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Diritto Civile

Decreto Ingiuntivo per Canoni di Locazione non Pagati

Il giudice ha confermato la validità di un contratto di service, rigettando l’eccezione di frazionamento del credito perché il locatore aveva un interesse oggettivamente valutabile alla tutela processuale frazionata. Inoltre, ha ritenuto valida la richiesta di pagamento di canoni successivi ad un accordo di mediazione, in quanto relativi ad un periodo diverso e non inclusi nell’accordo precedente.

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Mancata prova dell'atto vandalico nell'assicurazione contro i danni

Il giudice ha respinto la richiesta di risarcimento danni per atto vandalico su autoveicolo, in quanto l’attore non ha fornito prove sufficienti a dimostrare l’effettivo accadimento del fatto e la sua riconducibilità ad atto vandalico, come previsto dall’art. 2697 c.c..

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Responsabilità amministratore per prelievi ingiustificati

La sentenza afferma la responsabilità di un amministratore di società per i danni causati alla società a seguito di prelievi ingiustificati dal conto corrente sociale. Viene ribadito il principio per cui la responsabilità dell’amministratore sussiste anche quando questi abbia un ruolo marginale all’interno della società, in quanto sussiste comunque un dovere di diligenza e di controllo sull’operato degli altri amministratori. Infine, la sentenza chiarisce la distinzione tra l’azione di responsabilità sociale e quella esercitata dai creditori sociali in caso di fallimento.

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Accertamento di Società di Fatto e Liquidazione Giudiziale

La sentenza affronta il tema della società di fatto e dell’estensione della liquidazione giudiziale. Il Tribunale, sulla base degli elementi probatori presentati, ha accertato l’esistenza di una società di fatto tra due società, evidenziando la comunione di intenti e la commistione patrimoniale. Di conseguenza, ha disposto l’estensione della liquidazione giudiziale ai soci illimitatamente responsabili di entrambe le società.

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Apertura della liquidazione giudiziale per stato di insolvenza

Il Tribunale ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale di una società a responsabilità limitata, accertando lo stato di insolvenza. La sentenza si basa sulla presenza di inadempimenti, sul mancato pagamento dei debiti, sulla mancata presentazione dei bilanci e sull’irreperibilità della società.

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Trasformazione a tempo indeterminato del contratto a termine

Il Tribunale ha stabilito che l’attività svolta dalla lavoratrice, pur in un contesto agricolo, era da ricondurre a quella di un asilo nido. Di conseguenza, non trovando applicazione le normative sul lavoro agricolo, si è proceduto all’applicazione dell’art. 21 del D.Lgs. n. 81/2015, con la conseguente trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato.

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Revoca del decreto ingiuntivo, mancata mediazione

Il giudice ha stabilito che, nonostante la decadenza dall’impugnazione della delibera assembleare per decorrenza del termine, il mancato esperimento della mediazione obbligatoria da parte del condominio comporta l’improcedibilità della domanda di pagamento delle spese e la conseguente revoca del decreto ingiuntivo.

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Adeguamento ISTAT del prezzo in appalto pubblico di servizi

Il Tribunale ha affermato che l’adeguamento ISTAT del prezzo in un appalto pubblico deve essere applicato anche se non comporta modifiche alla seconda cifra decimale del prezzo unitario. Inoltre, ha stabilito che i costi fissi per manutenzioni, investimenti e attrezzature possono essere riconosciuti solo se compresi nel costo unitario dei pasti effettivamente erogati, a meno che non siano previste diverse pattuizioni contrattuali.

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Restituzione controvalore dei beni aziendali e ripetizione di indebito

In tema di ripetizione dell’indebito, il creditore istante è tenuto a dimostrare sia l’avvenuto pagamento che la mancanza di una causa che lo giustifichi. La domanda è fondata se l’attore prova il pagamento e l’assenza di un titolo giuridico a supporto dello stesso. La compensazione di crediti richiede la prova specifica degli stessi da parte della parte che la eccepisce.

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Apertura della liquidazione giudiziale di una società cooperativa

La sentenza affronta il tema dell’apertura della liquidazione giudiziale di una società cooperativa, analizzando i requisiti di legittimazione del creditore ricorrente, la competenza territoriale del Tribunale, la sussistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi previsti dalla legge fallimentare. In particolare, si sofferma sulla verifica incidentale del credito vantato dal ricorrente e sulla prova dello stato di insolvenza del debitore.

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Ripetizione di indebito per addebiti illegittimi su conto corrente

La sentenza affronta il tema della ripetizione di indebito nel caso di addebiti illegittimi su conto corrente. Vengono analizzati i concetti di rimesse solutorie e ripristinatorie ai fini della prescrizione, la validità della commissione di massimo scoperto (CMS), l’applicazione degli interessi ultra legali e dell’anatocismo. Si sottolinea l’importanza della forma scritta e della specifica approvazione per iscritto da parte del correntista delle clausole che prevedono oneri a suo carico.

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Estinzione anticipata di un finanziamento, rimborsabilità dei costi

In caso di estinzione anticipata di un contratto di finanziamento al consumo stipulato prima del 2010, trova applicazione il previgente art. 125 TUB, in base al quale il consumatore ha diritto ad un’equa riduzione del credito, senza ulteriori specificazioni. Tale disciplina legittima la distinzione tra spese ‘up front’ e ‘recurring’, rendendo valida la pattuizione tra le parti che esclude la rimborsabilità dei costi già maturati alla stipula del contratto, come commissioni bancarie, di intermediazione e premi assicurativi. Tali clausole non sono da considerarsi vessatorie ai sensi del Codice del Consumo, in quanto riproduttive di una disposizione di legge.

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Documentazione consegna beni in convenzione finanziamento

In tema di inadempimento contrattuale, il creditore che agisce in giudizio per ottenere la condanna del debitore al pagamento di una somma di denaro, deve limitarsi a provare la fonte del proprio diritto ed il mancato pagamento, spettando al debitore dimostrare l’avvenuto adempimento.

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Responsabilità professionale, stima errata di immobili in eredità

La sentenza affronta il tema della responsabilità professionale di un consulente tecnico chiamato a stimare il valore di immobili in un contesto ereditario. Il Tribunale ha rigettato la domanda risarcitoria ritenendo che l’attrice non abbia dimostrato il nesso causale tra la presunta errata valutazione dei beni da parte del consulente e i danni economici subiti. In particolare, il Tribunale ha evidenziato che la decisione dell’attrice di agire in giudizio e di concludere un accordo transattivo si basava su una complessa serie di fattori, non riconducibili unicamente alla stima del consulente. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che l’attrice, pur essendo a conoscenza della differenza di valutazione tra la perizia del consulente e quella del CTU, non aveva assunto una posizione coerente, avendo inizialmente chiamato a rispondere entrambi i professionisti.

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Responsabilità della società di consulenza, accesso al Fondo PMI

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità di una società di consulenza che, incaricata da una banca di assisterla nell’ottenimento di garanzie pubbliche su finanziamenti, omette di segnalare la mancanza di documenti essenziali per l’ammissione al beneficio. Il Tribunale ha affermato che la società di consulenza, pur non essendo tenuta a svolgere valutazioni di merito creditizio, era obbligata a collaborare con la banca nell’individuazione e nella raccolta di tutti i documenti necessari, compreso il bilancio di una società estera controllata dalla beneficiaria finale. La mancata segnalazione ha comportato l’avvio di un procedimento di inefficacia della garanzia da parte del Fondo, con conseguente perdita per la banca. Il Tribunale ha quindi condannato la società di consulenza al risarcimento del danno, limitato al massimale di responsabilità previsto nel contratto.

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Difetto di giurisdizione, contratto prestazione di servizi internazionali

La sentenza chiarisce i criteri per distinguere un contratto di compravendita da uno di prestazione di servizi in ambito internazionale, applicando il Regolamento UE n. 1215/2012. La giurisdizione è determinata in base al luogo di esecuzione dell’obbligazione principale. Nel caso specifico, la lavorazione doveva avvenire in Slovenia, quindi la giurisdizione spetta al giudice sloveno.

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Rimborso dei costi, estinzione anticipata del finanziamento

La sentenza afferma il diritto del consumatore alla restituzione pro-quota di tutti i costi sostenuti per un finanziamento estinto anticipatamente, compresi quelli relativi alle provvigioni intermediario. Il Tribunale ha applicato il principio di diritto sancito dalla Corte di Giustizia Europea (sentenza Lexitor) e dalla Corte Costituzionale, secondo cui in caso di estinzione anticipata del credito, il consumatore ha diritto alla riduzione del costo totale del credito, inclusi tutti i costi ad esso collegati. La sentenza specifica inoltre che il criterio di calcolo del rimborso da applicare è quello pro-rata temporis, in quanto più favorevole al consumatore e di più facile comprensione rispetto a quello del costo ammortizzato.

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Contratto di comodato e assegnazione della casa coniugale

Il contratto di comodato di immobile ad uso abitativo, stipulato con la previsione di un termine di durata, si rinnova tacitamente ove la disdetta non venga comunicata nei termini. L’assegnazione della casa coniugale, disposta a seguito di separazione, non determina la cessazione del contratto di comodato, ma ne comporta la continuazione in capo al coniuge assegnatario.

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Impignorabilità del credito e legittimazione passiva

La sentenza afferma che la notifica a mezzo PEC da un indirizzo istituzionale, seppur non presente nei pubblici elenchi, è valida se consente al destinatario di comprendere provenienza e oggetto dell’atto. Inoltre, nelle opposizioni esecutive relative alla riscossione dei crediti a mezzo ruolo, l’Agente della riscossione è l’unico legittimato passivo. Infine, l’impignorabilità dei crediti deve essere espressamente prevista dalla legge.

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Polizza fideiussoria e contratto autonomo di garanzia

La sentenza ha stabilito che la notifica del decreto ingiuntivo, sebbene affetta da vizi, ha raggiunto il suo scopo. Il disconoscimento di documenti contrattuali è risultato infondato in quanto gli stessi sono stati riconosciuti in un altro giudizio. La polizza fideiussoria è stata qualificata come contratto autonomo di garanzia, rendendo così inapplicabile l’eccezione di decadenza ex art. 1957 c.c., in quanto il garante non può opporre eccezioni riguardanti il rapporto principale, salvo l’exceptio doli. Infine, il pagamento del garante, essendo stato effettuato in adempimento di un’obbligazione valida, ha fatto sorgere il suo diritto al rimborso.

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