LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Decorrenza pensione: la domanda fissa l’inizio

La Corte di Cassazione ha stabilito che la decorrenza pensione, qualora l’assicurato si avvalga della facoltà di computare i contributi versati nella Gestione Separata, deve essere fissata alla data della domanda amministrativa e non può essere retrodatata al momento in cui sono maturati i requisiti anagrafici e contributivi. La Corte ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, cassando la sentenza d’appello che aveva anticipato la decorrenza di diversi anni, e ha chiarito la distinzione fondamentale tra il momento in cui si matura il diritto alla pensione e quello da cui il trattamento economico ha effettivamente inizio, che dipende dalla manifestazione di volontà dell’interessato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Decorrenza Pensione: la Domanda Amministrativa è Decisiva

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale in materia previdenziale: la decorrenza pensione, quando si sceglie di utilizzare contributi versati in gestioni diverse, è strettamente legata alla data della domanda amministrativa. Questa pronuncia chiarisce che non è possibile retrodatare l’inizio del trattamento al momento in cui si sono maturati i requisiti, se la volontà di avvalersi di tale opzione è stata manifestata solo in seguito. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti di Causa

Un lavoratore, dopo aver maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia nel settembre 2007, presentava domanda all’ente previdenziale solo nel giugno 2015, chiedendo di computare anche i contributi versati nella Gestione Separata per ottenere una pensione unica. L’ente previdenziale liquidava la pensione con decorrenza dal luglio 2015.

Il lavoratore si rivolgeva al Tribunale, che gli dava ragione, riconoscendo il suo diritto a un ricalcolo della pensione con decorrenza retroattiva al 1° settembre 2007, condannando l’ente al pagamento degli arretrati. La decisione veniva confermata anche dalla Corte d’Appello, la quale riteneva applicabile la norma generale che fissa la decorrenza della pensione al primo giorno del mese successivo al compimento dell’età pensionabile.

Contro questa sentenza, l’ente previdenziale proponeva ricorso per Cassazione, sostenendo che la facoltà di computare i contributi della Gestione Separata è un’opzione che può essere esercitata solo su domanda dell’interessato, e che pertanto la pensione non poteva avere una decorrenza anteriore alla domanda stessa.

La questione giuridica sulla decorrenza pensione

Il nucleo della controversia risiede nel conflitto tra due momenti temporali: da un lato, il momento in cui l’assicurato matura i requisiti anagrafici e contributivi per il diritto a pensione; dall’altro, il momento in cui presenta la domanda amministrativa per esercitare una specifica facoltà, come quella di unificare i contributi di diverse gestioni.

La Corte d’Appello aveva dato prevalenza al primo momento, applicando una regola generale. L’ente previdenziale, invece, sosteneva la centralità del secondo momento, evidenziando come l’esercizio di una facoltà opzionale non possa che produrre effetti dal momento in cui tale volontà viene formalmente espressa. La questione, quindi, era stabilire se la decorrenza pensione dovesse seguire il diritto astratto o la richiesta concreta.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’ente previdenziale, ribaltando le decisioni dei giudici di merito. I giudici hanno chiarito che è necessario distinguere tra il perfezionamento del diritto alla pensione e la decorrenza del relativo trattamento economico.

Il diritto a pensione sorge quando l’assicurato soddisfa i requisiti di legge. Tuttavia, la decorrenza pensione è ancorata alla presentazione della domanda amministrativa, specialmente nei casi in cui l’assicurato esercita un’opzione specifica. Nel caso in esame, il lavoratore ha chiesto di avvalersi della facoltà prevista dal D.M. 282/1996, che consente di computare i contributi della Gestione Separata. Questo non è un automatismo, ma una scelta che dipende da una precisa manifestazione di volontà.

La Corte ha affermato che l’esercizio di tale facoltà è soggetto alla presentazione della domanda e, di conseguenza, solo da quella data i contributi della Gestione Separata possono essere utilizzati per la liquidazione della pensione. Pertanto, la pretesa di far retroagire gli effetti della pensione a una data antecedente alla domanda è infondata. La sentenza impugnata è stata cassata perché ha erroneamente omesso di considerare la necessità della domanda come presupposto per la decorrenza del trattamento pensionistico in questa specifica fattispecie.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha stabilito che la sentenza d’appello deve essere annullata. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello di Bologna, in diversa composizione, che dovrà decidere nuovamente la controversia attenendosi al principio di diritto secondo cui la decorrenza del trattamento pensionistico, quando si esercita l’opzione di computo dei contributi della Gestione Separata, non può essere anteriore alla data della relativa domanda amministrativa. Questa decisione ha importanti implicazioni pratiche: sottolinea l’importanza di presentare tempestivamente la domanda di pensione, soprattutto quando si intende avvalersi di facoltà opzionali che incidono sul calcolo e sulla liquidazione del trattamento.

Quando inizia a decorrere una pensione se si chiede di includere i contributi della Gestione Separata?
La pensione decorre dalla data di presentazione della domanda amministrativa con cui si esercita tale facoltà, e non dalla data in cui si sono maturati i requisiti generali per la pensione.

È possibile retrodatare la decorrenza della pensione al momento in cui si sono raggiunti i requisiti di età e contributi, anche se la domanda è stata presentata anni dopo?
No, secondo la Corte di Cassazione non è possibile. L’esercizio della facoltà di computare i contributi della Gestione Separata è subordinato a una domanda specifica, e gli effetti non possono retroagire a un momento precedente a tale richiesta.

Qual è la differenza tra maturazione del diritto a pensione e decorrenza del trattamento pensionistico?
La maturazione del diritto avviene quando si soddisfano i requisiti di legge (età e contributi). La decorrenza, invece, è il momento a partire dal quale viene effettivamente erogato il trattamento economico e, come chiarito dalla sentenza, dipende dalla presentazione della domanda, che costituisce la manifestazione di volontà dell’assicurato di voler fruire di quel diritto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati