LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Decadenza TFR: il termine parte dal pagamento parziale

Un lavoratore ha richiesto il suo TFR al Fondo di Garanzia dell’INPS, ricevendo solo un pagamento parziale. L’INPS ha eccepito la decadenza dell’azione giudiziaria per il saldo. La Corte di Cassazione ha stabilito che la decadenza TFR in caso di pagamento parziale decorre dalla data di tale pagamento e non dalla domanda amministrativa. Il ricorso dell’Istituto è stato quindi respinto, confermando che l’azione del lavoratore era tempestiva.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Decadenza TFR dal Fondo di Garanzia: la Cassazione fa chiarezza sul termine

Quando un datore di lavoro fallisce, il lavoratore può rivolgersi al Fondo di Garanzia dell’INPS per ottenere il proprio Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Tuttavia, è fondamentale agire entro precisi termini per non perdere il diritto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale sulla decadenza TFR nel caso in cui l’INPS effettui un pagamento solo parziale, stabilendo con precisione da quando decorre il termine per agire in giudizio per il saldo.

I Fatti del Caso: una richiesta di TFR parzialmente accolta

Il caso ha origine dalla richiesta di un lavoratore al Fondo di Garanzia dell’INPS per il pagamento del TFR non corrisposto dalla sua ex azienda, dichiarata fallita. Dopo aver presentato la domanda amministrativa il 7 luglio 2015, il lavoratore riceveva dall’Istituto un pagamento parziale in data 9 agosto 2016. Successivamente, il 26 luglio 2017, il lavoratore avviava un’azione giudiziaria per ottenere il residuo importo.

La Corte d’Appello di Bari dava ragione al lavoratore, ritenendo che il termine annuale di decadenza per l’azione giudiziaria dovesse decorrere dalla data del pagamento parziale. L’INPS, non condividendo questa interpretazione, ha proposto ricorso in Cassazione, sostenendo che il termine fosse già scaduto, poiché erano trascorsi i 300 giorni previsti per la conclusione del procedimento amministrativo, seguiti dall’anno per l’azione legale, a partire dalla domanda iniziale.

La Decisione della Corte sulla decadenza TFR

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’INPS, confermando la decisione della Corte d’Appello. I giudici hanno stabilito che la norma applicabile alla fattispecie è l’art. 47, comma 6, del d.P.R. n. 639/70, come modificato nel 2011.

Secondo la Suprema Corte, questa norma introduce una disciplina specifica e autonoma per i casi in cui la prestazione previdenziale viene riconosciuta e pagata solo in parte. In tale scenario, il termine di decadenza annuale per richiedere in giudizio la parte residua non decorre dalla domanda amministrativa originaria, ma dalla data in cui viene effettuato il pagamento parziale. Di conseguenza, avendo il lavoratore ricevuto il pagamento parziale il 9 agosto 2016 e avviato l’azione legale il 26 luglio 2017, ha agito ampiamente entro l’anno previsto, rispettando i termini di legge.

Le Motivazioni: la distinzione tra silenzio e pagamento parziale

La Corte ha chiarito la differenza fondamentale tra le diverse ipotesi regolate dall’art. 47 del d.P.R. n. 639/70. Il comma 2 della norma, invocato dall’INPS, si applica ai casi di rigetto esplicito della domanda, di mancata decisione (silenzio-rigetto) o di rigetto del ricorso amministrativo. In queste situazioni, il termine per agire è di un anno che decorre una volta trascorsi 300 giorni dalla domanda amministrativa.

Il comma 6, invece, disciplina una fattispecie diversa: quella del riconoscimento parziale della prestazione. In questo caso, il dies a quo, ovvero il giorno da cui inizia a decorrere il termine, è chiaramente identificato nella data del pagamento parziale. L’irrilevanza del termine di 300 giorni è giustificata dal fatto che un pagamento, seppur parziale, costituisce un’azione positiva da parte dell’ente, che interrompe la fase del silenzio e apre una nuova finestra temporale per il creditore per tutelare i suoi diritti residui. Non è necessario, inoltre, alcun nuovo procedimento amministrativo per richiedere il saldo.

Le Conclusioni: implicazioni pratiche per i lavoratori

Questa ordinanza consolida un principio di fondamentale importanza per la tutela dei lavoratori. La decisione chiarisce che, di fronte a un pagamento parziale del TFR da parte del Fondo di Garanzia, il lavoratore ha a disposizione un intero anno, a partire da quella data, per agire in tribunale e recuperare la somma mancante. Ciò offre una maggiore certezza del diritto, evitando che i lavoratori possano incorrere in una decadenza TFR a causa di interpretazioni normative complesse. La sentenza sottolinea che la logica della norma è quella di fornire una tutela chiara e definita nel tempo, ancorando l’inizio della decadenza a un evento certo e facilmente identificabile come la data di un pagamento.

Quando inizia a decorrere il termine di decadenza per agire in giudizio se l’INPS paga solo una parte del TFR dovuto dal Fondo di Garanzia?
Il termine di decadenza annuale inizia a decorrere dalla data in cui l’INPS effettua il pagamento parziale, come previsto dall’art. 47, comma 6, del d.P.R. n. 639/70.

In caso di pagamento parziale del TFR, si applica il termine di 300 giorni previsto per la conclusione del procedimento amministrativo?
No, in caso di pagamento parziale, il termine di 300 giorni relativo al procedimento amministrativo è irrilevante. La legge prevede una disciplina specifica e autonoma che fa decorrere un nuovo termine di un anno dalla data del pagamento stesso.

È necessario presentare una nuova domanda amministrativa per la parte di TFR non pagata dall’INPS prima di agire in giudizio?
No, la sentenza chiarisce che non è necessario avviare alcun nuovo procedimento amministrativo per il residuo della prestazione. Il lavoratore può agire direttamente in giudizio entro un anno dalla data del pagamento parziale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati