LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Clausola compromissoria unilaterale: è valida?
Una società concessionaria vince un arbitrato contro le Amministrazioni pubbliche. La Corte d'Appello annulla il lodo, ritenendo illegittima la clausola compromissoria unilaterale. La Cassazione ribalta la decisione, affermando che la clausola è valida poiché la P.A. l'ha liberamente predisposta, pur concedendo solo alla controparte la facoltà di ricorrere al giudice ordinario.
Continua »
Status di socio e decadenza: la delibera è necessaria
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 8884/2024, ha stabilito che la perdita dello status di socio di un'associazione per morosità non è automatica, ma richiede una specifica delibera dell'organo direttivo. Due associati avevano impugnato una delibera assembleare per mancata convocazione. L'associazione si era difesa sostenendo che i due avessero perso automaticamente la qualifica di soci per non aver pagato le quote. La Suprema Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, ribadendo la necessità di un atto formale di esclusione. Ha tuttavia cassato la sentenza d'appello per quanto riguarda la liquidazione delle spese legali, ritenute eccessive e immotivate rispetto al valore della causa, rinviando sul punto alla Corte d'Appello.
Continua »
Interruzione processo: cosa succede se non si dichiara?
Un imprenditore, dichiarato fallito nel corso di una causa per inadempimento contrattuale, non comunica l'evento al giudice. I giudici di merito ritengono validi gli atti successivi, poiché la parte non può beneficiare della propria omissione. La Cassazione, prima di decidere, emette un'ordinanza interlocutoria per acquisire i fascicoli e ricostruire l'intera vicenda, sottolineando la complessità della questione sull'interruzione del processo.
Continua »
Giudicato esterno non formato: la Cassazione chiarisce
Una società si opponeva a delle cartelle di pagamento per il rimborso di spese di bonifica ambientale. La Corte d'Appello aveva respinto la sua domanda di risarcimento danni ritenendola preclusa da un precedente giudicato esterno. La Corte di Cassazione ha cassato questa decisione, chiarendo che non si forma un giudicato esterno se la sentenza precedente è ancora soggetta a impugnazione. Poiché la sentenza richiamata era stata impugnata in Cassazione, non poteva avere effetto vincolante.
Continua »
Responsabilità della banca: nesso con il promotore
La Cassazione conferma la responsabilità della banca per la truffa di un promotore finanziario ai danni di un cliente. È stato ritenuto sussistente il nesso di occasionalità necessaria tra l'illecito e le mansioni del promotore, nonostante le modalità anomale di trasferimento fondi, poiché il cliente ha agito sulla base della fiducia riposta nel rapporto con la banca.
Continua »
Risoluzione contratto investimento: obblighi di restituzione
La Corte di Cassazione conferma la responsabilità di un intermediario finanziario per carenza informativa nella vendita di obbligazioni. L'ordinanza chiarisce un punto cruciale: in caso di risoluzione contratto investimento, l'investitore è tenuto a restituire le cedole percepite, a causa dell'effetto retroattivo previsto dalla legge. La buona fede del cliente rileva solo ai fini del calcolo degli interessi sulle somme da restituire, non per trattenere il capitale dei frutti incassati.
Continua »
Equo compenso avvocati: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione si è pronunciata sul tema dell'equo compenso avvocati in relazione a convenzioni quadro stipulate prima dell'entrata in vigore della normativa (art. 13-bis L. 247/2012). La Corte ha stabilito un principio fondamentale: sebbene la convenzione quadro sia anteriore, la disciplina sull'equo compenso si applica a tutti i singoli incarichi professionali conferiti dopo l'entrata in vigore della legge, in quanto è il singolo contratto di patrocinio a generare il diritto al compenso. La sentenza di merito è stata cassata con rinvio per una nuova valutazione basata su questo principio.
Continua »
Divisione immobiliare: uso esclusivo e migliorie
La Corte di Cassazione si è pronunciata su un complesso caso di divisione immobiliare tra due fratelli. La controversia riguardava un immobile co-acquistato, utilizzato in via esclusiva da uno dei due. La Corte ha rigettato sia il ricorso principale che quello incidentale, confermando la decisione d'appello. I giudici hanno chiarito i criteri per il calcolo dell'indennità di occupazione, anche in caso di parziale inagibilità, e le modalità di rimborso per le migliorie apportate da un solo comproprietario, specificando che il rimborso è basato sui costi sostenuti e non sull'aumento di valore. La sentenza ha inoltre stabilito che, se l'appello contesta l'assetto complessivo della divisione, nessuna parte della sentenza di primo grado può considerarsi passata in giudicato.
Continua »
Eccezione ex art. 1957 c.c.: i termini perentori
Un fideiussore si oppone a un precetto di pagamento, sollevando però tardivamente l'eccezione relativa alla decadenza della banca dal suo diritto per inosservanza del termine previsto dall'art. 1957 c.c. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, qualificando tale difesa come un'eccezione in senso proprio che deve essere proposta 'in limine', ovvero nel primo atto difensivo utile. Il ricorso è stato giudicato manifestamente infondato, con condanna del ricorrente per lite temeraria.
Continua »
Azione revocatoria fondo patrimoniale: la Cassazione
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro un'azione revocatoria fondo patrimoniale. La sentenza conferma che la valutazione sulla sufficienza del patrimonio residuo del debitore è un giudizio di fatto non sindacabile in sede di legittimità e che l'eccezione di nullità della fideiussione per violazione di norme antitrust non può essere sollevata per la prima volta in Cassazione se non sono stati allegati i fatti costitutivi nei gradi di merito.
Continua »
Copertura assicurativa ODL: quando è valida?
La Cassazione ha stabilito che la copertura assicurativa ODL è operante solo se la nomina dell'amministratore in un ente esterno deriva da una preventiva e chiara 'designazione o richiesta' da parte della società contraente. Un mero interesse successivo non è sufficiente. Inoltre, ha ribadito la nullità delle clausole che assicurano il pagamento di sanzioni amministrative.
Continua »
Fideiussione Omnibus: Cassazione sulla nullità parziale
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di alcuni garanti che chiedevano la nullità di un contratto di fideiussione. L'ordinanza chiarisce che il provvedimento della Banca d'Italia del 2005 si applica solo alla fideiussione omnibus e non costituisce prova automatica per i contratti successivi. In un'azione 'stand-alone', spetta al garante l'onere di provare l'esistenza di un'intesa anticoncorrenziale, la natura 'omnibus' del contratto e la corrispondenza delle clausole.
Continua »
Giurisdizione amministrativa appalti: il caso brevetto
La Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che rientra nella giurisdizione amministrativa appalti la controversia sull'aggiudicazione di una gara pubblica, anche se la contestazione si fonda sulla violazione di un brevetto. Se un'offerta tecnica propone soluzioni coperte da brevetto altrui senza averne la disponibilità, la questione non riguarda la tutela della proprietà industriale (di competenza del giudice ordinario), ma la mancanza di un requisito essenziale dell'offerta, che spetta al giudice amministrativo valutare ai fini dell'annullamento dell'aggiudicazione.
Continua »
Concessioni balneari: limiti al potere del giudice
Una società di gestione balneare ha impugnato una decisione del Consiglio di Stato che, disapplicando le proroghe legislative nazionali, aveva confermato la scadenza della sua concessione demaniale marittima. La società lamentava un eccesso di potere giurisdizionale, sostenendo che i giudici avessero invaso la sfera del legislatore. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che interpretare le norme e disapplicare quelle interne in contrasto con il diritto dell'Unione Europea rientra pienamente nella funzione del giudice e non costituisce un vizio di giurisdizione.
Continua »
Pignoramento del credito: obblighi del debitore
Un'ordinanza della Corte di Cassazione affronta il complesso caso del pignoramento del credito. Un debitore, soggetto a esecuzione forzata da parte di un ente creditore, si oppone sostenendo che il proprio debito verso l'ente era stato a sua volta pignorato da terzi. La Corte rigetta il ricorso, stabilendo che il pignoramento del credito non blocca automaticamente la prima esecuzione. Il debitore pignorato (debitor debitoris) ha l'onere di dichiarare la pendenza di altre procedure per non rischiare di pagare due volte.
Continua »
Nullità atto introduttivo: la Cassazione fa chiarezza
Un'Azienda Sanitaria Locale chiedeva la restituzione di somme a una cittadina, basando la domanda su una sentenza penale di prescrizione. Il Tribunale rigettava la domanda per genericità dell'atto introduttivo. La Corte d'Appello, invece, accoglieva il gravame, ritenendo che l'atto di appello avesse sanato la carenza iniziale. La cittadina ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando la violazione delle norme sulla nullità dell'atto introduttivo e sul divieto di domande nuove in appello. La Suprema Corte, ravvisando la rilevanza nomofilattica della questione, ha rimesso la causa alla pubblica udienza per un esame approfondito.
Continua »
Agente contabile: l’uso della carta di credito
La Corte di Cassazione, di fronte a sentenze contrastanti, ha sospeso la decisione sulla qualifica di 'agente contabile' per un assessore regionale che utilizza una carta di credito aziendale. La questione, relativa all'obbligo di presentare un resoconto giudiziale alla Corte dei Conti, è stata rinviata a un'udienza pubblica per la sua complessità e rilevanza nazionale, al fine di stabilire un principio di diritto uniforme.
Continua »
Libretto postale cointestato: prelievo dopo decesso
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in caso di libretto postale cointestato con facoltà di prelievo disgiunto, il cointestatario superstite ha diritto a prelevare la propria quota anche in presenza dell'opposizione di un erede del defunto. La sentenza chiarisce che la nuova normativa, applicabile ai rapporti sorti dopo il giugno 2002, distingue tra la titolarità del credito e la legittimazione alla riscossione. L'opposizione dell'erede incide sui rapporti interni tra eredi e superstite, ma non impedisce all'intermediario di effettuare il pagamento a chi è legittimato a riceverlo.
Continua »
Vincolo espropriativo: sì all’indennizzo per parcheggi
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 28924/2025, ha chiarito che la destinazione di un'area privata a parcheggio pubblico costituisce un vincolo espropriativo, e non conformativo, quando incide su un singolo bene in una zona già edificata. Tale vincolo svuota di contenuto il diritto di proprietà e, se reiterato, dà diritto a un indennizzo, anche se è prevista la possibilità teorica di una gestione privata tramite convenzione. La Corte ha cassato la decisione di merito che negava l'indennizzo, rinviando per un nuovo esame.
Continua »
Canone concessorio: dovuto anche per il trasporto del gas
Una società energetica si opponeva al pagamento di un canone concessorio a un Comune, sostenendo di effettuare solo il trasporto e non la distribuzione di gas, attività prevista dal regolamento comunale. La Corte di Cassazione, ribaltando la decisione d'appello, ha stabilito che il canone è sempre dovuto. La motivazione si fonda sulla "ratio legis" della norma istitutiva (art. 27 del Codice della Strada), che identifica il presupposto del pagamento nella mera occupazione del suolo pubblico, a prescindere dalla specifica definizione tecnica dell'attività (trasporto o distribuzione). Pertanto, il canone concessorio non ricognitorio è applicabile anche all'attività di trasporto.
Continua »