La Corte di Cassazione ha esaminato un caso complesso riguardante un'operazione finanziaria e un'eccezione processuale di conflitto di interessi. Una società finanziaria aveva ottenuto la liberazione da un debito verso un istituto scolastico tramite un accordo di accollo sottoscritto dal legale rappresentante della scuola. Successivamente, la scuola ha contestato l'accordo, sostenendo un conflitto di interessi del suo rappresentante, emerso solo a seguito della produzione di nuovi documenti dopo la scadenza dei termini. La Cassazione ha annullato la decisione di merito, stabilendo che i giudici inferiori avevano erroneamente accolto un'eccezione processuale che, di fatto, non era mai stata formalmente sollevata dalla scuola. Discutere i fatti in udienza non equivale a formulare una rituale richiesta al giudice, violando così il principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato.
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