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Diritto Civile

Revoca assegnazione appalto: no tutela cautelare

Un’impresa, dopo aver ottenuto l’assegnazione provvisoria di un appalto, si vede revocare l’incarico dalla committente per divergenze sul contratto collettivo da applicare. L’impresa ricorre in via d’urgenza chiedendo la riassegnazione, ma il Tribunale di Milano rigetta la richiesta. La decisione si fonda sulla mancanza dei presupposti per la tutela cautelare: l’assenza di un contratto perfezionato (manca il fumus boni iuris), la natura meramente patrimoniale e quindi risarcibile del danno (manca il periculum in mora) e il fatto che la misura richiesta non è strumentale a un futuro giudizio di merito. La controversia è stata inquadrata nell’ambito della responsabilità precontrattuale e non contrattuale, data la mancata stipula del contratto definitivo.

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Vizio occulto auto: risarcimento per uso specifico

Una scuola guida ha acquistato un’auto con un difetto al cambio che, sebbene non la rendesse del tutto inutilizzabile, la rendeva inadatta all’insegnamento. Il Tribunale di Milano ha riconosciuto la presenza di un vizio occulto auto, condannando la concessionaria a risarcire l’acquirente per la diminuzione di valore del veicolo, oltre al rimborso delle spese legali e di perizia. La decisione si è basata sulla valutazione di un consulente tecnico che ha stimato la perdita di valore al 20%.

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Responsabilità professionale avvocato: il caso del B.I.

Una sentenza della Corte d’Appello analizza un caso di presunta responsabilità professionale di un avvocato in una complessa causa di successione. L’erede aveva contestato il compenso del legale, accusandolo di non averla informata sulla necessità di accettare l’eredità con beneficio di inventario, causandole un presunto danno. La Corte ha respinto l’appello, confermando il diritto al compenso del professionista. La decisione si fonda sulla prova testimoniale, che ha dimostrato la corretta informazione fornita dal legale, e sull’assenza di un danno certo e attuale, requisito fondamentale per il risarcimento.

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Compenso professionista: quando la nullità dell'accordo

La Corte d’Appello di Bologna riforma una sentenza di primo grado relativa al compenso di un professionista. La Corte dichiara nullo per indeterminatezza l’accordo che legava il pagamento a una percentuale del “beneficio ottenibile”, in quanto non ancorato a parametri oggettivi. Di conseguenza, il giudice ridetermina il compenso del professionista applicando le tariffe professionali legali, riducendo significativamente l’importo dovuto dagli appellanti e distinguendo le prestazioni rese a loro da quelle fornite a soggetti terzi.

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Compartecipazione spesa: escluse pensioni disabilità

La Corte d’Appello di Bologna ha confermato la decisione del Tribunale, stabilendo che la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento non possono essere considerate reddito ai fini della compartecipazione alla spesa per i servizi socio-sanitari. La Corte ha ritenuto illegittima la delibera comunale che includeva tali emolumenti nel calcolo, disapplicandola. La decisione si fonda sul principio che tali somme hanno natura compensativa e non reddituale, un orientamento consolidato dalla giurisprudenza amministrativa e poi recepito dal legislatore.

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Ingiunzione fiscale concessionario: legittima la notifica

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8039/2019, ha stabilito che un’ingiunzione fiscale emessa da un concessionario privato per la riscossione di multe stradali per conto di un Comune è legittima. Il caso riguardava un cittadino che contestava il potere della società di riscossione di emettere tale atto nel 2011. La Corte ha chiarito che, nonostante la complessità e l’evoluzione delle norme, la legislazione in vigore all’epoca dei fatti (ratione temporis) consentiva ai concessionari di utilizzare lo strumento dell’ingiunzione fiscale, respingendo così il ricorso del cittadino.

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Servitù di passaggio gratuita: quando spetta?

Una società, il cui terreno è diventato intercluso a seguito di un’espropriazione da parte di un Comune, ha chiesto una servitù di passaggio gratuita su fondi vicini. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la servitù di passaggio gratuita, ai sensi dell’art. 1054 c.c., può essere costituita solo sulla porzione di fondo residua da cui è stata distaccata la parte espropriata, e non su fondi di terzi o su altri fondi dell’ente espropriante.

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Patrocinio a spese dello Stato: la guida completa

La Corte di Cassazione interviene su un caso di patrocinio a spese dello Stato, annullando una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda su un vizio procedurale: la mancata partecipazione al giudizio del Ministero della Giustizia, ritenuto parte necessaria. La Suprema Corte ha colto l’occasione per ribadire che il rimedio dell’opposizione (art. 170 T.U. Spese di Giustizia) è valido per contestare non solo l’importo (quantum), ma anche il diritto stesso al compenso (an debeatur), rinviando la causa al Tribunale di primo grado per un nuovo esame nel rispetto del corretto contraddittorio.

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Responsabilità custode: condotta imprudente del driver

Una automobilista cita in giudizio l’ente proprietario di una strada per un incidente causato da ghiaccio. La Corte d’Appello rigetta la richiesta, attribuendo la colpa esclusiva alla conducente. La sua condotta imprudente, in particolare l’uso di pneumatici misti (estivi e invernali), è stata considerata un “caso fortuito” che interrompe il nesso causale, esonerando l’ente da ogni responsabilità del custode ai sensi dell’art. 2051 c.c.

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Fideiussione omnibus: la nullità parziale spiegata

La Corte d’Appello di Bologna ha respinto l’appello di alcuni fideiussori, confermando la validità di una fideiussione omnibus. La sentenza stabilisce che la violazione della normativa antitrust, derivante dall’uso di clausole dello schema ABI, comporta solo una nullità parziale e non totale del contratto. Viene inoltre ribadita l’autonomia dell’obbligazione del garante rispetto a quella del debitore principale e l’infondatezza delle accuse di usura basate su metodi di calcolo non conformi alle istruzioni della Banca d’Italia.

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Contratto di gestione: qualificazione e risarcimento

La Corte di Cassazione conferma la condanna al risarcimento del danno per una società che aveva interrotto illegittimamente un contratto di gestione di un impianto di carburanti. La sentenza analizza la qualificazione del rapporto come collaborazione coordinata e continuativa e stabilisce i criteri per il calcolo del danno da mancato guadagno, rigettando i motivi di ricorso basati su presunta incompetenza e vizi di motivazione.

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Risoluzione contratto: costi a carico del venditore

La Corte d’Appello ha stabilito che, in caso di risoluzione del contratto di compravendita di un’auto per vizi occulti, il venditore è tenuto a rimborsare non solo il prezzo, ma anche le spese accessorie come quelle di deposito del veicolo. La sentenza chiarisce che la restituzione del bene da parte del compratore è un effetto automatico della risoluzione e non necessita di una domanda esplicita. Inoltre, ha riformato la decisione di primo grado, aumentando l’importo delle spese legali liquidate al di sotto dei minimi tariffari.

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Responsabilità precontrattuale: quando è risarcibile?

Una società immobiliare ha citato in giudizio un istituto di credito per risarcimento danni, a seguito del rigetto di una richiesta di mutuo dopo due anni di trattative. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, affermando che la responsabilità precontrattuale sorge solo quando le trattative sono giunte a uno stadio tale da creare un ragionevole affidamento sulla conclusione del contratto. Nel caso di specie, mancava un accordo sulle linee fondamentali, pertanto l’interruzione, seppur dopo un lungo periodo, non è stata considerata illecita.

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Produttori assicurativi diretti: no Gestione Commercianti

La Corte di Cassazione ha stabilito che i produttori assicurativi diretti, ovvero coloro che hanno un rapporto diretto con una compagnia di assicurazioni, non sono soggetti all’obbligo di iscrizione alla Gestione Commercianti. Questa obbligazione, secondo la Corte, riguarda esclusivamente i produttori che operano tramite agenzie o sub-agenzie, in base a un’interpretazione restrittiva della normativa di riferimento. La corretta cassa previdenziale per i produttori diretti va individuata analizzando le concrete modalità di svolgimento dell’attività.

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Impossibilità sopravvenuta: matrimonio e Covid-19

La Corte d’Appello ha stabilito che l’annullamento di un ricevimento di nozze a causa delle restrizioni per il Covid-19 costituisce un caso di impossibilità sopravvenuta della prestazione, non di eccessiva onerosità. Di conseguenza, i futuri sposi hanno diritto alla restituzione integrale dell’acconto versato, poiché la data del ricevimento era un termine essenziale e l’offerta di un voucher o di un rinvio non soddisfa l’interesse originario delle parti. La sentenza ha riformato la decisione di primo grado, condannando la società organizzatrice al rimborso totale.

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Responsabilità animali: esclusa se la vittima scavalca

La Corte d’Appello ha riformato una sentenza di primo grado, escludendo la responsabilità dei proprietari di un cane per i danni causati dall’animale. La decisione si fonda sul fatto che la persona danneggiata si era introdotta illecitamente nella proprietà privata scavalcando la recinzione, tenendo un comportamento imprevedibile e aggressivo. Questa condotta, qualificata come “caso fortuito”, ha interrotto il nesso causale, esonerando i proprietari da ogni obbligo di risarcimento per la responsabilità animali.

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Denuncia dei vizi: come e quando contestare i difetti

Una società committente si opponeva al pagamento del saldo di una fattura per la riparazione di un macchinario, lamentando vizi nell’opera. La Corte d’Appello ha confermato la decisione di primo grado, rigettando l’appello. La ragione principale è che la denuncia dei vizi è stata ritenuta tardiva e inefficace, in quanto comunicata verbalmente a un dipendente non autorizzato a riceverla e formalizzata via email oltre i termini di legge. La Corte ha inoltre stabilito che i pagamenti parziali effettuati senza riserve e la mancata contestazione immediata della fattura costituiscono un’accettazione dell’opera.

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Correzione errore materiale: spese legali dimenticate

Un avvocato, dopo aver vinto una causa in Cassazione, non si vedeva liquidate le spese legali a causa di una svista nell’ordinanza. La Corte Suprema, tramite il procedimento di correzione errore materiale, ha emendato la propria precedente decisione. Ha riconosciuto l’omissione come un errore e ha disposto la liquidazione delle spese in favore del professionista, condannando la parte soccombente al pagamento. La decisione sottolinea che la correzione errore materiale è lo strumento corretto per sanare questo tipo di dimenticanze.

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Competenza giudice risarcimento detenuti: la Cassazione

Un detenuto condannato all’ergastolo chiede un risarcimento per condizioni di detenzione inumane. Nasce un conflitto tra giudice civile e magistrato di sorveglianza. La Cassazione chiarisce la questione sulla competenza del giudice per il risarcimento detenuti: il ricorso per regolamento di competenza è inammissibile e la competenza spetta al magistrato di sorveglianza, anche per il solo ristoro economico.

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Litisconsorzio necessario: appello e rimessione al giudice

A seguito di una caduta su un’area condominiale, una persona cita in giudizio il titolare di un’attività commerciale. Quest’ultimo chiama in causa l’assicurazione del condominio. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, dichiara la nullità del procedimento per la mancata partecipazione al giudizio del Condominio, considerato litisconsorte necessario. La causa viene quindi rimessa al Tribunale per un nuovo processo con la corretta composizione delle parti.

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