La Corte di Cassazione analizza un complesso caso di responsabilità del committente a seguito di un devastante incendio in un magazzino. L’incendio, causato durante lavori di manutenzione del tetto commissionati da una società di gestione immobiliare, ha sollevato questioni sulla ripartizione della colpa tra l’impresa esecutrice, il committente e la cooperativa che gestiva il deposito. La Suprema Corte chiarisce che la responsabilità del committente non deriva dalla custodia dell’immobile (art. 2051 c.c.), ma da una colpa specifica (art. 2043 c.c.) per aver commissionato un’attività intrinsecamente pericolosa senza verificare le adeguate misure di sicurezza, pur essendo a conoscenza delle criticità dell’edificio (impianto antincendio inadeguato e sovraccarico di merci).
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