La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 20633/2024, ha chiarito un punto cruciale in materia di equa riparazione per irragionevole durata del processo (Legge Pinto). Se un cittadino ottiene un indennizzo inferiore a quello richiesto, si trova di fronte a una scelta: notificare il decreto per renderlo esecutivo, accettando così la somma, oppure fare opposizione per ottenere un importo maggiore. La Corte ha stabilito che queste due vie si escludono a vicenda. La notifica del decreto per l'esecuzione preclude la successiva proposizione dell'opposizione, rendendola improponibile, anche se presentata entro i termini di legge. La scelta di notificare equivale a un'acquiescenza alla decisione, consumando il diritto a impugnarla.
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