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Diritto Civile

L'azione revocatoria ordinaria nelle società di persone

L’ordinanza n. 11296 del 2025 rappresenta un importante contributo alla definizione dei presupposti dell’azione revocatoria ordinaria nelle società di persone, fornendo criteri chiari per l’accertamento dell’eventus damni e precisando la distribuzione dell’onere probatorio nel contesto concorsuale. La decisione evidenzia l’importanza di una valutazione specifica del patrimonio dei soci illimitatamente responsabili, superando approcci meramente formalistici in favore di un’analisi sostanziale della situazione patrimoniale complessiva.

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Occupazione abusiva immobile INPS

In caso di occupazione senza titolo di un immobile, il proprietario ha diritto al rilascio del bene e al risarcimento del danno per la perdita della possibilità di godimento, quantificabile anche con il parametro del canone locativo di mercato.

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Qualificazione polizze fideiussorie in contratti autonomi di garanzia

La sentenza si pronuncia sulla qualificazione di polizze fideiussorie in contratti autonomi di garanzia, con conseguente esclusione della possibilità per il garante di opporre al creditore le eccezioni del debitore. Viene inoltre esaminata la questione della proroga del termine per l’esecuzione dei lavori e la riduzione delle garanzie.

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Mancato acquisto minimo di fornitura e saldo

La sentenza sancisce il diritto del fornitore a ricevere il pagamento per la mancata acquisizione della quantità minima di fornitura concordata contrattualmente, nonostante l’avvenuto pagamento di un acconto iniziale. Viene ribadito il principio di diritto secondo cui spetta all’acquirente dimostrare l’avvenuto pagamento del debito residuo.

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Revoca parziale decreto ingiuntivo per mancata prova del credito

In un giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, il creditore ha l’onere di provare il titolo del credito. Nel caso di un contratto di appalto, la fattura commerciale da sola non è sufficiente a provare l’accordo sul prezzo, soprattutto se contestato. La mancata dimostrazione dell’accordo comporta la revoca del decreto ingiuntivo.

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Prestazioni professionali e vizi nell'esecuzione dell'opera

Il Tribunale, accertata l’infondatezza dell’eccezione di prescrizione, ha revocato il decreto ingiuntivo e condannato il committente al pagamento del compenso per le prestazioni professionali, seppur ridotto in ragione dell’applicazione di uno sconto. Parzialmente accolta, invece, la domanda riconvenzionale, essendo stata accertata la responsabilità del professionista per alcuni vizi e difformità riscontrati nell’esecuzione dell’opera.

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Risoluzione contratto d'appalto per grave inadempimento

Il mancato completamento dei lavori appaltati, con conseguente abbandono del cantiere, configura un grave inadempimento contrattuale che giustifica la risoluzione del contratto ex art. 1453 c.c.. L’appaltatore inadempiente ha diritto al solo compenso per le opere effettivamente eseguite e utilizzabili dal committente, con obbligo di restituzione dell’eccedenza. Le spese stragiudiziali sostenute dal committente per consulenze tecniche propedeutiche al giudizio sono risarcibili se risultano utili e necessarie in una prospettiva ex ante.

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Esclusione da associazione per diniego uso immagini figlie

L’esclusione di un associato per motivi compatibili con lo statuto associativo, se supportata da delibera assembleare motivata, non è contestabile. Il diniego all’uso dell’immagine del minore, seppur legittimo, non può prevalere sulle regole associative.

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Onere della prova nei contratti di servizio

La sentenza sottolinea l’importanza dell’onere della prova nei contratti di servizio. In assenza di prove concrete sull’esecuzione delle prestazioni, anche in presenza di fattura, la pretesa di pagamento non può essere accolta.

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Istanza di sospensione dell'esecuzione

La Corte d’Appello ha rigettato l’istanza di sospensione dell’esecuzione di una sentenza di primo grado, ritenendo l’impugnazione non manifestamente fondata e non sussistendo il periculum in mora, in quanto l’importo della condanna è tale da poter essere oggetto di restituzione in caso di esito favorevole dell’appello.

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Recesso anticipato dal contratto di locazione

La Corte ha stabilito che in un contratto di locazione ad uso diverso dall’abitativo, le parti possono liberamente concordare le modalità del recesso anticipato, anche in assenza di gravi motivi. In questo caso, il conduttore è tenuto a rispettare il preavviso concordato nel contratto per esercitare il recesso anticipato, indipendentemente dalla presenza o meno di gravi motivi.

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Appello per difetto di prova del patto di prelazione

La sentenza ribadisce il principio secondo cui il diritto di prelazione immobiliare richiede la forma scritta e che spetta al beneficiario dimostrare l’esistenza del patto. Nel caso di specie, l’attore non ha fornito prove sufficienti a dimostrare l’esistenza di un accordo di prelazione sull’immobile oggetto di causa.

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Mancato pagamento oneri condominiali

La sentenza conferma l’obbligo del locatore di fornire documentazione dettagliata a supporto della richiesta di pagamento degli oneri condominiali, pena l’inammissibilità della richiesta stessa. Viene ribadita l’invalidità delle clausole contrattuali che prevedono l’aggiornamento automatico del canone.

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Contratti di appalto soggetti al D.Lgs. 81/2008

La sentenza chiarisce la distinzione tra contratti di appalto soggetti al D.Lgs. 81/2008 in materia di sicurezza e quelli esclusi. Inoltre, viene ribadito che l’eventuale mancata redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento non comporta la nullità del contratto, ma l’applicazione di specifiche sanzioni. Infine, la sentenza affronta il tema del risarcimento danni ex art. 96 c.p.c., escludendone l’applicabilità nel caso di specie.

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Nullità contratto preliminare di permuta

In tema di permuta di cosa presente con cosa futura, la Corte d’Appello ha ribadito il principio per cui l’oggetto del contratto deve essere determinato o determinabile. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che il contratto di permuta fosse nullo per indeterminatezza dell’oggetto, in quanto non era possibile individuare gli immobili oggetto della permuta. La Corte ha altresì precisato che, in caso di nullità del contratto, il giudice può disporre la restituzione di quanto pagato in esecuzione dello stesso, anche in assenza di una specifica domanda di restituzione dell’indebito.

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Sottoscrizioni scrittura privata e compravendita immobiliare

Il caso analizza la validità di una scrittura privata di compravendita immobiliare, confermando la regola secondo cui l’interesse della parte alla trascrizione del contratto non può essere tutelato con l’azione di esecuzione specifica prevista per i contratti preliminari (art. 2932 c.c.), ma solo con l’accertamento dell’autenticità delle sottoscrizioni. La sentenza chiarisce inoltre che, in tema di simulazione relativa, la confessione non può supplire alla mancanza della controdichiarazione scritta.

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Inammissibilità della revocazione per mancanza di procura speciale

La sentenza ribadisce il principio di diritto secondo cui la procura per la revocazione di una sentenza d’appello deve essere speciale e rilasciata successivamente al provvedimento impugnato. L’eventuale procura rilasciata per il giudizio di primo grado non può essere utilizzata per il giudizio di revocazione.

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Nullità del pignoramento di assegno circolare

Il pignoramento di un credito incorporato in un titolo di credito, come un assegno circolare, deve avvenire tramite pignoramento diretto del titolo e non tramite pignoramento presso terzi. La clausola di non trasferibilità apposta su un assegno circolare lo rende un titolo a legittimazione invariabile, precludendone la circolazione.

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Riconoscimento del maggior danno da svalutazione monetaria

La sentenza chiarisce che spetta al creditore dimostrare la sussistenza e l’entità del maggior danno derivante dalla mancata disponibilità di una somma di denaro, non essendo sufficiente la mera allegazione. In assenza di prove specifiche, il giudice non può riconoscere il maggior danno.

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Riconoscimento status di vittima del dovere

La sentenza affronta il tema della prescrizione del diritto al riconoscimento dello status di vittima del dovere e dei relativi benefici economici. Viene affermato il principio di imprescrittibilita’ dello status, mentre i benefici economici sono soggetti a prescrizione ordinaria.

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