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Diritto Civile

Compenso CTU: la guida alla corretta liquidazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 703/2024, ha stabilito principi fondamentali per la liquidazione del compenso CTU. Il caso riguardava l'opposizione al pagamento di un consulente tecnico per una perizia in ambito edilizio. La Corte ha accolto il ricorso, affermando che il giudice deve sempre valutare la diligenza e la completezza dell'operato del consulente, non solo la validità formale della perizia. Inoltre, in caso di plurime indagini, il compenso non può essere aumentato forfettariamente, ma va calcolato distintamente per ogni accertamento autonomo. Infine, è stato ribadito l'obbligo di documentazione per il rimborso delle spese, salvo rare eccezioni previste per legge.
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Interruzione prescrizione ricorso: notifica essenziale
Un proprietario ha contestato l'indennità per un esproprio. La Cassazione chiarisce che nei procedimenti avviati con ricorso, per l'interruzione prescrizione ricorso è necessaria la notifica all'avversario, non bastando il solo deposito in cancelleria. Il ricorso del proprietario è stato respinto.
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Clausola competenza territoriale: quando è esclusiva?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 697/2024, ha stabilito che una clausola di competenza territoriale in un contratto è meramente aggiuntiva e non esclusiva se non manifesta in modo espresso e inequivocabile la volontà delle parti di escludere gli altri fori previsti dalla legge. Nel caso specifico, una società aveva contestato la competenza del Tribunale di Napoli a favore di quello di Torino, basandosi su una clausola contrattuale. La Corte ha rigettato il ricorso, affermando che la semplice indicazione di un foro non è sufficiente a renderlo l'unico competente, confermando così la decisione del giudice di merito.
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Impianti eolici e distanze: prevale la pubblica utilità
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 696/2024, ha respinto il ricorso di una proprietaria che lamentava la violazione delle distanze legali da parte di una torre eolica. La Corte ha stabilito che gli impianti eolici sono qualificati dalla legge come opere di pubblica utilità. Di conseguenza, il vicino non può chiederne la rimozione ma ha diritto a un'indennità, assimilabile a quella per espropriazione, per il pregiudizio subito.
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Notificazione inesistente: quando l’errore è fatale
La Corte di Cassazione chiarisce la differenza tra notificazione nulla e notificazione inesistente. Un professionista si opponeva tardivamente a un decreto ingiuntivo a causa di un errore nell'indirizzo della prima notifica. La Corte ha stabilito che se l'atto viene semplicemente restituito al mittente, la notifica è inesistente e non può essere sanata, rendendo l'opposizione inammissibile.
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Produzione tardiva documenti: quando è inammissibile
Una società contesta i compensi di due professionisti, lamentando tra l'altro la produzione tardiva di documenti essenziali per il calcolo del compenso. La Corte di Cassazione accoglie questo motivo, stabilendo che la produzione tardiva documenti è inammissibile se questi servono a provare i fatti costitutivi della domanda, come le prestazioni professionali svolte. La causa è stata rinviata alla Corte d'Appello per una nuova valutazione del compenso senza considerare tali documenti.
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Azione revocatoria: limiti del giudice alla vendita
Un creditore ha avviato un'azione revocatoria contro un debitore che aveva venduto un immobile alla sorella. I tribunali di primo e secondo grado avevano riqualificato la vendita come atto gratuito, non essendo stata provata la corresponsione del prezzo. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che nell'ambito di un'azione revocatoria il giudice deve valutare l'atto per come appare formalmente nel contratto, senza poter indagare sulla veridicità delle dichiarazioni in esso contenute, come l'avvenuto pagamento. Tale indagine è riservata all'azione di simulazione.
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Compenso avvocato: come si calcola dopo l’appello?
Un avvocato ha chiesto la liquidazione del proprio compenso per una causa di risarcimento danni. Il Tribunale aveva calcolato la parcella per il primo grado basandosi sulla somma inizialmente riconosciuta, più bassa. La Corte di Cassazione ha chiarito che se la sentenza di appello aumenta l'importo del risarcimento, è questo nuovo e maggiore valore a dover essere utilizzato per calcolare il compenso avvocato anche per l'attività svolta in primo grado, a causa dell'effetto sostitutivo della decisione di appello. La Corte ha quindi annullato la decisione del Tribunale, stabilendo un principio fondamentale per la corretta determinazione degli onorari legali.
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Valore probatorio fatture: la Cassazione chiarisce
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 685/2024, ha chiarito i limiti del valore probatorio delle fatture in un contenzioso. In un caso riguardante una fornitura di carburante non pagata, la Suprema Corte ha confermato la decisione d'appello che rigettava la richiesta della creditrice. È stato stabilito che, quando il rapporto contrattuale è contestato, la fattura ha solo valore indiziario e non è sufficiente a provare l'esatto ammontare del credito (il 'quantum debeatur'). Il creditore ha l'onere di fornire prove più solide, non potendo il giudice basarsi solo su fatture e testimonianze generiche.
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Prescrizione presuntiva e ammissione del debito
Un professionista agiva per il pagamento dei propri compensi a distanza di anni dalla conclusione dell'incarico. Gli eredi del cliente eccepivano la prescrizione presuntiva del credito. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito, stabilendo che una generica disponibilità a discutere la pretesa o la mancata contestazione dell'inadempimento non costituiscono ammissione della persistenza del debito, e quindi non sono sufficienti a superare l'eccezione di prescrizione presuntiva.
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Provvigione mediatore: quando è dovuta? Analisi Cass.
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 680/2024, ha chiarito che la provvigione mediatore matura solo alla conclusione di un affare giuridicamente vincolante e azionabile in giudizio. Un acquirente aveva versato la provvigione sulla base di una proposta d'acquisto, ma la Corte ha stabilito che, in assenza di un accordo definitivo o di un preliminare non condizionato, la commissione non è dovuta. La successiva stipula di un preliminare sottoposto a condizione sospensiva (concessione di un mutuo), poi non verificatasi, non fa sorgere il diritto alla provvigione.
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Simulazione assoluta: prova testimoniale e termini
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti e i termini per contestare l'ammissibilità della prova testimoniale in un caso di simulazione assoluta tra coniugi. La sentenza analizza una compravendita immobiliare fittizia, confermando che l'eccezione sull'uso dei testimoni deve essere sollevata tempestivamente in primo grado e non può essere proposta per la prima volta in appello, poiché la norma non tutela interessi di ordine pubblico ma privati. Il ricorso della parte che ha sollevato tardivamente l'eccezione è stato quindi respinto.
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Donazione indiretta: collazione e prova in giudizio
La Corte d'Appello di Firenze chiarisce la disciplina della donazione indiretta in un caso di successione ereditaria. Un padre aveva pagato un immobile per la figlia, e dopo la sua morte, l'altro figlio ha agito in giudizio. La Corte ha stabilito che si tratta di donazione indiretta dell'immobile, soggetta a collazione. La sentenza sottolinea come l'onere della prova gravi su chi sostiene che le somme versate dal de cuius siano state restituite, riformando la decisione di primo grado.
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Nullità carta revolving: la decisione della Cassazione
Una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze, confermando un orientamento della Cassazione, ha stabilito la nullità di un contratto di carta revolving promosso da un rivenditore non iscritto all'albo degli agenti in attività finanziaria. La decisione chiarisce che il collocamento di tali strumenti non rientra nelle deroghe previste per il credito finalizzato, determinando la nullità carta revolving per violazione di norme imperative. Di conseguenza, il consumatore è tenuto a restituire solo il capitale ricevuto con gli interessi legali.
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Mutuo solutorio: la Cassazione ne conferma la validità
La Corte di Cassazione ha confermato la piena validità del cosiddetto "mutuo solutorio", ovvero un finanziamento concesso con lo scopo di estinguere un debito preesistente. Nel caso di specie, un gruppo di ricorrenti aveva impugnato un contratto di mutuo sostenendo che fosse simulato e privo di causa, in quanto la somma non era mai entrata nella loro effettiva disponibilità ma era stata usata per ripianare un'altra esposizione debitoria. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che la semplice disponibilità giuridica della somma sul conto del mutuatario è sufficiente a perfezionare il contratto, rendendo l'impiego successivo una scelta autonoma che non inficia la validità del mutuo stesso.
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Responsabilità del custode: cane in autostrada
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di responsabilità del custode per i danni causati da un cane randagio in autostrada. L'ordinanza chiarisce che l'ente gestore non è responsabile se dimostra il caso fortuito, provando di aver adottato tutte le misure idonee a prevenire l'evento, come la manutenzione costante e l'integrità delle recinzioni. La Corte ha rigettato il ricorso del danneggiato, ritenendo provato che la presenza dell'animale fosse un evento imprevedibile e inevitabile.
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Onere della prova caduta: Cassazione chiarisce
Una cittadina ha citato in giudizio un Comune per i danni subiti a seguito di una caduta su una strada pubblica. La sua richiesta è stata respinta in primo e secondo grado. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, rigettando il ricorso perché la danneggiata non ha adempiuto al suo onere della prova, non riuscendo a dimostrare il nesso causale tra la condizione della strada e la sua caduta. Un referto medico che indicava il luogo del trauma come "casa" ha ulteriormente indebolito la sua posizione.
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Opposizione decreto ingiuntivo avvocato: quale rito?
Un cliente si oppone a un decreto ingiuntivo per compensi legali civili e penali. Il Tribunale dichiara tardiva l'opposizione per le prestazioni civili, ritenendo applicabile il rito speciale. La Cassazione annulla la decisione, stabilendo che in caso di richiesta cumulativa di compensi, l'intera causa di opposizione decreto ingiuntivo avvocato segue il rito ordinario, garantendo così il doppio grado di giudizio.
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Azione revocatoria: inammissibile l’appello generico
Un creditore ha ottenuto un'azione revocatoria contro la vendita di beni dal suo debitore a un terzo. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile l'appello del terzo acquirente perché generico e non conforme al principio di autosufficienza. La Corte ha confermato che la conoscenza del pregiudizio da parte dell'acquirente può essere provata tramite presunzioni, come i preesistenti rapporti tra le parti.
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Prova testimoniale acquisto: chi paga se ritira un terzo?
Un professionista si opponeva al pagamento di materiali edili, sostenendo di non averli mai ordinati e che fossero stati ritirati da un idraulico a sua insaputa. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei gradi precedenti, ha rigettato il ricorso basandosi sulla prova testimoniale. È stato accertato che il professionista aveva ordinato personalmente la merce per telefono, incaricando l'idraulico solo del ritiro materiale. La Corte ha stabilito che la valutazione dell'attendibilità dei testimoni spetta al giudice di merito e che l'ordine personale crea l'obbligo di pagamento, a prescindere da chi esegua il ritiro.
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