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Diritto Civile

Contratto estimatorio: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d’appello che negava la validità di una vendita di una moto in conto vendita. Si è stabilito che per qualificare un contratto come estimatorio è necessaria un’interpretazione complessiva delle clausole, non l’analisi isolata di alcune di esse, valorizzando la volontà delle parti di trasferire il potere di disposizione del bene.

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Responsabilità solidale noleggio: chi paga la multa?

Una società di autonoleggio si opponeva a una cartella di pagamento per multe commesse dai suoi clienti. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20713/2025, ha stabilito che, per le infrazioni commesse prima della riforma legislativa del 2021, vige una responsabilità solidale noleggio tra il conducente e la società proprietaria del veicolo. Quest’ultima non può liberarsi dall’obbligo di pagamento semplicemente comunicando i dati del cliente, ma resta obbligata in solido al pagamento della sanzione.

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Danno morale: quando è domanda nuova in appello?

A seguito di un sinistro stradale, una Corte d’Appello ha stabilito un principio fondamentale sul risarcimento del danno morale. La richiesta di liquidazione autonoma del danno morale, se non formulata in primo grado ma presentata solo in appello, viene considerata una “domanda nuova” e quindi inammissibile. La Corte ha chiarito che la richiesta di “personalizzazione del danno biologico” è concettualmente diversa dalla richiesta di un autonomo risarcimento per danno morale. La sentenza ha invece accolto l’appello dei familiari della vittima sulla compensazione delle spese legali, affermando che la loro condanna deve essere adeguatamente motivata e non può essere generica, soprattutto in caso di accoglimento parziale della domanda.

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Responsabilità del custode: caduta e colpa esclusiva

Una donna cita in giudizio un ente comunale per una caduta causata da una pietra miliare. La Corte d’Appello conferma il rigetto della domanda di risarcimento, attribuendo la colpa esclusiva dell’incidente alla condotta imprudente della danneggiata. L’analisi del caso chiarisce i limiti della responsabilità del custode quando la disattenzione della vittima interrompe il nesso causale.

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Decorrenza patrocinio a spese dello Stato: la data

La Corte di Cassazione ha chiarito la questione sulla decorrenza del patrocinio a spese dello Stato. L’ordinanza stabilisce che gli effetti del beneficio iniziano dal momento della richiesta orale, purché questa sia seguita dal deposito formale dell’istanza scritta entro venti giorni. La decisione ribalta la precedente interpretazione di un Tribunale, che legava l’inizio del beneficio solo al deposito della documentazione. La Corte ha sottolineato che questa interpretazione garantisce il pieno diritto alla difesa, come previsto dalla Costituzione, coprendo anche le prime e più urgenti attività legali.

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Collazione ereditaria: detrazione migliorie e appello

In una causa di divisione ereditaria, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale sulla collazione ereditaria. La richiesta del donatario di detrarre il valore delle migliorie apportate all’immobile donato non costituisce un’eccezione in senso stretto, ma una semplice difesa. Di conseguenza, può essere sollevata in qualsiasi momento del processo, anche in appello, e il giudice può rilevarla d’ufficio. La Corte ha cassato la sentenza d’appello che aveva erroneamente dichiarato inammissibile il motivo di gravame per mancanza di specificità, rinviando la causa per un nuovo esame.

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Clausola statutaria nulla: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, dichiarando inammissibile il ricorso di un’associazione di categoria. Al centro della disputa vi era una clausola statutaria nulla che impediva agli associati con contenziosi legali in corso contro l’ente di ricoprire cariche sociali. La Corte ha stabilito che tale clausola viola i principi costituzionali di democraticità, eguaglianza e il diritto alla difesa, poiché potrebbe essere usata in modo abusivo per sopprimere il dissenso interno.

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Compenso avvocato: quale tariffa si applica?

In una disputa sul compenso di un avvocato, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio chiave: per le prestazioni professionali già concluse, si applica la tariffa forense in vigore al momento del completamento dell’attività, non quella successiva in vigore al tempo della liquidazione giudiziale. La Corte ha respinto il ricorso del legale che chiedeva l’applicazione di parametri più recenti, confermando la decisione del Tribunale che aveva ridotto il compenso avvocato per mancanza di prova su alcune attività. È stato invece accolto il ricorso della cliente per l’omessa pronuncia sulla sua richiesta di rimborso delle somme versate in eccesso.

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Responsabilità custode: Ente paga per incendio

Un proprietario terriero ha subito ingenti danni al proprio uliveto a causa di un incendio propagatosi da un fondo demaniale adiacente, lasciato in stato di abbandono. La Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado, affermando la piena responsabilità del custode, ovvero dell’ente pubblico proprietario. La decisione sottolinea che l’ente non perde mai il suo ruolo di custode, neppure durante una concessione, e ne diventa l’unico responsabile alla sua estinzione, dovendo risarcire i danni causati dalla cattiva manutenzione del fondo.

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Riscatto agrario: prova presuntiva in Cassazione

Un coltivatore diretto esercita il diritto di riscatto agrario sul fondo confinante, sostenendo anche la simulazione del prezzo di vendita. La Corte di Appello accoglie la domanda, ma l’acquirente ricorre in Cassazione. La Suprema Corte dichiara il ricorso inammissibile, chiarendo che le critiche del ricorrente miravano a un riesame dei fatti e delle prove presuntive, attività preclusa nel giudizio di legittimità. La decisione rafforza il valore della prova per presunzioni quando basata su indizi gravi, precisi e concordanti.

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Passing-on defense: Cassazione sul danno antitrust

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una compagnia aerea che chiedeva la restituzione di “airport fees” e il risarcimento del danno a delle società petrolifere. La Corte ha stabilito che la clausola contrattuale di rimborso dei costi è valida anche se i costi sottostanti sono illegittimi. Inoltre, ha confermato il rigetto della domanda di risarcimento applicando la passing-on defense, poiché la compagnia aerea aveva trasferito tali costi sui biglietti dei passeggeri, non subendo quindi un danno effettivo.

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Compenso professionale: accordi e giudicato implicito

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che negava a un professionista un ulteriore compenso professionale da parte di un istituto di credito. La Corte ha stabilito che un precedente decreto ingiuntivo non opposto non costituiva un giudicato implicito estensibile a incarichi futuri e diversi. Inoltre, ha convalidato l’interpretazione del Tribunale riguardo un accordo transattivo, considerandolo definitivo e non un semplice acconto, e ha negato l’applicazione retroattiva della legge sull’equo compenso.

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Estinzione del giudizio: la transazione blocca tutto

Una struttura sanitaria privata e un’azienda sanitaria pubblica, dopo un contenzioso durato anni per il pagamento di prestazioni sanitarie, hanno raggiunto un accordo transattivo durante il giudizio in Cassazione. La Corte Suprema, prendendo atto della rinuncia al ricorso, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, compensando le spese legali come previsto dall’accordo e chiarendo che non è dovuto il raddoppio del contributo unificato in questi casi.

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Motivo illecito comune: nullità del contratto

La Corte di Cassazione conferma la nullità di un contratto di cessione di ramo d’azienda a causa di un motivo illecito comune alle parti. L’operazione mirava a svuotare il patrimonio di una società a danno dei creditori. L’ordinanza chiarisce i poteri del giudice di rinvio e i criteri per accertare la comunanza del fine illecito, rigettando il ricorso e sottolineando che la valutazione dei fatti è preclusa in sede di legittimità.

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Contributo di solidarietà illegittimo: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha confermato l’illegittimità del contributo di solidarietà imposto da un ente previdenziale privato su un trattamento pensionistico. La decisione si fonda sulla violazione della riserva di legge, secondo cui solo una norma primaria può imporre prestazioni patrimoniali, e sull’incompatibilità con il principio del pro rata. La Corte ha inoltre stabilito che il diritto alla restituzione delle somme indebitamente trattenute si prescrive in dieci anni, non in cinque.

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Competenza territoriale e debito liquido: la Cassazione

La Corte di Cassazione chiarisce la nozione di debito ‘liquido’ ai fini della competenza territoriale. In un caso di restituzione di somme pagate per una sentenza poi riformata, la Corte ha stabilito che il credito è liquido fin dall’origine. Di conseguenza, la competenza territoriale spetta al tribunale del luogo dove ha sede il creditore (forum destinatae solutionis), e non a quello del domicilio del debitore. La decisione ribalta la sentenza della Corte d’Appello, affermando un principio chiave per le azioni di recupero crediti.

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Responsabilità gestore impianto sportivo: il caso

Un golfista veniva infortunato da un altro giocatore durante una partita. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che stabiliva la responsabilità gestore impianto sportivo in solido con il giocatore che ha materialmente causato il danno. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso delle associazioni sportive, ribadendo che la gestione di un campo da golf può essere qualificata come attività pericolosa e che la mancata adozione di idonee misure di sicurezza fonda una corresponsabilità del club nella causazione dell’evento dannoso.

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Incarico professionale PA: la forma scritta è essenziale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22158/2025, affronta il caso di un professionista contro un Comune per il mancato pagamento di prestazioni. La Corte ribadisce che un incarico professionale PA (Pubblica Amministrazione) richiede inderogabilmente la forma scritta del contratto, a pena di nullità. Sebbene il ricorso del professionista contro la nullità dell’incarico venga respinto, la Cassazione accoglie il motivo relativo all’omessa pronuncia sulla domanda di arricchimento senza causa, rinviando il caso alla Corte d’Appello per una nuova valutazione su questo specifico punto.

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Compensi professionali avvocato e accordi tariffari

La Corte di Cassazione ha esaminato una controversia sui compensi professionali avvocato tra un legale e un istituto di credito. La Corte ha rigettato il ricorso principale del professionista, confermando che l’interpretazione di un accordo forfettario del 2015 rientra nel potere del giudice di merito. Ha inoltre stabilito l’irretroattività della legge sull’equo compenso e chiarito i limiti del giudicato e del frazionamento del credito in caso di incarichi distinti. È stato parzialmente accolto il ricorso incidentale della banca su un punto specifico relativo al recupero delle spese.

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Retratto agrario: no con torrente pubblico di mezzo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un proprietario terriero che voleva esercitare il diritto di retratto agrario su un fondo vicino. La Corte ha confermato che la presenza di un torrente, anche se non iscritto negli elenchi pubblici, interrompe la contiguità fisica e giuridica tra i terreni, requisito indispensabile per tale diritto. La natura demaniale del corso d’acqua è il fattore decisivo che preclude l’esercizio del retratto agrario.

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