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Diritto Civile

Sdemanializzazione opere: lo Stato acquisisce tutto
Un privato, successore di un concessionario di un'area demaniale marittima, ha rivendicato la proprietà di alcuni manufatti dopo la sdemanializzazione dell'area. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che la sdemanializzazione delle opere demaniali, al pari di altre cause di cessazione della concessione, comporta l'acquisizione automatica e gratuita dei beni non amovibili da parte dello Stato, in applicazione dell'art. 49 del Codice della Navigazione.
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Protezione speciale per integrazione familiare
Un cittadino straniero si è visto negare la protezione speciale nonostante avesse avuto una figlia in Italia e avesse intrapreso un percorso di integrazione lavorativa e sociale. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 7167/2024, ha annullato la decisione del Tribunale, stabilendo che la valutazione per la protezione speciale non deve essere frammentaria ('atomistica'), ma deve considerare in modo complessivo tutti gli elementi di integrazione, in particolare i legami familiari, che hanno un rilievo autonomo e fondamentale. Il caso è stato rinviato per un nuovo esame.
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Ineleggibilità avvocati: poteri commissione elettorale
Un'ordinanza interlocutoria delle Sezioni Unite della Cassazione affronta il tema dell'ineleggibilità degli avvocati nelle elezioni forensi. Il caso riguarda la decisione di una commissione elettorale di dichiarare ineleggibili alcuni candidati dopo la conclusione delle votazioni. Il Consiglio Nazionale Forense aveva annullato tale delibera. La Cassazione, riconoscendo la particolare rilevanza della questione sui poteri della commissione elettorale post-voto, ha rigettato le istanze di sospensione e ha rinviato la causa a una pubblica udienza per la decisione nel merito.
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Commissione elettorale avvocati: poteri e limiti
Un'ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione affronta il caso di elezioni di un Ordine Forense annullate dal Consiglio Nazionale Forense per conflitti di interesse. La Corte non decide nel merito ma rinvia la causa a pubblica udienza, sollevando una questione di diritto fondamentale: può una commissione elettorale avvocati deliberare sull'ineleggibilità di un candidato dopo la conclusione del voto? La futura sentenza avrà un impatto decisivo sulle procedure elettorali professionali.
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Rinuncia al ricorso: estinzione e spese legali
Una società di servizi idrici, dopo aver impugnato in Cassazione una sentenza che la condannava a rimborsare somme per la depurazione delle acque, ha presentato una rinuncia al ricorso. La Corte Suprema ha dichiarato l'estinzione del giudizio, condannando la società al pagamento delle spese legali a favore della controparte costituitasi. L'ordinanza chiarisce un punto fondamentale: la rinuncia al ricorso non comporta il raddoppio del contributo unificato, misura sanzionatoria prevista solo per i casi di rigetto o inammissibilità dell'impugnazione.
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Prescrizione polizza vita: la Cassazione decide rinvio
In un caso riguardante la riscossione di una polizza vita, negata da una compagnia assicurativa per decorrenza dei termini, la Corte di Cassazione emette un'ordinanza interlocutoria. A seguito di una sopravvenuta sentenza della Corte Costituzionale (n. 32/2024) che ha dichiarato illegittima la prescrizione polizza vita biennale, ripristinando quella decennale, la Suprema Corte ha rinviato la causa a nuovo ruolo per permettere alle parti di discutere alla luce del nuovo quadro normativo, senza decidere nel merito.
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Usucapione comproprietario: quando è esclusa la prova
Una comproprietaria costruisce su un cortile comune e rivendica la proprietà esclusiva tramite usucapione del comproprietario. La Corte di Cassazione respinge il ricorso, confermando l'ordine di demolizione. La Corte chiarisce che, affinché l'usucapione tra comproprietari sia valida, il possesso deve essere esclusivo e palesemente incompatibile con i diritti degli altri, impedendo loro l'uso del bene. La semplice costruzione su una porzione di cortile, lasciando accessibile il resto, non soddisfa questo requisito.
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Azione revocatoria: onere della prova sul debitore
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 7121/2024, ha affrontato un caso di azione revocatoria su una compravendita immobiliare tra coniugi. I creditori avevano impugnato l'atto, ritenendolo lesivo delle loro ragioni. La Corte ha stabilito che, in un'azione revocatoria, l'onere di provare che la vendita era l'unico mezzo per estinguere debiti scaduti grava sul debitore. Non avendo fornito prove sufficienti, il ricorso del debitore è stato respinto e la vendita è stata dichiarata inefficace nei confronti dei creditori.
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Onere della prova in appello: chi produce i documenti?
Una società ottiene un'ingiunzione di pagamento per un abbonamento non pagato. Il cliente si oppone e, in appello, il Tribunale gli dà ragione perché la società non ha ri-depositato il contratto. La Cassazione ribalta la decisione, chiarendo che l'onere della prova in appello grava sull'appellante, che deve fornire tutti gli elementi a sostegno della sua impugnazione, inclusi i documenti già prodotti in primo grado dalla controparte.
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Risarcimento danni linea telefonica: la prova è a carico del danneggiato
Uno studio legale ha citato in giudizio una compagnia di telecomunicazioni per i danni derivanti da una prolungata interruzione della linea telefonica. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso finale, stabilendo che per ottenere un risarcimento danni linea telefonica è necessaria una prova rigorosa del nesso di causalità tra il disservizio e le perdite economiche lamentate. La semplice affermazione di un calo di reddito non è sufficiente senza prove concrete che colleghino i due eventi.
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Usucapione P.A.: sì all’acquisto senza esproprio
Un comune ha occupato un terreno privato negli anni '60 a seguito di una trattativa privata, realizzando un'opera pubblica senza un formale esproprio. La Corte di Cassazione ha confermato l'acquisto della proprietà da parte dell'ente per usucapione. La Corte ha specificato che quando la Pubblica Amministrazione agisce come un soggetto privato (iure privatorum) e non esercitando poteri autoritativi, si applicano le normali regole sull'usucapione P.A., con il termine che decorre dall'inizio del possesso e non da successive leggi in materia di espropriazione.
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Canone aggiuntivo concessioni: la Cassazione decide
Una società energetica ha contestato il canone aggiuntivo imposto da un ente regionale per la prosecuzione dell'esercizio di impianti idroelettrici dopo la scadenza delle concessioni. La Corte di Cassazione, con ordinanza, ha respinto il ricorso, confermando la piena legittimità del potere regionale di imporre tale corrispettivo. La decisione si fonda sul principio che l'operatore, continuando a utilizzare beni pubblici (le cosiddette 'opere bagnate') e a trarne profitto, deve versare un compenso all'ente pubblico. Il canone aggiuntivo è stato qualificato non come un tributo, ma come una controprestazione per l'uso di beni demaniali, rientrando così nelle competenze regionali in materia di energia.
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Prescrizione e rescissione: quando inizia a decorrere?
La Corte di Cassazione chiarisce un punto fondamentale sulla prescrizione e rescissione contrattuale. In un caso di compravendita immobiliare, la Corte ha stabilito che il diritto a richiedere la restituzione del prezzo pagato sorge solo dopo che la sentenza di rescissione del contratto è passata in giudicato. Pertanto, il termine di prescrizione decennale inizia a decorrere da quel momento e non dalla data del pagamento. La Corte ha ritenuto inammissibile l'argomento basato su una precedente condanna penale, poiché non era stato introdotto correttamente nel giudizio di merito.
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Responsabilità solidale appalto: chi paga i difetti?
La Corte di Cassazione conferma la condanna in via solidale di un progettista e dell'impresa costruttrice per i gravi difetti di un capannone. La sentenza chiarisce la distinzione tra manufatti di serie e su misura, affermando che la responsabilità solidale in appalto sussiste quando le azioni di entrambi concorrono a causare il danno, anche con titoli di responsabilità diversi.
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Ricorso incidentale: effetti della rinuncia principale
La Corte di Cassazione chiarisce che la rinuncia al ricorso principale non comporta l'inefficacia del ricorso incidentale. Nel caso di specie, un condominio aveva chiesto il rimborso di somme per un servizio di depurazione non goduto. Giunti in Cassazione, il ricorrente principale ha rinunciato all'impugnazione. La Corte ha dichiarato estinto il giudizio principale ma ha proceduto all'esame del ricorso incidentale, rigettandolo e condannando entrambe le società ricorrenti al pagamento delle spese legali a favore del condominio.
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Danno ambientale: la Cassazione conferma la condanna
Un'azienda del settore distillati, ritenuta responsabile per l'inquinamento di alcuni corsi d'acqua, ha impugnato in Cassazione la sentenza che la condannava a risarcire il danno ambientale e il danno all'immagine a favore del Comune territorialmente competente. La Corte Suprema ha rigettato il ricorso, confermando la condanna. Tra i punti salienti, la Corte ha ribadito la legittimazione del Comune ad agire, ha escluso l'efficacia di un precedente giudicato tra parti diverse e ha chiarito che l'appello sul merito della causa riapre la valutazione su tutti gli aspetti, inclusa la quota di responsabilità, che è stata confermata al 70%. La decisione sottolinea l'importanza del ripristino effettivo dell'ambiente e la piena responsabilità dell'inquinatore.
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Dolo contrattuale: vendita di opere d’arte a prezzo gonfiato
Un acquirente ha comprato un dipinto per €6.900, convinto dalle false dichiarazioni del venditore sul suo valore (certificato per €8.900) e sulla sua convenienza come investimento. Il valore reale era nettamente inferiore. I tribunali di merito hanno annullato il contratto per dolo contrattuale, decisione confermata dalla Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha stabilito che creare una falsa rappresentazione della realtà per indurre al consenso, specialmente riguardo al valore di un bene presentato come investimento, supera la normale esaltazione commerciale (*dolus bonus*) e costituisce causa di annullamento.
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Compensazione volo in ritardo: ok anche senza check-in
La Corte di Cassazione ha stabilito che i passeggeri hanno diritto alla compensazione per volo in ritardo superiore a tre ore, anche se, essendo stati preavvisati dalla compagnia aerea, non si sono presentati in aeroporto per l'orario di check-in originale. Il diritto alla compensazione pecuniaria mira a risarcire la perdita di tempo subita all'arrivo a destinazione e non il disagio dell'attesa in aeroporto. La Corte ha rigettato il ricorso della compagnia aerea, confermando che l'obbligo di presentarsi al check-in non si applica in questi casi, poiché il diritto si fonda sul ritardo effettivo all'arrivo.
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Ineleggibilità avvocati: la Cassazione fa chiarezza
La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato a pubblica udienza una causa cruciale sull'ineleggibilità avvocati al Consiglio dell'Ordine. Il caso riguarda due legali che, dopo due mandati consecutivi, si erano dimessi da un terzo mandato dopo soli due mesi per poi ricandidarsi. La questione centrale è se un mandato così breve debba essere computato ai fini del divieto di un terzo mandato consecutivo e se la Commissione Elettorale possa dichiarare l'ineleggibilità dopo la votazione. Data la rilevanza dei principi di diritto, la Corte ha ritenuto necessaria una trattazione approfondita.
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Compenso consulente tecnico e gratuito patrocinio
Un biologo forense, consulente per una parte ammessa al gratuito patrocinio, ha contestato la liquidazione del suo onorario, calcolata dal tribunale sulla base delle tariffe professionali. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo che il compenso del consulente tecnico di parte deve essere determinato secondo le tariffe giudiziarie previste dal D.M. 115/2002, equiparandolo così al trattamento del consulente d'ufficio per garantire coerenza e uniformità nel sistema del patrocinio a spese dello Stato.
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