LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Bancario

Litisconsorzio necessario: appello inammissibile

La Corte di Cassazione conferma l’inammissibilità di un appello proposto da un istituto di credito per un errore procedurale cruciale. La banca aveva notificato l’atto a persone che avevano rinunciato all’eredità di un promotore finanziario, parte necessaria del giudizio. La sentenza ribadisce i principi del litisconsorzio necessario processuale in caso di obbligazioni solidali e sottolinea che la notifica a un non-erede è giuridicamente nulla, portando all’inammissibilità dell’impugnazione come previsto dall’art. 331 c.p.c.

Continua »
Foglio Informativo Analitico: l'obbligo di consegna

Una risparmiatrice ha ottenuto in appello un risarcimento per la mancata consegna del Foglio Informativo Analitico relativo a buoni postali, il cui diritto al rimborso era ormai prescritto. La società emittente ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando questioni sulla prescrizione del diritto al risarcimento e sull’applicabilità delle normative di settore. La Suprema Corte, rilevando la sovrapposizione delle questioni con un altro caso di particolare importanza, ha emesso un’ordinanza interlocutoria rinviando la causa in attesa di una decisione nomofilattica.

Continua »
Responsabilità amministratore: doveri e colpa

La Corte di Cassazione ha confermato la sanzione a un amministratore non esecutivo di un istituto di credito per l’omissione di informazioni rilevanti nei prospetti di un aumento di capitale. La sentenza chiarisce la responsabilità amministratore, sottolineando che l’assenza di deleghe specifiche non esonera dal dovere di agire informati e di attivarsi in presenza di ‘segnali di allarme’. La Corte ha ribadito che la colpa può essere desunta dalla mancata reazione a tali segnali, invertendo l’onere della prova a carico dell’amministratore.

Continua »
Mutuo solutorio: la Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19347/2025, interviene su un complesso caso di mutuo solutorio, ovvero un finanziamento concesso per estinguere debiti pregressi con lo stesso istituto di credito. La Corte conferma la validità di tale contratto, specificando che l’accredito della somma sul conto corrente del debitore ne sancisce la ‘disponibilità giuridica’, anche se l’importo viene immediatamente utilizzato per ripianare altre esposizioni. Tuttavia, la sentenza accoglie i motivi di ricorso relativi all’usura, cassando la decisione d’appello. Viene stabilito che il giudice di merito dovrà riesaminare se il tasso di mora superi la soglia usura, applicando i corretti principi di calcolo indicati dalle Sezioni Unite, e dovrà valutare nel merito la domanda di ‘usura in concreto’, che era stata erroneamente definita generica.

Continua »
Cessione del credito: il diritto all'azione revocatoria

Un istituto di credito avvia un’azione revocatoria contro dei debitori. Durante il processo, cede il suo credito a una società di cartolarizzazione. La Corte d’Appello nega a quest’ultima il diritto di proseguire l’azione. La Cassazione ribalta la decisione, stabilendo che la cessione del credito trasferisce anche le azioni a sua tutela, come la revocatoria, in quanto facoltà intrinseca al diritto di credito stesso.

Continua »
Creditor colpevole: quando può opporsi al piano

Una società finanziaria, considerata ‘creditor colpevole’ per aver contribuito al sovraindebitamento di un consumatore, si è vista dichiarare inammissibile il reclamo contro il piano di ristrutturazione del debito. La Corte di Cassazione ha chiarito che il creditor colpevole può sempre contestare la legittimità del piano (es. la mancanza di buona fede del debitore), essendo preclusa solo l’opposizione basata sulla mera convenienza economica. La sentenza è stata annullata con rinvio.

Continua »
Ammortamento alla francese: non è anatocismo

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha respinto il ricorso di alcuni clienti contro un istituto di credito, stabilendo principi chiave in materia di mutui. I ricorrenti lamentavano usura, indeterminatezza e anatocismo nel loro contratto di mutuo, caratterizzato da un piano di ammortamento alla francese. La Corte ha rigettato tutte le doglianze, confermando la legittimità di tale piano di rimborso. In particolare, ha statuito che l’ammortamento alla francese non produce di per sé anatocismo, in quanto gli interessi vengono calcolati unicamente sul capitale residuo e non su interessi pregressi. La decisione ha inoltre affrontato temi processuali, come la discrezionalità del giudice nel disporre una consulenza tecnica.

Continua »
Fideiussione nulla: competenza del Tribunale delle Imprese

Un garante ha contestato un decreto ingiuntivo, sostenendo che la garanzia fosse una fideiussione nulla a causa di un’intesa restrittiva della concorrenza. A seguito di un conflitto di competenza, la Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione esclusiva e inderogabile della Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Napoli. La decisione chiarisce che le cause sulla nullità di un contratto derivante da violazioni antitrust devono essere trattate da questi tribunali specializzati, consolidando un importante principio procedurale.

Continua »
Dichiarazione di insolvenza: i criteri per le banche

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso di un ex amministratore contro la dichiarazione di insolvenza di un noto istituto di credito. Il ricorso è stato respinto, confermando la decisione della Corte d’Appello. La sentenza chiarisce importanti principi procedurali, come l’individuazione dei soggetti da convocare in giudizio, e di merito, relativi alla corretta valutazione del patrimonio della banca in un’ottica liquidatoria, con particolare attenzione alle Attività Fiscali Differite (DTA).

Continua »
Mutuo tasso variabile: validità e onere della prova

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di due mutuatari che contestavano la validità di un contratto di mutuo a tasso variabile stipulato in ECU. La Corte ha ritenuto inammissibile il motivo relativo all’indeterminatezza del tasso di interesse, poiché i ricorrenti non avevano impugnato tutte le autonome ragioni della decisione d’appello. Ha inoltre confermato la piena validità dell’ipoteca, chiarendo che il principio di specialità non è violato dalla presenza di un rischio di cambio.

Continua »
Prescrizione Danno: quando inizia per bond sovrani?

Un gruppo di investitori ha citato in giudizio il proprio istituto di credito per le perdite subite a causa di investimenti in titoli di stato esteri ad alto rischio, sostenendo una violazione degli obblighi informativi. La banca si è difesa eccependo la prescrizione del diritto. La Corte di Cassazione, ribaltando le decisioni dei gradi inferiori, ha stabilito che la prescrizione del danno non inizia a decorrere dalla data dell’investimento, ma dal momento del default dello Stato emittente, ovvero quando il pregiudizio economico è divenuto concreto e percepibile per i risparmiatori.

Continua »
Buoni postali: l'obbligo informativo e la prescrizione

Un istituto finanziario è stato condannato a rimborsare dei buoni postali prescritti. I giudici di merito hanno ritenuto che la mancata consegna del foglio informativo avesse impedito al risparmiatore di conoscere la scadenza. La Corte di Cassazione, vista la rilevanza delle questioni legali sollevate, ha rinviato il caso a una pubblica udienza per una decisione approfondita, sospendendo il giudizio.

Continua »
Fideiussore consumatore: la Cassazione chiarisce

Due persone fisiche, garanti di un mutuo fondiario contratto da una società, si sono opposte a un precetto di pagamento. La Corte di Cassazione, accogliendo uno dei motivi di ricorso, ha stabilito un principio fondamentale: la qualifica di ‘fideiussore consumatore’ va valutata in base allo scopo personale del garante, non in base all’attività commerciale del debitore principale. Pertanto, anche chi garantisce un’impresa può beneficiare delle tutele del Codice del Consumo contro le clausole vessatorie. La causa è stata rinviata alla Corte d’Appello per una nuova valutazione alla luce di questo principio.

Continua »
Inammissibilità ricorso Cassazione: limiti esame fatti

Una società edile ha contestato addebiti bancari per capitalizzazione e commissioni. Dopo una vittoria parziale in appello, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso Cassazione, sottolineando che il suo ruolo non è riesaminare i fatti o i documenti come un tribunale di merito, ma solo verificare la corretta applicazione della legge.

Continua »
Estinzione del giudizio: la rinuncia in Cassazione

Un gruppo imprenditoriale rinuncia al proprio ricorso in Cassazione contro un istituto di credito. A seguito dell’accettazione della controparte, la Suprema Corte dichiara l’estinzione del giudizio, senza pronunciarsi sulle spese legali, chiudendo definitivamente la controversia a quel livello. Il caso evidenzia come la rinuncia accettata sia uno strumento per terminare il contenzioso.

Continua »
Foro esclusivo: quando la clausola è valida?

La Cassazione ha stabilito che una clausola di foro convenzionale, per essere considerata foro esclusivo, deve indicare in modo inequivocabile la volontà delle parti di escludere gli altri fori legali. La dicitura ‘per qualunque controversia è competente il Foro di…’ non basta. In assenza di tale esclusività e della specifica approvazione scritta, il foro indicato è solo facoltativo e la parte che eccepisce l’incompetenza deve contestare tutti i fori alternativi.

Continua »
Prescrizione buoni postali: la data di scadenza conta

Una società emittente di buoni postali fruttiferi ha proposto ricorso in Cassazione contro una sentenza che aveva negato la prescrizione del diritto al rimborso di una risparmiatrice. La Suprema Corte ha accolto il ricorso, stabilendo un principio fondamentale sulla prescrizione buoni postali: il termine decennale decorre dalla data esatta di scadenza del titolo e non dal 1° gennaio dell’anno successivo. La sentenza del tribunale, che aveva applicato un calcolo diverso, è stata annullata con rinvio per un nuovo esame.

Continua »
Responsabilità amministratori: dovere di informarsi

La Corte di Cassazione conferma la sanzione irrogata da un’autorità di vigilanza a un amministratore privo di deleghe di un istituto di credito per omissioni informative in un prospetto. L’ordinanza chiarisce l’estensione della responsabilità amministratori, sottolineando il loro dovere di agire informati e di attivarsi proattivamente per vigilare sulla gestione, specialmente in presenza di segnali di allarme. Viene ribadito che, in questo contesto, la negligenza è sufficiente per configurare l’illecito e non si applica il principio della legge più favorevole (favor rei).

Continua »
Cessione bancaria: debiti esclusi dalla cessione

La Corte di Cassazione ha stabilito che, in una cessione bancaria regolata dal D.L. 99/2017, le passività verso azionisti e obbligazionisti subordinati della banca ceduta non vengono trasferite all’istituto acquirente. Gli eredi di un investitore avevano citato in giudizio la banca cessionaria per la presunta nullità di contratti di investimento, ma la Corte ha confermato la carenza di legittimazione passiva dell’acquirente, poiché tali passività sono esplicitamente escluse per legge dall’accordo di cessione. Il ricorso è stato quindi rigettato.

Continua »
Competenza opposizione decreto ingiuntivo e antitrust

Un fideiussore si è opposto a un decreto ingiuntivo, sostenendo la nullità della garanzia per violazione delle norme antitrust. La Corte di Cassazione ha delineato con chiarezza la regola sulla competenza opposizione decreto ingiuntivo, stabilendo che il giudice dell’opposizione deve separare le cause. L’opposizione resta di competenza del tribunale che ha emesso il decreto, mentre la domanda riconvenzionale sulla nullità antitrust va trasferita al tribunale specializzato per le imprese. Il primo giudizio può essere sospeso in attesa della decisione del secondo.

Continua »