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L’usufrutto

L’usufrutto, libro III, “della proprietà” titolo V Codice Civile, è un diritto di godimento su cosa altrui, riconosciuto ad un soggetto l’usufruttuario, in concorrenza con il diritto del proprietario, più propriamente definito “nudo proprietario”. Può essere stabilito per legge, “usufrutto legale”, stabilito per volontà delle parti, sia con atto inter vivos, che con atto mortis […]

Pubblicato il 18 October 2007 in Diritto Civile

L’usufrutto, libro III, “della proprietà” titolo V Codice Civile, è un diritto di godimento su cosa altrui, riconosciuto ad un soggetto l’usufruttuario, in concorrenza con il diritto del proprietario, più propriamente definito “nudo proprietario”. Può essere stabilito per legge, “usufrutto legale”, stabilito per volontà delle parti, sia con atto inter vivos, che con atto mortis causa, “usufrutto volontario, oppure derivare da usucapione. L’usufruttuario, nel godere direttamene il bene, ha possibilità e facoltà di disporne, traendone qualsivoglia utilità, purchè ne eviti la consumazione e il mutamento della sua destinazione economica. E’ un diritto intrasmissibile e temporaneo, infatti si estingue, qualora non sia stabilito un termine di durata, con la morte dell’usufruttuario; può essere costituito sia a favore di persone fisiche che di persone giuridiche, ma, nel quale caso, è sottoposto al limite temporale di 30 anni. Il Codice Civile, prevede anche la cd: “cessione dell’usufrutto” ipotesi che si realizza qualora l’usufruttuario, per un determinato periodo, o addirittura per tutta la durata dell’usufrutto, tratte nelle ipotesi di divieto espressamente indicate in atto costitutivo cede il suo diritto; la cessione deve essere, tuttavia, notificata al proprietario. Possono formare oggetto di usufrutto: beni immobili; beni mobili; eredità; universalità sia di diritto che di fatto; beni immateriali; può comprendere, altresì, beni inconsumabili, ma in tal caso, l’usufruttuario,ha l’obbligo, in ossequio alla stima convenuta, di corrispondere il valore al termine stabilito; nell’ipotesi in specie si è di fronte al cd:”quasi usufrutto”. L’usufruttuario può fare suoi tutti frutti naturali e civili provenienti dalla res, può alienare, tranne nelle specifiche ipotesi di usufrutto legale, nonché ipotecare il suo diritto. Dall’usufrutto, sorgono a carico del soggetto usufruttuario specifici obblighi, distinti in: a) obblighi antecedenti alla presa di possesso sul bene e, b) obblighi durante la presa di possesso sul bene. Nella prima ipotesi, è tenuto a compiere, a sue spese, l’inventario dei beni e conferire idonea garanzia. Nella seconda ipotesi,usare la diligenza meda del buon padre di famiglia e, custodire ed amministrare il bene. Sono cause di estinzione dell’usufrutto: – decorso temporale; – non uso ventennale; – decesso dell’usufruttuario; – totale perimento della cosa; – confusione; – grave abuso dell’usufruttuario. Qualora l’usufruttuario abbia apportato dei miglioramenti alla res oggetto del diritto, ed ha sostenuto spese per riparazioni eccedenti l’ordinaria amministrazione, avrà diritto di percepire dal proprietario, un’indennità; in mancanza, garanzia delle somme anticipate e fino al completo soddisfacimento delle sue ragioni, avrà diritto di ritenzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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