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Diritto Civile

Responsabilità esclusiva sinistro: manovra vietata

Il Tribunale di Torino ha attribuito la responsabilità esclusiva di un sinistro stradale all’automobilista che ha compiuto una manovra di inversione a U vietata e imprevedibile. La Corte ha stabilito che tale condotta colposa ha una valenza causativa talmente assorbente da superare la presunzione di concorso di colpa dell’altro conducente, la cui presunta velocità eccessiva è stata ritenuta irrilevante di fronte all’imprevedibilità della manovra altrui.

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Responsabilità Condominio per danni da infiltrazioni

Il Condominio è responsabile per i danni causati agli appartamenti da infiltrazioni provenienti da parti comuni dell’edificio, a meno che non provi il caso fortuito. Il Condominio ha l’obbligo di intervenire per rimuovere le cause delle infiltrazioni anche se non si sono ancora verificati danni.

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Rimborso spese condominio: quando è dovuto?

Una recente sentenza del Tribunale di Torino chiarisce i criteri per il rimborso spese in un condominio minimo. Il caso riguarda la richiesta di rimborso avanzata dagli eredi di un comproprietario verso un altro per lavori urgenti di messa in sicurezza dell’edificio. Il Tribunale ha stabilito che si applica la normativa del condominio (art. 1134 c.c.) e non della comunione, data la presenza di più unità immobiliari distinte. Il diritto al rimborso è stato riconosciuto poiché le spese erano urgenti, come provato da un’ordinanza comunale. L’importo è stato calcolato sulla base delle quote di proprietà e ridotto per la mancata fruizione di agevolazioni fiscali.

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Infortunio sportivo: quando l'associazione non risponde

Una praticante di arti marziali subisce un infortunio sportivo a causa della caduta di un’altra allieva. Il Tribunale esclude la responsabilità dell’associazione, qualificando l’evento come caso fortuito e rischio connaturato alla disciplina, nonostante la presenza degli istruttori. La domanda di risarcimento è stata respinta.

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Opposizione decreto ingiuntivo: quando è rigettata

Una società cliente si opponeva a un decreto ingiuntivo per il mancato pagamento di prestazioni professionali, eccependo la nullità del contratto e l’inadempimento del consulente. Il Tribunale ha rigettato l’opposizione, confermando la validità del contratto e la fondatezza del credito. A causa di un pagamento parziale avvenuto durante la causa, il decreto è stato revocato e sostituito da una sentenza di condanna per l’importo residuo, con addebito di tutte le spese legali al cliente.

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Decadenza termine: pagamento subito se c'è crisi

Una società si opponeva a un decreto ingiuntivo ottenuto da un professionista, sostenendo che il termine per il pagamento, legato a una futura rendicontazione, non fosse ancora scaduto. Il Tribunale ha respinto l’opposizione, confermando che lo stato di insolvenza e il comportamento contrario a buona fede della società debitrice hanno causato la decadenza dal beneficio del termine, rendendo il credito immediatamente esigibile.

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Accettazione tacita di eredità: la voltura catastale

Il Tribunale di Venezia ha stabilito che gli eredi in possesso dei beni, che non redigono l’inventario ed eseguono la voltura catastale, compiono un’accettazione tacita di eredità, diventando eredi puri e semplici e responsabili dei debiti del defunto.

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Regolarità contributiva appalto: quando è legittimo?

Analisi di una sentenza sulla regolarità contributiva in un contratto di appalto. Il Tribunale ha revocato un decreto ingiuntivo, ritenendo legittima la sospensione dei pagamenti da parte del committente a fronte della mancata prova, da parte dell’appaltatore, del corretto versamento dei contributi previdenziali e fiscali, come previsto dal contratto.

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Azione revocatoria: donazione inefficace al Fisco

Un debitore, a fronte di un ingente debito fiscale, ha donato la propria quota societaria alla moglie. Il Tribunale, tramite un’azione revocatoria, ha dichiarato l’atto inefficace nei confronti dell’Erario. La sentenza chiarisce che un credito non ancora definitivo è sufficiente per agire e che la consapevolezza del debitore di arrecare un danno è presunta date le circostanze, specialmente in caso di atti a titolo gratuito.

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Rimborso volo cancellato: no se rifiuti la riprotezione

La sentenza analizza un caso di appello riguardante una richiesta di rimborso per un volo cancellato a causa di circostanze eccezionali (droni in aeroporto). I passeggeri avevano rifiutato l’offerta di riprotezione della compagnia aerea per il giorno successivo, organizzando autonomamente un nuovo viaggio due giorni dopo da un’altra città. Il Tribunale ha respinto la loro richiesta di rimborso per le spese aggiuntive (nuovo volo, hotel, trasporti), stabilendo che il rifiuto dell’offerta di riprotezione limita il diritto del passeggero al solo rimborso del biglietto originale. L’accettazione della riprotezione è un presupposto per il diritto all’assistenza e al rimborso di costi accessori.

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Contratto minore annullabile senza autorizzazione

Il Tribunale di Venezia ha annullato un contratto di sponsorizzazione sportiva per un’atleta minorenne. I genitori avevano firmato l’accordo in nome e per conto della figlia, assumendo obblighi economici significativi. La corte ha stabilito che, trattandosi di un atto di straordinaria amministrazione, era necessaria l’autorizzazione del Giudice Tutelare. In assenza di tale autorizzazione, il contratto minore è annullabile, a prescindere dalle responsabilità dei genitori, poiché la normativa mira a proteggere il patrimonio del minore.

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Contratto estimatorio: l'obbligo di pagare il prezzo

Un concessionario riceve un’autovettura in conto vendita tramite un contratto estimatorio. Dopo aver disposto del veicolo senza versare il corrispettivo pattuito, il Tribunale rigetta la sua opposizione a un decreto ingiuntivo. La sentenza chiarisce che, in un contratto estimatorio, il rischio per la mancata restituzione del bene ricade su chi lo riceve (accipiens), obbligandolo a pagarne il prezzo.

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Opposizione a decreto ingiuntivo: l'onere della prova

Il Tribunale di Venezia ha rigettato una opposizione a decreto ingiuntivo presentata da un’impresa edile contro una società di noleggio autogru. L’opposizione, basata su un presunto guasto di un mezzo, è stata respinta per la genericità delle contestazioni e, soprattutto, per la totale assenza di prove. La sentenza sottolinea come l’opponente, a seguito della Riforma Cartabia, sia decaduto dalla possibilità di formulare istanze istruttorie per non aver rispettato i nuovi termini processuali, confermando così il pagamento richiesto.

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Penale recesso agenzia immobiliare: quando è dovuta?

Un’agenzia immobiliare ha citato in giudizio una cliente per ottenere il pagamento di una penale a seguito del recesso anticipato da un mandato di mediazione in esclusiva. La cliente e sua sorella, comproprietarie dell’immobile, avevano deciso di recedere dal contratto prima della scadenza. Il Tribunale ha accolto la domanda dell’agenzia, stabilendo che la penale per recesso agenzia immobiliare è dovuta per il solo fatto di aver sciolto anticipatamente il contratto, come previsto dalla clausola penale specifica, a prescindere dal fatto che l’immobile sia stato poi venduto a terzi o meno.

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Scioglimento società: nomina del liquidatore dal Tribunale

A seguito del ricorso di una socia di minoranza, il Tribunale ha accertato lo scioglimento di una società rimasta inattiva per oltre dieci anni dopo il decesso del socio di maggioranza e amministratore unico. Poiché l’eredità è stata devoluta allo Stato e l’assemblea era di fatto paralizzata, il Tribunale ha nominato un liquidatore per gestire la chiusura della società, superando la situazione di stallo.

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Donazione di modico valore: la consegna è sufficiente?

Il Tribunale di Bari ha stabilito che una donazione di modico valore di titoli azionari è valida con la semplice consegna materiale (traditio), senza necessità di un atto formale. Tuttavia, ha chiarito che questa validità non è sufficiente per obbligare la banca emittente a registrare il trasferimento di proprietà. Per il transfert di titoli nominativi è necessario seguire la procedura formale prevista dalla legge, come un atto autentico. L’appello principale è stato rigettato, mentre quello incidentale sulle spese è stato accolto.

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Nesso di causalità: quando le complicanze non sono colpa medica

Un paziente ha citato in giudizio una struttura sanitaria e i medici per gravi complicanze seguite a un intervento cardiochirurgico. Il Tribunale ha respinto la domanda, non ravvisando un nesso di causalità tra la condotta dei sanitari e il danno subito. Le complicanze, sebbene gravi, sono state ritenute conseguenze prevedibili ma inevitabili della complessa situazione clinica del paziente, e non frutto di negligenza medica.

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Sbalzo di tensione: chi paga i danni? La sentenza

Un’azienda ha subito ingenti danni alle proprie apparecchiature a causa di uno sbalzo di tensione e ha citato in giudizio il fornitore di energia. Il Tribunale ha accolto la domanda, qualificando la distribuzione di energia elettrica come attività pericolosa ai sensi dell’art. 2050 c.c. La società fornitrice è stata condannata al risarcimento del danno, poiché non ha fornito la prova liberatoria di aver adottato tutte le misure idonee a evitare l’evento.

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Occupazione sine titulo: condanna e risarcimento

La sentenza analizza un caso di occupazione sine titulo di un terreno privato, su cui una società aveva installato un elettrodotto senza autorizzazione. Il Tribunale di Bari ha accolto la domanda della proprietaria, ordinando l’immediata rimozione della linea elettrica a spese della società e condannandola al risarcimento del danno. La decisione chiarisce che il danno non è ‘in re ipsa’ (automatico), ma deve essere provato, sebbene sia sufficiente dimostrare, anche tramite presunzioni, il pregiudizio derivante dall’impossibilità di utilizzare il bene, come nel caso di un terreno destinato ad attività di B&B.

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Usucapione: la prova del possesso per 50 anni

Una sentenza del Tribunale di Bari ha riconosciuto l’usucapione di una porzione di terreno a favore di alcuni soggetti che, insieme alla loro dante causa, ne avevano mantenuto il possesso pacifico e pubblico per oltre cinquant’anni. La decisione si fonda sulle prove testimoniali concordanti e su una consulenza tecnica che ha identificato e frazionato catastalmente l’area. I convenuti, proprietari formali, non si sono costituiti in giudizio e sono stati dichiarati contumaci.

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