La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 19256/2025, ha rigettato il ricorso di una lavoratrice che contestava l’abusiva reiterazione di contratti a termine con la Pubblica Amministrazione per oltre vent’anni. La Corte ha stabilito che la decadenza contratti a termine, prevista dall’art. 32 della L. 183/2010, si applica anche alle azioni volte a far valere il superamento del limite massimo di 36 mesi. Per interrompere la decadenza, è sufficiente impugnare tempestivamente l’ultimo contratto della serie, poiché tale atto permette di considerare l’intera sequenza contrattuale come prova dell’abuso. Nel caso specifico, non essendo stato impugnato nemmeno l’ultimo contratto nei termini di legge, la domanda è stata dichiarata inammissibile.
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