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Diritto Civile

Sospensione dell'esecuzione di una sentenza

L’ordinanza chiarisce la possibilità di sospendere l’esecuzione di una sentenza in caso di impugnazione, se vi siano fondati motivi per ritenere l’impugnazione fondata o se vi sia il rischio di un pregiudizio grave e irreparabile per la parte che subirebbe l’esecuzione. Nel caso di specie la Corte ha ritenuto che non sussistessero tali condizioni.

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Qualificazione del contratto come contratto d'opera e non d'appalto

La Corte d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado che aveva rigettato le domande di risoluzione contrattuale e risarcimento danni per inadempimento. È stato ritenuto che il committente non avesse provato i vizi e le difformità dell’opera, agendo in violazione della buona fede. Inoltre, è stata ritenuta corretta la qualificazione del contratto come contratto d’opera e non d’appalto, confermando l’accoglimento dell’eccezione di prescrizione.

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Risoluzione contratto d'appalto per grave inadempimento

La sentenza conferma il principio secondo cui la fornitura di un macchinario privo delle necessarie certificazioni di sicurezza e non conforme alla Direttiva Macchine costituisce grave inadempimento contrattuale, giustificando la risoluzione del contratto d’appalto e il risarcimento del danno.

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Risoluzione contratto di locazione per gravi inadempimenti

La sentenza conferma la risoluzione di un contratto di locazione per gravi inadempimenti del conduttore. Si evidenzia come la gravità degli inadempimenti, seppur non impedendo la prosecuzione dell’attività, abbiano inciso sull’equilibrio contrattuale. Si ribadisce, inoltre, il principio secondo cui la valutazione della non scarsa importanza dell’inadempimento è implicita quando questo riguarda obbligazioni primarie del contratto come il pagamento del canone.

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Mancato avveramento di una condizione sospensiva

La Corte d’Appello ha stabilito che il mancato avveramento di una condizione sospensiva, come la vendita di un terreno, esclude l’obbligo di pagamento del corrispettivo pattuito, sebbene la mancata vendita sia dovuta alla scelta del proprietario. La sentenza chiarisce la differenza tra condizione potestativa e condizione meramente potestativa, sottolineando come nel caso di specie non fosse applicabile l’istituto dell’avveramento fittizio della condizione ex art. 1359 c.c.

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Responsabilità da cose in custodia e quantificazione del danno

La sentenza ribadisce i principi in tema di responsabilità da cose in custodia ex art. 2051 c.c., rigettando l’appello incidentale del Comune. In merito al danno non patrimoniale, si precisa che le tabelle del Tribunale di Milano si applicano solo ai sinistri stradali e non a quelli da cose in custodia.

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Rigettato ricorso per sequestro conservativo in sede di appello

La sentenza ribadisce l’importanza dell’adempimento degli obblighi contrattuali, in particolare in presenza di una condizione risolutiva. Viene inoltre ribadita l’autonomia contrattuale delle parti nella scelta della forma di garanzia, ammettendo la fideiussione in luogo della caparra confirmatoria.

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Risoluzione del contratto di locazione

La sentenza chiarisce che la risoluzione di diritto di un contratto, anche in presenza di un’apposita clausola, si produce solo con la comunicazione all’altra parte dell’intenzione di avvalersene. Il semplice ritardo nel pagamento di un canone, peraltro successivamente saldato, non configura un inadempimento tale da giustificare la risoluzione, in assenza di una esplicita dichiarazione di risoluzione.

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Revoca ingiunzioni rette RSA per prestazioni sanitarie

La sentenza stabilisce che le prestazioni erogate da una RSA a pazienti con patologie psichiatriche, seppur con gradualità diverse, integrano prestazioni sanitarie a rilevanza sociale o sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria, escludendo l’obbligo di contribuzione da parte degli enti locali e riconducendo la spesa a carico del sistema sanitario nazionale.

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Simulazione contratto e penale eccessiva

La sentenza ribadisce i principi della simulazione contrattuale e della riduzione della penale eccessiva per mancato rispetto dei principi di buona fede e correttezza contrattuale.

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Simulazione Assoluta Compravendita Immobiliare

La sentenza conferma i principi giuridici sulla simulazione assoluta nelle compravendite immobiliari, evidenziando l’onere probatorio a carico dell’acquirente di dimostrare l’effettivo pagamento del prezzo in presenza di elementi presuntivi di fittizietà. La mancata prova del pagamento, unitamente ad altri indici (prezzo incongruo, modalità di pagamento anomale, rinuncia all’ipoteca legale), può costituire prova della simulazione.

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Consegna merce e disconoscimento DDT

La Corte ha stabilito che il disconoscimento formale della sottoscrizione apposta sui documenti di trasporto (DDT) non preclude la possibilità di provare l’avvenuta consegna della merce con altri mezzi, inclusa la prova testimoniale. La parte che ha emesso i DDT, pur non potendo avvalersi degli stessi come prova privilegiata della consegna, ha l’onere di dimostrare tale circostanza con ogni mezzo ammesso dalla legge.

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Responsabilità del progettista per opere difformi e viziate

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità del professionista incaricato della progettazione e direzione lavori di un’opera, nel caso specifico un’autorimessa. Viene ribadito l’obbligo del progettista di operare con diligenza, rispettando le regole dell’arte e garantendo la fruibilità dell’opera finale. Viene altresì ribadita l’importanza dell’onere probatorio in relazione alla prova del danno e del nesso causale. Infine, la sentenza affronta il tema della copertura assicurativa, con particolare riguardo ai limiti ed alle esclusioni.

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Equa riparazione risarcimento irragionevole durata del processo

Il decreto sancisce il diritto al risarcimento del danno per la durata eccessiva di un procedimento giudiziario, in questo caso fallimentare, quantificandolo in base al tempo eccedente la ragionevole durata del processo.

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Riconoscimento di provvedimento di tutela straniero

La sentenza conferma il principio di riconoscimento dei provvedimenti di volontaria giurisdizione stranieri in Italia, purché non contrari all’ordine pubblico. Il Giudice valuta la compatibilità della normativa straniera con i principi interni sulla tutela degli incapaci.

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Risoluzione del contratto di locazione operativa

Il principio giuridico che emerge dalla sentenza riguarda la risoluzione di diritto di un contratto di locazione operativa in caso di grave inadempimento dell’utilizzatore nel pagamento dei canoni, come previsto dall’art. 1456 del codice civile. Viene inoltre affermato il principio dell’analogia legis per l’applicazione della disciplina generale della locazione, di cui agli artt. 1571 e ss. c.c., al contratto di locazione operativa, in assenza di una normativa specifica. Infine, viene ribadita la natura di clausola penale dell’art. 1382 c.c. e il potere del giudice di ridurne l’ammontare in caso di manifesta eccessività.

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Natura transattiva accordi successivi alla conclusione del contratto

La sentenza ribadisce i principi di onere probatorio nell’opposizione a decreto ingiuntivo, la natura transattiva degli accordi successivi alla conclusione del contratto e la conseguente inammissibilità di eccezioni basate su pretese inadempienze anteriori.

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Responsabilità per tamponamento a catena e cessione del credito

Il Giudice, valutando la dinamica del sinistro e la documentazione fornita dalle parti, stabilisce la responsabilità esclusiva di uno dei conducenti coinvolti in un tamponamento a catena. Inoltre, la sentenza affronta la questione della validità della cessione del credito derivante da sinistro stradale e analizza la legittimazione ad agire del cessionario, distinguendo tra proprietario del veicolo e conducente non proprietario, nonché i presupposti per la liquidazione del danno da fermo tecnico.

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Diritto di regresso del fideiussore

Il diritto di regresso del fideiussore presuppone l’avvenuto pagamento del debito in luogo del debitore principale. L’onere della prova del pagamento grava sul fideiussore.

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Mancata richiesta di restituzione di un deposito cauzionale

Il giudice, in un caso di opposizione a decreto ingiuntivo per il pagamento di canoni di locazione, ha affermato il principio per cui la mancata richiesta di restituzione di un deposito cauzionale non equivale automaticamente alla rinuncia dello stesso. Inoltre, ha ribadito l’inammissibilità della prova per testimoni per la modifica di pattuizioni contrattuali scritte, richiamando la disciplina sulla simulazione.

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