Un utente ha contestato una bolletta per un consumo idrico anomalo, attribuendolo a un malfunzionamento del contatore. Il fornitore, invece, sosteneva che la causa fosse una perdita nell’impianto privato dell’utente. Dopo decisioni contrastanti nei primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha affrontato il caso. Ha stabilito che, una volta provato il corretto funzionamento del contatore, la responsabilità per il consumo eccessivo dovuto a una perdita nell’impianto privato ricade sull’utente. La Corte ha però annullato la condanna per lite temeraria inflitta all’utente in appello, ritenendola ingiustificata dato che in primo grado le sue ragioni erano state parzialmente accolte.
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