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Diritto Civile

Indennità di sopraelevazione: quando è dovuta?

Il proprietario di un lastrico solare realizza una sopraelevazione, e la proprietaria dei piani inferiori agisce in giudizio per ottenere l’indennità di sopraelevazione e il risarcimento di vari danni. La Cassazione, accogliendo parzialmente il ricorso incidentale, cassa la sentenza di merito per motivazione apparente sulla quantificazione del danno per la violazione delle distanze legali, specificando che la liquidazione equitativa deve essere motivata con criteri concreti e non può essere arbitraria. Viene inoltre confermata la debenza dell’indennità, non ravvisando una rinuncia implicita in un precedente atto di donazione.

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Sfratto Covid: la Cassazione sui canoni non pagati

Un locatore ha richiesto lo sfratto per morosità a causa di canoni non pagati tra aprile e settembre 2020. La Corte d’Appello aveva ritenuto l’inadempimento non grave, giustificandolo con la crisi pandemica. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, specificando che la giustificazione per il mancato pagamento legata alla normativa emergenziale sullo sfratto Covid è presunta solo per il periodo di lockdown effettivo (fino al 18 maggio 2020). Per i mesi successivi, il conduttore ha l’onere di provare il nesso causale tra la crisi e la propria impossibilità di pagare, e il giudice deve sempre bilanciare gli interessi di entrambe le parti.

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Modifica contrattuale: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione si è pronunciata su un caso di fornitura commerciale in cui le parti avevano prodotto due versioni diverse dello stesso contratto. La Corte ha confermato la validità della modifica contrattuale manoscritta basandosi sul comportamento successivo delle parti, come i pagamenti effettuati e l’accettazione della merce. Tuttavia, ha cassato la sentenza d’appello per errata interpretazione di una clausola di esonero da responsabilità per ritardi, sottolineando che tale clausola non può coprire la colpa grave o il dolo del fornitore, e per omissione di pronuncia su una domanda di rimborso spese.

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Ricorso per cassazione inammissibile: le regole

Un avvocato ha presentato un ricorso per cassazione contro una sentenza che lo condannava a restituire delle somme a un ente previdenziale. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per due motivi principali: il mancato rispetto dei termini per l’impugnazione e l’infondatezza del motivo relativo alla presunta incompetenza del giudice di primo grado. La decisione sottolinea l’importanza del rigore procedurale nel proporre un ricorso per cassazione.

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Verbale Polizia Locale: quando fa piena prova?

Una cittadina ha ricevuto una multa per un terreno incolto. Dopo aver perso nei primi due gradi di giudizio, ha fatto ricorso in Cassazione contestando il valore probatorio del verbale della Polizia Locale. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che il verbale che attesta fatti oggettivamente percepibili, come la presenza di erbacce, ha fede privilegiata e non può essere contestato se non con una querela di falso. La competenza degli agenti locali è stata pienamente confermata.

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Prova presuntiva: la valutazione globale degli indizi

Un cittadino cita in giudizio il vicino, accusandolo di avergli deliberatamente tagliato il tubo dell’acqua. I giudici di primo e secondo grado respingono la domanda per mancanza di prove certe. La Corte di Cassazione, però, ribalta la decisione, stabilendo che i giudici di merito hanno sbagliato a valutare gli indizi. La Corte afferma che la prova presuntiva richiede una valutazione complessiva e logica di tutti gli elementi (la presenza del vicino con una motosega, i dissapori pregressi), e non una loro analisi separata e ‘atomistica’. Il caso è stato quindi rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione basata su questo principio.

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Azione revocatoria fondo patrimoniale: la guida

La Corte di Cassazione ha confermato l’inefficacia di un fondo patrimoniale costituito da un fideiussore e dal coniuge. Con la presente ordinanza, i giudici hanno stabilito che, ai fini dell’azione revocatoria del fondo patrimoniale, il debito del fideiussore sorge al momento della sottoscrizione della garanzia, anche se per obbligazioni future. Pertanto, la successiva costituzione del fondo è soggetta a revoca se pregiudica le ragioni dei creditori, essendo sufficiente la consapevolezza del fideiussore di arrecare tale pregiudizio.

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Modifica domanda giudiziale: da riduzione a risoluzione

In una controversia su un contratto d’appalto per la fornitura di scafi, una società committente ha inizialmente chiesto la riduzione del prezzo per vizi dell’opera. Successivamente, ha tentato di modificare la sua richiesta in risoluzione del contratto. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni dei gradi inferiori, ha stabilito che la modifica domanda giudiziale in questo senso è ammissibile. La Corte ha chiarito che non si tratta di una domanda nuova, ma di una modifica della domanda originaria basata sulla stessa causa (l’inadempimento del fornitore), consentendo così una maggiore flessibilità processuale.

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Contenzioso enti locali: ruolo della Cassazione

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria in un complesso contenzioso enti locali. Il caso vede contrapposti organi del governo centrale, tra cui la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Economia, e un gruppo di Comuni. Il provvedimento non decide il merito della causa ma affronta questioni procedurali preliminari alla sentenza finale.

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Caparra confirmatoria: valida anche senza dazione denaro

La Corte di Cassazione stabilisce che una caparra confirmatoria è valida anche se costituita tramite compensazione di crediti, senza la materiale consegna di denaro. In un caso di inadempimento di un contratto preliminare, la Corte ha confermato la condanna al pagamento del doppio della caparra, riqualificando la clausola da ‘penitenziale’ a ‘confirmatoria’ in base alla reale volontà delle parti. Inoltre, ha ribadito la responsabilità illimitata del socio accomandatario per le obbligazioni sorte prima della trasformazione della società in S.r.l.

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Liquidazione spese opposizione: come si calcolano?

La Corte di Cassazione chiarisce i criteri per la liquidazione delle spese legali in caso di opposizione ex art. 5-ter Legge 89/2001 (legge Pinto). Se l’opposizione della parte privata viene accolta integralmente, la liquidazione spese opposizione deve basarsi sull’intera somma riconosciuta dal giudice dell’opposizione, non sul solo valore del maggior importo ottenuto. Inoltre, il giudice non può ridurre le spese liquidate nella precedente fase monitoria se questa non è stata oggetto di contestazione, per il principio del giudicato interno.

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Prescrizione diritto di rivalsa: da quando decorre?

La Corte di Cassazione chiarisce il termine di decorrenza della prescrizione del diritto di rivalsa per le spese di condono edilizio. Il caso riguarda un soggetto che, dopo aver eseguito opere abusive su un immobile non di sua proprietà, ne aveva pagato l’oblazione per la sanatoria. I suoi eredi, anni dopo, hanno agito contro i proprietari per il rimborso. La Corte ha stabilito che il termine decennale di prescrizione decorre dal momento del pagamento e non dal successivo rilascio del permesso in sanatoria, respingendo il ricorso in quanto il diritto era ormai prescritto.

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Compenso avvocato condizionato: quando è dovuto?

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di un compenso avvocato condizionato al raggiungimento di un accordo transattivo. L’ordinanza chiarisce che se il cliente revoca il mandato prima del perfezionamento dell’accordo, il professionista non ha diritto alla parte di compenso subordinata a tale risultato, anche se l’accordo viene concluso poco dopo con l’assistenza di un altro legale. Viene sottolineata la validità delle pattuizioni che legano il compenso a un esito specifico, derogando al principio generale che prevede il pagamento per l’opera svolta a prescindere dal risultato.

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Azione revocatoria e cessione del credito: la guida

Una coppia costituisce un fondo patrimoniale per proteggere i propri beni. Una società finanziaria, divenuta creditrice a seguito di una cessione, agisce con un’azione revocatoria per rendere inefficace tale fondo. La coppia si oppone, sollevando questioni sulla legittimità della società cessionaria e su presunti vizi procedurali. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, confermando un principio fondamentale: l’azione revocatoria è un accessorio del credito e si trasferisce automaticamente al nuovo creditore. Inoltre, ha ribadito che i vizi procedurali devono essere eccepiti tempestivamente nei gradi di merito, altrimenti non possono essere fatti valere in Cassazione.

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Estinzione del giudizio: la rinuncia e i suoi effetti

Un contenzioso, originato dall’azione di un istituto di credito contro alcuni privati per far dichiarare inefficace un atto di disposizione patrimoniale, si è concluso in Corte di Cassazione con una declaratoria di estinzione del giudizio. A seguito dell’appello dei privati, le parti hanno raggiunto un accordo che ha portato alla rinuncia al ricorso e alla sua accettazione. Di conseguenza, la Suprema Corte ha dichiarato il processo estinto, senza pronunciarsi nel merito della vicenda né sulle spese legali, in virtù dell’accordo tra le parti.

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Accollo interno: chi paga il professionista?

Un professionista ha richiesto il pagamento delle sue parcelle a un committente, il quale si è opposto sostenendo l’esistenza di un accordo con l’impresa costruttrice per il pagamento delle spese tecniche. La Corte di Cassazione ha chiarito che un simile accordo, qualificabile come “accollo interno”, non libera il committente dalla sua obbligazione originaria. Anzi, la sua stessa esistenza presuppone che il debito verso il professionista sia sorto in capo al committente. La sentenza d’appello, che negava sia il debito del committente sia quello dell’impresa, è stata giudicata contraddittoria e cassata con rinvio.

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Donazione con usufrutto a terzi: la Cassazione decide

Una donna rivendica il diritto di usufrutto su un immobile donato dal fratello a un Comune. I tribunali di merito hanno negato tale diritto. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ritiene la questione sulla validità della donazione con usufrutto a favore di un terzo, tramite schemi alternativi alla riserva ex art. 796 c.c., di particolare rilevanza e rinvia la causa a pubblica udienza per una decisione approfondita.

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Danni da randagismo: responsabilità di Comune e ASL

Un motociclista subisce un incidente a causa di un cane randagio. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20522/2025, affronta il tema dei danni da randagismo, confermando la legittimazione passiva solidale del Comune e dell’ASL. Tuttavia, chiarisce che il danneggiato ha l’onere di provare la colpa specifica degli enti nella gestione del fenomeno. Nonostante l’accoglimento del primo motivo di ricorso sulla corretta individuazione dei responsabili, la domanda di risarcimento è stata respinta per mancato assolvimento dell’onere probatorio.

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Delibera condominiale nulla: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha stabilito che una delibera condominiale è nulla se, approvata a maggioranza, priva un singolo condomino del godimento di un bene comune, come l’impianto idrico. Nel caso specifico, un condominio aveva deciso di realizzare un nuovo impianto a servizio dei soli appartamenti, escludendo un’unità commerciale. La Corte ha chiarito che una tale decisione, trasformando un bene comune in bene esclusivo per alcuni, incide sul diritto di proprietà individuale e richiede pertanto il consenso unanime di tutti i condòmini.

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Impugnazione sentenza: limiti e motivi di ricorso

La Corte di Cassazione rigetta l’impugnazione sentenza presentata da alcuni soci di cooperative edilizie. La decisione si fonda sul principio del giudicato parziale, che aveva già reso definitive le pronunce sul rigetto della domanda di esecuzione specifica del contratto e sulla restituzione di somme. La Corte ha inoltre ritenuto inammissibili i motivi di ricorso poiché non criticavano efficacemente la ratio decidendi della Corte d’Appello, confermando la condanna al pagamento di un’indennità di occupazione.

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