La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22521/2025, ha chiarito i presupposti per l’ammissibilità di prove nuove in appello. Nel caso specifico, i creditori avevano prodotto in secondo grado un documento attestante l’estinzione anticipata di un mutuo, la cui durata era stata usata dal giudice di primo grado come riferimento per fissare un termine di adempimento molto lungo. La Suprema Corte ha confermato la decisione della Corte d’Appello, stabilendo che le prove nuove in appello sono ammissibili se la loro rilevanza emerge in modo imprevedibile solo dalla sentenza di primo grado. In tale situazione, l’omessa produzione precedente non è considerata imputabile alla parte, giustificando la produzione documentale nel giudizio di gravame.
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