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Diritto Civile

Cessione crediti in blocco: prova e oneri del cessionario
In un caso di azione revocatoria, un credito viene trasferito a una società veicolo tramite una cessione crediti in blocco. La Corte di Cassazione stabilisce che la mera pubblicazione dell'avviso di cessione in Gazzetta Ufficiale non è sufficiente a provare la titolarità del credito se il debitore la contesta. Il cessionario ha l'onere di fornire prova documentale che lo specifico credito rientri nell'operazione di cessione per poter agire in giudizio.
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Azione revocatoria: il credito da lavoro è anteriore
Un lavoratore agisce con un'azione revocatoria contro gli ex datori di lavoro che avevano donato i loro immobili ai figli. La Cassazione chiarisce che il credito del lavoratore, derivante da differenze retributive, sorge durante il rapporto di lavoro e non con la sentenza che lo accerta. Pertanto, il credito è anteriore alle donazioni, rendendo sufficiente la prova della consapevolezza del debitore di arrecare pregiudizio (scientia damni) per dichiarare l'inefficacia dell'atto.
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Azione revocatoria e vendita dell’unico immobile
La Corte di Cassazione conferma la revoca di una vendita immobiliare. L'operazione, riguardante gli unici beni dei debitori, è stata ritenuta inefficace perché compiuta dopo l'insorgere del debito e con la consapevolezza, presunta, di ledere le ragioni del creditore. L'azione revocatoria è stata accolta, poiché i debitori non hanno provato di avere un patrimonio residuo sufficiente a garantire il credito.
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Contratto d’opera e onere della prova: il caso
Una società cooperativa ha richiesto il pagamento per lavori di estirpazione di vigneti, ma il committente ha negato di averle mai conferito l'incarico. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della società, sottolineando che non era stato adempiuto l'onere della prova circa la titolarità del rapporto contrattuale. Chi agisce in giudizio per un pagamento deve dimostrare non solo che il lavoro è stato fatto, ma che è stato fatto in esecuzione di un contratto stipulato proprio con lei.
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Responsabilità P.A. per erosione: la Cassazione decide
La Cassazione conferma la condanna di una Regione e un Comune per i danni da erosione costiera subiti da un privato. La responsabilità P.A. non deriva dalla custodia diretta del mare (art. 2051 c.c.), ma dalla colpa per omessa vigilanza (art. 2043 c.c.) sull'operato dei concessionari balneari che hanno alterato le correnti marine. Anche il fatto illecito del terzo non esclude la colpa dell'ente pubblico.
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Incarico professionale ausiliario: chi paga?
La Corte di Cassazione chiarisce la ripartizione delle responsabilità economiche in un incarico professionale ausiliario. Due architetti, incaricati della direzione lavori da un Comune, avevano sub-affidato compiti di contabilità a un geometra. La Corte ha stabilito che, avendo gli architetti ricevuto dal Comune un compenso comprensivo anche di tali mansioni, spetta a loro retribuire il geometra. La sentenza analizza l'interpretazione del contratto e gli accordi speciali, respingendo quasi tutti i motivi di ricorso degli architetti, ma accogliendo quello relativo alle spese legali verso un terzo chiamato in causa solo per conoscenza.
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Prescrizione volo: omessa pronuncia del giudice
Una società di gestione reclami ottiene la condanna di una compagnia aerea per un ritardo del volo. La compagnia aveva sollevato l'eccezione di prescrizione del diritto al risarcimento, ma il giudice d'appello non l'ha esaminata. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza per omessa pronuncia, stabilendo che il giudice deve valutare tutte le difese proposte. Il caso evidenzia l'importanza di affrontare ogni eccezione, come la prescrizione volo, per una decisione valida.
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Compensazione spese legali: giusti motivi e Cassazione
Una debitrice si oppone a un'esecuzione forzata. La Corte d'Appello, pur riducendo leggermente la somma da restituirle, dispone la totale compensazione delle spese legali per entrambi i gradi di giudizio. La Corte di Cassazione rigetta il ricorso della debitrice, confermando che la compensazione spese legali è legittima se basata su 'giusti motivi' esplicitamente indicati, come la sopravvenienza di un giudicato esterno che ha risolto la questione, anche in assenza di una sconfitta reciproca tra le parti.
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Cessione del credito passeggero: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di una compagnia aerea contro una società specializzata nel recupero crediti per risarcimenti da ritardo aereo. Il caso verteva sulla validità della cessione del credito da parte dei passeggeri. La Corte ha respinto i motivi del ricorso, che miravano a riqualificare il contratto come mandato all'incasso, a contestarne la natura finanziaria e a far valere una clausola di incedibilità, confermando così la decisione di merito favorevole alla società cessionaria. La sentenza sottolinea l'impossibilità di sollevare in Cassazione questioni di fatto o nuove eccezioni.
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Motivazione apparente: Cassazione annulla espulsione
La Corte di Cassazione ha annullato l'ordinanza di un Giudice di Pace che convalidava l'espulsione di un cittadino straniero. La decisione è stata motivata dal fatto che il provvedimento del giudice di merito presentava una motivazione apparente, limitandosi a una formula generica senza analizzare le specifiche obiezioni sollevate dal ricorrente riguardo alla sua lunga permanenza e integrazione in Italia. La Corte ha ribadito che una motivazione, per essere valida, deve consentire un controllo sulla logicità del ragionamento decisorio. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
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Omessa pronuncia espulsione: la Cassazione annulla
Un cittadino straniero ha impugnato un decreto di espulsione, sollevando tra i motivi il divieto di respingimento per ragioni umanitarie e di vulnerabilità. Il Giudice di Pace ha rigettato il ricorso senza esaminare questo specifico motivo. La Corte di Cassazione ha annullato la decisione per 'omessa pronuncia espulsione', stabilendo che il giudice ha l'obbligo di pronunciarsi su tutte le doglianze sollevate, in particolare quelle relative ai divieti di espulsione sanciti dall'art. 19 del Testo Unico sull'Immigrazione. Il caso è stato rinviato al Giudice di Pace per una nuova valutazione.
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Espulsione e protezione internazionale: cosa succede?
Un cittadino straniero, colpito da un decreto di espulsione per pericolosità sociale, presentava domanda di asilo. Il Giudice di Pace confermava l'espulsione, ma la Cassazione ha annullato tale decisione. Il principio affermato è che la successiva richiesta di asilo sospende l'efficacia del provvedimento di espulsione e protezione internazionale fino alla decisione definitiva sulla domanda, impedendo al giudice di pace una valutazione autonoma nel merito.
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Testamento olografo nullo: la guida completa
Una beneficiaria ha citato in giudizio l'erede universale per ottenere l'esecuzione di un legato di 100.000 euro previsto in un testamento olografo. L'erede ha contestato l'autenticità del documento, sostenendo che le cifre dell'importo fossero state falsificate. Sia il Tribunale che la Corte d'Appello, basandosi su una perizia grafologica, hanno dichiarato il testamento olografo nullo. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, stabilendo che la falsificazione anche di una sola parte del testamento ne determina la nullità totale, invalidando tutte le disposizioni in esso contenute, inclusi altri legati non contestati.
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Opposizione a decreto ingiuntivo: onere della prova
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6005/2024, ha rigettato il ricorso di un'impresa edile, confermando che in un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo spetta al creditore l'onere della prova del proprio credito. La radicale negazione da parte del debitore circa l'esecuzione dei lavori è sufficiente a contestare l'intera pretesa, compreso l'importo, senza che ciò cristallizzi il quantum richiesto. La Corte ha ritenuto la domanda del debitore di ridurre la condanna 'nei limiti del provato' non come una domanda nuova, ma come una mera limitazione della richiesta di rigetto totale.
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Cessazione materia del contendere: l’accordo che estingue
La Corte di Cassazione dichiara la cessazione della materia del contendere in una controversia tra un Ente Comunale e i curatori del fallimento di una società. L'accordo transattivo raggiunto tra le parti, tramite un concordato fallimentare, ha risolto la disputa originaria su un contratto di concessione, rendendo superflua una decisione sul merito e annullando le sentenze dei gradi precedenti.
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Espulsione e legami familiari: quando il ricorso è nullo
Un cittadino straniero impugnava un decreto di espulsione lamentando la mancata valutazione dei suoi legami familiari e sociali in Italia. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, chiarendo che non è possibile utilizzare l'appello per ottenere una nuova valutazione dei fatti già esaminati dal giudice di merito. La decisione sottolinea come l'espulsione e i legami familiari debbano essere valutati nel merito, e il ricorso in Cassazione può vertere solo su errori di diritto.
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Garanzia con firme false: la Cassazione interviene
La Cassazione ha stabilito che un creditore non può far valere una garanzia con firme false, anche se parzialmente. La presenza di firme apocrife in un'operazione negoziale complessa impone una valutazione sulla buona fede del creditore e sulla meritevolezza dell'intera operazione, non potendosi applicare la regola della nullità parziale. La Corte ha cassato la sentenza che condannava i garanti al pagamento, rinviando alla Corte d'Appello per una nuova valutazione.
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Responsabilità da contatto sociale: PA e risarcimento
Una società immobiliare ha citato in giudizio un Ente Regionale e un Comune per i danni subiti a causa di vincoli di inedificabilità imposti su terreni oggetto di una convenzione di lottizzazione. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 5990/2024, ha qualificato la responsabilità dell'ente pubblico come "responsabilità da contatto sociale", di natura contrattuale. Ha rigettato i motivi principali del ricorso dell'Ente Regionale, confermando il diritto al risarcimento della società, ma ha accolto il motivo relativo al calcolo degli interessi, stabilendo che decorrono dall'atto di citazione e non dalla data della sentenza.
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Eccezione di prescrizione: quando è tardiva in arbitrato?
La Corte di Cassazione ha esaminato un caso relativo a un lodo arbitrale per appalti pubblici. La questione centrale era la tardività dell'eccezione di prescrizione sollevata dall'ente pubblico. Le società appaltatrici, pur avendo vinto parzialmente in sede arbitrale, hanno visto il loro ricorso dichiarato inammissibile dalla Cassazione per non aver riproposto correttamente in appello la questione sulla tardività dell'eccezione. La sentenza sottolinea l'importanza del principio di autosufficienza e della corretta riproposizione delle eccezioni nei vari gradi di giudizio.
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Decreto di espulsione: illegittimo se soccorsi in mare
Un cittadino straniero, soccorso in mare e identificato dalle autorità, era stato colpito da un decreto di espulsione e trattenuto in un CPR. La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento, stabilendo che il decreto di espulsione era manifestamente illegittimo. Essere soccorsi e identificati è incompatibile con la motivazione di aver eluso i controlli di frontiera, che è il presupposto necessario per l'espulsione. Di conseguenza, anche il trattenimento basato su tale decreto è illegale.
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