Tre dipendenti, a seguito di una riorganizzazione aziendale, vengono trasferiti in una sede distante. Rifiutandosi di prendere servizio, vengono licenziati per giusta causa a causa dell’assenza ingiustificata. I lavoratori impugnano il licenziamento, sostenendo che il trasferimento fosse illegittimo e che l’azienda avrebbe dovuto seguire le procedure per i licenziamenti collettivi. Dopo la conferma del licenziamento in primo e secondo grado, la Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, decide di rinviare la decisione. La Corte ha infatti rilevato che una questione simile, relativa all’interpretazione della normativa europea sui licenziamenti collettivi in casi di modifica sostanziale del contratto, è attualmente pendente dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Pertanto, la Cassazione ha disposto un rinvio a nuovo ruolo in attesa di futuri sviluppi giurisprudenziali europei.
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