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Deposito telematico: quando si perfeziona?

La Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale sulla tempestività degli atti processuali. In caso di deposito telematico, il momento che determina il rispetto dei termini non è l’accettazione da parte della cancelleria, ma la generazione della ricevuta di avvenuta consegna (PEC). Nel caso specifico, l’appello di un notaio, ritenuto tardivo in secondo grado, è stato considerato tempestivo perché la ricevuta di invio telematico era stata generata entro il termine di dieci giorni dalla notifica, annullando così la precedente dichiarazione di improcedibilità.

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Pubblicato il 15 dicembre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Deposito telematico e termini: quando un atto è davvero depositato?

Nel processo civile, il rispetto dei termini è fondamentale. Un ritardo di poche ore può compromettere l’esito di una causa. Con l’avvento del processo civile telematico, una delle questioni più dibattute riguarda l’esatto momento in cui un deposito telematico si considera perfezionato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento decisivo, stabilendo un principio di certezza a tutela del lavoro degli avvocati.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’azione di responsabilità professionale intentata contro un notaio. Dopo una prima decisione favorevole ai ricorrenti dinanzi al Giudice di Pace, il notaio proponeva appello. Tuttavia, il Tribunale dichiarava gli atti di appello improcedibili. La motivazione? Un presunto ritardo nell’iscrizione a ruolo.

Secondo il Tribunale, a fronte di una notifica avvenuta il 12 giugno 2015, le iscrizioni a ruolo risultavano effettuate il 30 giugno e il 14 luglio dello stesso anno, ben oltre il termine di dieci giorni previsto dalla legge. Il professionista, però, sosteneva una tesi diversa, impugnando la decisione e portando il caso dinanzi alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione e il valore del deposito telematico

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del notaio, ribaltando la decisione del Tribunale. Il punto centrale della controversia era l’individuazione della data corretta di iscrizione a ruolo. Il ricorrente ha dimostrato, tramite le attestazioni della cancelleria e le ricevute di posta elettronica certificata (PEC), che l’invio telematico della nota di iscrizione a ruolo era avvenuto il 19 giugno 2015, quindi perfettamente entro i dieci giorni.

La Corte ha riaffermato un principio cardine del processo telematico: il deposito telematico di un atto processuale si perfeziona nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna (RdAC) da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia. Non rileva, ai fini della tempestività, la data in cui la cancelleria accetta materialmente l’atto o lo inserisce nel fascicolo informatico.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Corte si fonda sull’interpretazione dell’art. 16-bis, comma 7, del D.L. n. 179/2012. Questa norma stabilisce chiaramente che il deposito si ha per avvenuto al momento del rilascio della ricevuta di avvenuta consegna da parte del gestore di PEC del Ministero della Giustizia. La norma precisa inoltre che, se la ricevuta viene generata entro le ore 24:00 dell’ultimo giorno utile, il deposito è da considerarsi tempestivo.

Nel caso specifico, i messaggi PEC con cui l’avvocato del notaio aveva trasmesso gli atti di appello risultavano consegnati nella casella di destinazione del Tribunale alle ore 12:27 e 12:34 del 19 giugno 2015. Questa data e ora, certificate dalla ricevuta, provano in modo inconfutabile la tempestività del deposito, rendendo errata la valutazione del giudice di merito che si era basato su date successive, probabilmente relative alla lavorazione interna della cancelleria.

Conclusioni

Questa ordinanza è di fondamentale importanza per tutti gli operatori del diritto. Essa sancisce un principio di certezza giuridica, proteggendo il difensore da eventuali ritardi o disservizi interni agli uffici giudiziari. L’unico momento che conta per verificare il rispetto di un termine è quello attestato dalla ricevuta di avvenuta consegna. Ciò significa che l’avvocato, una volta ottenuta tale ricevuta, ha la prova legale di aver adempiuto tempestivamente ai propri obblighi processuali. La decisione rafforza la fiducia nel sistema del processo telematico, evidenziando come le sue regole, se correttamente interpretate, siano poste a garanzia del diritto di difesa.

Quando si considera perfezionato un deposito telematico di un atto giudiziario?
Il deposito telematico si considera perfezionato nel momento in cui viene generata la ricevuta di avvenuta consegna (RdAC) da parte del gestore di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia.

Ai fini della tempestività di un appello, quale data rileva in caso di iscrizione a ruolo telematica?
La data che rileva è quella indicata nella ricevuta di avvenuta consegna, la quale attesta che l’invio è stato completato con successo entro il termine previsto dalla legge, a prescindere da quando la cancelleria processa materialmente il deposito.

Un ritardo della cancelleria nell’accettare un atto depositato telematicamente può renderlo tardivo?
No. Se la ricevuta di avvenuta consegna viene generata entro le ore 24:00 dell’ultimo giorno utile, il deposito è considerato tempestivo. Eventuali ritardi successivi da parte dell’ufficio giudiziario non possono pregiudicare la tempestività dell’atto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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