LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Commerciale

Accordo transattivo: rinvio udienza in Cassazione
Una compagnia assicurativa aveva presentato ricorso in Cassazione contro il fallimento di una società, a seguito del rigetto della sua domanda di ammissione al passivo. Durante il giudizio, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha disposto il rinvio della causa per consentire alle parti di formalizzare l'accordo e la conseguente rinuncia al ricorso.
Continua »
Improcedibilità del ricorso: l’onere della prova
Un'azienda produttrice di macchinari per il riciclo ha perso in Cassazione per un vizio procedurale. Il suo ricorso, basato su presunta concorrenza sleale, è stato dichiarato inammissibile a causa della mancata produzione della sentenza d'appello notificata, evidenziando l'importanza dell'onere della prova formale. La Corte ha ribadito che tale omissione causa l'improcedibilità del ricorso, senza possibilità di sanatoria.
Continua »
Omologazione concordato: inammissibile il ricorso
Un creditore ha impugnato l'omologazione di un concordato preventivo, contestando la certezza del proprio credito, l'affidabilità del garante e la copertura dei costi di ripristino ambientale. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che le valutazioni sulla fattibilità del piano e sulla capienza patrimoniale del garante sono accertamenti di fatto non sindacabili in sede di legittimità, se sorretti da motivazione adeguata. L'omologazione concordato preventivo è stata quindi confermata.
Continua »
Liquidazione giudiziale: via libera senza giudicato
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 19607/2025, ha stabilito che l'apertura di una liquidazione giudiziale non deve attendere il passaggio in giudicato della decisione che risolve un precedente concordato preventivo. La Corte ha respinto il ricorso di una società, chiarendo che la provvisoria esecutività del provvedimento di risoluzione è sufficiente per avviare la nuova procedura concorsuale, in linea con i principi del nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza.
Continua »
Recesso per giusta causa: la Cassazione decide
Un agente, a cui era stato intimato il recesso per giusta causa a seguito di ammanchi di merce, ha impugnato la decisione. La Corte d'Appello ha confermato la legittimità del recesso, condannando l'agente al risarcimento. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso finale dell'agente, dichiarando inammissibili le sue nuove argomentazioni legali in quanto non sollevate nei precedenti gradi di giudizio. La sentenza ribadisce che i motivi di ricorso in Cassazione devono vertere su questioni già dibattute.
Continua »
Rinnovo tacito contratto: la Cassazione decide
Una società contesta il pagamento di una penale, sostenendo la scadenza di un contratto di fornitura senza un valido rinnovo tacito contratto. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito. La Corte chiarisce che, di fronte a clausole ambigue, l'interpretazione deve valorizzare lo scopo pratico dell'accordo e il principio di conservazione, validando così il rinnovo tacito e la relativa clausola penale.
Continua »
Accordo transattivo: copre anche le sanzioni fiscali?
Una società fornitrice e una acquirente hanno siglato un accordo transattivo per saldare pagamenti e regolarizzare l'IVA. La fornitrice ha poi pagato sanzioni tramite ravvedimento operoso, chiedendone il rimborso. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d'Appello, stabilendo che un accordo transattivo onnicomprensivo, se non diversamente specificato, copre tutti gli aspetti economici della controversia, incluse le sanzioni prevedibili, negando così il diritto al rimborso.
Continua »
Polizza assicurativa: la decorrenza contrattuale vince
Una società di trasporti si è opposta al pagamento di un premio, sostenendo di aver inviato una disdetta tempestiva. La Corte di Cassazione ha stabilito che, per calcolare i termini di preavviso, la data di decorrenza indicata nella polizza assicurativa prevale sulla data di sottoscrizione, anche se successiva. Di conseguenza, la disdetta è stata giudicata tardiva e il premio dovuto, poiché la durata del contratto non è influenzata dal momento della firma.
Continua »
Equo premio inventore: no a interessi maggiorati
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 19724/2025, interviene su un caso riguardante la determinazione dell'equo premio per un inventore dipendente. La Corte ha stabilito che la nuova normativa sugli interessi legali maggiorati (art. 1284, comma 4, c.c.) non si applica retroattivamente ai procedimenti arbitrali per la quantificazione del premio iniziati prima dell'entrata in vigore della legge nel dicembre 2014. La Suprema Corte ha chiarito che il procedimento arbitrale per la liquidazione del compenso è autonomo rispetto a quello per l'accertamento del diritto, e la sua data di inizio è dirimente per l'applicazione della legge. Di conseguenza, è stata cassata la decisione d'appello che aveva applicato tali interessi maggiorati.
Continua »
Risarcimento danno diritto d’autore: i criteri
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul risarcimento danno diritto d'autore in un caso di distribuzione non autorizzata di DVD. Una società distributrice ha citato in giudizio un grande gruppo editoriale per aver commercializzato opere senza una valida licenza. La Corte ha confermato la liquidazione del danno basata sul criterio del "prezzo del consenso", ovvero il compenso che sarebbe stato pattuito per una licenza. Ha rigettato la richiesta di un risarcimento maggiore, basato sulla retroversione degli utili dell'autore della violazione, poiché la società danneggiata non aveva fornito prova di aver subito un mancato guadagno (lucro cessante) specifico.
Continua »
Dovere di informazione: debitore ceduto è responsabile?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 19435/2025, ha stabilito che il debitore ceduto non ha un dovere di informazione extracontrattuale di avvertire il cessionario (es. una banca) dell'inesistenza del credito. Un'azienda era stata condannata per non aver segnalato a una banca la falsità di alcune fatture anticipate. La Suprema Corte ha annullato la decisione, escludendo la responsabilità del debitore per la sua mera inerzia, in quanto il suo silenzio non costituisce un illecito aquiliano né viola i principi di buona fede e correttezza in assenza di un rapporto contrattuale diretto.
Continua »
Clausola penale leasing: quando il giudice decide?
Una società utilizzatrice di un immobile in leasing, risultata inadempiente, si opponeva a un decreto ingiuntivo. In giudizio, chiedeva la riduzione della clausola penale prevista dal contratto. La Cassazione ha stabilito che, avendo la stessa società sollevato la questione della penale, il giudice era legittimato a deciderne l'applicabilità, anche senza una richiesta esplicita della società concedente. L'appello sulla presunta iniquità della clausola penale è stato respinto.
Continua »
Onere della prova: Cassazione chiarisce i termini
Una società di revisione si opponeva all'esclusione del proprio credito dal passivo di una società fallita. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso del fallimento, ha chiarito che l'onere della prova grava interamente sul creditore, il quale deve dimostrare non solo l'incarico ma anche l'effettivo svolgimento della prestazione sin dal ricorso in opposizione, senza possibilità di produrre documenti in un momento successivo, a meno che la curatela non sollevi eccezioni proceduralmente nuove.
Continua »
Compenso professionale: rigetto per mancata prova
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un professionista che chiedeva il saldo del suo compenso professionale nell'ambito di un fallimento. La decisione si fonda sulla mancata prova dell'effettiva attività svolta, ritenendo l'acconto già percepito congruo per la prestazione parzialmente eseguita, anche in considerazione della presenza di un altro professionista con un incarico identico.
Continua »
Responsabilità amministratore: la Cassazione conferma
Un ex Vice Presidente di una banca cooperativa ha impugnato una sanzione dell'Autorità di Vigilanza Finanziaria per aver omesso informazioni cruciali nei prospetti di un aumento di capitale. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la responsabilità amministratore anche se privo di deleghe esecutive. La Corte ha sottolineato il dovere di informarsi attivamente sulla gestione aziendale, specialmente in presenza di "campanelli d'allarme" come anomalie nella valutazione delle azioni e il fenomeno del "capitale finanziato".
Continua »
Prescrizione azione risarcitoria: l’istanza al passivo
Un gruppo di investitori ha citato in giudizio un'autorità di vigilanza per omesso controllo su un intermediario fallito. La Corte di Cassazione sta valutando se la domanda di ammissione al passivo dell'intermediario abbia interrotto la prescrizione dell'azione risarcitoria anche nei confronti dell'autorità, quale coobbligata. La Corte ha rinviato la decisione a una pubblica udienza per un esame approfondito.
Continua »
Dolosa preordinazione: quando un atto è revocabile?
Una società contesta l'azione revocatoria di una banca su un acquisto immobiliare legato a un'operazione di leveraged buyout. La banca sosteneva la sussistenza di una dolosa preordinazione a danno del suo futuro credito. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione di merito, chiarendo che per revocare un atto anteriore al credito non basta una generica consapevolezza del pregiudizio, ma va provato uno specifico intento fraudolento. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
Continua »
Progettazione impianto: contratto nullo senza abilitazione
La Corte di Cassazione ha stabilito che un contratto per la progettazione di un impianto fotovoltaico è nullo se l'ingegnere non è iscritto alla sezione corretta dell'albo professionale. Nel caso specifico, un ingegnere informatico (sezione C) aveva progettato un impianto la cui competenza è riservata agli ingegneri civili/ambientali (sezione A) o industriali (sezione B). La Corte ha chiarito che l'iscrizione all'albo corretto è un requisito essenziale per la validità del contratto, poiché tutela l'interesse pubblico. Di conseguenza, il contratto è stato dichiarato nullo per illiceità dell'oggetto, annullando la richiesta di pagamento della società di progettazione.
Continua »
Cessione azienda bancaria: i debiti da rapporti estinti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 21821/2025, ha chiarito un punto cruciale nella cessione di azienda bancaria. Ha stabilito che la semplice pendenza di una causa non è sufficiente a trasferire un debito dalla banca cedente a quella cessionaria. Il criterio decisivo è la natura del rapporto sottostante: se il rapporto era già estinto al momento della cessione, la relativa passività, anche se oggetto di contenzioso, non viene trasferita perché non è più 'inerente e funzionale' all'esercizio dell'impresa della banca acquirente. Di conseguenza, la legittimazione passiva rimane in capo alla procedura di liquidazione della banca cedente.
Continua »
Atti di coobbligazione e oggetto del contratto
La Corte di Cassazione ha confermato la validità di alcuni atti di coobbligazione, respingendo il ricorso dei garanti che ne contestavano la nullità per indeterminatezza dell'oggetto. La Corte ha stabilito che l'oggetto è sufficientemente determinato quando l'atto di garanzia fa esplicito rinvio a una polizza fideiussoria principale che contiene tutti i dettagli dell'obbligazione, incluso l'importo massimo. La sentenza ribadisce il principio della determinabilità 'per relationem' e chiarisce i limiti del sindacato di legittimità sulla valutazione delle prove, come le perizie grafologiche.
Continua »