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Diritto Civile

Risarcimento sinistro stradale e onere della prova

Un’automobilista, coinvolta in un sinistro stradale con un animale selvatico, ha citato in giudizio il gestore autostradale per ottenere il risarcimento dei danni. Il Tribunale ha accolto la richiesta per il danno non patrimoniale (biologico e morale), liquidandolo sulla base della perizia medico-legale e delle Tabelle di Milano. Tuttavia, ha respinto la domanda di risarcimento del danno patrimoniale per perdita di capacità di guadagno. La decisione sottolinea come, per ottenere il risarcimento sinistro stradale di natura economica, il danneggiato debba fornire la prova concreta di una effettiva diminuzione del reddito, non essendo sufficiente la sola dimostrazione di una ridotta capacità lavorativa.

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Inadempimento contratto fotovoltaico: la risoluzione

Una cliente cita in giudizio un’azienda per l’inadempimento del contratto di fornitura di un impianto fotovoltaico, poiché, sebbene installato, non è mai stato reso funzionante. Il Tribunale, accertato il grave inadempimento e l’inutile decorso del termine fissato con diffida ad adempiere, dichiara la risoluzione di diritto del contratto, condannando l’azienda alla restituzione del prezzo pagato e al risarcimento dei danni per i maggiori costi energetici sostenuti dalla cliente.

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Provvigione mediatore immobiliare: quando è dovuta?

Il Tribunale di Pescara ha stabilito che la provvigione del mediatore immobiliare è dovuta quando si forma un vincolo giuridico tra le parti, come l’accettazione di una proposta d’acquisto. In questo caso, un acquirente si era rifiutato di pagare l’agenzia dopo che la sua proposta era stata accettata e la caparra incassata dai venditori. Il giudice ha condannato l’acquirente a pagare la provvigione, ritenendo l’affare concluso e irrilevante la successiva mancata stipula del contratto definitivo.

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Concorso di colpa: la guida imprudente non basta

Il Tribunale di Pescara ha deliberato su un caso di concorso di colpa tra un motociclista e un’automobile. Il veicolo, effettuando una manovra rischiosa da un parcheggio sul lato sbagliato della strada, è stato ritenuto responsabile all’80%. Tuttavia, al motociclista è stato attribuito il 20% della colpa a causa della velocità eccessiva, evidenziata da una lunga traccia di frenata. Di conseguenza, il risarcimento finale è stato ridotto.

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Permesso di costruire: responsabilità del Comune

Un’impresa edile ha subito danni a causa dell’annullamento di un permesso di costruire illegittimo. Il Tribunale ha riconosciuto la responsabilità del Comune, ma ha ridotto il risarcimento del 50% per concorso di colpa dell’impresa, che avrebbe dovuto verificare la legittimità del titolo. La compagnia di assicurazioni del Comune è stata condannata a manlevare l’ente.

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Cessione del credito: quando è inefficace senza ok

Una società, cessionaria di crediti per interessi moratori, ha citato in giudizio un ente debitore per ottenerne il pagamento. Il Tribunale ha rigettato la domanda, stabilendo l’inefficacia della cessione del credito. La motivazione si fonda su una clausola del contratto originale che subordinava l’efficacia di qualsiasi cessione all’accettazione espressa da parte dell’ente debitore. Poiché la società attrice non ha fornito la prova di tale accettazione, la cessione è stata ritenuta non opponibile al debitore.

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Revocazione per ingratitudine della donazione immobiliare

In tema di revocazione per ingratitudine della donazione, la liceità di una relazione extraconiugale intrattenuta dal coniuge donatario non esime però dal dovere compiere una valutazione complessiva del comportamento tenuto onde apprezzare le modalità con le quali tale nuova relazione sia stata poi portata alla luce, considerando altresì anche le ulteriori condotte dalle quali possa ricavarsi un contegno irriguardoso nei confronti del donante, in avversione al sentimento di rispetto che deve invece connotare i rapporti tra donante e donatario.

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Responsabilità per caduta: il Comune non paga sempre

Un cittadino ha citato in giudizio il Comune per i danni subiti a seguito di una caduta causata da un tombino sconnesso. Il Tribunale ha respinto la domanda, attribuendo la colpa esclusiva al pedone. La sentenza chiarisce che la responsabilità per caduta del custode viene meno se il pericolo è visibile e il danneggiato non ha prestato la normale diligenza, interrompendo così il nesso causale. Il Comune è stato comunque riconosciuto come legittimo convenuto, nonostante la proprietà del tombino fosse incerta.

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Onere della prova vizi fornitura: il caso del mangime

Un allevatore si oppone a due decreti ingiuntivi per il pagamento di forniture di mangime, sostenendo che la merce fosse difettosa e avesse causato danni al bestiame. Il Tribunale ha respinto le opposizioni, confermando i decreti. La decisione sottolinea come l’allevatore non sia riuscito a soddisfare l’onere della prova vizi fornitura, non dimostrando né il difetto del prodotto né il nesso di causalità con i danni lamentati.

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Restituzione somme tra ex: quando è un mutuo?

Un uomo ha citato in giudizio la sua ex partner per ottenere la restituzione di ingenti somme versate durante la loro relazione. Il Tribunale ha analizzato ogni singolo pagamento, stabilendo una distinzione fondamentale: la restituzione delle somme tra ex è dovuta solo quando si prova l’esistenza di un contratto di mutuo, anche verbale. Somme per mutui e avvio di attività sono state considerate prestiti da rimborsare, mentre spese per ristrutturazioni, regali e viaggi sono state escluse dalla restituzione per mancanza di prova del titolo o perché qualificate come donazioni d’uso.

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Contratto autonomo di garanzia: la decisione del Tribunale

Un’azienda e il suo garante si oppongono a un decreto ingiuntivo bancario. Il Tribunale distingue le posizioni: accoglie l’opposizione dell’azienda, ricalcolando il debito, ma la rigetta per il garante, qualificando la sua obbligazione come un contratto autonomo di garanzia. La clausola ‘a prima richiesta’ si rivela decisiva, escludendo l’applicazione dell’art. 1957 c.c. e la possibilità per il garante di sollevare eccezioni.

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Opposizione decreto ingiuntivo finanziamento: la guida

Un debitore ha presentato opposizione a un decreto ingiuntivo per un finanziamento, sostenendo di aver ricevuto un importo inferiore a quello pattuito. Il Tribunale ha respinto l’opposizione, confermando che il debitore aveva autorizzato per iscritto l’uso di parte della somma per estinguere un debito precedente. La sentenza sottolinea l’importanza della prova documentale e della specificità delle contestazioni in un’opposizione a decreto ingiuntivo finanziamento.

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Danni da cose in custodia: onere della prova e caduta

Un pedone cita in giudizio un Comune per i danni subiti a seguito di una caduta su una strada del centro storico, attribuendola a un dislivello causato da un chiusino e da sampietrini sconnessi. Il Tribunale di Napoli ha rigettato la domanda per responsabilità extracontrattuale e danni da cose in custodia. La decisione si fonda sulla mancata prova da parte del danneggiato sia dell’effettiva anomalia del manto stradale, sia del nesso causale tra questa e la caduta. La genericità delle accuse e l’inadeguatezza delle prove fotografiche, unite alla prevedibilità del fondo stradale in un centro storico, hanno portato a escludere la responsabilità dell’ente, condannando l’attore al pagamento delle spese legali.

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Benefici vittime mafia: parentela non esclude diritti

Una donna, madre di una vittima innocente di mafia, si è vista negare i benefici economici previsti dalla legge a causa di legami di parentela con persone aventi precedenti penali. Il Tribunale di Napoli ha accolto il suo ricorso, stabilendo che la richiesta di ‘estraneità ad ambienti delinquenziali’ è soddisfatta se la persona dimostra di aver interrotto ogni rapporto con tali familiari, soprattutto da lungo tempo e per gravi motivi. La decisione annulla il provvedimento di diniego del Ministero e ne impone una nuova valutazione, valorizzando la dissociazione effettiva rispetto ai meri legami formali.

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Domanda protezione internazionale: no urgenza con la PEC

Un cittadino straniero ha presentato ricorso d’urgenza per obbligare la Questura a formalizzare la sua domanda protezione internazionale, inviata via PEC e rimasta senza risposta. Il Tribunale di Napoli, pur riconoscendo il diritto del richiedente (fumus boni iuris), ha respinto il ricorso. La motivazione si basa sull’assenza di un pericolo imminente e irreparabile (periculum in mora), poiché la sola manifestazione di volontà di chiedere asilo, anche tramite PEC, è sufficiente a proteggere il soggetto dal rischio di espulsione e a garantirgli l’accesso alle cure mediche essenziali.

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Principio di bilanciamento tra i diritti alla cronaca e all'oblio

Doveri del giornalista e diritto alla presunzione di non colpevolezza. Principio di bilanciamento tra i diritti alla cronaca e all’oblio e quindi anche “la necessità di bilanciare il diritto ex art. 21 Cost. della collettività ad essere informata e a conservare la memoria del fatto storico con quello del titolare dei dati”.

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Infiltrazioni condominio: ripartizione delle spese

Un’ordinanza del Tribunale di Napoli affronta un caso di infiltrazioni in condominio provenienti dal terrazzo comune. Il giudice ha accertato una responsabilità condivisa tra il condominio, per omessa manutenzione del lastrico solare, e la proprietaria dell’appartamento sottostante, a causa di un precedente intervento non autorizzato sulla soletta. Di conseguenza, ha ordinato l’esecuzione dei lavori di ripristino, stabilendo però una ripartizione delle spese e la compensazione delle spese legali, in virtù della concausa accertata.

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Sequestro conservativo: prova del periculum in mora

L’amministratore di sostegno di una persona anziana richiedeva un sequestro conservativo per circa 130.000 euro contro un terzo che aveva ricevuto ingenti somme dalla stessa. Il Tribunale ha rigettato la richiesta, sottolineando che il ricorrente non aveva fornito prova del ‘periculum in mora’, ovvero il rischio concreto e attuale che il debitore disperdesse il proprio patrimonio. La sola dimostrazione del trasferimento dei fondi è stata ritenuta insufficiente.

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Notifica PEC errata: il ricorso è nullo

Un tribunale ha rigettato la domanda di un ricorrente che, nel tentativo di far rimuovere un video da un social network, ha commesso gravi errori procedurali. Tra questi, una notifica PEC errata, l’aver citato in giudizio le entità legali sbagliate e non aver seguito le indicazioni del giudice per la rinnovazione della notifica. La decisione sottolinea la fondamentale importanza della diligenza nell’identificare il corretto destinatario e nell’utilizzare i pubblici registri prima di avviare un’azione legale.

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Quietanza di pagamento: valore di confessione in atto

Un venditore ha citato in giudizio l’acquirente per la risoluzione di un contratto di compravendita immobiliare, sostenendo di non aver ricevuto il pagamento. Il Tribunale ha respinto la domanda, evidenziando che la quietanza di pagamento inserita nell’atto notarile costituisce una confessione stragiudiziale con piena efficacia probatoria. Poiché il venditore non ha provato errore di fatto o violenza, unici motivi validi per invalidare la confessione, la sua azione è stata giudicata infondata e temeraria, con conseguente condanna al pagamento delle spese legali e di un’ulteriore somma a titolo di sanzione.

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