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Diritto del Lavoro

Rinvio in pubblica udienza: Cassazione decide per caso INPS

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio in pubblica udienza di un ricorso presentato da un ente previdenziale nazionale. La decisione è stata motivata dalla particolare rilevanza delle questioni giuridiche sollevate, che necessitano di un approfondito dibattito pubblico per garantire una corretta e uniforme interpretazione della legge, in linea con la funzione nomofilattica della Corte. La causa, quindi, non è stata decisa in camera di consiglio ma sarà discussa pubblicamente in una data futura.

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Risarcimento danni dirigente: la prova del danno è cruciale

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che negava il risarcimento danni a una confederazione imprenditoriale contro un suo ex dirigente per mala gestio. Nonostante la condotta illecita del manager, la richiesta è stata respinta per mancata prova di un danno economico effettivo e concreto subito dall’azienda. La sentenza ribadisce che l’onere di dimostrare il pregiudizio patrimoniale grava interamente sul datore di lavoro che avanza la pretesa di risarcimento danni dirigente.

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Riconoscimento titoli e parità scolastica retroattiva

La Corte di Cassazione esamina il caso di un lavoratore escluso da una graduatoria scolastica per un diploma ritenuto invalido. La questione centrale riguarda il valore del riconoscimento titoli rilasciati da un istituto che ha ottenuto lo status di scuola paritaria con effetto retroattivo. Data la complessità e l’importanza della materia, la Corte ha rinviato la decisione a una pubblica udienza per un’analisi approfondita, sospendendo il giudizio.

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Rinuncia agli atti: i requisiti formali in Cassazione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso relativo a una controversa rinuncia agli atti. La decisione si fonda sulla violazione del principio di specificità, poiché il ricorrente non ha allegato né trascritto l’atto di rinuncia contestato, impedendo alla Corte di valutare la fondatezza della censura. Il provvedimento ribadisce l’importanza degli oneri formali nel processo civile.

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Compenso medici: quando la riduzione è legittima?

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di alcuni medici di assistenza primaria a cui era stato ridotto il compenso forfettario per la medicina di gruppo. La riduzione, da 7 a 5 euro per assistito, era scattata per il superamento del plafond di spesa regionale del 12% previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale. La Corte ha ritenuto legittima la riduzione automatica al superamento del tetto, respingendo la tesi dei medici secondo cui il controllo dovesse avvenire solo al momento dell’entrata in vigore dell’accordo. Tuttavia, ha accolto il motivo di ricorso relativo alla mancata valutazione, da parte della Corte d’Appello, del meccanismo di compensazione tra diverse voci di spesa, cassando la sentenza con rinvio su questo specifico punto.

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Riclassificazione aziendale: INPS senza retroattività

La Corte di Cassazione ha stabilito che la riclassificazione aziendale operata d’ufficio da un ente previdenziale, da settore agricolo a industriale, non ha efficacia retroattiva. La decisione conferma che gli effetti di tale variazione decorrono dal periodo di paga in corso alla data di notifica del provvedimento, anche se la modifica è dovuta a un’omessa comunicazione da parte del datore di lavoro. Il ricorso dell’ente è stato quindi respinto, consolidando un importante principio a tutela della stabilità delle posizioni previdenziali dei lavoratori.

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Contributo di solidarietà: calcolo su tutta la pensione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1396/2025, ha stabilito che il contributo di solidarietà introdotto per il quinquennio 2012-2017 deve essere calcolato sull’intero importo delle pensioni erogate dai fondi speciali soppressi (come quello dei telefonici), e non solo sulla parte che eccede il trattamento del regime generale. La Corte ha ribaltato la decisione della Corte d’Appello, chiarendo che la finalità della norma era riequilibrare i fondi pensionistici, giustificando così il prelievo sull’intera prestazione maturata nel regime speciale.

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Procedimento disciplinare: da quando decorre il termine?

La Corte di Cassazione chiarisce il dies a quo per l’avvio del procedimento disciplinare a carico di un dipendente pubblico. Un agente di polizia municipale, sanzionato per un presunto conflitto di interessi, ha visto il suo ricorso respinto. La Corte ha stabilito che il termine per la contestazione non decorre da una generica notizia di stampa, ma dalla ricezione di una segnalazione dettagliata e “qualificata” da parte dell’organo competente. Viene inoltre confermata la legittimità dello spostamento del dipendente, qualificato come mera riassegnazione interna e non come trasferimento.

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Patto di non concorrenza: modifica e validità

La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla legittimità di una modifica al patto di non concorrenza in un contratto di agenzia. Un istituto di credito, dopo aver receduto dal patto, aveva subordinato l’erogazione di benefici economici aggiuntivi al rispetto di un nuovo, seppur diverso, obbligo di non concorrenza. La Corte ha rigettato il ricorso dell’agente, stabilendo che tale operazione non costituisce una clausola vessatoria o una violazione di legge, ma una legittima rimodulazione degli obblighi contrattuali, conforme ai principi di buona fede e correttezza, e in linea con la consolidata giurisprudenza.

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Contributo di solidarietà: illegittimo se da casse private

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una cassa di previdenza privata, confermando l’illegittimità del contributo di solidarietà imposto a un suo iscritto. La Corte ha ribadito che, in base all’art. 23 della Costituzione, solo una legge statale può introdurre prestazioni patrimoniali obbligatorie, e le casse non hanno questo potere. È stato inoltre confermato il termine di prescrizione decennale per la restituzione delle somme illegittimamente trattenute.

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Licenziamento oggettivo: nesso causale e rinvio

La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità di un licenziamento per giustificato motivo oggettivo nonostante l’azienda avesse proceduto a nuove assunzioni. La sentenza chiarisce che, se le nuove assunzioni riguardano personale con contratti e mansioni diverse, non viene automaticamente interrotto il nesso di causalità tra la crisi aziendale e il recesso. Viene inoltre delineata l’ampia discrezionalità del giudice di rinvio nel riesaminare i fatti quando una precedente decisione è stata annullata per vizi di motivazione.

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Decadenza ricorso braccianti agricoli: termini impugnazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un lavoratore agricolo, confermando la decadenza del suo diritto a impugnare la cancellazione dagli elenchi professionali. La sentenza chiarisce che il termine per il ricorso decorre dalla data di effettiva conoscenza del provvedimento, comunicata dall’Istituto Previdenziale insieme alla richiesta di restituzione delle prestazioni, e non dalla successiva pubblicazione online. La tardività del ricorso amministrativo ha comportato la decadenza anche dall’azione giudiziaria. Si tratta di un’importante pronuncia sulla decadenza ricorso braccianti agricoli.

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Prescrizione perequazione pensione: la Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2369/2025, ha confermato che il diritto a ottenere specifici incrementi sulla pensione, come la perequazione automatica, è soggetto alla prescrizione decennale. Il caso riguardava la richiesta di un pensionato di ricalcolare il proprio assegno in base a un beneficio abolito da decenni. La Corte ha distinto il diritto alla pensione, che è imprescrittibile, dai singoli ratei o maggiorazioni, che si prescrivono se non richiesti entro dieci anni.

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NASpI e lavoro autonomo: obbligo di comunicazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che chi percepisce l’indennità NASpI e svolge un’attività di lavoro autonomo preesistente deve comunicare il reddito presunto all’ente previdenziale entro 30 giorni dalla domanda. L’omissione o il ritardo in questa comunicazione comporta la decadenza dal diritto al sussidio. Questa ordinanza chiarisce che l’obbligo di comunicazione, finalizzato a verificare lo stato di bisogno effettivo, si applica non solo alle nuove attività ma anche a quelle già in essere al momento della richiesta della NASpI.

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Iscrizione Gestione Separata: obbligo per ingegneri

La Corte di Cassazione ha confermato l’obbligo di iscrizione alla gestione separata per un ingegnere, già iscritto alla gestione coltivatori diretti. La Corte ha stabilito che l’iscrizione è dovuta per l’attività libero professionale. Inoltre, ha cassato la decisione di merito sulla prescrizione dei contributi, affermando che il giudice deve applicare d’ufficio le norme sulla sospensione dei termini introdotte a seguito di eventi sismici, rinviando la causa alla Corte d’Appello per una nuova valutazione.

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Giudicato sopravvenuto: come estingue il processo

Una professionista si oppone a una richiesta di pagamento di contributi da parte dell’ente previdenziale. Mentre la causa è pendente in Cassazione, un’altra sentenza, divenuta definitiva, dichiara lo stesso credito prescritto. La Corte di Cassazione, preso atto del giudicato sopravvenuto, cassa la sentenza impugnata senza rinvio, dichiarando improseguibile l’azione, poiché il diritto dell’ente si è estinto.

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Adeguamento borse specializzandi: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha annullato una decisione che riconosceva l’adeguamento delle borse di studio a medici specializzandi per il periodo 1993-2006. La Corte ha stabilito che, nonostante una precedente sentenza favorevole, il diritto all’adeguamento borse specializzandi non è mai sorto concretamente a causa della mancata emanazione dei necessari decreti ministeriali attuativi, bloccati dalla legislazione dell’epoca. Di conseguenza, i giudici non possono determinare autonomamente l’importo, rendendo la pretesa inesigibile.

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Contributo di solidarietà: illegittimo se non per legge

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una cassa di previdenza privata contro la sentenza che annullava l’imposizione di un contributo di solidarietà sulla pensione di un iscritto. La Corte ha ribadito che l’introduzione di prelievi obbligatori è una prerogativa esclusiva del legislatore, non rientrando nei poteri autonomi degli enti previdenziali, confermando l’illegittimità della trattenuta e il diritto del pensionato alla restituzione delle somme.

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Rilievo incompetenza territoriale: il termine ultimo

Una lavoratrice ha citato in giudizio un’azienda sanitaria pubblica per ottenere il riconoscimento del suo rapporto di lavoro come subordinato. Il giudice di primo grado ha dichiarato la propria incompetenza territoriale dopo la prima udienza. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della lavoratrice, stabilendo che il potere del giudice di sollevare d’ufficio l’incompetenza territoriale si esaurisce con la prima udienza. Di conseguenza, il caso è stato rinviato al giudice originariamente adito.

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Onere prova trasferimento: accordo sindacale non esonera

Un lavoratore, riammesso in servizio dopo l’annullamento di un contratto a termine, veniva trasferito in un’altra regione in base a un accordo sindacale. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’accordo collettivo non è sufficiente a giustificare il trasferimento e non esonera il datore di lavoro dall’onere della prova trasferimento, ovvero dal dimostrare le concrete e specifiche ragioni tecniche, organizzative e produttive richieste dalla legge. La sentenza d’appello, che aveva validato il trasferimento basandosi solo sull’accordo, è stata annullata con rinvio.

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