LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Diritto Bancario

Equo compenso avvocati: la Cassazione nega la retroattività

In una controversia tra un legale e un istituto di credito per il pagamento di compensi professionali, la Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale sull’equo compenso. L’ordinanza chiarisce che la normativa sull’equo compenso (art. 13-bis L. 247/2012) non è retroattiva e non può quindi invalidare le convenzioni tariffarie stipulate prima della sua entrata in vigore. La Corte ha inoltre ritenuto legittimo il frazionamento del credito da parte del legale, data la complessità del caso, ma ha accolto le doglianze sulla mancata prova della conclusione di una delle convenzioni tariffarie, rinviando il caso al Tribunale per una nuova valutazione.

Continua »
Espromissione e risanamento: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha esaminato un caso riguardante la validità di un contratto di espromissione stipulato da due soci per garantire il debito residuo della loro società verso una banca. L’accordo era collegato all’adesione della banca a un piano di risanamento, che implicava una rinuncia parziale al credito. I soci avevano sostenuto la nullità dell’espromissione per mancanza di causa. La Cassazione ha respinto il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello. Ha stabilito che l’accordo era valido, interpretandolo come un’espromissione liberatoria finalizzata a garantire l’integrale soddisfacimento del creditore. I motivi di ricorso sono stati giudicati inammissibili per genericità e per la pretesa di un riesame del merito, non consentito in sede di legittimità.

Continua »
Specificità del ricorso in Cassazione: i requisiti

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso in materia bancaria per carenza di specificità. La decisione sottolinea che le censure relative al superamento del tasso soglia e all’esistenza di un fido di fatto devono essere formulate in modo dettagliato e autosufficiente, senza richiedere alla Corte una nuova valutazione del merito. La sentenza ribadisce l’importanza della corretta formulazione degli atti per superare il vaglio di ammissibilità, confermando che la mancanza di una precisa esposizione dei fatti e delle prove rende il ricorso non scrutinabile.

Continua »
Ricorso inammissibile: l'onere del deposito notifica

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile a causa del mancato deposito della copia della sentenza impugnata, completa della prova di notifica via PEC. Il caso riguardava un’opposizione a un pignoramento immobiliare. La Corte ha sottolineato che tale adempimento è un onere imprescindibile per la parte ricorrente, necessario per verificare la tempestività dell’impugnazione, e la sua omissione non è sanabile, portando all’improcedibilità del ricorso senza esame del merito.

Continua »
Responsabilità intermediario: il promotore di fatto

La Corte di Cassazione chiarisce i limiti della responsabilità dell’intermediario finanziario per le azioni di un cosiddetto “promotore di fatto”. In un caso di sottrazione di fondi da un conto corrente, la Corte ha escluso la responsabilità della banca, poiché non è stato provato alcun rapporto di preposizione, né formale né di fatto, tra l’autore dell’illecito e l’istituto di credito. La decisione sottolinea che la semplice presenza di una persona nei locali della banca non è sufficiente a stabilire un legame che giustifichi il risarcimento a carico dell’intermediario.

Continua »
Inammissibilità del ricorso: chiarezza è requisito

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso per revocazione presentato da due garanti. L’appello, fondato su un presunto errore di fatto del giudice, è stato giudicato contraddittorio e poco chiaro, violando il dovere processuale di sinteticità. La Corte ha stabilito che la mancata chiarezza nell’esposizione dei motivi impedisce l’esame nel merito, confermando così la precedente decisione e condannando i ricorrenti alle spese. Questo caso sottolinea l’importanza della chiarezza formale negli atti giudiziari.

Continua »
Cessione ramo d'azienda: debiti esclusi e limiti

La Corte di Cassazione chiarisce i limiti del trasferimento di passività in una cessione di ramo d’azienda bancario. Un cliente aveva citato in giudizio un istituto di credito per somme indebitamente trattenute da una banca poi posta in liquidazione, il cui ramo d’azienda era stato acquisito dal nuovo istituto. La Suprema Corte ha respinto il ricorso, stabilendo che i debiti relativi a rapporti estinti anni prima della cessione non si trasferiscono all’acquirente, anche se oggetto di una causa pendente. Il criterio decisivo non è la pendenza della lite, ma l’effettiva ‘inerenza e funzionalità’ del rapporto all’esercizio dell’impresa bancaria ceduta, requisito che un rapporto esaurito non può soddisfare.

Continua »
Azione revocatoria: credito non accertato sufficiente

Una ex consigliera di amministrazione di un istituto di credito dona degli immobili alla nuora. La banca agisce con un’azione revocatoria per rendere inefficaci le donazioni, vantando un credito risarcitorio nei confronti della sua ex amministratrice, sebbene non ancora accertato in un giudizio separato. La Corte di Cassazione, confermando le decisioni dei giudici di merito, rigetta il ricorso della donna. Viene ribadito il principio consolidato secondo cui, per l’azione revocatoria, non è richiesto un credito definitivamente accertato, essendo sufficiente una ragione di credito probabile e non palesemente pretestuosa, data la natura cautelare e preventiva dello strumento.

Continua »
Obblighi informativi buoni postali: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione analizza la responsabilità di un ente emittente per la mancata consegna del Foglio Informativo relativo a buoni postali, che ha portato alla prescrizione del diritto al rimborso dei risparmiatori. Data la rilevanza della questione sugli obblighi informativi buoni postali e la presenza di decisioni contrastanti, la Corte ha rinviato il caso a una pubblica udienza per una pronuncia di valore nomofilattico, senza ancora decidere nel merito.

Continua »
Sanzioni Banca d'Italia: il giudicato penale non basta

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’assoluzione in sede penale “perché il fatto non sussiste” non comporta l’annullamento automatico delle sanzioni Banca d’Italia irrogate per i medesimi eventi. La Corte ha chiarito che l’illecito amministrativo, legato alla violazione di norme di vigilanza, e il reato penale sono fattispecie distinte. Pertanto, la validità delle sanzioni amministrative deve essere valutata autonomamente. Il ricorso di un ex dirigente bancario, sanzionato per gravi irregolarità gestionali, è stato respinto.

Continua »
Assegno circolare prescritto: diritti e tutele

Un creditore, beneficiario di un assegno circolare prescritto emesso da una banca a seguito di un’ordinanza di assegnazione, ha citato in giudizio la banca per ottenere il pagamento. La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta, chiarendo che con la prescrizione il beneficiario perde ogni diritto derivante dal titolo. Inoltre, poiché il creditore era già in possesso di un’ordinanza di assegnazione, che costituisce titolo esecutivo, una nuova azione di condanna è stata ritenuta inammissibile per carenza di interesse ad agire.

Continua »
Crediti prededucibili e tasso di interesse: la Cassazione

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha stabilito che gli interessi sui crediti prededucibili, sorti nell’ambito di una procedura di amministrazione straordinaria, maturano fino al completo pagamento e al tasso di interesse pattuito tra le parti (convenzionale), e non a quello legale. La controversia vedeva un istituto di credito opporsi a una società in amministrazione straordinaria. La Corte ha chiarito che, in assenza di una lacuna normativa, si applica la regola generale dell’art. 1284 c.c., respingendo l’applicazione analogica delle norme sui crediti privilegiati. Questa decisione rafforza la tutela dei crediti sorti per sostenere le procedure concorsuali.

Continua »
Litisconsorzio necessario: appello inammissibile

La Corte di Cassazione conferma l’inammissibilità di un appello proposto da un istituto di credito per un errore procedurale cruciale. La banca aveva notificato l’atto a persone che avevano rinunciato all’eredità di un promotore finanziario, parte necessaria del giudizio. La sentenza ribadisce i principi del litisconsorzio necessario processuale in caso di obbligazioni solidali e sottolinea che la notifica a un non-erede è giuridicamente nulla, portando all’inammissibilità dell’impugnazione come previsto dall’art. 331 c.p.c.

Continua »
Foglio Informativo Analitico: l'obbligo di consegna

Una risparmiatrice ha ottenuto in appello un risarcimento per la mancata consegna del Foglio Informativo Analitico relativo a buoni postali, il cui diritto al rimborso era ormai prescritto. La società emittente ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando questioni sulla prescrizione del diritto al risarcimento e sull’applicabilità delle normative di settore. La Suprema Corte, rilevando la sovrapposizione delle questioni con un altro caso di particolare importanza, ha emesso un’ordinanza interlocutoria rinviando la causa in attesa di una decisione nomofilattica.

Continua »
Responsabilità amministratore: doveri e colpa

La Corte di Cassazione ha confermato la sanzione a un amministratore non esecutivo di un istituto di credito per l’omissione di informazioni rilevanti nei prospetti di un aumento di capitale. La sentenza chiarisce la responsabilità amministratore, sottolineando che l’assenza di deleghe specifiche non esonera dal dovere di agire informati e di attivarsi in presenza di ‘segnali di allarme’. La Corte ha ribadito che la colpa può essere desunta dalla mancata reazione a tali segnali, invertendo l’onere della prova a carico dell’amministratore.

Continua »
Mutuo solutorio: la Cassazione chiarisce i limiti

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19347/2025, interviene su un complesso caso di mutuo solutorio, ovvero un finanziamento concesso per estinguere debiti pregressi con lo stesso istituto di credito. La Corte conferma la validità di tale contratto, specificando che l’accredito della somma sul conto corrente del debitore ne sancisce la ‘disponibilità giuridica’, anche se l’importo viene immediatamente utilizzato per ripianare altre esposizioni. Tuttavia, la sentenza accoglie i motivi di ricorso relativi all’usura, cassando la decisione d’appello. Viene stabilito che il giudice di merito dovrà riesaminare se il tasso di mora superi la soglia usura, applicando i corretti principi di calcolo indicati dalle Sezioni Unite, e dovrà valutare nel merito la domanda di ‘usura in concreto’, che era stata erroneamente definita generica.

Continua »
Cessione del credito: il diritto all'azione revocatoria

Un istituto di credito avvia un’azione revocatoria contro dei debitori. Durante il processo, cede il suo credito a una società di cartolarizzazione. La Corte d’Appello nega a quest’ultima il diritto di proseguire l’azione. La Cassazione ribalta la decisione, stabilendo che la cessione del credito trasferisce anche le azioni a sua tutela, come la revocatoria, in quanto facoltà intrinseca al diritto di credito stesso.

Continua »
Creditor colpevole: quando può opporsi al piano

Una società finanziaria, considerata ‘creditor colpevole’ per aver contribuito al sovraindebitamento di un consumatore, si è vista dichiarare inammissibile il reclamo contro il piano di ristrutturazione del debito. La Corte di Cassazione ha chiarito che il creditor colpevole può sempre contestare la legittimità del piano (es. la mancanza di buona fede del debitore), essendo preclusa solo l’opposizione basata sulla mera convenienza economica. La sentenza è stata annullata con rinvio.

Continua »
Ammortamento alla francese: non è anatocismo

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha respinto il ricorso di alcuni clienti contro un istituto di credito, stabilendo principi chiave in materia di mutui. I ricorrenti lamentavano usura, indeterminatezza e anatocismo nel loro contratto di mutuo, caratterizzato da un piano di ammortamento alla francese. La Corte ha rigettato tutte le doglianze, confermando la legittimità di tale piano di rimborso. In particolare, ha statuito che l’ammortamento alla francese non produce di per sé anatocismo, in quanto gli interessi vengono calcolati unicamente sul capitale residuo e non su interessi pregressi. La decisione ha inoltre affrontato temi processuali, come la discrezionalità del giudice nel disporre una consulenza tecnica.

Continua »
Fideiussione nulla: competenza del Tribunale delle Imprese

Un garante ha contestato un decreto ingiuntivo, sostenendo che la garanzia fosse una fideiussione nulla a causa di un’intesa restrittiva della concorrenza. A seguito di un conflitto di competenza, la Corte di Cassazione ha stabilito la giurisdizione esclusiva e inderogabile della Sezione Specializzata in materia di Impresa del Tribunale di Napoli. La decisione chiarisce che le cause sulla nullità di un contratto derivante da violazioni antitrust devono essere trattate da questi tribunali specializzati, consolidando un importante principio procedurale.

Continua »