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Diritto Civile

Cessazione materia del contendere: accordo e spese

Un professionista aveva impugnato in Cassazione la sentenza della Corte d’Appello sfavorevole in una causa per compensi professionali. Durante il giudizio, le parti hanno raggiunto un accordo. La Corte di Cassazione ha quindi dichiarato la cessazione della materia del contendere, compensando integralmente le spese legali e chiarendo che, in questi casi, non è dovuto il versamento del contributo unificato aggiuntivo.

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Querela di falso: i limiti del giudice d'appello

La Corte di Cassazione chiarisce i poteri del giudice d’appello di fronte a una querela di falso incidentale. L’ordinanza che ritiene le prove insufficienti non è una decisione sul merito, ma un atto istruttorio non autonomamente impugnabile, volto a garantire la ragionevole durata del processo. Il regolamento di competenza proposto contro tale provvedimento è stato dichiarato inammissibile.

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Risarcimento danno diritto d'autore: i criteri

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul risarcimento danno diritto d’autore in un caso di distribuzione non autorizzata di DVD. Una società distributrice ha citato in giudizio un grande gruppo editoriale per aver commercializzato opere senza una valida licenza. La Corte ha confermato la liquidazione del danno basata sul criterio del “prezzo del consenso”, ovvero il compenso che sarebbe stato pattuito per una licenza. Ha rigettato la richiesta di un risarcimento maggiore, basato sulla retroversione degli utili dell’autore della violazione, poiché la società danneggiata non aveva fornito prova di aver subito un mancato guadagno (lucro cessante) specifico.

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Prescrizione bollette idriche: la Cassazione decide

Un utente ha contestato alcune bollette per consumi idrici risalenti agli anni 2015-2017, invocando la prescrizione biennale introdotta dalla Legge n. 205/2017. I giudici di primo e secondo grado hanno dato ragione al consumatore, ritenendo che la nuova norma si applichi a tutte le fatture con scadenza successiva al 1° gennaio 2020, anche se riferite a consumi precedenti. La società fornitrice ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte, con ordinanza interlocutoria, ha ritenuto la questione di particolare importanza e meritevole di un approfondimento, rinviando il caso alla pubblica udienza per definire l’ambito di applicazione della prescrizione bollette idriche.

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Dovere di informazione: debitore ceduto è responsabile?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 19435/2025, ha stabilito che il debitore ceduto non ha un dovere di informazione extracontrattuale di avvertire il cessionario (es. una banca) dell’inesistenza del credito. Un’azienda era stata condannata per non aver segnalato a una banca la falsità di alcune fatture anticipate. La Suprema Corte ha annullato la decisione, escludendo la responsabilità del debitore per la sua mera inerzia, in quanto il suo silenzio non costituisce un illecito aquiliano né viola i principi di buona fede e correttezza in assenza di un rapporto contrattuale diretto.

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Clausola penale leasing: quando il giudice decide?

Una società utilizzatrice di un immobile in leasing, risultata inadempiente, si opponeva a un decreto ingiuntivo. In giudizio, chiedeva la riduzione della clausola penale prevista dal contratto. La Cassazione ha stabilito che, avendo la stessa società sollevato la questione della penale, il giudice era legittimato a deciderne l’applicabilità, anche senza una richiesta esplicita della società concedente. L’appello sulla presunta iniquità della clausola penale è stato respinto.

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Simulazione contratto: prova libera per il mandante

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso di simulazione contratto relativo a un preliminare di vendita immobiliare. La Corte ha stabilito che il mandante, all’oscuro dell’accordo simulatorio posto in essere dal suo rappresentante, deve essere considerato un “terzo”. Di conseguenza, egli ha diritto di provare la simulazione con ogni mezzo, incluse le presunzioni, senza i limiti probatori previsti per le parti contraenti. La Corte ha quindi rigettato il ricorso, confermando la decisione di merito che aveva dichiarato la simulazione del contratto sulla base di prove indiziarie.

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Obblighi informativi sui buoni postali: il punto

La Corte di Cassazione esamina un caso relativo agli obblighi informativi degli intermediari nell’emissione di buoni fruttiferi postali. Due risparmiatori hanno citato in giudizio l’emittente per non aver ricevuto il Foglio Informativo Analitico al momento della sottoscrizione, non venendo così a conoscenza della data di scadenza del titolo. I tribunali di merito hanno dato ragione ai risparmiatori. L’intermediario ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale fosse sufficiente. La Corte, riconoscendo l’elevato valore della questione, ha emesso un’ordinanza interlocutoria rinviando la decisione finale in attesa di un’altra pronuncia su un caso analogo.

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Improcedibilità ricorso Cassazione: errore fatale

Un conduttore ha proposto ricorso contro un ente pubblico locatore, lamentando un dolo processuale riguardo l’inutilizzabilità di un terreno. La Corte ha dichiarato l’improcedibilità del ricorso in Cassazione perché il ricorrente non ha depositato la relata di notificazione della sentenza impugnata, un adempimento formale inderogabile.

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Opposizione decreto ingiuntivo avvocato: rito errato?

Una banca si opponeva a un decreto ingiuntivo ottenuto da un avvocato per il pagamento dei suoi compensi professionali. Il Tribunale dichiarava l’opposizione inammissibile a causa dell’utilizzo del rito sommario anziché di quello ordinario. La Corte di Cassazione ha annullato questa decisione, stabilendo che la scelta del rito sommario per l’opposizione a decreto ingiuntivo avvocato è una facoltà dell’opponente e che un errore nella forma dell’atto introduttivo non ne determina l’automatica inammissibilità, dovendosi privilegiare il principio del raggiungimento dello scopo.

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Incompetenza Giudice di Pace: l'Appello va nel merito

Una cittadina cita in giudizio un Comune per una caduta. Il Giudice di Pace si dichiara incompetente per valore. La Corte di Cassazione stabilisce che, in caso di appello su una pronuncia di incompetenza del Giudice di Pace, il Tribunale è tenuto a decidere la causa nel merito, senza poterla semplicemente rimandare indietro. La sentenza impugnata è stata cassata con rinvio al Tribunale per una nuova decisione.

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Litisconsorzio necessario: appello nullo senza tutti

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d’appello in un caso di azione revocatoria perché l’impugnazione non era stata notificata a una delle parti. La Corte ha ribadito che, in tali azioni, sussiste un litisconsorzio necessario tra creditore, debitore e terzo acquirente. La mancata integrazione del contraddittorio ha reso nullo il giudizio, che dovrà essere riesaminato dalla Corte d’Appello in corretta composizione.

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Garanzia per evizione: colpa del venditore irrilevante

Una coppia acquista un immobile con un sottotetto che si rivela essere di proprietà condominiale. La loro richiesta di garanzia per evizione contro i venditori viene inizialmente respinta perché i venditori non erano ritenuti in colpa. La Corte di Cassazione ribalta questa decisione, affermando che la garanzia per evizione è una responsabilità oggettiva che prescinde dalla colpa del venditore e sorge per il solo fatto della perdita del diritto da parte dell’acquirente.

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Consumo idrico anomalo: chi paga per la perdita?

Un utente ha contestato una bolletta per un consumo idrico anomalo, attribuendolo a un malfunzionamento del contatore. Il fornitore, invece, sosteneva che la causa fosse una perdita nell’impianto privato dell’utente. Dopo decisioni contrastanti nei primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha affrontato il caso. Ha stabilito che, una volta provato il corretto funzionamento del contatore, la responsabilità per il consumo eccessivo dovuto a una perdita nell’impianto privato ricade sull’utente. La Corte ha però annullato la condanna per lite temeraria inflitta all’utente in appello, ritenendola ingiustificata dato che in primo grado le sue ragioni erano state parzialmente accolte.

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Compensazione spese legali: quando è legittima?

Un avvocato vinceva una causa contro una cartella esattoriale, ma la Corte d’Appello disponeva la compensazione spese legali per la ‘peculiarità del caso’. L’avvocato ricorreva in Cassazione, sostenendo che, in qualità di parte vittoriosa, avrebbe dovuto ottenere il rimborso. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando che il potere discrezionale del giudice permette la compensazione delle spese in presenza di ragioni gravi ed eccezionali, come le anomalie e le incertezze che caratterizzavano la vicenda processuale.

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Litisconsorte necessario: il terzo pignorato è parte

La Corte di Cassazione ha stabilito che, nel giudizio di opposizione a un pignoramento presso terzi, il terzo pignorato (ad esempio, la banca) è un litisconsorte necessario. La sua mancata partecipazione al processo causa la nullità del giudizio. La Corte ha cassato la sentenza d’appello, che aveva dichiarato cessata la materia del contendere, e ha rinviato la causa al primo grado per integrare correttamente il contraddittorio, sottolineando che tale necessità va valutata “ex ante” e non in base all’esito della lite.

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Notifica atto riassunzione: nullità e inammissibilità

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso che lamentava la nullità della notifica dell’atto di riassunzione del processo. L’ordinanza sottolinea la necessità di motivi di ricorso specifici e ribadisce i principi sulla sanabilità delle notifiche nulle, distinguendole da quelle inesistenti. Viene inoltre confermata la valutazione di merito sull’azione revocatoria per mancanza di argomentazioni idonee a contrastare l’orientamento giurisprudenziale consolidato.

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Servitù di veduta: quando un balcone è illegale

Un proprietario ha ampliato il proprio balcone fino al muro di confine, trasformandolo in un parapetto per affacciarsi sulla proprietà vicina. Il vicino ha contestato la creazione di una servitù di veduta illegale. La Corte di Cassazione ha confermato l’illegittimità dell’opera, ordinandone la rimozione. La Corte ha stabilito che la trasformazione di un muro divisorio in un parapetto che consente un affaccio comodo e sicuro sulla proprietà altrui costituisce una violazione delle norme sulle distanze e crea una servitù di veduta non consentita.

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Compenso professionale avvocato: l'accordo transattivo

La Corte di Cassazione si è pronunciata su una complessa controversia relativa al compenso professionale di un avvocato nei confronti di una banca. La disputa verteva sull’interpretazione di un accordo transattivo del 2015. La Corte ha stabilito che l’interpretazione del giudice di merito, secondo cui l’accordo regolava in modo onnicomprensivo le attività pregresse, è insindacabile se plausibile. Tuttavia, ha accolto il ricorso del legale su un punto cruciale: il diritto al rimborso delle spese generali del 15%, anche in presenza di un compenso pattuito contrattualmente, cassando con rinvio la decisione su tale aspetto.

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Giurisdizione amministrativa per canoni COSAP: il caso

Una società concessionaria autostradale ha contestato la richiesta di pagamento di un canone per l’occupazione di suolo pubblico (COSAP) da parte di un Comune, impugnando anche il regolamento comunale. La Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione amministrativa, poiché la controversia non riguarda solo l’aspetto patrimoniale del canone, ma investe la legittimità dell’esercizio del potere autoritativo dell’ente locale nel pretendere la concessione e il relativo pagamento.

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