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Diritto Civile

Mancato pagamento di servizi informatici

Il Tribunale ha confermato un decreto ingiuntivo emesso per mancato pagamento di servizi informatici. La sentenza evidenzia che, in caso di opposizione a decreto ingiuntivo, il creditore deve provare il titolo contrattuale e l’effettiva esecuzione dei servizi, mentre al debitore spetta dimostrare eventuali fatti estintivi o impeditivi dell’obbligazione. Le contestazioni generiche e la mancata deduzione specifica dei corrispettivi applicati non sono sufficienti a giustificare l’opposizione.

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Canoni di locazione e penale di risoluzione anticipata del contratto

Il giudice ha stabilito che l’emergenza sanitaria da Covid-19 non costituisce causa di forza maggiore tale da giustificare il mancato pagamento dei canoni di locazione operativa o la risoluzione del contratto. Viene ribadito che le difficoltà economiche derivanti dalla pandemia non esimono dal rispetto delle obbligazioni contrattuali assunte, né consentono di invocare l’eccessiva onerosità sopravvenuta.

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Cessione del credito e competenza arbitrale

La sentenza chiarisce la validità della notifica di cessione del credito da parte di un’impresa cessionaria nei confronti di un ente pubblico, anche in assenza di un’espressa accettazione da parte di quest’ultimo. Inoltre, la sentenza si sofferma sulla validità ed efficacia delle clausole compromissorie unilaterali o asimmetriche, ribadendo che solo la parte a cui è attribuito il diritto potestativo di ricorrere all’arbitrato può scegliere se adire il giudice ordinario o gli arbitri.

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Mancata restituzione escavatore e vendita con riserva di proprietà

La sentenza conferma il principio secondo cui in caso di vendita con riserva di proprietà, l’acquirente non diventa proprietario del bene fino al pagamento dell’ultima rata. Pertanto, qualsiasi atto di disposizione del bene da parte dell’acquirente prima del pagamento integrale del prezzo è inopponibile al venditore. La Corte ha inoltre stabilito che la documentazione prodotta dall’appellante, tra cui fatture e mastrini di sottoconto, non era sufficiente a dimostrare il trasferimento della proprietà dell’escavatore.

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Mancata stipula del definitivo di compravendita

In tema di esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto preliminare di compravendita immobiliare, il giudice non può disporre il trasferimento coattivo della proprietà in assenza della dichiarazione degli estremi della concessione edilizia o degli altri titoli abilitanti previsti dalla legge.

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Patto di prelazione e contratto preliminare

E’ ben noto che durante le trattative, in vista della stipulazione di un contratto che, definitivamente, regoli i rapporti tra le parti in ordine ad un determinato affare (si tratti ad es. 2932 c. c. Tirando le fila di tutto quanto precede, le figure negoziali bilaterali prima descritte hanno indubbiamente effetti obbligatori, compreso il patto di prelazione volontaria; ma non tutte determinano l’obbligo di “addivenire, entro un preciso termine, alla stipula del contratto”, perché ciò vale solo per il contratto preliminare.

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Responsabilità medica, mancanza di nesso causale

La sentenza conferma il principio giuridico per cui il paziente, in caso di presunta responsabilità medica, ha l’onere di provare il nesso di causalità tra la condotta del sanitario e l’evento dannoso. In mancanza di tale prova, la domanda di risarcimento non può essere accolta.

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Responsabilità Solidale del Cessionario

La sentenza affronta il tema della responsabilità solidale del cessionario per i debiti del cedente in caso di cessione di azienda. La Corte, pur riconoscendo il principio generale secondo cui il cessionario risponde solo per i debiti risultanti dalle scritture contabili, fa prevalere il principio della responsabilità solidale in presenza di elementi che evidenziano una identità sostanziale tra cedente e cessionario, al fine di evitare comportamenti elusivi volti a sottrarre garanzie ai creditori.

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Conferma revoca decreto ingiuntivo per avvenuto pagamento

La sentenza analizza il tema dell’eccezione di pagamento nei confronti di un decreto ingiuntivo, valutando le prove documentali presentate dalle parti per determinare l’avvenuto pagamento di una fattura. Si sottolinea l’importanza dell’imputazione dei pagamenti e si applica il principio generale secondo cui, in mancanza di una prova certa sulla causale, i pagamenti vanno imputati alle fatture più risalenti. Infine si ribadisce la non debenza di interessi su crediti ritenuti insussistenti.

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Risoluzione di un preliminare di compravendita con comodato

In caso di risoluzione di un preliminare di compravendita che prevedeva il comodato dell’immobile, il comodato si considera risolto retroattivamente. La parte che ha goduto dell’immobile deve corrispondere un indennizzo, quantificabile in base al canone di locazione di mercato, per il periodo di illegittima detenzione.

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Querela di falso su procure alle liti

La sentenza affronta il tema della querela di falso in relazione alle procure alle liti e al valore probatorio della consulenza tecnica grafologica. La Corte ha ribadito che la legittimazione passiva sussiste solo nei confronti del soggetto che intende avvalersi del documento in giudizio. Inoltre, ha evidenziato come la CTU, pur essendo uno strumento utile, non fornisca conclusioni assolutamente certe, soprattutto in presenza di un quadro contraddittorio. La Corte ha quindi concluso che, in mancanza di elementi probatori univoci, non è possibile accogliere la domanda di accertamento di falsità.

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Conferma del decreto ingiuntivo per fideiussione

La sentenza chiarisce che la prova della fideiussione può essere fornita anche tramite testimonianza e presunzioni, qualora non siano richiesti specifici formalismi. Inoltre, l’onere di richiesta di autorizzazione preventiva al fideiussore, previsto dall’art. 1956 c.c., non sussiste quando il fideiussore è anche legale rappresentante della società debitrice principale.

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Trasferimento immobiliare post fallimento e cancellazione oneri

La sentenza chiarisce che il trasferimento di un immobile a seguito di sentenza ex art. 2932 c.c., a differenza della vendita fallimentare disciplinata dall’art. 108 l.f., non produce l’effetto purgativo dei gravami ipotecari. Il giudice, pertanto, non può disporre la cancellazione di ipoteche senza il consenso del creditore ipotecario, in quanto ciò lederebbe i diritti di quest’ultimo. La sentenza sottolinea l’importanza della tutela dei creditori ipotecari e la distinzione tra vendita fallimentare e trasferimento coattivo in esecuzione di un preliminare.

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Responsabilità per caduta da motociclo e difetto di manutenzione stradale

La sentenza in oggetto affronta il tema della responsabilità per danni da cose in custodia (art. 2051 c.c.) e della responsabilità extracontrattuale (art. 2043 c.c.) in relazione ad un sinistro stradale. Nello specifico, la Corte ha stabilito che il danneggiato, pur in presenza di un’anomalia nella sede stradale (nella specie, una buca), non ha diritto al risarcimento dei danni subiti se, con l’ordinaria diligenza, avrebbe potuto evitare l’evento dannoso. In tali casi, infatti, il comportamento colposo del danneggiato interrompe il nesso di causalità tra la cosa in custodia e il danno, configurando un caso fortuito. La Corte ha altresì ribadito il principio secondo cui, in caso di intervento adesivo dipendente, le spese legali vanno compensate qualora l’intervento sia stato proposto senza far valere un diritto autonomo.

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Rinuncia tacita al canone di locazione e modifica del contratto

La sentenza in esame affronta il tema della rinuncia tacita ad un diritto e della sua rilevanza nell’ambito della modifica delle condizioni contrattuali, con particolare riferimento al contratto di locazione. La Corte ha affermato che la prolungata accettazione, da parte del locatore, di un canone ridotto rispetto a quello pattuito, unitamente ad altri elementi indiziari, può configurare una rinuncia tacita al diritto di pretendere il canone integrale. Tale comportamento concludente, integrato da ulteriori circostanze, come il pagamento della tassa di registro calcolata sul canone ridotto e la dichiarazione fiscale del reddito corrispondente, può comportare la modifica dell’accordo originario.

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Responsabilità dell'amministratore di società

La sentenza conferma la responsabilità degli amministratori di società per i danni causati da scelte gestionali irragionevoli, come il pagamento di compensi professionali eccessivi senza adeguata verifica e l’autodeterminazione di un compenso personale sproporzionato rispetto ai risultati ottenuti e alla situazione economica della società.

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Natura di erede o legatario e donazione indiretta

La sentenza chiarisce la distinzione tra erede e legatario in base all’intenzione del testatore di attribuire una quota del patrimonio o beni specifici. Inoltre, si precisa che la cointestazione di un conto corrente non configura automaticamente una donazione indiretta, richiedendo la prova dell’animus donandi.

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Revocabilità del pagamento del terzo pignorato

Il pagamento coattivo del terzo pignorato, eseguito durante il periodo sospetto antecedente la dichiarazione di fallimento del debitore, è revocabile in quanto pregiudica la par condicio creditorum. Il creditore procedente è considerato a conoscenza dello stato di difficoltà del debitore, avendo avviato l’esecuzione forzata, e il pagamento integrale ricevuto compromette la ripartizione equa tra i creditori.

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Deprezzamento del bene in leasing traslativo

In caso di risoluzione anticipata per inadempimento di un contratto di leasing traslativo, la società concedente non ha diritto automaticamente all’intero importo pattuito. Se la somma dei canoni già versati e il valore del bene restituito superano l’importo finanziato, la clausola penale che prevede l’acquisizione di tutti i canoni è da ritenersi eccessiva e va ridotta dal giudice.

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Inefficacia di Contratto di Affitto, Azione Revocatoria Ordinaria

La Corte ha stabilito che la costituzione di un affitto ultranovennale su un bene di proprietà di un debitore, seppur a canone congruo, integra un eventus damni qualora comporti una variazione qualitativa del patrimonio tale da pregiudicare le ragioni del creditore. Inoltre, la Corte ha ritenuto sussistente la scientia decoctionis e il consilium fraudis in capo all’amministratore della società affittuaria, figlia di uno dei debitori, in virtù della sussistenza di un vincolo parentale che rendeva altamente probabile la conoscenza della situazione debitoria.

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