LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Inespellibilità straniero: legami sociali e familiari
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 5952/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di inespellibilità straniero. Un giudice non può rigettare l'opposizione a un decreto di espulsione basandosi unicamente su dati formali, come la mancanza di un lavoro registrato o un diniego amministrativo di protezione. È obbligatorio un esame approfondito della vita reale del cittadino, inclusi i legami familiari e sociali, la durata del soggiorno e l'effettivo inserimento nel tessuto sociale italiano, per tutelare il diritto alla vita privata e familiare.
Continua »
Traduzione provvedimento espulsione: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza del Giudice di Pace che confermava un'espulsione. Il motivo è la mancata traduzione del provvedimento di espulsione nella lingua madre del cittadino straniero (arabo), essendo stata ritenuta insufficiente la versione in inglese in assenza di prova della sua comprensione. La Corte ha stabilito che l'amministrazione deve dimostrare l'impossibilità di tradurre nella lingua madre, ad esempio per la sua rarità, cosa non avvenuta nel caso di specie. Il caso è stato rinviato al Giudice di Pace per una nuova valutazione.
Continua »
Certificato di abitabilità: recesso ingiustificato
Una promissaria acquirente recede da un contratto preliminare di compravendita immobiliare a causa della mancanza del certificato di abitabilità. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5963/2024, ha respinto il suo ricorso, stabilendo che il recesso è illegittimo se il vizio è sanabile. Poiché il venditore ha successivamente ottenuto il certificato, l'inadempimento non è stato ritenuto 'grave' da giustificare la risoluzione del contratto, ma solo un ritardo formale, non incidendo sulla commerciabilità del bene.
Continua »
Motivazione apparente: annullata proroga di trattenimento
La Corte di Cassazione ha annullato un provvedimento di proroga del trattenimento di un cittadino straniero in un CPR. La decisione è basata sulla motivazione apparente del Giudice di Pace, che si era limitato a richiamare le ragioni della Questura senza una valutazione autonoma delle censure sollevate dalla difesa, violando i requisiti minimi di legge.
Continua »
Espulsione e matrimonio: l’intento non basta
Un cittadino straniero, colpito da un decreto di espulsione per soggiorno irregolare, ha impugnato il provvedimento sostenendo di trovarsi in Italia per sposare una cittadina italiana. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la semplice fissazione di un appuntamento per le pubblicazioni di matrimonio non è sufficiente a dimostrare la "serietà di intenti" necessaria a configurare un progetto di vita familiare che possa ostacolare l'espulsione. È necessario fornire prove concrete della relazione e del progetto matrimoniale.
Continua »
Illegittimità trattenimento straniero: quando è nullo
La Corte di Cassazione ha annullato la proroga del trattenimento di un cittadino straniero, stabilendo l'illegittimità del provvedimento. La decisione si fonda sulla manifesta illegittimità del decreto di espulsione presupposto, emesso per 'sottrazione ai controlli di frontiera', nonostante il soggetto fosse stato identificato e fotosegnalato dalle autorità italiane al suo arrivo a seguito di un soccorso in mare. La Corte ha ribadito che il giudice della convalida deve sempre verificare la legittimità dell'atto di espulsione.
Continua »
Motivazione provvedimento di espulsione: la Cassazione
La Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza del Giudice di Pace che confermava l'espulsione di un cittadino nigeriano. La Corte ha stabilito che la decisione mancava di una reale motivazione del provvedimento di espulsione, in quanto il giudice non aveva esaminato concretamente i rischi specifici denunciati dal ricorrente nel suo Paese d'origine, limitandosi a un riferimento generico alla legge. La causa è stata rinviata per una nuova valutazione dei fatti.
Continua »
Obbligo di informativa: Cassazione annulla trattenimento
La Corte di Cassazione ha annullato due decreti di trattenimento nei confronti di un cittadino straniero, evidenziando la violazione dell'obbligo di informativa. L'ordinanza stabilisce che il giudice della convalida deve verificare d'ufficio che lo straniero sia stato compiutamente informato sulla possibilità di richiedere protezione internazionale prima di poter legittimare la sua detenzione, anche in assenza di una specifica richiesta. La mancata prova di tale adempimento rende illegittimo il provvedimento restrittivo della libertà personale.
Continua »
Diritto di asilo: l’obbligo di informazione è cruciale
Un cittadino straniero, soccorso in mare, riceve un ordine di respingimento senza essere stato informato sulla possibilità di chiedere protezione internazionale. La Corte di Cassazione stabilisce che la mancata informazione preliminare invalida il provvedimento, sottolineando come la tutela del diritto di asilo imponga alle autorità questo dovere fondamentale. La decisione del giudice di merito viene annullata.
Continua »
Proroga del trattenimento: no a motivazioni apparenti
La detenzione di un cittadino straniero è stata prorogata da un Giudice di Pace tramite un modulo generico e prestampato. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la proroga del trattenimento deve basarsi su una motivazione specifica e concreta, specialmente in presenza di precise obiezioni della difesa. L'utilizzo di formule di stile equivale a una motivazione 'apparente', in violazione dei diritti fondamentali della persona.
Continua »
Proroga trattenimento stranieri: motivazione rafforzata
La detenzione di un cittadino straniero è stata estesa per la seconda volta, basandosi unicamente su una richiesta di identificazione pendente presso un'ambasciata. La Corte di Cassazione ha annullato tale provvedimento, stabilendo che per ogni proroga trattenimento stranieri successiva alla prima è indispensabile una 'motivazione rafforzata', fondata su elementi concreti che dimostrino la probabilità di identificazione, requisito mancante nel caso specifico.
Continua »
Diritto all’informativa: Cassazione annulla trattenuto
Un cittadino straniero, giunto in Italia via mare, veniva trattenuto in un CPR sulla base di un decreto di respingimento. La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento di convalida del trattenimento perché al cittadino non era stato garantito il fondamentale diritto all'informativa sulla possibilità di richiedere protezione internazionale. La mancanza di tale informativa rende illegittimo il provvedimento presupposto e, di conseguenza, la stessa misura restrittiva della libertà personale.
Continua »
Responsabilità appaltatore: quando risponde dei vizi?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5934/2024, chiarisce i confini della responsabilità appaltatore in un contratto di costruzione. Il caso riguarda una committente che ha citato in giudizio sia l'impresa edile sia il progettista per gravi difetti emersi durante i lavori di demolizione e ricostruzione. La Corte ha stabilito che l'appaltatore è responsabile non solo per i vizi di esecuzione, ma anche per non aver rilevato e segnalato gli errori presenti nel progetto. Se l'opera non viene completata, si applicano le norme generali sull'inadempimento contrattuale e non quelle specifiche sulla garanzia per i vizi. Infine, il giudice può compensare d'ufficio il credito dell'appaltatore per i lavori svolti con il debito per il risarcimento dei danni causati alla committente.
Continua »
Motivazione apparente: polizza professionale annullata
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza che condannava una compagnia assicurativa a indennizzare un architetto per responsabilità professionale in un appalto pubblico. La decisione è stata motivata dalla presenza di una "motivazione apparente", poiché i giudici di merito non avevano spiegato in modo adeguato come le polizze assicurative coprissero il danno specifico, limitandosi a un'affermazione generica e assertiva. Sono stati invece respinti i ricorsi incidentali presentati dall'architetto e dal Comune committente.
Continua »
Eredità giacente: appello inammissibile in Cassazione
Una società ricorre in Cassazione contro un decreto che ha revocato la nomina del curatore di un'eredità giacente. La Corte dichiara il ricorso inammissibile, specificando che tali decreti, rientrando nella volontaria giurisdizione, mancano dei requisiti di definitività e decisorietà necessari per l'impugnazione ai sensi dell'art. 111 della Costituzione. La decisione chiarisce la natura procedurale del provvedimento, distinguendolo dalle sentenze che definiscono diritti sostanziali.
Continua »
Veicolo non identificato: prova e oneri processuali
Un automobilista ha citato in giudizio una compagnia assicurativa per i danni subiti in un sinistro con un veicolo non identificato. Dopo una vittoria iniziale, la Corte d'Appello ha respinto la richiesta per mancanza di prove. La Corte di Cassazione ha confermato questa decisione, dichiarando inammissibili le obiezioni procedurali sollevate per la prima volta in quella sede e convalidando la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito.
Continua »
Lavori extra-contratto: compenso senza accordo scritto
Un'impresa edile ha eseguito opere non previste dal contratto originario su richiesta verbale del committente. Quest'ultimo si è poi rifiutato di pagare, appellandosi al prezzo forfettario pattuito. La Corte di Cassazione ha confermato che i lavori extra-contratto danno diritto a un compenso aggiuntivo, in quanto costituiscono un nuovo accordo che può essere provato anche tramite testimoni. La Corte ha quindi respinto sia il ricorso del committente che quello incidentale dell'impresa, confermando la decisione d'appello.
Continua »
Assegno in garanzia: nullo ma vale come promessa
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5882/2024, ha chiarito la natura giuridica dell'assegno in garanzia. Un soggetto si opponeva a un decreto ingiuntivo basato su tre assegni, sostenendo che fossero stati consegnati in garanzia per un debito aziendale poi saldato. La Corte ha stabilito che, sebbene il patto di garanzia tramite assegno sia nullo per violazione di norme imperative, l'assegno stesso non perde validità ma si converte in una promessa di pagamento ai sensi dell'art. 1988 c.c. Di conseguenza, si verifica un'inversione dell'onere della prova: non è il creditore a dover dimostrare l'esistenza del debito, ma il debitore a dover provare il contrario. Non essendo stata fornita tale prova, il ricorso è stato respinto.
Continua »
Erede apparente: acquisto valido e tutela del terzo
La Corte di Cassazione conferma la validità dell'acquisto di un immobile da un erede apparente. La controversia vedeva contrapposti gli eredi di un legatario testamentario e gli acquirenti che avevano comprato in buona fede dal fratello del defunto, il quale si era qualificato come unico erede legittimo. La Suprema Corte ha dato prevalenza alla tutela degli acquirenti, ritenendo provata la loro buona fede sulla base di una serie di elementi oggettivi, come la regolarità delle trascrizioni della successione. Viene rigettato il ricorso basato sulla titolarità effettiva del bene, applicando il principio di tutela dell'affidamento del terzo acquirente dall'erede apparente.
Continua »
Convalida del trattenimento: i limiti del sindacato
La Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi di un cittadino straniero, annullando i provvedimenti di detenzione. La decisione si fonda sul principio che la convalida del trattenimento richiede un esame effettivo da parte del giudice, e non una mera ratifica formale. Una motivazione apparente, che non affronta le specifiche contestazioni del ricorrente sulla legittimità dell'espulsione, rende invalida la convalida e tutti gli atti successivi.
Continua »