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Diritto Civile

Prescrizione e danno: quando inizia a decorrere?
Una società acquirente di un immobile all'asta si è vista privata del bene a causa di un 'uso civico' preesistente. La richiesta di risarcimento danni al curatore e al perito è stata inizialmente respinta per prescrizione. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6947/2024, ha ribaltato la decisione, stabilendo un principio fondamentale in materia di prescrizione e danno: il termine per agire decorre non dalla mera conoscenza di un potenziale rischio, ma dal momento in cui il danno si manifesta concretamente e diventa oggettivamente percepibile.
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Responsabilità fornitore energia: il dovere di agire
La Corte di Cassazione ha stabilito la responsabilità del fornitore di energia per i danni subiti da un utente a causa di un'interruzione prolungata della fornitura, anche se causata dal furto di cavi sulla rete del distributore. La decisione si fonda sulla violazione del dovere di buona fede contrattuale: il fornitore non può rimanere inerte, ma deve attivarsi per proteggere l'interesse del cliente, ad esempio predisponendo soluzioni alternative come generatori temporanei. Viene quindi affermato che la responsabilità del fornitore di energia non si esaurisce nella mera vendita, ma include obblighi di protezione per garantire la continuità del servizio.
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Improcedibilità del ricorso: errore formale fatale
Una controversia trentennale per contaminazione di una falda acquifera si conclude con una declaratoria di improcedibilità del ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha stabilito che il mancato deposito della copia autentica della sentenza impugnata, un requisito formale inderogabile, impedisce l'esame nel merito, rendendo definitiva la decisione precedente e sottolineando l'importanza cruciale della diligenza processuale.
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Spese generali avvocato: sempre dovute anche senza menzione
Un avvocato agisce per il recupero dei suoi onorari, inclusi accessori come le spese generali. La cliente si oppone contestando proprio le spese generali. La Cassazione, pur dichiarando cessata la materia del contendere per la caducazione del titolo esecutivo, stabilisce, in base alla soccombenza virtuale, che le spese generali dell'avvocato sono sempre dovute in via automatica, anche se non menzionate esplicitamente nel provvedimento, condannando la cliente al pagamento delle spese legali.
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Prescrizione Medici Specializzandi: Cassazione conferma
Un gruppo di medici specializzandi ha richiesto un risarcimento per la mancata remunerazione durante la specializzazione tra il 1984 e il 1993. La Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito, dichiarando la prescrizione del diritto. Il termine decennale per l'azione di risarcimento è stato fissato al 27 ottobre 1999. La domanda, presentata nel 2015, è stata ritenuta tardiva, consolidando un orientamento giurisprudenziale sulla prescrizione per i medici specializzandi.
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Accesso ZTL NCC: La Cassazione chiarisce le regole
Un operatore di noleggio con conducente (NCC) impugnava nove verbali per accesso non autorizzato alla Zona a Traffico Limitato (ZTL) di un grande comune italiano. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 6879/2024, ha annullato con rinvio la decisione di merito. Sebbene il fondamento normativo invocato dai giudici precedenti fosse errato (una norma all'epoca sospesa), la Corte ha ribadito la piena potestà regolamentare dei Comuni nel disciplinare l'accesso ZTL NCC, escludendo un diritto di transito libero e incondizionato per gli operatori con licenza rilasciata da altri enti.
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Rimborso costi spostamento cavi: chi paga l’onere?
Una società costruttrice, concessionaria di un ente comunale per la realizzazione di un parcheggio, ha chiesto il rimborso dei costi sostenuti per spostare i cavi di una compagnia telefonica che ostacolavano i lavori. Dopo una decisione favorevole in primo grado, la Corte d'Appello ha riformato la sentenza. La Corte di Cassazione è ora chiamata a decidere sulla questione del rimborso costi spostamento cavi.
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Buoni postali cointestati: rimborso e decesso
Il caso analizza la questione del rimborso di buoni postali cointestati con clausola di 'pari facoltà di rimborso' (P.F.R.) dopo il decesso di uno dei titolari. I giudici di merito avevano dato ragione alla cointestataria superstite, riconoscendole il diritto a incassare l'intera somma. Giunta in Cassazione, la controversia si è però conclusa con una dichiarazione di estinzione, poiché l'ente emittente ha rinunciato al proprio ricorso, rendendo così definitiva la sentenza d'appello favorevole alla risparmiatrice.
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Rappresentanza processuale: appello inammissibile
Una società ha citato in giudizio il proprio ex avvocato per presunta negligenza professionale, ma la domanda è stata respinta sia in primo che in secondo grado. La società ha quindi proposto ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile a causa di un vizio nella rappresentanza processuale. Il rappresentante legale che aveva conferito la procura per il ricorso non ne aveva il potere, poiché le sue quote sociali erano state sottoposte a sequestro giudiziario. La Corte ha ribadito che, in caso di contestazione, spetta alla parte che agisce dimostrare la validità dei propri poteri rappresentativi.
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Giurisdizione TSAP: quando si applica alle opere
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6801/2024, ha chiarito i confini della giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (TSAP). Il caso riguardava l'impugnazione di un progetto di variante stradale, comprensivo di un ponte, da parte di un gruppo di cittadini. La Corte ha stabilito che la giurisdizione TSAP si applica solo alle opere che interferiscono direttamente e immediatamente con il regime delle acque pubbliche, come il ponte, escludendo il resto della viabilità. La sentenza ha quindi confermato la divisione della giurisdizione con il giudice amministrativo (TAR) e ha respinto il ricorso principale, accogliendo parzialmente un ricorso incidentale relativo alle spese legali.
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Contratto di ormeggio: quando include la custodia?
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in un contratto di ormeggio, l'obbligo di custodia può essere desunto da prove presuntive, come un doppio pagamento per il servizio. A seguito del furto di un'imbarcazione, il proprietario ha citato in giudizio il circolo nautico. Sebbene i giudici di merito avessero respinto la richiesta, la Cassazione ha annullato la decisione, affermando che il giudice deve valutare tutti gli indizi nel loro complesso, non singolarmente, per determinare il reale contenuto dell'accordo tra le parti.
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Responsabilità compagnia assicuratrice per truffa sub-agente
La Corte di Cassazione stabilisce la responsabilità compagnia assicuratrice per le polizze false vendute da un sub-agente. Se la compagnia, con il suo comportamento anche omissivo, crea una situazione di apparenza che inganna il cliente in buona fede, è tenuta a rispondere del danno. L'uso di loghi, modulistica e insegne ufficiali in un'agenzia è stato ritenuto un elemento decisivo per fondare l'affidamento incolpevole dei risparmiatori.
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Interpretazione contratto: accesso mancante e vizio
La Cassazione conferma la decisione di merito sulla riduzione del prezzo di un immobile venduto con garanzia di accesso, poi risultato assente. L'ordinanza chiarisce i poteri del giudice nell'interpretazione del contratto di compravendita e nella qualificazione giuridica della domanda, rigettando il ricorso del venditore basato su un'errata interpretazione delle clausole contrattuali.
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Compenso avvocato: quando si può non pagare?
Una cliente contesta il compenso del proprio avvocato dopo aver perso una causa, sostenendo un accordo verbale e la negligenza del professionista. La Corte di Cassazione respinge il ricorso, affermando che spetta al cliente l'onere di provare in modo specifico la colpa del legale. Critiche generiche sull'inutilità della prestazione non sono sufficienti per negare il diritto al compenso avvocato. Viene così confermato il diritto del legale a ricevere il pagamento per l'attività svolta.
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Contratto preliminare di preliminare: quando è valido?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 6822/2024, ha chiarito la distinzione tra un contratto preliminare di preliminare vincolante e una semplice puntuazione. Nel caso esaminato, un accordo per l'acquisto di un immobile è stato qualificato come mera puntuazione non vincolante, poiché non creava un obbligo reciproco tra le parti di stipulare un futuro contratto, ma solo un impegno unilaterale dell'acquirente a mantenere ferma la proposta. La Corte ha rigettato il ricorso della promissaria acquirente, confermando che l'interpretazione della volontà delle parti spetta al giudice di merito e che la violazione di un preliminare di preliminare genera responsabilità precontrattuale, non contrattuale.
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Riunione dei ricorsi: l’obbligo del giudice
La Corte di Cassazione, con un'ordinanza interlocutoria, ha disposto la riunione di due distinti ricorsi promossi contro la medesima ordinanza della Corte d'Appello. Il caso di origine riguarda un'azione revocatoria su una donazione immobiliare. La Suprema Corte ha applicato il principio della riunione dei ricorsi, previsto dall'art. 335 c.p.c., per garantire l'unicità e la coerenza del processo di impugnazione, accogliendo la richiesta della parte controricorrente e procedendo anche d'ufficio.
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Assegno in garanzia: la Cassazione chiarisce la prova
La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito che hanno revocato un decreto ingiuntivo basato su un assegno in garanzia. Si è stabilito che, quando un assegno è consegnato non per il pagamento immediato ma come garanzia di un debito, spetta al creditore dimostrare l'esistenza del rapporto sottostante. La Corte ha ribadito che la valutazione delle prove, inclusa l'interpretazione di elementi presuntivi come un successivo accordo di saldo del debito, è di competenza esclusiva del giudice di merito e non può essere riesaminata in sede di legittimità.
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Buoni postali: la Gazzetta Ufficiale basta a variare i tassi
Un risparmiatore ha contestato la riduzione unilaterale dei tassi di interesse sui suoi buoni postali, avvenuta tramite un decreto ministeriale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale è una condizione necessaria e sufficiente per rendere la modifica dei tassi vincolante per tutti i possessori di buoni postali, anche per i titoli già emessi. Non è richiesta alcuna comunicazione personale o ulteriore forma di pubblicità.
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Impugnazione ordinanza 348 bis: limiti e inammissibilità
Un debitore, a seguito di un'azione revocatoria su una donazione, ha contestato la valutazione del suo patrimonio. La Corte d'Appello ha respinto il gravame con un'ordinanza di inammissibilità ex art. 348 bis c.p.c. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo un principio fondamentale: l'ordinanza che conferma la sentenza di primo grado non è autonomamente impugnabile per motivi di merito, anche se la motivazione è parzialmente diversa. L'unico atto impugnabile resta la sentenza del tribunale.
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Inadempimento contrattuale manutenzione: il nesso causale
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 6798/2024, ha respinto il ricorso di una società che chiedeva il risarcimento danni per il guasto di un macchinario, attribuendolo a un inadempimento contrattuale manutenzione da parte del fornitore. La Corte ha stabilito che, per ottenere il risarcimento, non è sufficiente dimostrare la mancata esecuzione di alcuni interventi, ma è necessario provare il nesso causale, ovvero che proprio quelle omissioni hanno direttamente causato il danno. In assenza di tale prova, la domanda di risarcimento non può essere accolta.
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