LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Gestione unitaria affittacamere: quando è illegale?

La Corte di Cassazione ha stabilito che la gestione unitaria di più attività di affittacamere, situate nello stesso stabile e formalmente distinte, configura un’attività alberghiera abusiva se di fatto vengono offerti servizi unificati. Nel caso esaminato, una società con tre licenze di affittacamere è stata sanzionata perché operava come un unico hotel, con reception, insegna e sito web comuni. La Suprema Corte ha confermato la sanzione, sottolineando che la valutazione complessiva degli indici (come accesso unico e pubblicità ingannevole) è decisiva per accertare l’abuso, a prescindere dalla mancanza di alcuni requisiti formali alberghieri.

Continua »
Notifica cambio residenza: quando è valida?

Un debitore, dopo aver venduto un immobile a un parente, veniva citato in giudizio da una società creditrice con un’azione revocatoria. L’atto di citazione veniva notificato al vecchio indirizzo, nonostante il debitore avesse da poco effettuato un cambio residenza. La Corte di Cassazione ha stabilito che la notifica è valida se il destinatario mantiene elementi, come il nome sul citofono o sulla cassetta postale, che creano un’apparenza di permanenza presso il vecchio indirizzo. Tuttavia, la Corte ha annullato la decisione per quanto riguarda l’intervento di altri creditori, i cui atti non erano stati notificati al debitore, violando il principio del contraddittorio.

Continua »
Notifica decreto ingiuntivo: i termini per l'opposizione

Una società ha presentato opposizione a un decreto ingiuntivo, ritenuta però tardiva in primo grado. La Corte d’Appello ha confermato la decisione, chiarendo un punto cruciale sulla notifica del decreto ingiuntivo. La Corte ha stabilito che, in caso di assenza del destinatario, la notifica si perfeziona dopo 10 giorni dalla spedizione della comunicazione di avvenuto deposito (CAD), e non dalla data di effettivo ritiro del plico se successiva. Di conseguenza, il termine di 40 giorni per l’opposizione decorre dalla scadenza del decimo giorno, rendendo l’opposizione della società, in questo caso, tardiva e quindi inammissibile.

Continua »
Danno reputazionale: risarcimento per espulsione

Un socio, espulso illegittimamente dal consiglio direttivo di un’associazione, ha ottenuto in appello il risarcimento per danno reputazionale. La Corte ha ritenuto che la diffusione della notizia, unita alla posizione sociale della vittima, fossero sufficienti a giustificare un indennizzo liquidato in via equitativa, riformando la decisione di primo grado che aveva negato il risarcimento per mancanza di prove.

Continua »
Opponibilità del trust: la legge italiana prevale

L’amministratore di un trust ha richiesto la restituzione di beni dal fallimento del disponente. La Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l’opponibilità del trust ai creditori nel fallimento è disciplinata dalle norme imperative italiane (come la trascrizione o la data certa anteriore al fallimento) e non dalla legge straniera scelta per regolare il trust. La tutela dei creditori prevista dalla legge fallimentare prevale sulla volontà delle parti.

Continua »
Interpretazione contratto: l'importanza delle planimetrie

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d’appello che escludeva una porzione di immobile da una servitù di passaggio. Il motivo è che la corte territoriale aveva errato nell’interpretazione contratto, basandosi solo sul testo e ignorando le planimetrie allegate, considerate elementi essenziali per comprendere la reale volontà delle parti. La Cassazione ha ribadito che l’analisi degli allegati grafici è indispensabile in materia immobiliare.

Continua »
Risarcimento danno cane randagio: la prova del fatto

Una richiesta di risarcimento danno cane randagio viene respinta in tutti i gradi di giudizio per mancata prova della dinamica dell’incidente. La Corte di Cassazione conferma la decisione, sottolineando che le dichiarazioni dei testimoni riportate in un verbale di polizia non costituiscono prova legale e che la Corte non può riesaminare i fatti. Il caso evidenzia l’importanza cruciale di fornire prove concrete e circostanziate per ottenere un risarcimento.

Continua »
Responsabilità solidale consorzi: la Cassazione decide

Un’istituzione di assistenza ha richiesto a diversi Comuni il pagamento di somme dovute da un consorzio intercomunale per servizi socio-assistenziali. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni precedenti, ha escluso la responsabilità solidale dei Comuni consorziati. La Suprema Corte ha chiarito che la disciplina dei consorzi pubblici (D.Lgs. 267/2000) è autonoma e non prevede un’automatica estensione della responsabilità solidale tipica dei consorzi privati (art. 2615 c.c.), la cui logica è prettamente imprenditoriale e non applicabile all’erogazione di servizi sociali pubblici.

Continua »
Contributo pubblico: revoca legittima per mancato uso

Un’impresa agricola si è vista revocare un contributo pubblico per non aver avviato l’attività agrituristica finanziata. La Corte di Cassazione ha confermato la legittimità della revoca, sottolineando che il mancato utilizzo della struttura per gli scopi previsti e l’ammissione di inattività da parte del titolare costituiscono motivi sufficienti. La decisione chiarisce che la prova dell’inadempimento può basarsi anche su verbali di sopralluogo redatti da pubblici ufficiali, che fanno piena prova dei fatti attestati.

Continua »
Responsabilità solidale ente: la Cassazione decide

Un Ente Provinciale ha sanzionato un’Azienda Sanitaria per irregolare smaltimento di rifiuti. I tribunali di merito hanno annullato le sanzioni. L’Ente Provinciale ha proposto ricorso in Cassazione, sollevando la questione della responsabilità solidale dell’ente anche quando la responsabilità della persona fisica inizialmente identificata viene esclusa, ma l’illecito è riconducibile a un altro dipendente. La Corte di Cassazione, riconoscendo l’importanza della questione, ha rimesso la causa a un’udienza pubblica per una decisione approfondita.

Continua »
Sanzione eccesso di velocità in barca: cosa sapere

Il caso analizza un appello promosso da un’amministrazione pubblica contro l’annullamento di una sanzione per eccesso di velocità di un’imbarcazione, rilevato tramite Telelaser. La difesa si basava sulla presunta inadeguatezza dello strumento per l’uso nautico e sulla non applicabilità delle norme del Codice della Strada alla navigazione. Il procedimento si è concluso con la rinuncia all’appello da parte dell’ente, portando il Tribunale a dichiarare cessata la materia del contendere, con compensazione delle spese legali.

Continua »
Patto commissorio: vendita come garanzia è nulla

Una società immobiliare ha citato in giudizio due coniugi per ottenere il rilascio di un immobile, sostenendo di esserne la legittima proprietaria. I coniugi si sono opposti, eccependo che la vendita era simulata e parte di un’operazione complessa finalizzata a eludere il divieto di patto commissorio. La Corte di Cassazione ha confermato le decisioni dei giudici di merito, rigettando il ricorso. Ha stabilito che anche una serie di contratti di compravendita, formalmente leciti, possono essere dichiarati nulli se il loro scopo reale è quello di garantire un prestito con il trasferimento della proprietà in caso di inadempimento, violando così l’art. 2744 c.c.

Continua »
Prescrizione assegno vitalizio: Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 17448/2025, ha stabilito che per l’assegno vitalizio dovuto alle vittime del dovere, la prescrizione decennale non estingue il diritto in sé, ma solo i singoli ratei maturati oltre dieci anni prima della domanda. La Corte d’Appello aveva erroneamente dichiarato l’intero diritto prescritto. La sentenza è stata cassata con rinvio.

Continua »
Donazione e rinuncia eredità: possesso non è accettazione

La Corte di Cassazione ha stabilito che chi riceve un bene in donazione dal defunto (de cuius) e, dopo la sua morte, rinuncia all’eredità, non può essere considerato erede per il solo fatto di possedere quel bene. Il possesso, in questo caso, deriva dal diritto di proprietà acquisito con la donazione stessa (iure proprietatis) e non da un titolo ereditario. Di conseguenza, il possesso del bene donato non costituisce un’accettazione tacita dell’eredità e non impedisce una valida rinuncia, proteggendo il donatario dai debiti del defunto.

Continua »
Responsabilità da custodia: incendio e onere prova

La Cassazione chiarisce che in caso di incendio, la responsabilità da custodia sorge anche se il bene ha solo propagato le fiamme, senza esserne l’origine. Il custode è responsabile se non prova il caso fortuito, e il rischio della causa ignota ricade su di lui.

Continua »
Azione revocatoria: quando un atto è inefficace

Un creditore ha ottenuto la dichiarazione di inefficacia di una vendita immobiliare tramite un’azione revocatoria. Il debitore aveva venduto un immobile a un amico intimo per sottrarlo alla garanzia dei creditori. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione, dichiarando il ricorso inammissibile perché mirava a una nuova valutazione dei fatti. La Corte ha ribadito che la consapevolezza del terzo acquirente del pregiudizio al creditore può essere provata anche tramite presunzioni, come il forte legame personale, un elemento chiave dell’azione revocatoria.

Continua »
Eredi testamentari polizza vita: chi sono i beneficiari?

In un caso riguardante la designazione dei beneficiari di una polizza vita come “eredi testamentari”, la Corte di Cassazione è chiamata a decidere se tale qualifica spetti anche ai soggetti designati nel testamento come legatari di beni specifici (le sorelle del defunto) o solo agli eredi universali (i figli). La Corte d’Appello aveva escluso le sorelle, ritenendole semplici legatarie. Data la rilevanza della questione per l’interpretazione uniforme della legge, la Suprema Corte ha rinviato il caso a una pubblica udienza per una decisione approfondita, senza ancora risolvere la disputa nel merito.

Continua »
Risarcimento specializzandi: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un gruppo di medici che chiedevano il risarcimento per la mancata remunerazione durante la scuola di specializzazione frequentata prima del 1991. Il diritto al risarcimento specializzandi è stato negato a coloro la cui specializzazione non era esplicitamente prevista dalle direttive comunitarie e per i quali non era stata provata un’effettiva equipollenza. È stata inoltre respinta la richiesta di una quantificazione del danno basata su normative più recenti e favorevoli.

Continua »
Orario medici: no a risarcimento senza prova del nesso

Un gruppo di dirigenti medici ha citato in giudizio lo Stato per ottenere un risarcimento danni a causa della violazione delle direttive europee sull’orario di lavoro. La Corte di Cassazione, pur riconoscendo la violazione “grave e manifesta” della normativa UE da parte dell’Italia, ha respinto la richiesta. La decisione si fonda sulla mancata dimostrazione, da parte dei medici, del nesso di causalità tra l’illecito dello Stato e il danno subito. Secondo la Corte, non è stato provato che le ore di lavoro extra fossero una conseguenza diretta di turni imposti e non una scelta volontaria legata al raggiungimento di obiettivi professionali, un aspetto cruciale per definire il corretto orario medici.

Continua »
Notifica inesistente: quando non giustifica l'appello

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha rigettato il ricorso di un avvocato che aveva proposto un appello tardivo sostenendo la notifica inesistente dell’atto di citazione di primo grado. La Corte ha chiarito la distinzione tra nullità e inesistenza della notificazione, affermando che solo la totale assenza di collegamento tra l’atto e il destinatario configura l’inesistenza. In caso di vizi meno gravi, si parla di nullità e spetta alla parte che si dichiara ‘contumace involontaria’ fornire la prova rigorosa del vizio e della mancata conoscenza del processo, prova che nel caso di specie non è stata raggiunta.

Continua »