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Diritto Civile

Compenso avvocato difesa personale: spetta sempre
Un avvocato, difendendosi in proprio in una causa per la liquidazione dei suoi onorari, si era visto negare il compenso per tale attività. La Corte di Cassazione ha accolto il suo ricorso, ribadendo un principio fondamentale: il compenso avvocato difesa personale è sempre dovuto, poiché la natura professionale dell'attività non viene meno. La liquidazione deve seguire le tariffe professionali e le regole della soccombenza.
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Equo indennizzo: no a ritardi da sciopero avvocati
La Corte di Cassazione ha stabilito che i ritardi processuali causati dall'astensione degli avvocati dalle udienze non sono imputabili allo Stato e, pertanto, non danno diritto a un equo indennizzo. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso di un cittadino che chiedeva un risarcimento maggiore per l'eccessiva durata di un procedimento, confermando che tali ritardi derivano da fattori esterni all'organizzazione giudiziaria. È stata inoltre respinta la richiesta di danno patrimoniale per mancata prova del nesso di causalità.
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Indennizzo per vincolo espropriativo: guida pratica
Due proprietarie citano in giudizio un Comune per aver mantenuto vincoli su alcuni loro terreni per oltre 25 anni senza mai procedere all'esproprio. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, ha chiarito un principio fondamentale: quando la Pubblica Amministrazione reitera un vincolo preordinato all'esproprio, il proprietario ha diritto a un indennizzo per vincolo espropriativo in modo quasi automatico. Il danno, infatti, è considerato 'in re ipsa', cioè insito nella prolungata compressione del diritto di proprietà, senza che sia necessaria una rigorosa prova specifica del pregiudizio subito. La Suprema Corte ha quindi cassato la sentenza d'appello che negava il risarcimento per mancata prova del danno.
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Legittimazione passiva ASL: chi paga le strutture?
Un laboratorio di analisi ha citato in giudizio un'ASL per ottenere il pagamento integrale di prestazioni sanitarie. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11720/2024, ha stabilito che l'ASL non era il soggetto corretto da citare in giudizio, accogliendo il motivo sulla carenza di legittimazione passiva. La Corte ha chiarito che, sulla base della normativa regionale specifica, l'obbligo di pagamento ricadeva su un'altra azienda sanitaria. Di conseguenza, la sentenza d'appello è stata cassata con rinvio per un nuovo esame della causa.
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Diritto di accessione: il contratto può escluderlo?
Una società costruisce un impianto industriale su un terreno di proprietà di un'altra società, concesso in comodato. Al fallimento della società costruttrice, sorge una disputa sulla proprietà dell'impianto. La Corte di Cassazione stabilisce che il diritto di accessione, per cui la costruzione appartiene al proprietario del suolo, non è assoluto e può essere derogato da un accordo contrattuale. La Corte annulla la decisione precedente, che non aveva analizzato il contratto di comodato, e rinvia il caso al Tribunale per una nuova valutazione basata sull'interpretazione dell'accordo tra le parti.
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Impresa agricola fallibile: quando prevale il commercio
La Cassazione conferma la dichiarazione di fallimento di un'impresa agricola la cui attività era divenuta prevalentemente commerciale. A seguito di un'alluvione che ha impedito la coltivazione, la società ha iniziato ad acquistare e rivendere prodotti agricoli da terzi. La Corte ha stabilito che quando l'attività commerciale non è connessa e accessoria a quella agricola, l'impresa agricola è fallibile, respingendo il ricorso della società che cercava di ottenere una rivalutazione dei fatti.
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Interessi Moratori Usura: La Cassazione Chiarisce
Una società finanziata ha citato in giudizio il proprio istituto di credito, sostenendo che il tasso di interesse di mora applicato al loro contratto del 2009 fosse usurario. La Corte di Cassazione, pur correggendo l'errore di diritto della corte d'appello e affermando che la disciplina anti-usura si applica anche agli interessi moratori, ha respinto il ricorso. Applicando la corretta formula di calcolo per il periodo in questione, la Corte ha stabilito che il tasso pattuito del 9,40% era inferiore alla soglia legale di usura, calcolata all'11,235%. Il punto chiave della decisione è la chiara metodologia per verificare l'usura sugli interessi moratori per i contratti più datati.
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Aumento spese legali: il deposito telematico non basta
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'aumento del 30% delle spese legali per il deposito telematico degli atti non è automatico. Tale maggiorazione è una facoltà discrezionale del giudice, che può negarla se il deposito, pur telematico, non offre un effettivo vantaggio pratico, come la ricercabilità testuale dei documenti allegati. Nel caso di specie, il ricorso di un cittadino che lamentava il mancato aumento è stato respinto proprio perché gli allegati non erano consultabili in modo avanzato, mancando quel 'quid pluris' che giustifica il compenso aggiuntivo.
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Usucapione servitù: il diritto acquisito si trasferisce
Una recente ordinanza della Cassazione chiarisce il principio di trasferimento della servitù di passaggio acquisita per usucapione. Il caso riguardava una proprietaria che rivendicava una servitù usucapita dal padre prima della vendita del terreno. La Corte di Appello aveva erroneamente richiesto alla nuova proprietaria la prova di un possesso autonomo. La Cassazione ha cassato la sentenza, stabilendo che se l'usucapione servitù è già perfezionata dal dante causa, il diritto si trasferisce automaticamente con il fondo dominante. Non è necessaria una prova di possesso da parte del nuovo acquirente, applicandosi il principio di ambulatorietà delle servitù.
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Compenso avvocato recesso: il diritto alla success fee
Un'ordinanza della Corte di Cassazione affronta il tema del compenso avvocato recesso del cliente. Il caso riguarda uno studio professionale che si è visto negare una 'success fee' dopo che il cliente, poi fallito, aveva revocato l'incarico. La Corte ha stabilito che se l'attività pregressa del professionista ha contribuito al successo finale, il compenso è dovuto. Ha inoltre chiarito che il privilegio del credito si calcola dalla fine dell'incarico e copre tutta la prestazione.
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Eccezione nuova: Cassazione ammette prove sopravvenute
Una compagnia assicurativa si opponeva a una richiesta di pagamento di un ente ministeriale. In appello, una sentenza favorevole alla compagnia, emessa dopo la conclusione del primo grado, veniva rigettata in quanto considerata 'eccezione nuova'. La Corte di Cassazione ha ribaltato la decisione, affermando che le prove basate su un fatto sopravvenuto, come una sentenza successiva, sono ammissibili in appello, temperando così il divieto di 'nova'.
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Compenso avvocato transazione: quando non si applica
Un avvocato ha richiesto il pagamento dei propri onorari alla controparte del suo assistito, a seguito di una transazione che aveva concluso la causa. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, chiarendo che la norma sulla responsabilità solidale della controparte (art. 68 L.P.) non si applica se il giudice, pur prendendo atto della transazione, si pronuncia comunque sulle spese legali, ad esempio compensandole. La decisione del giudice sulle spese, infatti, interrompe il nesso che giustifica l'obbligo di pagamento del compenso avvocato transazione da parte dell'avversario processuale.
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Mutatio libelli: no se la domanda si adegua in appello
Una struttura sanitaria ha richiesto un adeguamento tariffario. Durante il processo di appello, è stato emanato un nuovo decreto che modificava le tariffe. La Corte di Cassazione ha stabilito che basare la richiesta economica su questo nuovo decreto non costituisce un'inammissibile "mutatio libelli" (modifica della domanda), poiché non altera la causa petendi (i fatti costitutivi del diritto), ma solo il petitum (l'importo richiesto). La Suprema Corte ha quindi dichiarato inammissibili sia il ricorso principale che quello incidentale, confermando la decisione di merito.
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Nota di trascrizione: i requisiti di validità
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11213/2024, ha chiarito i requisiti di validità della nota di trascrizione. In una disputa ereditaria, una parte aveva trascritto una domanda giudiziale generica, senza specificare gli immobili. Successivamente, un bene ereditario veniva venduto. La Corte ha stabilito che tale trascrizione è inefficace. Per essere opponibile a terzi, la nota di trascrizione deve essere autosufficiente e contenere tutti gli elementi per identificare con certezza i beni immobili, non essendo sufficiente il mero rinvio all'atto di citazione.
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Servitù di passaggio: come si definisce l’estensione?
La Corte di Cassazione chiarisce i criteri per determinare l'estensione di una servitù di passaggio acquisita per usucapione. In un caso riguardante il transito di mezzi agricoli, la Corte ha stabilito che, in assenza di prove specifiche sulle dimensioni originarie del passaggio, il contenuto del diritto è definito dalle indicazioni presenti in un contratto precedente, anche se l'acquisto è avvenuto per usucapione. L'appello della società ricorrente è stato respinto per mancanza di prove sul danno effettivo e sulla pretesa ampiezza del passaggio.
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Compensi avvocati: il valore nelle cause su appalti
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 11248/2024, ha stabilito un principio chiave per la determinazione dei compensi avvocati in cause amministrative su appalti pubblici. Contrariamente a un orientamento passato, il valore di tali controversie non è 'indeterminabile', ma va calcolato in base all'interesse economico del cliente, come previsto dal D.M. 55/2014. La Corte ha cassato la decisione del Tribunale che aveva ridotto drasticamente le parcelle di alcuni legali, remandando il caso per una nuova liquidazione basata sul valore effettivo dell'appalto.
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Servizio NCC: accesso ZTL e sospensione delle norme
Un consorzio titolare di licenza per servizio NCC, rilasciata da un piccolo Comune, ha impugnato dieci verbali di infrazione per accesso alla ZTL di un grande Comune. La Corte di Cassazione, con ordinanza 11202/2024, ha accolto il ricorso, stabilendo che la norma che imponeva la comunicazione preventiva (art. 5-bis L. 21/1992) era sospesa all'epoca dei fatti (2016). Tuttavia, la Corte ha rinviato il caso al giudice di merito per verificare se la condotta violasse le normative precedenti, ancora in vigore, e i regolamenti comunali.
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Contestazione an debeatur: assorbe il quantum?
Un avvocato si oppone alla drastica riduzione dei suoi compensi professionali richiesti a un ente in liquidazione. La Corte di Cassazione, con l'ordinanza in esame, rigetta il ricorso, stabilendo due principi fondamentali. Primo: la contestazione radicale del diritto al compenso (contestazione an debeatur), basata sulla validità del mandato, assorbe e rende superflua una specifica contestazione sull'importo (quantum). Secondo: il valore di una causa amministrativa volta ad annullare un provvedimento è da considerarsi indeterminabile ai fini del calcolo delle tariffe forensi, e non può essere parametrato all'intero patrimonio dell'ente assistito.
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Liquidazione spese legali: no aumento telematico
Un cittadino ha impugnato una decisione relativa a un'equa riparazione (Legge Pinto), contestando la liquidazione spese legali. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, stabilendo che l'aumento del 30% sui compensi per il deposito telematico degli atti è un potere discrezionale del giudice. La Corte ha precisato che la sola ricercabilità del testo nel ricorso non è sufficiente, ma sono necessarie tecniche informatiche avanzate. Ha inoltre dichiarato inammissibili altri motivi, indirizzando il ricorrente alla procedura di correzione di errore materiale per questioni come il calcolo degli esborsi e la distrazione delle spese.
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Obbligo acquirente immobile: pagare i lavori condominiali
La Corte di Cassazione ha stabilito che l'obbligo dell'acquirente di un immobile di farsi carico dei costi di ristrutturazione, previsto in una scrittura privata, persiste anche se l'impresa appaltatrice cambia. La decisione si fonda sull'interpretazione della volontà delle parti, che mirava a porre a carico dell'acquirente il costo oggettivo dei lavori, a fronte di un prezzo di acquisto vantaggioso. Viene così confermato l'obbligo acquirente immobile di rimborsare al venditore le somme anticipate al nuovo appaltatore.
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