A seguito di una richiesta di risarcimento per ritardo di un volo nazionale, una compagnia aerea ha invocato una clausola di giurisdizione che designava i tribunali del proprio paese. Il giudice d'appello ha accolto questa tesi, negando la giurisdizione italiana. La Corte di Cassazione, investita della questione, ha rilevato la novità del caso, poiché riguarda un volo interno e non internazionale. Data l'importanza della questione, che implica il coordinamento tra diritto interno, UE e convenzionale, la Corte ha rimesso la decisione alle Sezioni Unite per un pronunciamento definitivo sulla validità di tale clausola di giurisdizione.
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