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Diritto Civile

Usi civici e giurisdizione: rinvio alle Sezioni Unite
Un'amministrazione locale per la gestione degli usi civici ha citato in giudizio un comune e un'associazione sportiva per l'occupazione illegittima di terreni e la costruzione di un centro sportivo. Dopo decisioni contrastanti nei primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione è stata chiamata a pronunciarsi. Rilevando complesse questioni di giurisdizione legate alla natura degli usi civici e alla richiesta di reintegrazione su beni irreversibilmente trasformati, la Corte ha rinviato il caso alle sue Sezioni Unite per una decisione definitiva.
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Competenza Giudice di Pace per cartelle esattoriali
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8436/2024, ha risolto un conflitto di giurisdizione, affermando la competenza del Giudice di Pace per le opposizioni a cartelle esattoriali emesse per violazioni del Codice della Strada. Anche se la violazione (art. 174 C.d.S.) può avere attinenza con la materia del lavoro, la natura della sanzione è legata alla circolazione stradale, radicando così la competenza del Giudice di Pace per ogni tipo di opposizione, inclusa quella all'esecuzione forzata.
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Ratio decidendi: appello inammissibile se non censurata
Un'impresa edile ha citato in giudizio una subappaltatrice per danni dovuti a un ritardo, sostenendo di averla scelta per la sua promessa rapidità nonostante un costo maggiore. La Corte d'Appello ha respinto la richiesta di risarcimento. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché l'impresa ricorrente non ha contestato una delle due autonome ragioni legali (ratio decidendi) su cui si fondava la decisione d'appello, ovvero la mancata prova che la tempistica fosse il fattore veramente decisivo nella scelta.
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Principio di prevenzione su fondi non edificabili
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8405/2024, ha stabilito che il principio di prevenzione in materia di distanze tra costruzioni non si applica se il fondo del vicino, che dovrebbe costruire per secondo, non è edificabile. Nel caso specifico, un terreno era interamente gravato da una servitù di passaggio, rendendolo di fatto non edificabile. Pertanto, il proprietario di tale fondo non poteva contestare la costruzione del vicino eretta a distanza inferiore da quella legale dal confine, poiché non aveva un diritto a costruire da tutelare.
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Giudicato interno e appello: una lezione cruciale
La Corte di Cassazione chiarisce la portata del giudicato interno in un caso di responsabilità professionale di un architetto. Non avendo impugnato una sentenza non definitiva che ne affermava la colpa per dei danni, l'architetto non ha potuto ridiscutere la questione in Cassazione. Il ricorso è stato accolto solo per l'errata applicazione del tasso di interesse, non applicabile ratione temporis al caso di specie, iniziato prima della riforma.
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Sosta vietata per guasto: non basta per evitare la multa
Un automobilista ha lasciato il proprio veicolo in sosta vietata per guasto per 37 giorni in una Zona a Traffico Limitato, ricevendo multiple sanzioni. La Corte di Cassazione ha respinto il suo ricorso, affermando che il guasto meccanico non è una scusante sufficiente se l'automobilista non agisce con diligenza per rimuovere il veicolo e avvisare le autorità competenti. La Corte ha sottolineato che vige una presunzione di colpa a carico del trasgressore, il quale ha l'onere di provare la propria assenza di negligenza.
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Mala gestio assicurativa: quando è legittima?
Una società di trasporti ha accusato la propria compagnia assicurativa di mala gestio assicurativa per aver gestito in modo inadeguato un sinistro e aver revocato un'offerta di risarcimento. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che un'offerta transattiva non equivale a un riconoscimento di debito e che la sua revoca, motivata dal comportamento dell'assicurato (come la mancata restituzione di documenti), non configura una gestione in malafede. La decisione sottolinea l'importanza di valutare la condotta complessiva delle parti.
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Polizza claims made: quando è inefficace?
La Cassazione rigetta il ricorso degli eredi di un dirigente pubblico. La corte conferma che una polizza claims made è inefficace se, al momento della stipula, il danno e la responsabilità erano già noti all'assicurato, mancando l'elemento del rischio. L'azione di regresso basata su una provvisionale penale è legittima.
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Appalto: certificato mancante, colpa del committente
Un condominio ha citato in giudizio l'impresa appaltatrice e il direttore dei lavori per il mancato rilascio del certificato di prevenzione incendi. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando le sentenze precedenti. È stato stabilito che le opere erano idonee e che il certificato mancante era da imputare alla condotta dello stesso condominio, che aveva interrotto i rapporti con l'impresa, impedendo così la raccolta della documentazione necessaria.
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Responsabilità distributore energia: la Cassazione chiarisce
Una società ha citato in giudizio un distributore di energia per danni derivanti da presunti errori di fatturazione dovuti a un contatore difettoso. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, definendo i limiti della responsabilità del distributore di energia. La Corte ha stabilito che le interruzioni processuali possono essere sollevate solo dalla parte interessata e che il ricorso di un giudice a una perizia tecnica (CTU) è valido se le critiche sono generiche e non specifiche.
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Uso più intenso bene comune: la Cassazione decide
Una disputa tra vicini sull'uso di un pilastro comune per sostenere una tettoia privata arriva in Cassazione. La Corte annulla la decisione dei giudici di merito, che avevano ordinato la rimozione dell'opera. Il principio chiave è che un 'uso più intenso del bene comune' è lecito se non altera la destinazione del bene e non impedisce agli altri comproprietari di farne parimenti uso. La Corte ha chiarito che non basta constatare l'uso esclusivo di una parte del bene, ma bisogna verificare in concreto se i limiti imposti dall'art. 1102 c.c. siano stati violati. Il caso è stato rinviato alla Corte d'Appello per una nuova valutazione basata su questo principio.
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Cancellazione trascrizione domanda di riduzione: quando?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8413/2024, ha stabilito che la cancellazione della trascrizione di una domanda di riduzione deve essere ordinata quando la richiesta di reintegrazione in natura della quota di legittima viene respinta in via definitiva, anche se al legittimario viene riconosciuto un indennizzo monetario. La persistenza della trascrizione è giustificata solo dalla possibilità che l'immobile venga restituito, venuta meno tale possibilità, la trascrizione perde la sua funzione e va cancellata per non gravare ingiustificatamente sul bene.
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Giurisdizione Equitativa: Appello Inammissibile
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una compagnia assicurativa contro la sentenza di un Giudice di Pace. Poiché il valore della causa era inferiore a 1.100 euro, la decisione rientrava nella giurisdizione equitativa, per la quale non è previsto il ricorso in Cassazione per vizi di motivazione, ma solo un appello limitato. L'appellante è stato anche condannato per abuso del processo per aver ignorato un principio legale consolidato.
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Prescrizione appalto: quando decorre il termine?
La Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale sulla prescrizione appalto in caso di mancata ultimazione dei lavori. Un committente ha citato in giudizio l'appaltatore per inadempimento contrattuale ben oltre dieci anni dalla data pattuita per la fine dei lavori. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che il termine di prescrizione decennale decorre dalla data fissata in contratto per l'ultimazione dell'opera, e non da un verbale di consegna mai redatto. L'azione legale, promossa a quasi quindici anni dalla scadenza, è stata quindi dichiarata prescritta.
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Patto di non concorrenza: quando non vincola la società
La Corte di Cassazione conferma la decisione d'appello, stabilendo che un patto di non concorrenza stipulato da ex dipendenti non si estende automaticamente alla nuova società da loro costituita, in assenza di una clausola esplicita. La Corte ha ritenuto infondate le accuse di concorrenza sleale, giudicando legittima la sospensione dei servizi da parte della nuova società a fronte del mancato pagamento delle fatture da parte della società committente. La sentenza chiarisce la distinzione tra obbligazioni personali e societarie e i limiti della responsabilità per concorrenza sleale.
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Giudicato interno: divieto di reformatio in peius
La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza d'appello che aveva ridotto la percentuale di invalidità permanente riconosciuta a una vittima di incidente stradale. Poiché solo la vittima aveva impugnato la sentenza di primo grado (e solo per l'importo del risarcimento, non per la percentuale), la Corte ha stabilito che la percentuale di invalidità era coperta da giudicato interno e non poteva essere modificata in peggio dal giudice d'appello.
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Onere della prova pagamento: il ruolo della transazione
La Cassazione chiarisce l'onere della prova pagamento in presenza di un accordo transattivo. Se il debitore riconosce un debito dopo aver effettuato dei pagamenti, spetta a lui dimostrare a cosa si riferisse tale riconoscimento. In questo caso, il creditore ha assolto il suo onere probatorio producendo la transazione, che ha neutralizzato l'eccezione di pagamento del debitore.
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Preliminare inadempimento: possesso non salva da risoluzione
Un promissario acquirente, immesso nel possesso di un immobile per quasi vent'anni in base a un contratto preliminare, non paga il prezzo. La Corte di Cassazione conferma la risoluzione per grave preliminare inadempimento, stabilendo che il consenso al possesso anticipato non elimina l'obbligo di saldare il prezzo. L'acquirente deve restituire l'immobile e versare un'indennità per il godimento del bene.
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Opposizione cartella esattoriale: quando è tardi?
Una società di autonoleggio ha presentato opposizione a una cartella esattoriale per multe stradali, sostenendo di non essere il soggetto tenuto al pagamento. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ribadendo un principio fondamentale: ogni contestazione sulla responsabilità deve essere fatta impugnando i singoli verbali di infrazione nei termini di legge, non attendendo la fase di riscossione coattiva. L'ordinanza chiarisce che l'opposizione cartella esattoriale non può essere utilizzata per sollevare questioni che dovevano essere decise in precedenza.
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Contratto preliminare: oggetto e vendita a corpo
Una società stipula un contratto preliminare con una Pubblica Amministrazione per un vasto compendio immobiliare. L'amministrazione si rifiuta di procedere al rogito, eccependo un eccesso di potere del proprio mandatario e l'indeterminatezza dell'oggetto per discrepanze sulla superficie. La Corte di Cassazione conferma la validità del contratto, accordando l'esecuzione in forma specifica. Viene stabilito che nella vendita 'a corpo', le misure esatte sono secondarie se l'immobile è altrimenti identificabile, e che comunicazioni interne della P.A. non sono idonee a limitare un mandato formalmente conferito.
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