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Diritto Civile

Rischio Assicurato: quando scatta la copertura?
Un Condominio subisce danni dal crollo di cornicioni a causa della cattiva manutenzione di una galleria di proprietà di un Ente Pubblico. L'Ente viene condannato al risarcimento ma la sua richiesta di manleva verso la Compagnia Assicurativa viene respinta in appello. La Cassazione interviene, chiarendo che per il rischio assicurato conta il momento in cui si verifica il danno (il crollo), non quello in cui è sorta la causa (il degrado). Cassa con rinvio la decisione sull'assicurazione.
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Conguagli idrici retroattivi: la Cassazione fa chiarezza
Una società di fornitura idrica ha richiesto a un condominio il pagamento di somme a titolo di conguagli per "partite pregresse". La Corte di Cassazione, di fronte a un complesso quadro normativo e a orientamenti giurisprudenziali contrastanti, ha emesso un'ordinanza interlocutoria. Invece di decidere immediatamente, ha rinviato la causa a una pubblica udienza per approfondire la questione della legittimità dei conguagli idrici retroattivi, il fondamento del potere delle Autorità di regolazione e i limiti di tale potere a tutela degli utenti.
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Obbligo comunicazione dati conducente: quando non serve
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3022/2024, ha chiarito che l'obbligo comunicazione dati conducente decade qualora la multa originaria, che prevede la decurtazione dei punti, venga annullata. Nel caso specifico, un automobilista, dopo aver ottenuto l'annullamento di una multa a seguito del silenzio-assenso del Prefetto, ha visto annullata anche la sanzione successiva per omessa comunicazione, poiché il presupposto giuridico per tale richiesta era venuto meno.
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Litisconsorzio necessario: annullata la sentenza
Un ente locale aveva costituito un pegno su azioni a garanzia di un finanziamento concesso da una banca a una fondazione. A seguito dell'inadempimento, la banca ha avviato la vendita delle azioni e l'ente locale si è opposto, contestando la validità del pegno. La Corte di Cassazione, rilevando d'ufficio la mancata partecipazione al giudizio della fondazione debitrice, ha dichiarato la nullità di tutte le sentenze precedenti per violazione del litisconsorzio necessario, rinviando la causa al primo grado.
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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 2991/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un gruppo di medici specialisti contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri. I medici chiedevano un risarcimento per la mancata attuazione di direttive europee sulla remunerazione durante la specializzazione. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, ribadendo che il diritto al risarcimento è soggetto al termine di prescrizione decennale, decorrente dal 27 ottobre 1999. La questione della prescrizione medici specializzandi viene così consolidata, stabilendo che le incertezze successive sulla giurisdizione o sulla natura dell'azione non spostano tale termine iniziale.
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Conguaglio partite pregresse: Cassazione alle Sezioni Unite
Una società di gestione del servizio idrico ha richiesto a un utente un conguaglio per partite pregresse, ovvero un pagamento retroattivo per costi non inclusi nelle bollette passate. A fronte di un contrasto giurisprudenziale sulla legittimità di tale richiesta, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione di particolare importanza e ha rimesso la causa alle Sezioni Unite per ottenere un principio di diritto definitivo. Il nodo centrale è bilanciare il principio europeo del recupero integrale dei costi con la tutela dell'affidamento dei consumatori e la certezza dei rapporti contrattuali.
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Conguaglio retroattivo: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha affrontato il tema del conguaglio retroattivo nelle bollette del servizio idrico. A seguito del ricorso di una società di gestione contro la sentenza di un tribunale che aveva annullato una richiesta di pagamento per consumi passati, la Corte ha rilevato un contrasto giurisprudenziale sulla materia. Da un lato, il principio di copertura integrale dei costi sembrerebbe giustificare tali richieste; dall'altro, la natura dei contratti di fornitura e la tutela dell'affidamento degli utenti le ostacolerebbero. Ritenendo la questione di particolare importanza per l'uniformità del diritto, ha disposto il rinvio della causa a pubblica udienza per una decisione definitiva.
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Conguaglio retroattivo acqua: è legittimo? La Cassazione
Una società di gestione del servizio idrico ha richiesto a un utente il pagamento di un conguaglio retroattivo per consumi già fatturati. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, non decide il caso ma, data la complessità e i contrasti giurisprudenziali, rinvia la questione a una pubblica udienza. Il punto focale è stabilire se e su quale base normativa l'Autorità di regolazione possa autorizzare recuperi di costi passati, incidendo retroattivamente sui contratti degli utenti.
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Revoca patente dopo messa alla prova: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha annullato la sanzione accessoria della revoca patente disposta nei confronti di un automobilista il cui reato si era estinto per esito positivo della messa alla prova. Estendendo un principio della Corte Costituzionale relativo alla confisca del veicolo, i giudici hanno ritenuto irragionevole applicare una sanzione così grave in assenza di una sentenza di condanna e a fronte del comportamento collaborativo dell'imputato.
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Restituzione IVA TIA: irrilevante la detrazione
Una società di servizi ambientali deve rimborsare l'IVA sulla Tariffa di Igiene Ambientale (TIA-1) a un utente, anche se quest'ultimo potrebbe aver già detratto tale importo. La Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto alla restituzione IVA TIA deriva da un rapporto di diritto privato (pagamento non dovuto) e non è influenzato dal distinto rapporto tributario tra l'utente e l'amministrazione finanziaria.
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Conguagli idrici retroattivi: la Cassazione decide
Un gestore del servizio idrico ha richiesto a un condominio il pagamento di conguagli idrici retroattivi per costi pregressi non coperti dalle tariffe precedenti. La Corte d'Appello ha annullato la richiesta. La Corte di Cassazione, riconoscendo la complessità della questione sulla legittimità di tali 'partite pregresse' e sul principio europeo del recupero integrale dei costi, ha rinviato la causa a una pubblica udienza per una decisione approfondita.
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Conguaglio retroattivo: legittimità in discussione
Una società di fornitura idrica ha richiesto un conguaglio retroattivo per recuperare costi pregressi, ma i tribunali di merito hanno dato ragione al consumatore. La società ha fatto ricorso in Cassazione, invocando il principio europeo del recupero integrale dei costi. La Suprema Corte, data la complessità della materia e la presenza di orientamenti giurisprudenziali contrastanti sulla legittimità di tali recuperi, ha emesso un'ordinanza interlocutoria, rinviando la causa a una pubblica udienza per un esame approfondito.
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Recesso contratto preliminare: la guida completa
Un erede agisce in giudizio contro una società immobiliare che, dopo la morte della promissaria acquirente, aveva venduto a terzi il box auto oggetto di un contratto preliminare. Il Tribunale ha accolto la domanda, confermando la legittimità del recesso dal contratto preliminare esercitato dall'erede e condannando la società a restituire il doppio della caparra e l'acconto versato, data la palese violazione degli obblighi contrattuali da parte del venditore.
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Conguaglio idrico retroattivo: la Cassazione decide
Una società di fornitura idrica ha impugnato una decisione che negava il suo diritto a richiedere un conguaglio idrico retroattivo a un condominio. La Corte di Cassazione, evidenziando precedenti contrastanti e la complessità di applicare retroattivamente il principio del "recupero integrale dei costi", ha rinviato il caso a una pubblica udienza per una decisione definitiva. La questione centrale è la legittimità di fatturare costi di anni passati sulla base di nuove normative tariffarie.
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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 2958/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un gruppo di medici specializzandi che chiedevano il risarcimento del danno per la mancata retribuzione durante la specializzazione. La Corte ha confermato il proprio orientamento consolidato sulla prescrizione per i medici specializzandi, stabilendo che il termine decennale per l'azione di risarcimento decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della Legge n. 370/99. Poiché il ricorso si poneva in contrasto con questa giurisprudenza, è stato rigettato in via preliminare.
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Risarcimento specializzandi: Cassazione e prescrizione
Un gruppo di medici specializzandi ha citato in giudizio lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalla mancata corresponsione di una remunerazione durante il loro percorso di specializzazione, in violazione delle direttive comunitarie. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 2957/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la prescrizione del diritto. La Corte ha ribadito il suo orientamento consolidato secondo cui il termine di prescrizione decennale per il risarcimento specializzandi decorre dal 27 ottobre 1999, data di entrata in vigore della legge n. 370/99. La decisione si fonda anche su un vizio procedurale del ricorso.
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Conguaglio retroattivo: legittimo il recupero costi?
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha rimesso a una pubblica udienza la delicata questione del conguaglio retroattivo nelle bollette del servizio idrico. Il caso riguarda la richiesta di un gestore di recuperare costi pregressi non fatturati in precedenza. La Corte intende chiarire se e a quali condizioni l'Autorità di regolazione possa autorizzare tali addebiti retroattivi, bilanciando il principio europeo del recupero integrale dei costi con la tutela dei consumatori e la stabilità dei contratti di fornitura.
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Prescrizione medici specializzandi: la Cassazione decide
Un gruppo di medici ha citato in giudizio lo Stato per il mancato compenso durante la specializzazione a causa della tardiva attuazione delle direttive UE. La Corte di Cassazione ha confermato la prescrizione del diritto al risarcimento, stabilendo che il termine decennale decorre dal 27 ottobre 1999. L'ordinanza chiarisce anche i criteri per la maggiorazione del compenso dell'avvocato che difende una sola parte contro più avversari, respingendo il ricorso dei medici.
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Rinuncia agli atti: come chiudere una causa civile
Una causa di risarcimento danni per un infortunio è stata dichiarata estinta. A seguito di una proposta conciliativa del giudice, la parte attrice ha accettato di effettuare una rinuncia agli atti, mossa accettata anche dalle controparti. Il Tribunale ha quindi dichiarato l'estinzione del giudizio e la compensazione delle spese legali tra tutte le parti coinvolte, in applicazione dell'art. 306 c.p.c.
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Difetto di giurisdizione: inammissibile se c’è domanda
Un'impresa edile, citata in giudizio da un Comune per il mancato pagamento di contributi ambientali, proponeva una domanda riconvenzionale per far dichiarare nullo l'accordo. Successivamente, sollevava un'eccezione per difetto di giurisdizione, sostenendo la competenza del giudice amministrativo. La Cassazione ha stabilito che la parte che avanza una domanda riconvenzionale accetta implicitamente la giurisdizione del giudice adito e non può, in un secondo momento, contestarla in appello. La Corte ha quindi rigettato il ricorso, confermando la giurisdizione del giudice ordinario.
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