuridica dei fatti.
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Onere della prova testamento olografo: il caso
Una controversia ereditaria su una somma di 40.000 euro, ritenuta una donazione nulla, giunge in Cassazione. La beneficiaria sosteneva fosse il corrispettivo per un contratto di mantenimento, provato da un testamento olografo. La Corte ha stabilito che l'onere della prova del testamento olografo, se disconosciuto, grava su chi intende avvalersene, che deve richiederne la verificazione. In assenza di tale richiesta, il documento non ha valore probatorio e il trasferimento di denaro, privo di altra causa, è considerato una donazione nulla.
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Patrocinio a carico dello Stato: spese legali allo Stato
La Corte di Cassazione corregge un'ordinanza per errore materiale, chiarendo che in caso di vittoria di una parte ammessa al patrocinio a carico dello Stato, le spese legali liquidate non vanno pagate alla parte stessa, ma direttamente allo Stato. La decisione si fonda sull'art. 133 del d.P.R. 115/2002, che impone il versamento delle spese processuali in favore dell'Erario per recuperare i costi del patrocinio gratuito concesso.
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Azione di riduzione: l’eredità irrisoria ti esonera
Un figlio, escluso dall'eredità paterna a causa di ingenti donazioni fatte in vita dal genitore a favore del fratello e di una società, avvia un'azione di riduzione. Le corti di merito rigettano la domanda, ritenendo necessaria l'accettazione con beneficio d'inventario data la presenza di un minimo patrimonio residuo (relictum) di circa 30 euro. La Corte di Cassazione ribalta la decisione, stabilendo che un relictum di valore economico talmente irrisorio non osta alla qualifica di erede totalmente pretermesso. Di conseguenza, l'azione di riduzione contro terzi donatari è proponibile anche senza la preventiva accettazione beneficiata, poiché un patrimonio insignificante non costituisce un "asse ereditario da dividere" che giustifichi la tutela richiesta dalla legge.
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Conguaglio divisionale: sì alla compensazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che il credito derivante da un conguaglio divisionale, stabilito in una sentenza di scioglimento della comunione, è certo, liquido ed esigibile. Non è subordinato all'effettivo trasferimento della proprietà e può quindi essere legittimamente utilizzato in compensazione per estinguere altri debiti, come quelli per il mantenimento dell'ex coniuge. La Corte ha cassato la decisione d'appello che aveva erroneamente negato la compensazione, qualificando la trascrizione del dispositivo di una sentenza in un atto di precetto come una dichiarazione confessoria.
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Affidamento esclusivo: disinteresse del genitore
La Corte di Cassazione conferma l'affidamento esclusivo di una minore alla madre, respingendo il ricorso del padre residente all'estero. La decisione si basa sul conclamato disinteresse del padre, desunto dalla mancata richiesta di incontri, dal mancato versamento del mantenimento e dalla scarsa collaborazione. La Corte ha ritenuto che tale comportamento giustificasse la deroga al principio dell'affidamento condiviso.
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Ricorso improcedibile: la notifica tardiva è fatale
La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso improcedibile a causa del mancato deposito della prova di notifica dell'atto alla controparte entro il termine perentorio di venti giorni. La vicenda, nata da una causa di separazione con assegno di mantenimento, si è conclusa per un vizio puramente procedurale. La Corte ha stabilito che la produzione tardiva della prova di notifica non può sanare l'irregolarità, confermando la rigidità dei termini processuali e sanzionando il ricorrente per aver insistito nella trattazione nonostante la palese inammissibilità.
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Adozione casi particolari: sì anche con conflitto
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'Appello che concedeva l'adozione in casi particolari di un minore al genitore d'intenzione, ex partner della madre biologica. La Suprema Corte ha stabilito che né il dissenso della madre biologica né la forte conflittualità tra le parti possono impedire l'adozione, quando questa risponde al superiore interesse del minore di mantenere un legame affettivo stabile e significativo con entrambe le figure genitoriali. Anche un'interruzione dei rapporti, se causata da comportamenti ostat tweetingivi del genitore biologico, non è considerata un fattore decisivo contro l'adozione.
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Liquidazione compenso avvocato: i limiti del giudice
La Corte di Cassazione ha stabilito che, nell'ambito di un procedimento di opposizione alla revoca del patrocinio a spese dello Stato, il giudice non ha il potere di procedere anche alla liquidazione del compenso spettante al difensore. Tale liquidazione deve avvenire tramite una procedura separata e distinta, attivata su iniziativa del legale. La Corte ha quindi annullato la parte della decisione del Tribunale di merito che aveva erroneamente liquidato le somme, riaffermando la netta separazione tra i due procedimenti.
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Improcedibilità ricorso Cassazione: errore fatale
Un complesso caso di diritto successorio, incentrato su presunte donazioni indirette, si conclude in Cassazione con una declaratoria di improcedibilità del ricorso. La Suprema Corte ha sanzionato il mancato deposito, da parte dei ricorrenti, della prova di notifica della sentenza d'appello, un adempimento richiesto a pena di improcedibilità dall'art. 369 c.p.c. Questa omissione ha reso impossibile verificare il rispetto del termine breve per impugnare, determinando la fine del processo e confermando la decisione precedente.
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Estinzione del giudizio: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione conferma l'estinzione del giudizio per un ricorso in materia di diritto di famiglia. Il ricorrente, dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio una causa per la revocazione di una donazione all'ex coniuge, non si è opposto tempestivamente alla proposta di definizione anticipata. La sentenza sottolinea come la mancata opposizione equivalga a una rinuncia, portando all'estinzione del giudizio e alla condanna per responsabilità aggravata a causa della palese infondatezza del ricorso.
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Indennità di occupazione: quando è dovuta?
Un ex marito, che utilizzava in via esclusiva un appartamento cointestato all'estero, ha fatto ricorso in Cassazione dopo essere stato condannato a versare un'indennità di occupazione all'ex moglie. La Corte ha rigettato il ricorso, specificando che non è possibile chiedere in sede di legittimità una nuova valutazione dei fatti. Ha inoltre confermato che l'indennità è dovuta dal momento in cui l'altro comproprietario manifesta la volontà di utilizzare il bene, e ha ribadito l'inammissibilità dei motivi di ricorso che mirano a un riesame del merito della causa.
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Sequestro conservativo: tutela urgente per il patrimonio
Il Tribunale di Venezia ha concesso un sequestro conservativo sul patrimonio di un figlio che aveva sottratto ingenti somme dal conto della madre, beneficiaria di amministrazione di sostegno. La misura cautelare è stata ritenuta necessaria per garantire il recupero dei fondi, data l'evidenza dei prelievi non autorizzati (fumus boni iuris) e il rischio concreto di dispersione del denaro (periculum in mora), che avrebbe compromesso la capacità della donna di far fronte alle proprie necessità quotidiane.
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