LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto del Lavoro

Lavoro straordinario: il diritto alla retribuzione
Un operatore sanitario ha richiesto il pagamento di ore di lavoro extra svolte per un progetto estivo. La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in assenza dei requisiti formali per le "prestazioni aggiuntive", il lavoro svolto oltre l'orario standard con il consenso del datore di lavoro deve essere retribuito come lavoro straordinario, in applicazione dell'art. 2126 c.c. che tutela la prestazione lavorativa effettivamente resa.
Continua »
Remunerazione medici specializzandi: Sezioni Unite
Un gruppo di medici specializzandi ha fatto ricorso in Cassazione per ottenere una remunerazione adeguata per il loro periodo di specializzazione, includendo l'indicizzazione e l'adeguamento periodico delle borse di studio. La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul caso. La motivazione del rinvio è la necessità di attendere una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione giuridica identica e di massima importanza, relativa proprio alla corretta remunerazione dei medici specializzandi in un determinato periodo storico.
Continua »
Compenso medici specializzandi: la Cassazione attende
Un gruppo di medici specialisti ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un adeguato compenso per gli anni di specializzazione antecedenti il 2007. Dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione. Con un'ordinanza interlocutoria, la Corte ha deciso di sospendere la decisione sul compenso medici specializzandi, in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite su una questione giuridica fondamentale e connessa.
Continua »
Adeguamento triennale: Cassazione rinvia il caso
Un gruppo di professionisti ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione dopo che la loro richiesta di adeguamento triennale della remunerazione era stata respinta in appello. La Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rilevato che la stessa questione è già stata rimessa alle Sezioni Unite. Di conseguenza, ha sospeso il giudizio, rinviando la causa in attesa della decisione delle Sezioni Unite per garantire uniformità giurisprudenziale.
Continua »
Compenso lavoro straordinario: la guida completa
Un infermiere ha svolto ore di lavoro extra per un servizio di "dialisi estiva". L'Azienda Sanitaria si è rifiutata di pagare, adducendo la mancanza delle autorizzazioni formali per le "prestazioni aggiuntive". La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in assenza di tali formalità, il lavoro svolto con il consenso, anche implicito, del datore di lavoro deve essere retribuito. La Corte ha quindi riconosciuto il diritto al compenso lavoro straordinario, riaffermando il principio costituzionale della giusta retribuzione.
Continua »
Competenza Ispettorato Lavoro: sì alle sanzioni Cds
Una società di trasporti ha impugnato delle ordinanze ingiunzione per violazioni del Codice della Strada relative ai tempi di guida e riposo. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando la piena competenza dell'Ispettorato del Lavoro a irrogare tali sanzioni e ribadendo l'inammissibilità di motivi di ricorso generici o volti a un riesame del merito, come l'invocazione della buona fede senza prove adeguate.
Continua »
Indennità di posizione variabile: risarcimento per inerzia
La Corte di Cassazione conferma il diritto al risarcimento del danno per perdita di chance a favore di due dirigenti medici a cui non era stata corrisposta l'indennità di posizione variabile. L'inerzia dell'azienda sanitaria nel completare la procedura di graduazione degli incarichi costituisce inadempimento contrattuale, giustificando la richiesta risarcitoria anche in assenza della piena corresponsione dell'indennità.
Continua »
Telelavoro negato: quando il ricorso è inammissibile
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una dipendente a cui era stato negato il rinnovo del telelavoro. La decisione si fonda sul fatto che la lavoratrice non aveva collaborato alla definizione del progetto, ignorando le richieste dell'ente datore di lavoro. La Corte ha stabilito che il ricorso in Cassazione non può essere utilizzato per ottenere una nuova valutazione dei fatti già accertati in appello, confermando la correttezza dell'operato dell'ente nel considerare venuto meno l'interesse della dipendente al telelavoro negato.
Continua »
Competenza territoriale contributi: decide la sede dell’ente
Una società si opponeva a un decreto ingiuntivo per contributi non versati a un ente previdenziale. Si è generato un conflitto tra il tribunale della sede dell'ente e quello di residenza degli agenti. La Cassazione ha stabilito che la competenza territoriale per i contributi dovuti dal datore di lavoro spetta al tribunale del luogo in cui ha sede l'ufficio dell'ente legittimato a ricevere i pagamenti, confermando la centralità della struttura organizzativa dell'ente previdenziale.
Continua »
Lavoro straordinario: pagato anche senza autorizzazione
Un infermiere ha svolto prestazioni extra per un servizio di 'dialisi estiva' non retribuite. La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 17814/2024, ha stabilito che, anche in assenza dei requisiti formali per le 'prestazioni aggiuntive', il lavoro svolto con il consenso del datore di lavoro deve essere retribuito come lavoro straordinario. Il diritto alla retribuzione del lavoratore prevale sui vincoli di spesa pubblica, la cui responsabilità ricade sui dirigenti.
Continua »
Riduzione trattamento accessorio: illegittimo il taglio
La Corte di Cassazione ha stabilito che la riduzione del trattamento accessorio dei dipendenti pubblici non può avvenire tramite un taglio percentuale forfettario. Sebbene le norme di contenimento della spesa pubblica impongano una diminuzione dei fondi, questa deve seguire criteri specifici, come la "cristallizzazione" al valore di un anno di riferimento e la riduzione proporzionale alle cessazioni del personale. La Corte ha chiarito che l'illegittimità del metodo non comporta automaticamente il diritto al rimborso totale, ma impone un ricalcolo per determinare l'effettivo dare-avere tra le parti. La sentenza di appello che aveva ordinato la restituzione integrale delle somme è stata quindi cassata con rinvio.
Continua »
Lavoro straordinario sanità: il diritto alla retribuzione
Un'infermiera non è stata pagata per prestazioni extra svolte in un progetto di 'dialisi estiva'. La Corte di Cassazione ha stabilito che, anche in assenza dei requisiti formali per le 'prestazioni aggiuntive', il lavoro svolto oltre l'orario standard configura un lavoro straordinario sanità. Tale lavoro deve essere sempre retribuito se eseguito con il consenso, anche implicito, del datore di lavoro, in base ai principi costituzionali e all'art. 2126 del codice civile, a prescindere da eventuali irregolarità amministrative o violazioni dei vincoli di spesa.
Continua »
Prescrizione crediti di lavoro: stop durante il rapporto
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una società, confermando che la prescrizione crediti di lavoro non decorre durante il rapporto di lavoro a tempo indeterminato. A seguito delle riforme del 2012 e 2015, la ridotta stabilità del posto di lavoro giustifica la sospensione del termine quinquennale fino alla cessazione del rapporto, per evitare il 'metus' del lavoratore nel rivendicare i propri diritti.
Continua »
Calcolo TFS dirigenti: la retribuzione reale vince
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 17804/2024, ha stabilito un principio fondamentale per il calcolo TFS dirigenti pubblici. Il caso riguardava un dirigente medico in aspettativa, che aveva assunto un incarico esterno con una retribuzione superiore. L'INPS aveva calcolato il suo Trattamento di Fine Servizio (TFS) sulla base della retribuzione 'virtuale' che avrebbe percepito nel suo ruolo originario. La Suprema Corte ha ribaltato le decisioni dei giudici di merito, affermando che il TFS deve essere calcolato sulla retribuzione effettivamente percepita e sulla quale sono stati versati i contributi, in virtù di un rinvio normativo che estende la disciplina prevista per i vertici delle ASL.
Continua »
Lavoro straordinario sanità: pagamento anche senza ok?
Un operatore sanitario ha svolto prestazioni extra per un progetto di "dialisi estiva" senza ricevere il compenso. La Corte d'Appello aveva negato il pagamento per vizi formali. La Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che il lavoro straordinario sanità, se svolto con il consenso del datore, va sempre retribuito in base all'art. 2126 c.c., a tutela del lavoratore.
Continua »
Variazione di attività: obblighi e premi INAIL
Una società contesta il ricalcolo dei premi assicurativi dopo una variazione di attività interna. La Cassazione chiarisce i limiti del proprio giudizio sui fatti e cassa la sentenza d'appello per un vizio procedurale, ossia l'omessa pronuncia su alcuni motivi specifici, rinviando la causa per un nuovo esame.
Continua »
Contestazione conteggi: è mera difesa in appello
Un lavoratore ha citato in giudizio la sua ex datrice di lavoro per ottenere il pagamento di differenze retributive. Dopo una condanna in primo grado, la Corte d'Appello ha ridotto l'importo dovuto, accogliendo le contestazioni della datrice di lavoro sui calcoli. Il lavoratore ha impugnato la decisione in Cassazione, sostenendo che la contestazione dei conteggi fosse un'eccezione nuova e quindi inammissibile in appello. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, chiarendo che la contestazione dei conteggi costituisce una mera difesa, ammissibile anche in appello, e che il principio di non contestazione si applica ai fatti storici e non all'interpretazione normativa o ai calcoli matematici che ne derivano.
Continua »
Contratti a termine agricoltura: i limiti stagionali
Un ente pubblico agricolo ha reiterato contratti a tempo determinato con un lavoratore per anni. La Corte di Cassazione ha stabilito che, non essendo l'ente un imprenditore agricolo privato e non potendo dimostrare la natura puramente stagionale delle mansioni svolte dal dipendente (come la manutenzione), l'uso prolungato dei contratti a termine era illegittimo. Per i contratti a termine in agricoltura, le deroghe ai limiti di durata valgono solo per attività strettamente stagionali, con l'onere della prova a carico del datore di lavoro. La sentenza d'appello è stata annullata con rinvio.
Continua »
Contratti a termine agricoltura: i limiti
Un lavoratore è stato impiegato da un Ente Pubblico Agricolo con una serie di contratti a tempo determinato. La Corte di Cassazione ha stabilito che la reiterazione di tali contratti è abusiva se le mansioni svolte non sono strettamente stagionali. Per i contratti a termine in agricoltura, attività continuative come la manutenzione richiedono un'assunzione a tempo indeterminato. L'onere di provare la natura stagionale del lavoro spetta al datore. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
Continua »
Contratto a termine agricoltura: i limiti per gli enti
La Corte di Cassazione ha stabilito che un ente pubblico agricolo non può essere considerato un imprenditore agricolo e, pertanto, non può beneficiare delle deroghe speciali previste per il contratto a termine agricoltura. La reiterazione di contratti a termine per oltre trent'anni con un lavoratore è stata ritenuta abusiva, poiché le eccezioni alla durata massima dei contratti sono applicabili solo a mansioni strettamente stagionali, la cui prova spetta al datore di lavoro. La sentenza della Corte d'Appello è stata cassata con rinvio.
Continua »