LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Civile

Obbligazione solidale affitto: chi paga se uno va via?
La Corte di Cassazione ha stabilito che, in un contratto di locazione con più inquilini, se l'obbligazione è solidale e un conduttore recede, quello che rimane è tenuto a versare l'intero canone. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva ridotto l'obbligo del conduttore rimasto, chiarendo che il principio dell'obbligazione solidale affitto prevale sulla circostanza che una stanza sia rimasta inutilizzata.
Continua »
Riscatto alloggio popolare eredi: quando si trasferisce?
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 21050/2024, ha stabilito un principio cruciale in materia di riscatto alloggio popolare eredi. Anche se l'assegnatario defunto aveva pagato l'intero prezzo, il diritto all'acquisto non si trasferisce automaticamente agli eredi. Questi ultimi devono possedere personalmente i requisiti di legge, come la convivenza, per poter subentrare nella procedura e stipulare l'atto di compravendita. Il solo pagamento non è sufficiente a consolidare un diritto trasmissibile per successione.
Continua »
Interruzione prescrizione e parte civile: la guida
Un gruppo di risparmiatori ha citato in giudizio l'autorità di vigilanza sui mercati finanziari per i danni subiti a causa del fallimento di una società di intermediazione. L'autorità sosteneva che il diritto al risarcimento fosse prescritto. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21049/2024, ha stabilito che la costituzione di parte civile degli investitori in un precedente processo penale ha prodotto un'interruzione prescrizione con effetto permanente, valido per tutta la durata del procedimento penale. Tale effetto si estende anche all'autorità di vigilanza, in qualità di coobbligata solidale, annullando di fatto la prescrizione.
Continua »
Inammissibilità del ricorso: regole per l’impugnazione
La Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso di una società finanziaria contro la liberazione di alcuni fideiussori. Il motivo risiede nella violazione del principio di autosufficienza: la ricorrente non ha trascritto i documenti essenziali nel proprio atto, impedendo alla Corte di valutare le censure. La decisione conferma la sentenza d'appello che aveva riconosciuto l'estinzione della garanzia a seguito di un accollo del debito.
Continua »
Personalizzazione del danno: il caso del musicista
Un musicista professionista, a seguito di un'infezione nosocomiale contratta in ospedale, subisce un danno biologico permanente del 5%. In appello, chiede un risarcimento maggiore per danno morale, esistenziale e patrimoniale. La Corte d'Appello riconosce la personalizzazione del danno biologico, aumentando il risarcimento del 20% in considerazione delle specifiche ripercussioni sulla sua attività professionale. Tuttavia, rigetta la domanda per danno morale e per danno patrimoniale per insufficienza di prove specifiche, sottolineando la necessità di dimostrare concretamente ogni singola voce di danno richiesta.
Continua »
Responsabilità avvocato: quando il nesso causale manca
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i contorni della responsabilità professionale avvocato. Nel caso analizzato, un legale si era costituito tardivamente in un giudizio locatizio. La Corte ha stabilito che, per ottenere un risarcimento, non è sufficiente provare l'errore del professionista, ma è necessario dimostrare il nesso causale: il cliente deve provare che una difesa tempestiva e corretta avrebbe avuto una ragionevole probabilità di successo. In assenza di tale prova, la domanda di risarcimento viene respinta. La sentenza affronta anche la ripartizione delle spese legali quando viene chiamata in causa un'assicurazione.
Continua »
Risarcimento veicolo non identificato: prova rigorosa
Un ciclista chiede il risarcimento al Fondo di Garanzia per un sinistro causato da un veicolo non identificato. La Corte d'Appello rigetta la domanda per mancanza di una prova rigorosa, evidenziando le contraddizioni nelle testimonianze e l'assenza di riscontri oggettivi, confermando la necessità di un onere probatorio aggravato in questi casi.
Continua »
Danno morale da reato: serve la prova del pregiudizio
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 21037/2024, ha stabilito due principi importanti. In caso di contratto di finanziamento nullo per firma falsa, l'obbligo di restituzione della somma ricade su chi l'ha effettivamente percepita, non sul titolare formale del contratto. Inoltre, per ottenere il risarcimento del danno morale da reato, non basta affermare di essere vittima di una truffa; è necessario che il giudice civile accerti gli elementi del reato e che il danneggiato provi il concreto pregiudizio non patrimoniale subito.
Continua »
Ricorso per cassazione: inammissibile contro la CTU
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una sentenza della Corte d'Appello che, basandosi su una CTU grafologica, aveva confermato l'autenticità di alcune firme su effetti cambiari. Il ricorso per cassazione è stato respinto perché i motivi sollevati criticavano la decisione di primo grado anziché quella d'appello e miravano a un riesame del merito della perizia, operazione non consentita in sede di legittimità.
Continua »
Concorso di colpa per assegno spedito via posta
La Cassazione stabilisce il principio del concorso di colpa per chi spedisce un assegno via posta ordinaria. Se il titolo viene rubato e incassato illecitamente, la negligenza del mittente riduce la responsabilità dell'intermediario negoziatore. La Corte ha accolto il ricorso di un operatore postale, cassando la sentenza d'appello che ne aveva dichiarato la responsabilità esclusiva.
Continua »
Responsabilità Geometra: l’errore non esclude il compenso
Un geometra ammette un errore di progettazione ma richiede comunque il pagamento del suo compenso. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 21027/2024, chiarisce un principio fondamentale sulla responsabilità professionale geometra: assumersi la responsabilità per i danni derivanti da un errore non implica una rinuncia automatica al proprio onorario. La Corte ha cassato la sentenza d'appello che aveva negato il compenso, distinguendo nettamente l'obbligo risarcitorio dal diritto alla retribuzione per l'opera svolta.
Continua »
Produzione nuovi documenti appello: limiti e oneri
Una società cita in giudizio i propri consulenti fiscali per responsabilità professionale. In appello, i consulenti presentano un accordo transattivo stipulato tra la società e altri coobbligati solidali (i sindaci), chiedendo di beneficiarne. La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 21017/2024, cassa la decisione d'appello che aveva ammesso il documento. La Suprema Corte chiarisce che la produzione di nuovi documenti in appello è eccezionale e la parte che la richiede deve fornire la prova rigorosa di non aver potuto produrli in primo grado per una causa ad essa non imputabile, onere che nel caso di specie non è stato assolto.
Continua »
Onere della prova: il professionista deve dimostrarlo
Un avvocato ha agito in giudizio per ottenere il pagamento dei suoi compensi da una società, la quale negava di avergli conferito un incarico diretto. La Corte di Cassazione, confermando la decisione d'appello, ha ribadito che l'onere della prova grava sul professionista. In assenza di prove sufficienti a dimostrare l'esistenza del mandato, la domanda di pagamento è stata respinta e l'avvocato è stato condannato a restituire le somme precedentemente incassate in esecuzione della sentenza di primo grado.
Continua »
Accreditamento sanitario e tariffe annullate
Una clinica privata ha richiesto il pagamento di differenze tariffarie a un'Azienda Sanitaria Provinciale per prestazioni del 1995, sostenendo l'applicabilità delle tariffe ministeriali a seguito dell'annullamento di quelle regionali. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che l'accordo di accreditamento sanitario, con cui la clinica aveva accettato le tariffe regionali, costituiva una posizione giuridica esaurita e non modificabile retroattivamente dall'annullamento. Inoltre, il diritto era caduto in prescrizione quinquennale.
Continua »
Notifica ricorso Cassazione: errore e rinnovazione
Un'ordinanza della Corte di Cassazione affronta un caso di responsabilità civile dei magistrati, fermando il processo per un vizio di procedura. La parte ricorrente aveva erroneamente effettuato la notifica del ricorso all'Avvocatura distrettuale anziché a quella generale dello Stato. La Corte, rilevando la mancata corretta instaurazione del contraddittorio, non ha deciso nel merito ma ha ordinato la rinnovazione della notifica del ricorso Cassazione entro 60 giorni, rinviando la causa a nuovo ruolo.
Continua »
Prestazioni extrabudget: ricorso inammissibile
Una struttura sanitaria ha contestato il mancato pagamento di prestazioni extrabudget a seguito di una riduzione retroattiva del budget annuale da parte di un'autorità sanitaria. Le corti di merito avevano riconosciuto il pagamento solo per le prestazioni antecedenti alla pubblicazione del decreto di riduzione. La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso della struttura inammissibile per vizi procedurali, confermando la decisione precedente. In particolare, il ricorso si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già respinte, senza contestare specificamente le motivazioni della sentenza d'appello né indicare i canoni interpretativi violati.
Continua »
Domanda di manleva: Giudice Ordinario per acqua inquinata
Una consumatrice ha citato in giudizio la società fornitrice per aver ricevuto acqua con arsenico oltre i limiti. La società ha a sua volta presentato una domanda di manleva contro l'ente regionale. La Corte di Cassazione ha stabilito che la giurisdizione su entrambe le cause, inclusa la domanda di manleva, spetta al Giudice Ordinario e non a quello Amministrativo, poiché la richiesta del gestore è una conseguenza diretta della pretesa risarcitoria del consumatore.
Continua »
Servitù di passaggio carrabile: conta l’opera visibile
La Corte di Cassazione ha stabilito che per riconoscere una servitù di passaggio carrabile, l'elemento decisivo è la presenza di opere visibili e permanenti (come un garage con accesso per auto), non la frequenza con cui il passaggio viene effettivamente utilizzato. In un caso riguardante l'accesso a un garage, la Corte ha annullato la decisione d'appello che limitava il transito a pedoni e veicoli a due ruote, sottolineando che la natura discontinua della servitù rende irrilevante l'uso sporadico. La sentenza chiarisce che la possibilità di esercitare il diritto, dimostrata dalle strutture esistenti, prevale sulla sua effettiva e costante utilizzazione.
Continua »
Danno da ritardo aereo: la prova spetta al passeggero
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20941/2024, ha stabilito un principio fondamentale in materia di risarcimento del danno da ritardo aereo. Analizzando il caso di due passeggeri bloccati per 58 ore in aeroporto, la Corte ha chiarito che, secondo la Convenzione di Montreal, il semplice ritardo non dà diritto a un indennizzo automatico. Spetta al viaggiatore l'onere di dimostrare concretamente sia il danno patrimoniale (spese extra) sia quello non patrimoniale, il quale deve consistere in un pregiudizio grave che superi il mero disagio o stress.
Continua »
Coassicurazione e accise: limiti del risarcimento
Una distilleria subisce un furto di alcol e, dopo aver ricevuto l'indennizzo base, si trova a dover pagare le accise sulla merce sottratta. La società cita in giudizio le compagnie di coassicurazione per ottenere il rimborso di tali imposte, comprensive di interessi e sanzioni. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20935/2024, stabilisce che la polizza di coassicurazione copre il solo importo dell'accisa, escludendo sanzioni e interessi di mora. Viene inoltre riaffermato il principio della responsabilità parziaria dei coassicuratori, che rispondono ciascuno solo per la propria quota.
Continua »