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Diritto Civile

Notifica decreto di espulsione: quando è nulla?
La Corte di Cassazione ha annullato un'ordinanza di un Giudice di Pace che convalidava un'espulsione. Il motivo è la mancata verifica sulla validità della notifica del decreto di espulsione. Se consegnato in semplice fotocopia, senza attestazione di conformità all'originale, l'atto è nullo. La Corte ha rinviato il caso al giudice di merito per un nuovo esame.
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Responsabilità avvocato: errore causa danno risarcibile
La Corte di Cassazione ha stabilito la responsabilità di un avvocato per il danno subito da una cliente che, seguendo il consiglio del legale, non aveva impugnato una sentenza sfavorevole. A differenza delle sue sorelle, che avevano appellato con successo, la cliente ha subito un pregiudizio economico. La Corte ha chiarito che il danno derivava direttamente dal mancato appello iniziale e non da successive omissioni. La Suprema Corte ha cassato la decisione d'appello, basata su un'errata interpretazione processuale, riaffermando il principio che la responsabilità avvocato sussiste quando un consiglio negligente impedisce al cliente di ottenere un risultato favorevole.
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Procura speciale: la Cassazione e la data certa
La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un richiedente asilo per un vizio della procura speciale. La mancata certificazione della data da parte del difensore, oltre alla firma, rende l'atto nullo, confermando un orientamento rigoroso in materia di protezione internazionale.
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Ordinanza 186 quater: come impugnare la decisione
Un professionista ottiene un pagamento parziale tramite ordinanza 186 quater e il giudizio si estingue. La Corte d'Appello nega l'impugnazione per carenza d'interesse. La Cassazione ribalta la decisione, affermando che l'accoglimento parziale equivale a un rigetto per la parte restante, legittimando l'appello.
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Taglio alberi condominiali: quando è illegittimo
In una disputa tra condomini, la Corte di Cassazione ha affrontato il tema del taglio alberi condominiali. Sebbene abbia ritenuto legittima la divisione di un'area verde comune, ha stabilito che l'abbattimento di alberi può costituire un'innovazione vietata se compromette il decoro architettonico dell'edificio. La Corte ha cassato la sentenza d'appello, rinviando la causa per una nuova valutazione sull'impatto estetico dell'intervento, sottolineando che il diritto di pari uso della cosa comune non può ledere l'estetica del fabbricato.
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Impugnazione domanda riconvenzionale: la Cassazione
La Corte di Cassazione interviene su un caso di onorari professionali non pagati. Un avvocato ha citato in giudizio una società cliente, che ha risposto con una domanda riconvenzionale. La Corte ha stabilito un principio fondamentale sull'impugnazione della domanda riconvenzionale in queste procedure: a differenza della domanda principale dell'avvocato (soggetta a ricorso per Cassazione), la decisione sulla domanda riconvenzionale deve essere impugnata con l'appello ordinario. La sentenza di primo grado è stata parzialmente annullata per un vizio di costituzione del giudice.
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Risarcimento specializzandi: la Cassazione decide
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15567/2024, si è pronunciata sul tema del risarcimento specializzandi per la mancata retribuzione durante il corso di specializzazione. La Corte ha confermato che il diritto si prescrive in dieci anni a partire dal 27 ottobre 1999. Ha inoltre chiarito che, per i corsi iniziati dopo il 1991, l'azione legale va intentata contro l'Università e non contro lo Stato, dichiarando il difetto di legittimazione passiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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Prescrizione presuntiva e crediti professionali
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 15566/2024, ha stabilito che la prescrizione presuntiva per i crediti dei professionisti si applica indipendentemente dalla complessità, durata o valore dell'incarico. La Corte ha chiarito che il giudice non può escludere l'applicazione di tale istituto basandosi su una valutazione discrezionale delle caratteristiche del rapporto. L'unico elemento che osta all'applicazione della prescrizione presuntiva è la stipulazione di un contratto scritto per l'incarico professionale. Di conseguenza, è stata cassata la decisione della Corte d'Appello che aveva negato la prescrizione basandosi sulla complessità e l'elevato valore di un progetto di un centro sportivo.
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Dolo contrattuale: negligenza non basta per annullare
Un acquirente cita in giudizio un venditore di auto per aver manomesso il contachilometri. Il Tribunale annulla il contratto per dolo contrattuale. La Corte d'Appello, però, ribalta la decisione, ritenendo che manchi la prova della volontà di ingannare, ravvisando solo una condotta negligente. La Corte di Cassazione conferma la sentenza d'appello, sottolineando la necessità di una prova rigorosa del comportamento doloso e rigettando il ricorso dell'acquirente.
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Prescrizione medici specializzandi: Cassazione conferma
La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di un gruppo di medici, confermando la prescrizione del loro diritto al risarcimento per la mancata retribuzione durante la specializzazione. L'ordinanza ribadisce che il termine di prescrizione per i medici specializzandi è di dieci anni, decorrente dal 27 ottobre 1999. I ricorrenti, avendo agito in giudizio solo nel 2014, hanno visto la loro richiesta respinta e sono stati condannati per lite temeraria a causa di un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato da oltre un decennio.
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Risarcimento del danno: la Cassazione fa chiarezza
Una società immobiliare acquista un complesso da una banca, scoprendo solo dopo un vincolo edilizio non dichiarato che ne compromette lo sviluppo. La Corte di Cassazione, intervenendo per la seconda volta, stabilisce che la società ha diritto a un pieno risarcimento del danno. Questo include non solo la restituzione del prezzo ma anche il mancato guadagno (lucro cessante) e il rimborso di tutte le imposte pagate (danno emergente). La sentenza chiarisce la fondamentale differenza tra l'obbligo di restituire il prezzo, considerato un debito di valuta, e l'obbligo di risarcire il danno, che è un debito di valore e quindi soggetto a rivalutazione e interessi.
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Prova testimoniale appalto: la Cassazione decide
Una società edile ha citato in giudizio un'immobiliare per il saldo di un contratto di appalto. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che, basandosi sulla prova testimoniale, ha ritenuto valido un prezzo a corpo inferiore a quello richiesto. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, sottolineando come il contratto d'appalto non richieda la forma scritta e come la valutazione dell'ammissibilità e attendibilità della prova testimoniale appalto rientri nella discrezionalità del giudice di merito, se adeguatamente motivata.
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Buoni Postali Fruttiferi: il timbro prevale sul testo
Un risparmiatore ha acquistato dei buoni postali fruttiferi della serie 'Q/P', caratterizzati da un timbro che aggiornava i tassi di interesse di una serie precedente. Poiché il timbro non copriva i tassi per l'ultimo decennio, il risparmiatore ha chiesto l'applicazione di quelli, più vantaggiosi, previsti dal modulo originale. La Corte di Cassazione, riformando la decisione di merito, ha stabilito che l'apposizione del timbro comporta l'accettazione integrale della nuova disciplina della serie 'Q', che prevale su quella precedente, anche per le parti non materialmente coperte dalla timbratura.
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Principio di apparenza: rito e impugnazione
La Corte di Cassazione chiarisce i limiti del principio di apparenza. In un caso relativo al pagamento di compensi legali, un Tribunale aveva dichiarato inammissibile un appello basandosi sulla forma del provvedimento (ordinanza) emesso dal Giudice di Pace. Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che se il giudice di primo grado dichiara esplicitamente che la causa è soggetta al rito ordinario, l'impugnazione corretta è l'appello, a prescindere dalla forma del provvedimento. La sostanza della decisione prevale sulla forma, garantendo la certezza del diritto.
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Spese legali legge Pinto: i criteri di liquidazione
La Corte di Cassazione interviene sulla corretta liquidazione delle spese legali nella legge Pinto, affermando che il compenso deve includere tutte le fasi processuali, compresa quella istruttoria, e non può essere ridotto al di sotto dei minimi tariffari senza adeguata motivazione. La sentenza chiarisce come il giudice debba calcolare le spese legali legge Pinto in modo equo e conforme ai parametri normativi, accogliendo il ricorso di un cittadino contro una liquidazione ritenuta insufficiente.
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Buoni Postali Fruttiferi: Tassi Modificati per Legge
La Corte di Cassazione ha stabilito che i tassi di interesse dei buoni postali fruttiferi possono essere legittimamente modificati da decreti ministeriali successivi alla loro emissione, anche in senso peggiorativo per il risparmiatore. La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale è considerata una comunicazione sufficiente, rendendo le nuove condizioni vincolanti. La Corte ha respinto il ricorso di alcuni risparmiatori che richiedevano l'applicazione dei tassi originariamente stampati sui titoli, confermando la prevalenza della norma di legge sul patto contrattuale.
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Rimborso buoni postali cointestati: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15515/2024, ha stabilito un principio fondamentale per il rimborso dei buoni postali cointestati. In caso di decesso di uno dei titolari, il superstite ha il diritto di riscuotere l'intera somma senza la necessità del consenso degli eredi del defunto, a condizione che il buono contenga la clausola di 'pari facoltà di rimborso'. La Corte ha respinto il ricorso di un istituto postale, confermando che la disciplina dei libretti di risparmio, che richiede la quietanza congiunta, non si applica a questi titoli.
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Risarcimento danni locazione: la sentenza completa
Il Tribunale di Monza ha condannato un inquilino in stato di contumacia a un pieno risarcimento danni locazione a favore del proprietario. La decisione copre sia i canoni di affitto e le spese non pagate, sia i significativi danni materiali riscontrati nell'appartamento dopo il rilascio forzato. La sentenza ribadisce che, in assenza di prove contrarie da parte del conduttore, la testimonianza e le prove fotografiche sono sufficienti a fondare il diritto del locatore al completo rimborso.
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Responsabilità professionale architetto: la Cassazione
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 15505/2024, ha confermato la responsabilità professionale dell'architetto per gli errori di progettazione che hanno causato la violazione delle distanze legali tra edifici. Il caso riguarda una richiesta di risarcimento danni da parte dei committenti, condannati a demolire parte della loro costruzione, nei confronti del professionista. La Corte ha stabilito che rientra negli obblighi dell'architetto redigere un progetto conforme non solo alle regole tecniche, ma anche a quelle giuridiche, e che la complessità della normativa non attenua la sua colpa, trattandosi di un inadempimento grave.
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Improcedibilità del ricorso: errore formale fatale
La Corte di Cassazione ha dichiarato l'improcedibilità del ricorso in un caso relativo a un contratto di leasing nautico. La decisione non è entrata nel merito della presunta vessatorietà delle clausole penali, ma si è basata su un vizio procedurale: il mancato deposito della relazione di notifica della sentenza impugnata. Questo errore formale ha reso impossibile per la Corte verificare la tempestività dell'appello, portando alla sua inammissibilità e alla condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese legali.
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