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Diritto Civile

Accesso Dati GDPR: quando un ritardo è violazione minore

Un cittadino ha impugnato una decisione del Garante Privacy, ritenendo troppo blanda la sanzione (un ammonimento) inflitta a un istituto sanitario per un ritardo nella fornitura dei suoi dati. Il Tribunale di Roma ha rigettato il ricorso, confermando che il ritardo, pur essendo una violazione, può essere classificato come ‘minore’ quando si tratta di un caso isolato, non vengono lamentati danni specifici e il titolare del trattamento coopera. La sentenza chiarisce l’importanza del principio di proporzionalità nell’applicazione delle sanzioni GDPR e la distinzione tra diritto di accesso dati GDPR e accesso ai documenti amministrativi.

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Estinzione anticipata finanziamento: rimborso costi

Un consumatore ha richiesto il rimborso parziale dei costi di un finanziamento dopo averlo estinto in anticipo. Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda, condannando l’istituto finanziario a restituire una quota di tutti i costi sostenuti, inclusi quelli iniziali e non ricorrenti. La decisione si fonda sul principio europeo, recepito dalla Cassazione, secondo cui l’estinzione anticipata finanziamento dà diritto a una riduzione del ‘costo totale del credito’, senza esclusioni.

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Simulazione vendita immobiliare: nullità e donazione

Due sorelle hanno impugnato con successo una vendita immobiliare conclusa decenni prima dal loro padre a favore del cognato. Il Tribunale di Roma ha accertato la simulazione vendita immobiliare, dichiarando nullo sia l’atto di compravendita sia la donazione dissimulata per vizio di forma. Di conseguenza, l’immobile è stato considerato come mai uscito dal patrimonio del defunto, rientrando nell’asse ereditario. La sproporzione del prezzo e le dichiarazioni nel testamento del padre sono state prove decisive.

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Interessi moratori appalti: la data del contratto è clou

Una società appaltatrice ha richiesto il pagamento di interessi moratori a una Pubblica Amministrazione, basandosi su una normativa successiva alla stipula dei contratti. Il Tribunale ha respinto la richiesta, revocando il decreto ingiuntivo ottenuto dall’impresa. La decisione chiarisce che le disposizioni più favorevoli in materia di interessi moratori per appalti, introdotte dal D.Lgs. 192/2012, si applicano esclusivamente ai contratti conclusi dopo il 1° gennaio 2013, e che la successiva legge di interpretazione autentica non ne modifica la decorrenza.

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Ripetizione di indebito: onere della prova del pagamento

Un ex inquilino ha richiesto la restituzione di somme per utenze elettriche successive alla fine della locazione. Il Tribunale ha respinto l’appello, confermando la decisione di primo grado. La motivazione centrale è che l’attore non ha adempiuto all’onere della prova richiesto per l’azione di ripetizione di indebito, non dimostrando l’effettivo pagamento delle somme richieste, ma solo la ricezione delle fatture.

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Onere della prova multa: multa annullata senza prove

Un automobilista fa appello contro una multa per infrazione stradale, contestata non immediatamente ma dopo un’indagine su un sinistro. Il Tribunale, dopo aver dichiarato nulla la sentenza di primo grado per un errore procedurale, annulla la multa. La motivazione è che la Pubblica Amministrazione non ha fornito prove sufficienti a sostegno dell’infrazione (onere della prova multa non assolto), come video o verbali dettagliati.

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Compensazione spese processuali: quando è illegittima

Il Tribunale di Roma ha riformato una sentenza di primo grado che aveva disposto la compensazione spese processuali nonostante la totale vittoria di una parte. La Corte ha stabilito che la compensazione è un’eccezione che richiede motivazioni gravi ed eccezionali, assenti nel caso di specie, condannando la parte soccombente al pagamento di tutte le spese.

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Spese di lite: chi paga dopo una transazione?

Un caso di responsabilità medica si conclude con una transazione parziale tra l’attore e alcune strutture sanitarie. La causa prosegue contro l’unico convenuto non transigente al solo fine di regolare le spese di lite. Il Tribunale, applicando il principio della soccombenza virtuale, stabilisce che la domanda originaria contro tale convenuto sarebbe stata infondata. Di conseguenza, l’attore viene condannato a pagare le spese di lite alla parte con cui non ha raggiunto un accordo.

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Danno non patrimoniale: risarcimento per odori molesti

Un proprietario di immobile ha citato in giudizio i vicini a causa di perdite da una condotta fognaria che provocavano miasmi e liquami. Il Tribunale ha respinto la richiesta di risarcimento per i danni materiali all’appartamento per mancanza di prova sul nesso di causalità. Tuttavia, ha accolto la domanda di risarcimento per danno non patrimoniale, quantificato in 5.000 euro, riconoscendo che le immissioni moleste e prolungate hanno leso il diritto del proprietario a godere del proprio immobile, un diritto costituzionalmente tutelato.

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Appalto, accettare o rifiutare l'adempimento parziale

Nel contratto di appalto, il committente può rifiutare l’adempimento parziale oppure accettarlo e, anche se la parziale esecuzione del contratto sia tale da giustificarne la risoluzione, può trattenere la parte di manufatto realizzata e provvedere direttamente al suo completamento, essendo, poi, legittimato a chiedere in via giudiziale che il prezzo sia proporzionalmente diminuito e, in caso di colpa dell’appaltatore, anche il risarcimento del danno.

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Rigetto ricorso su liquidazione compensi avvocato

Il Tribunale ha rigettato il ricorso avverso il decreto di liquidazione dei compensi dell’avvocato difensore di parte civile in un giudizio penale. Si è affermato il principio secondo cui l’importo che l’imputato è condannato a corrispondere allo Stato per il patrocinio a spese dello Stato in favore della parte civile deve coincidere con la somma liquidata al difensore, ma tale principio opera solo se la sentenza di condanna abbia disposto la rifusione delle spese processuali in favore dello Stato, il che nella specie non è avvenuto.

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Verbale polizia: valore di prova e multa per cintura

Un automobilista, multato per non aver indossato la cintura di sicurezza, ottiene l’annullamento del verbale dal Giudice di Pace. Il Tribunale, in appello, riforma la decisione, riaffermando un principio cruciale: il verbale della polizia ha valore di prova legale privilegiata. Può essere contestato solo con una querela di falso e non può essere annullato sulla base di un convincimento personale del giudice. La multa è stata quindi confermata, chiarendo che la cintura è obbligatoria in ogni fase della marcia.

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Comodato fondo rustico: la guida alla restituzione

Una proprietaria ha agito in giudizio contro un familiare per la restituzione di un terreno agricolo concesso in comodato d’uso gratuito. La parte convenuta ha sollevato diverse obiezioni procedurali, tra cui l’incompetenza del tribunale ordinario a favore della sezione specializzata agraria. Il Tribunale ha respinto tutte le eccezioni, affermando che il comodato fondo rustico non rientra tra i contratti agrari e ricade nella giurisdizione civile ordinaria. Di conseguenza, ha ordinato l’immediata restituzione del terreno, essendo il contratto scaduto.

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Assegno sociale e residenza: quando si perde il diritto

Una cittadina perde il suo assegno sociale a causa di prolungati soggiorni all’estero. La Corte d’Appello, riformando la decisione di primo grado, ha stabilito che il requisito della residenza effettiva e continuativa in Italia era venuto meno. Di conseguenza, ha confermato il diritto dell’ente previdenziale a richiedere la restituzione delle somme indebitamente percepite, quantificando il debito e chiarendo i presupposti per la perdita del beneficio.

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Sospensiva sentenza inammissibile: il caso pratico

Un utente ha chiesto la sospensiva della sentenza che confermava un debito per bollette del gas. La Corte d’Appello ha dichiarato la richiesta inammissibile, chiarendo che la sospensiva di una sentenza di rigetto di opposizione a decreto ingiuntivo non è possibile per il debito principale, ma solo per le spese legali.

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Responsabilità medica, rigetto risarcimento per decesso

In tema di responsabilità medica, il paziente deve dimostrare il nesso causale tra la condotta del medico e il danno subito. Nel caso di specie, non essendo stato possibile dimostrare tale nesso causale, la domanda di risarcimento è stata rigettata.

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Azione revocatoria, vendita tra coniugi per frode ai creditori

Un atto di vendita di un bene immobile, seppure stipulato tra coniugi, può essere dichiarato inefficace nei confronti dei creditori se compiuto in un momento di difficoltà economica e con la consapevolezza di arrecare pregiudizio alle ragioni di credito.

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Nullità e annullabilità delibere condominiali

Il Tribunale analizza la differenza tra nullità e annullabilità delle delibere condominiali, ribadendo che la nullità è residuale e si applica solo in casi eccezionali. Viene inoltre affrontato il tema dell’installazione dell’ascensore in condominio, precisando che è possibile anche senza autorizzazione assembleare se non si lede il pari uso degli altri condomini. Infine, si ribadisce che l’installazione dei pannelli solari non richiede autorizzazione assembleare.

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Sinistro stradale, responsabilità esclusiva in rotatoria

La sentenza stabilisce la responsabilità esclusiva di un automobilista che, immettendosi in una rotatoria, non ha dato la precedenza ad un motociclista già presente, causandogli lesioni. Il Giudice, superando la presunzione di pari responsabilità ex art. 2054 c.c., ha condannato l’assicurazione del responsabile al risarcimento del danno non patrimoniale, comprensivo di inabilità temporanea e permanente, personalizzato in base alla gravità delle lesioni e al pregiudizio alla vita di relazione, oltre al rimborso delle spese mediche.

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Distacco della retina e risarcimento danni, nesso di causalità

La sentenza afferma che la responsabilità per fatto illecito del minore ex art. 2048 c.c. richiede la prova del nesso causale tra la condotta e il danno. In presenza di concause, il giudice deve valutare la probabilità dell’efficacia causale della condotta rispetto ad altre ipotesi. La predisposizione al danno può escludere il nesso causale se l’evento si sarebbe verificato comunque.

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