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Diritto Civile

Rinnovo notifica: Cassazione ordina nuova notifica

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza interlocutoria che dispone il rinnovo notifica di un ricorso al proprietario di un veicolo, considerato litisconsorte necessario in una causa per risarcimento danni da sinistro stradale. La decisione è stata presa a causa della mancanza in atti dell’avviso di ricevimento della raccomandata, prova indispensabile del perfezionamento della notifica, imponendo un termine di 60 giorni per sanare il vizio.

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Decreto di espulsione e soggiorno irregolare: il caso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino straniero contro un decreto di espulsione. La Corte ha stabilito che un errore procedurale nella convalida di misure alternative non invalida il decreto stesso, il quale era legittimamente fondato sulla condizione di soggiorno irregolare del soggetto a seguito della scadenza del visto. Il ricorso è stato respinto per difetto di specificità e autosufficienza.

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Doppio sconto acquisto casa: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha stabilito che due diversi sconti sul prezzo di acquisto di un immobile da un ente previdenziale possono essere cumulati. Il caso riguardava degli inquilini che, dopo aver acquistato le loro case, si sono visti negare l’applicazione congiunta di una riduzione dell’8% (concordata localmente per le cattive condizioni degli immobili) e di una successiva riduzione prevista per legge (per contrastare l’aumento dei valori di mercato). L’ente sosteneva che la seconda assorbisse la prima. La Cassazione ha dato ragione agli acquirenti, affermando che il doppio sconto sull’acquisto di casa è legittimo poiché i due benefici hanno finalità diverse e operano su piani distinti.

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Responsabilità del committente: colpa e nesso causale

A seguito di un incendio in un magazzino, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna della società di gestione immobiliare. La sentenza chiarisce che la responsabilità del committente non deriva dalla custodia dell’immobile (art. 2051 c.c.), ma da una colpa specifica (art. 2043 c.c.) per aver affidato lavori pericolosi senza verificare le condizioni di sicurezza, essendo a conoscenza di un impianto antincendio inadeguato. Anche la cooperativa che utilizzava il magazzino è stata ritenuta corresponsabile per aver stoccato merce in eccesso, ostacolando i sistemi di sicurezza.

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Azione revocatoria: senza credito cade il presupposto

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di un costruttore, annullando una sentenza che aveva dichiarato inefficace un suo atto dispositivo tramite azione revocatoria. La decisione si fonda su un fatto sopravvenuto: una sentenza definitiva ha accertato l’inesistenza del credito vantato dagli acquirenti di un immobile, facendo così venire meno il presupposto essenziale dell’azione revocatoria stessa. La Suprema Corte ha ribadito che il giudicato esterno che nega il credito può essere fatto valere anche in sede di legittimità, portando al rigetto della domanda revocatoria.

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Occupazione sine titulo: la sentenza del Tribunale

Un’Amministrazione demaniale ha citato in giudizio un privato per l’occupazione sine titulo di un’unità commerciale e una residenziale. L’occupante sosteneva di avere un titolo valido derivante da un subentro in un contratto di locazione a seguito di acquisto di ramo d’azienda. Il Tribunale ha accolto la domanda dell’Amministrazione, ordinando il rilascio degli immobili. La decisione si fonda su due punti chiave: l’inopponibilità della cessione del contratto commerciale a causa di un esplicito divieto nel contratto originale e la nullità del contratto abitativo per mancata registrazione.

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Buoni fruttiferi postali: tassi e timbri, cosa vale?

Un risparmiatore ha contestato l’importo di liquidazione dei suoi buoni fruttiferi postali, ritenendo applicabili i tassi più vantaggiosi stampati originariamente sul titolo. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che i timbri apposti successivamente, indicanti una nuova serie e nuovi tassi, prevalgono sulla stampa originale. Inoltre, ha confermato che la legge, attraverso decreti ministeriali, può legittimamente modificare i tassi di interesse, e tali modifiche integrano il contratto, soprattutto in caso di lacune informative sul titolo stesso.

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Credito ereditario fallimento: quando è escluso

La Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un coerede che tentava di insinuare un credito ereditario personale nel passivo del fallimento di una società di fatto del fratello. Il credito è stato ritenuto estraneo all’attività sociale, confermando la sua esclusione. Il ricorrente è stato anche condannato per lite temeraria.

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Competenza per materia multe: decide il Giudice di Pace

Due cittadini hanno contestato cartelle esattoriali per oltre 21.000 euro relative a sanzioni per violazioni del codice della strada. Il Giudice di Pace aveva declinato la propria giurisdizione per il valore elevato della causa, ma la Corte di Cassazione ha stabilito che per questa tipologia di controversie vige la competenza per materia esclusiva del Giudice di Pace, indipendentemente dall’importo. Di conseguenza, il caso è stato rinviato al Giudice di Pace.

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Ripartizione spese condominiali: strada e garage

Una controversia sulla ripartizione delle spese per il rifacimento di una strada privata in un Supercondominio, che funge anche da copertura per autorimesse sottostanti. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione della Corte d’Appello, stabilendo la corretta applicazione per analogia dell’art. 1125 c.c. La spesa è stata divisa al 50% tra tutti i condòmini del Supercondominio (per la funzione di piano viario) e al 50% tra i proprietari esclusivi delle autorimesse (per la funzione di copertura), respingendo il ricorso di una società proprietaria di due garage.

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Condotta imprudente: esclude la colpa del Comune?

Un’automobilista citava in giudizio un Comune per i danni subiti in un sinistro stradale, attribuendone la colpa a difetti di manutenzione della strada. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando le sentenze di merito che avevano attribuito la colpa esclusiva dell’incidente alla condotta imprudente della conducente, la quale viaggiava a velocità eccessiva in condizioni meteorologiche avverse. Tale comportamento ha interrotto il nesso di causalità tra lo stato della strada e il danno.

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Azione revocatoria: donazione immobile e onere prova

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16845/2025, conferma l’inefficacia di una donazione immobiliare effettuata da un debitore ai propri familiari. Il caso riguarda un’azione revocatoria intentata da un creditore per tutelare la propria garanzia patrimoniale. La Corte ha rigettato il ricorso del debitore, stabilendo che per l’azione è sufficiente un credito anche solo potenziale o litigioso e che spetta al debitore, e non al creditore, l’onere della prova di possedere beni residui sufficienti a soddisfare il debito.

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Onere della prova in appalto: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16633/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di una società subappaltatrice che chiedeva il saldo per lavori eseguiti. La Corte ha stabilito che non è sufficiente provare l’esecuzione delle opere, ma è necessario adempiere all’onere della prova dimostrando anche il rispetto delle clausole contrattuali che regolano i pagamenti, come l’emissione di specifici stati di avanzamento lavori (SAL). La decisione chiarisce i limiti del ricorso in Cassazione in materia di valutazione delle prove e onere della prova.

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Onere probatorio avvocato: come si prova il compenso?

Una professionista legale ha citato in giudizio una società immobiliare per ottenere il pagamento dei suoi compensi professionali. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l’onere probatorio dell’avvocato non è soddisfatto dalla sola presentazione di un preavviso di parcella. Se il cliente contesta l’ammontare o l’effettivo svolgimento delle attività, spetta al legale fornire una prova rigorosa e dettagliata del lavoro svolto, non potendo fare affidamento su presunzioni o sulla mancata contestazione specifica del cliente prima del giudizio.

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Sottoscrizione scrittura privata: vale anche solo in calce

La Corte di Cassazione ha stabilito che la sottoscrizione di una scrittura privata è valida anche se apposta solo in calce al documento, senza la necessità di firmare ogni singola pagina. Il caso riguardava una controversia su un contratto preliminare, in cui la Corte d’Appello aveva erroneamente invalidato un accordo transattivo perché firmato solo alla fine. La Cassazione ha cassato la sentenza, affermando che la firma in calce è sufficiente a imputare il contenuto del documento al firmatario e che un accordo di transazione non perde efficacia per il comportamento successivo di una sola parte.

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Giudicato interno: la Cassazione fa chiarezza

Un laboratorio di analisi ha citato in giudizio un’Azienda Sanitaria Locale per il pagamento integrale di prestazioni sanitarie fornite tra il 2010 e il 2012, contestando l’applicazione di uno sconto. Il Tribunale ha accolto la domanda. La Corte d’Appello ha riformato la decisione, sollevando d’ufficio questioni sulla validità dei contratti e dell’accreditamento. La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza d’appello, stabilendo che su tali punti si era formato un giudicato interno, poiché l’ASL non li aveva specificamente contestati nel suo atto di appello, impedendo così al giudice di secondo grado di riesaminarli.

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Danni da fauna selvatica: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso per il risarcimento dei danni da fauna selvatica a seguito di un sinistro stradale. La decisione non entra nel merito della responsabilità, ma si fonda su vizi procedurali del ricorso, come la mancata esposizione chiara dei fatti e l’omessa impugnazione di tutte le ragioni giuridiche della sentenza d’appello. La pronuncia sottolinea l’importanza di una corretta tecnica redazionale negli atti giudiziari.

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Abbonamento stadio: risparmio non garantito

Un tifoso ha citato in giudizio una società sportiva perché, dopo aver acquistato un abbonamento stadio, il club ha ridotto il prezzo dei biglietti per le singole partite, annullando il risparmio previsto. La Corte di Cassazione ha stabilito che l’abbonamento stadio non implica una garanzia contrattuale di convenienza economica. Il suo valore risiede in altri benefici, come la certezza del posto e la protezione da eventuali aumenti di prezzo. Di conseguenza, il ricorso del tifoso è stato dichiarato inammissibile.

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Assicurazione per conto altrui: chi può agire?

La Corte di Cassazione chiarisce i principi dell’assicurazione per conto altrui, come la polizza RC “del capofamiglia”. In un caso di danni da infiltrazioni causati dal conduttore di un immobile, la Corte ha stabilito che solo quest’ultimo, in qualità di assicurato-beneficiario, ha il diritto di chiedere l’indennizzo alla compagnia assicurativa. La moglie, pur essendo la contraente della polizza, non ha la legittimazione ad agire. L’appello è stato dichiarato inammissibile anche perché la domanda di garanzia era stata tardivamente proposta solo in secondo grado.

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Simulazione contratto: prova eredi e vendita fittizia

La Corte di Cassazione conferma la decisione di merito che dichiarava la simulazione contratto di una compravendita immobiliare tra genitori debitori e la loro figlia, finalizzata a sottrarre il bene alla garanzia dei creditori. La sentenza chiarisce che la qualità di erede, necessaria per agire in giudizio, può essere provata non solo con la denuncia di successione, ma con un complesso di elementi valutati dal giudice. Viene inoltre ribadito che la prova della simulazione può basarsi su presunzioni come lo stretto legame di parentela e la mancata prova del pagamento del prezzo.

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