LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Danni da fauna selvatica: rinvio alla pubblica udienza

Un imprenditore agricolo ha citato in giudizio una Regione per ottenere un indennizzo per i danni da fauna selvatica subiti. La Corte d’Appello ha accolto la richiesta, ma la Regione ha presentato ricorso in Cassazione sollevando complesse questioni di diritto regionale ed europeo, in particolare sulla compatibilità dell’indennizzo con le norme UE sugli aiuti di Stato. La Corte di Cassazione, rilevando la pendenza di una questione simile dinanzi alla Corte di Giustizia UE e la necessità di un esame approfondito, ha emesso un’ordinanza interlocutoria rinviando la causa a una pubblica udienza per la decisione finale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 2 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Danni da Fauna Selvatica: la Cassazione Sospende il Giudizio in Attesa della Corte Europea

La questione degli indennizzi per i danni da fauna selvatica alle colture agricole torna al centro del dibattito giurisprudenziale. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha deciso di non pronunciarsi immediatamente sul ricorso di una Regione contro un imprenditore agricolo, rinviando la causa a una pubblica udienza. La decisione è motivata dalla necessità di attendere un chiarimento dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea su temi connessi e di approfondire complesse questioni di diritto interno. Questo caso evidenzia il delicato equilibrio tra le normative regionali a tutela dell’agricoltura e i principi europei sulla concorrenza e gli aiuti di Stato.

I Fatti del Caso: Dalla Richiesta di Risarcimento alla Condanna della Regione

Un imprenditore agricolo citava in giudizio una Regione per ottenere il risarcimento dei danni causati da animali selvatici (ungulati) a un fondo da lui condotto in affitto. In via subordinata, chiedeva la corresponsione di un indennizzo previsto da una legge regionale del 1994. Il Tribunale di primo grado rigettava la domanda. La Corte d’Appello, invece, riformava parzialmente la sentenza, accogliendo la richiesta di indennizzo e condannando la Regione al pagamento di oltre 18.000 euro, oltre interessi e rivalutazione. La Corte territoriale riteneva applicabile la normativa sull’indennizzo basata sulla disponibilità del fondo regionale per la prevenzione e il risarcimento dei danni da fauna selvatica.

Le Questioni Giuridiche e i Motivi del Ricorso in Cassazione

La Regione ha impugnato la decisione d’appello dinanzi alla Corte di Cassazione, basando il proprio ricorso su diversi motivi. In sintesi, l’ente regionale sosteneva che:
1. L’indennizzo, secondo la legge regionale, sarebbe limitato ai soli danni verificatisi all’interno delle aree protette regionali, mentre nel caso di specie il danno era avvenuto in un’area di caccia.
2. La Corte d’Appello avrebbe dovuto applicare una norma successiva, introdotta nel 2022, che esclude l’indennizzabilità per danni da specie cacciabili in zone dove la caccia è consentita.
3. La normativa regionale sull’indennizzo si porrebbe in contrasto con il diritto dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato, poiché l’erogazione di fondi pubblici a un’impresa agricola potrebbe configurare un aiuto che falsa la concorrenza.

La Decisione della Corte: un Rinvio Strategico per i danni da fauna selvatica

La Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione non ha deciso il merito della controversia. Ha invece optato per un rinvio a pubblica udienza, una scelta dettata da due fattori principali. In primo luogo, la questione relativa alla compatibilità dell’indennizzo con le norme UE sugli aiuti di Stato è strettamente connessa a un’altra questione già sottoposta dalla stessa Cassazione, con una precedente ordinanza, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. La futura sentenza della CGUE sarà quindi determinante per risolvere uno dei motivi del ricorso. In secondo luogo, le questioni interpretative sulla portata della legge regionale, relative ai limiti territoriali dell’indennizzo e all’applicabilità delle nuove norme, sono state ritenute di particolare importanza e meritevoli di un approfondimento nella sede più solenne della pubblica udienza, al fine di garantire una funzione nomofilattica.

Le Motivazioni dell’Ordinanza Interlocutoria

La Corte ha motivato la sua scelta evidenziando la pendenza di un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’UE su una questione analoga. Tale rinvio riguarda l’interpretazione del Regolamento UE sugli aiuti ‘de minimis’ nel settore agricolo e la necessità per le imprese di dichiarare eventuali altri aiuti percepiti. La decisione della CGUE è considerata ‘pregiudiziale’, ovvero un passaggio necessario prima di poter decidere il terzo motivo di ricorso. Per quanto riguarda i primi due motivi, che vertono sull’interpretazione della legge regionale sui danni da fauna selvatica, la Corte ha rilevato una carenza di precedenti specifici e la pendenza di altri giudizi simili. Pertanto, per assicurare una corretta ed uniforme applicazione della legge (funzione nomofilattica), ha ritenuto opportuno un esame più completo e approfondito in pubblica udienza, dove il dibattito tra le parti è più ampio.

Conclusioni: Cosa Significa Questa Decisione per gli Agricoltori?

Questa ordinanza interlocutoria non fornisce una risposta definitiva, ma delinea un quadro giuridico sempre più complesso per gli agricoltori che subiscono danni da fauna selvatica. La decisione finale dipenderà non solo dall’interpretazione delle leggi nazionali e regionali, ma anche dalle pronunce della giustizia europea in materia di aiuti di Stato. Ciò significa che la richiesta di un indennizzo, anche se previsto da una legge regionale, deve superare il vaglio delle normative europee sulla concorrenza. Gli agricoltori e i loro consulenti legali dovranno prestare crescente attenzione a questi profili europei, che possono influenzare significativamente l’esito delle controversie.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha rinviato la decisione a una pubblica udienza perché la risoluzione di uno dei motivi di ricorso dipende da una futura sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea su un tema analogo (aiuti di Stato), e perché le altre questioni sollevate richiedono un esame approfondito per garantire un’interpretazione uniforme della legge.

Qual è il problema principale sollevato dalla Regione riguardo all’indennizzo per danni da fauna selvatica?
La Regione sostiene che l’indennizzo non è dovuto perché, a suo avviso, la legge regionale lo limita ai soli danni che si verificano all’interno di aree protette, mentre in questo caso il danno è avvenuto in una zona di caccia, dove vigono regole diverse.

In che modo il diritto dell’Unione Europea influenza questo caso di danni agricoli?
Il diritto UE è rilevante perché l’indennizzo pagato dalla Regione a un’impresa agricola potrebbe essere considerato un ‘aiuto di Stato’. Tali aiuti sono generalmente vietati perché possono falsare la concorrenza, a meno che non rispettino precise condizioni stabilite dalle normative europee, come quelle sugli aiuti ‘de minimis’.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati