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Diritto Civile

Difformità tra il bene promesso in vendita e quello consegnato

La sentenza conferma il principio per cui in caso di difformità sostanziale tra il bene promesso in vendita e quello consegnato, l’acquirente ha diritto di rifiutare la consegna e recedere dal contratto, ottenendo la restituzione del doppio della caparra confirmatoria, soprattutto quando siano stati concordati termini essenziali per la consegna.

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Diritto alla provvigione per l'agenzia immobiliare

La sentenza afferma il diritto alla provvigione per l’agenzia immobiliare anche se la conclusione dell’affare è avvenuta con l’intervento di un’altra agenzia, purché sia dimostrato un nesso causale tra l’attività dell’agenzia e la conclusione del contratto.

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Nullità sentenza per mancata interruzione del processo

La sentenza affronta il tema dell’interruzione automatica del processo a seguito della morte di una parte non costituita, con conseguente declaratoria di nullità della sentenza di primo grado per violazione del contraddittorio.

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Responsabilità per danni da infiltrazioni

La sentenza conferma il principio di diritto secondo cui, in tema di responsabilità per danni da infiltrazioni, grava sul danneggiato l’onere di provare il nesso causale tra la condotta del presunto responsabile e l’evento dannoso. In particolare, la Corte ha ritenuto che, in assenza di un accertamento tecnico svolto in prossimità dell’evento, il danneggiato non avesse fornito la prova del nesso eziologico tra la condotta omissiva del condominio e le infiltrazioni subite, non potendosi escludere altre cause alternative.

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Diritto di superficie e sdemanializzazione

In caso di sdemanializzazione di un’area concessa, i manufatti insistenti sono acquisiti gratuitamente dallo Stato, con estinzione del diritto di superficie in capo al concessionario. Tale principio trova applicazione anche quando la sdemanializzazione avvenga durante la vigenza della concessione.

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Principio di detrazione della provvisionale già corrisposta

La sentenza analizza il principio di detrazione della provvisionale già corrisposta al danneggiato dal risarcimento danni liquidato in sede civile, nonché l’efficacia di giudicato della sentenza penale nel giudizio civile.

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Accertamento incidentale nel giudizio civile di querela di falso

La sentenza chiarisce i limiti dell’accertamento incidentale nel giudizio civile di querela di falso, affermando che solo gli accertamenti logicamente preliminari e indispensabili al deciso sono rilevanti. Viene inoltre ribadita la natura oggettiva del giudizio di querela di falso, finalizzato alla tutela dell’interesse pubblico all’eliminazione di documenti falsi.

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Conferma confini e servitù di fognatura

La sentenza definisce i confini tra fondi sulla base di un precedente frazionamento e di una serie di accertamenti tecnici. Viene inoltre costituita una servitù di fognatura a carico di una delle parti, con l’obbligo di allacciarsi alla rete fognaria. Si analizzano il principio del minimo mezzo nell’individuazione del percorso meno gravoso e la normativa sulle distanze tra impianti fognari e confini.

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Illecito di danno da pratica commerciale scorretta, dieselgate

La sentenza analizza la natura dell’illecito di danno da pratica commerciale scorretta, distinguendola dall’illecito di pericolo. Inoltre, viene ribadita la necessità di provare il danno conseguenza e il nesso causale tra la condotta e il pregiudizio lamentato dal consumatore per ottenere il risarcimento. Infine, la Corte specifica le condizioni per l’applicazione della valutazione equitativa del danno.

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Azione revocatoria ordinaria, prova della malafede dell'acquirente

La Corte d’appello ha confermato la sentenza di primo grado che rigettava un’azione revocatoria ordinaria. La Corte ha ritenuto che non ci fosse stata prova della malafede dell’acquirente e che ci fosse una sostanziale continuità tra il preliminare del 2014 e il contratto definitivo del 2018. Inoltre, la Corte ha ritenuto che non ci fossero prove sufficienti per dimostrare che l’acquirente fosse a conoscenza dello stato di insolvenza del venditore al momento della stipula del contratto preliminare.

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Garanzia vizi della cosa venduta, denuncia tempestiva e dettagliata

La sentenza affronta il tema della garanzia per i vizi della cosa venduta, confermando che grava sul compratore l’onere di provare l’esistenza dei vizi e che la denuncia degli stessi deve essere tempestiva e dettagliata. Inoltre, si evidenzia che il giudice non è vincolato alla richiesta di CTU e che la prova testimoniale deve vertere su fatti obiettivi.

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Nullità della rinuncia abdicativa di terreni

La sentenza affronta il tema dell’ammissibilità e dei limiti dell’istituto della rinuncia abdicativa della proprietà nel nostro ordinamento. Si evidenzia come tale istituto, non suscettibile di applicazione analogica, sia ammesso solo in casi tipici e non sia invocabile al solo fine di trasferire in capo all’ Erario i costi di gestione dei beni.

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Responsabilità per incendio in area camper

La sentenza ha stabilito che la responsabilità per i danni causati da un incendio, divampato in un’area camper privata, deve essere attribuita al proprietario del mezzo dal quale è scaturito l’incendio stesso, in quanto custode del mezzo e della bombola che stava utilizzando. La Corte ha escluso l’applicazione della disciplina sulla circolazione stradale, in quanto l’evento non è eziologicamente riconducibile alla circolazione del mezzo, ma all’utilizzo improprio di una bombola di gas durante la sosta. La responsabilità è stata affermata sulla base della regola del “più probabile che non”, propria del processo civile, in assenza di prova del nesso di causalità tra condotta ed evento dannoso “oltre ogni ragionevole dubbio”, richiesta in sede penale.

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Distinzione tra detenzione di immobile e occupazione senza titolo

La sentenza chiarisce la distinzione tra la detenzione di un immobile e l’occupazione senza titolo, chiarendo come la mera consegna delle chiavi non configuri automaticamente l’occupazione abusiva. Inoltre, si evidenzia l’importanza della prova del danno in caso di lavori di ristrutturazione non autorizzati, ribadendo che la perizia di parte non è sufficiente a dimostrarne l’esistenza e l’entità. Infine, si ribadisce il principio secondo cui la causale del bonifico bancario costituisce un elemento indiziario che, se supportato da altri elementi, può provare l’esistenza di un prestito.

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Condanna dei proprietari di un immobile per danni da esplosione

La sentenza in esame affronta il tema della responsabilità per danni da cose in custodia (art. 2051 c.c.) in relazione ad un’esplosione verificatasi in un immobile. La Corte, pur non potendo attribuire efficacia extrapenale alla sentenza di proscioglimento emessa in sede penale, riconosce la sussistenza di gravi difformità e violazioni normative nell’impianto del gas, imputabili ai proprietari-locatori, che hanno determinato un incremento del rischio. Pertanto, pur non potendo escludere altre concause, la Corte ritiene che la responsabilità per i danni debba essere attribuita, anche a titolo di concorso, ai proprietari.

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Notifica PEC da indirizzo non presente nei registri pubblici

La sentenza conferma il principio secondo cui la notifica PEC è valida anche se l’indirizzo non è presente nei registri pubblici, purché il destinatario abbia avuto conoscenza legale dell’atto e la possibilità di difendersi.

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Inammissibilità dell'appello per difetto di specificità

La sentenza si focalizza sul principio di specificità dei motivi di appello, affermando che il generico dissenso rispetto alla decisione di primo grado non è sufficiente. L’appellante deve indicare con precisione le ragioni per cui ritiene errate le valutazioni del Tribunale, supportando le proprie argomentazioni con riferimenti a fattispecie giuridiche e prove concrete.

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Restituzione somme per contratto di mutuo

La Corte, in riforma della sentenza di primo grado, ha accertato la sussistenza di un contratto di mutuo tra le parti e ha condannato il debitore alla restituzione delle somme dovute, oltre interessi. La qualificazione del rapporto giuridico data dal giudice di merito vincola il giudizio in appello.

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Intestazione immobile al coniuge e donazione indiretta

L’intestazione di un bene a un solo coniuge, a fronte del pagamento di una parte del prezzo da parte dell’altro coniuge, può configurare una donazione indiretta se sussiste l’animus donandi, inteso come volontà di arricchire il donatario senza corrispettivo. In tal caso, l’onere di provare l’assenza di spirito di liberalità incombe al coniuge che ha effettuato il pagamento.

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Procacciatore d'affari, prescrizione e onere della prova

La sentenza conferma il principio secondo cui il diritto alla provvigione del procacciatore d’affari è soggetto a prescrizione quinquennale. Inoltre, l’attività di mediazione, se svolta in modo professionale e continuativo, richiede l’iscrizione al ruolo, pena l’insussistenza del diritto alla provvigione.

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