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Correzione errore materiale: quando la Cassazione sbaglia

La Corte di Cassazione interviene con un’ordinanza per la correzione di un errore materiale contenuto in un suo precedente decreto. La Corte ha accolto il ricorso di una società, ordinando la cancellazione della frase ‘con distrazione in favore del difensore antistatario’ dal dispositivo, poiché tale richiesta non era mai stata avanzata. L’ordinanza ribadisce inoltre il principio secondo cui nel procedimento di correzione errore materiale non è prevista una pronuncia sulle spese processuali.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione Errore Materiale: La Cassazione Annulla la Distrazione Spese non Richiesta

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di applicazione del procedimento di correzione errore materiale, uno strumento essenziale per garantire la precisione e la coerenza formale dei provvedimenti giudiziari. La Corte di Cassazione è intervenuta per emendare un proprio decreto, eliminando una statuizione sulle spese legali inserita per sbaglio, ribadendo al contempo importanti principi procedurali.

Il Caso: Una Clausola Aggiunta per Sbaglio

Una società si è rivolta alla Suprema Corte per segnalare un’anomalia in un decreto emesso in precedenza. Nello specifico, la parte finale del provvedimento (il cosiddetto ‘dispositivo’) conteneva la dicitura ‘con distrazione in favore del difensore antistatario’. Questa clausola implica che le spese legali liquidate debbano essere pagate dalla parte soccombente direttamente all’avvocato della parte vittoriosa. Tuttavia, come evidenziato dalla società ricorrente, il suo avvocato non aveva mai formulato tale richiesta.

Il Ricorso per la Correzione Errore Materiale

Di fronte a questa svista palesemente materiale, la società ha attivato il rimedio previsto dagli articoli 287 e 391-bis del codice di procedura civile. Questa procedura è concepita specificamente per correggere errori che non incidono sulla sostanza della decisione, come errori di calcolo, omissioni di nomi o, come in questo caso, l’inserimento di clausole non richieste e non oggetto del contendere. Lo scopo è ripristinare la corretta formulazione del provvedimento senza dover rimettere in discussione il merito della causa.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso. Rilevata l’effettiva presenza dell’inciso errato e constatato che la richiesta di distrazione delle spese non era mai stata avanzata, ha ordinato l’espunzione delle parole ‘con distrazione in favore del difensore antistatario’ dal dispositivo del precedente decreto, lasciando inalterato tutto il resto.

Nessuna Pronuncia sulle Spese del Procedimento di Correzione

Un punto fondamentale chiarito dall’ordinanza riguarda le spese legali relative al procedimento di correzione stesso. La Corte ha specificato che ‘non è a farsi luogo a pronunzia in ordine alle spese’. Questa decisione si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale, richiamato esplicitamente nel testo, secondo cui nei procedimenti di correzione degli errori materiali non è ammessa alcuna pronuncia sulle spese processuali. Si tratta di un procedimento meramente volto a emendare un atto, non di un nuovo giudizio di merito.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è lineare e si basa su due pilastri. Il primo è la constatazione fattuale dell’errore: la clausola sulla distrazione delle spese era presente nel dispositivo nonostante l’assenza di una corrispondente richiesta di parte, configurando un classico errore materiale. Il secondo pilastro è giuridico e procedurale: la Corte applica il principio, sostenuto da numerose sentenze precedenti, secondo cui la natura del procedimento di correzione esclude una nuova regolamentazione delle spese. Tale procedimento non ha carattere contenzioso, ma serve unicamente a ristabilire la conformità tra la volontà del giudice e la sua estrinsecazione formale nel provvedimento.

Le Conclusioni

L’ordinanza rafforza la certezza del diritto, mostrando come l’ordinamento preveda strumenti efficaci e snelli per rimediare a sviste formali senza la necessità di impugnazioni complesse. La decisione ha una duplice valenza pratica: da un lato, tutela la parte che si vede attribuire una statuizione non richiesta; dall’altro, conferma agli operatori del diritto che la procedura di correzione ha una funzione puramente emendativa e non può diventare occasione per un nuovo regolamento delle spese processuali, evitando così di gravare le parti di ulteriori oneri per la semplice rettifica di un errore del giudice.

È possibile modificare un provvedimento del giudice che contiene un errore di scrittura?
Sì, attraverso il procedimento di correzione di errore materiale, che permette di emendare sviste o imprecisioni formali senza alterare la sostanza della decisione.

Cosa succede se un giudice ordina per sbaglio la distrazione delle spese in favore di un avvocato che non l’ha richiesta?
La parte interessata può chiedere la correzione del provvedimento per far eliminare la clausola inserita erroneamente, come avvenuto nel caso di specie deciso dalla Corte di Cassazione.

Nel procedimento per la correzione di un errore materiale sono previste spese legali?
No, la Corte di Cassazione ha ribadito il suo consolidato orientamento secondo cui in questo tipo di procedimento non è ammessa alcuna pronuncia sulle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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