La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 8768/2024, interviene su un caso di revocatoria fallimentare per chiarire i requisiti della contestazione in una confessione complessa. La curatela di una società fallita aveva agito contro i familiari del socio per revocare la cessione di un'azienda e di alcuni immobili. Il punto cruciale è stata la dichiarazione della figlia, che, pur ammettendo di non avere mezzi propri per l'acquisto, aveva aggiunto di aver ricevuto il denaro dalla nonna. La Corte ha stabilito che, per privare di piena prova una confessione complessa, la controparte deve contestare i fatti aggiunti in modo espresso e diretto, non essendo sufficiente la mera insistenza sulla domanda iniziale.
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