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Correzione errore materiale: quando il giudice sbaglia

La Corte di Cassazione interviene con un’ordinanza per la correzione di un errore materiale contenuto in un suo precedente provvedimento. In un giudizio di competenza, la Corte aveva erroneamente indicato come competente il Giudice di Pace di una città in cui tale ufficio non esiste. A seguito di una segnalazione d’ufficio della Cancelleria, la Corte ha disposto la rettifica, sostituendo il nome della città errata con quello corretto, senza alterare la sostanza della decisione.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Correzione errore materiale: cosa fare se il Giudice indica un ufficio inesistente?

Nel percorso della giustizia, la precisione è fondamentale. Tuttavia, anche gli organi giudiziari più autorevoli possono incorrere in sviste. Un caso emblematico è quello della correzione errore materiale, un istituto processuale che permette di rimediare a imprecisioni senza intaccare la sostanza della decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funzioni questo meccanismo, affrontando il caso di un ufficio giudiziario indicato per errore in un precedente provvedimento.

I Fatti del Caso: un Ufficio Giudiziario Fantasma

Una società si trovava coinvolta in un giudizio per regolamento di competenza. La Corte di Cassazione, con una precedente ordinanza (n. 40561/2021), aveva risolto la questione dichiarando la competenza del Giudice di Pace. Tuttavia, sia nelle motivazioni che nel dispositivo del provvedimento, la sede di tale ufficio era stata erroneamente indicata in “Battipaglia”, un luogo dove, in realtà, non esiste alcun ufficio del Giudice di Pace.

La società aveva inizialmente tentato di far correggere l’errore presentando un’apposita istanza, ma questa era stata dichiarata inammissibile per un vizio di notifica. Successivamente, la stessa Cancelleria della Corte, accortasi della svista, ha attivato d’ufficio il procedimento per la correzione, segnalando la necessità di rettificare l’indicazione errata.

La Procedura di Correzione Errore Materiale d’Ufficio

La vicenda mette in luce un aspetto importante della correzione errore materiale: può essere attivata non solo su richiesta delle parti, ma anche d’ufficio. Quando l’errore è evidente e non incide sul contenuto decisionale della pronuncia, è l’apparato giudiziario stesso a potersi attivare per garantire la correttezza formale dei propri atti. In questo caso, la segnalazione della Cancelleria ha dato il via al procedimento, portando la questione nuovamente all’attenzione della Corte per la necessaria rettifica.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, esaminando la propria precedente ordinanza, ha riconosciuto senza esitazioni la presenza di un mero errore materiale. La decisione nel merito del regolamento di competenza era corretta: il giudice competente era stato individuato nel Giudice di Pace ratione materiae. L’errore risiedeva unicamente nell’indicazione geografica dell’ufficio, avendo scritto “Battipaglia” anziché il corretto “Eboli”.

I giudici hanno quindi stabilito che, per sanare la svista, era sufficiente disporre che, ovunque nel testo della precedente ordinanza comparisse il nome “Battipaglia”, questo dovesse leggersi e intendersi come “Eboli”. La Corte ha inoltre disposto che la Cancelleria annotasse tale correzione in calce al provvedimento originale, garantendo così la coerenza e l’eseguibilità della decisione. Infine, trattandosi di un procedimento attivato d’ufficio per sanare un proprio errore, la Corte ha stabilito che non vi fosse luogo a provvedere sulle spese.

Le conclusioni: l’Importanza della Precisione e dei Meccanismi di Rettifica

Questa ordinanza ribadisce l’importanza dell’istituto della correzione errore materiale come strumento di garanzia della certezza e della chiarezza degli atti giudiziari. Dimostra che il sistema prevede meccanismi agili per porre rimedio a sviste che, se non corrette, potrebbero generare confusione o ostacolare l’esecuzione di una decisione. La possibilità che la correzione avvenga d’ufficio rafforza ulteriormente l’idea di un sistema giudiziario che si fa carico di assicurare la propria efficienza e precisione, anche sanando i propri involontari errori formali.

Cosa succede se un giudice indica un ufficio giudiziario inesistente in una sentenza?
Si configura un errore materiale che può essere corretto. Come deciso dalla Corte di Cassazione nel caso di specie, si procede alla rettifica del provvedimento sostituendo il nome dell’ufficio errato e inesistente con quello corretto, senza che ciò modifichi la decisione nel merito.

Chi può avviare la procedura di correzione di un errore materiale?
La procedura può essere iniziata su richiesta di una delle parti del processo oppure, come in questo caso, può essere attivata d’ufficio dalla cancelleria dello stesso organo giudicante, quando l’errore è evidente e non richiede una nuova valutazione del merito della causa.

La correzione di un errore materiale modifica il contenuto della decisione?
No, la procedura di correzione serve esclusivamente a emendare imprecisioni formali, come errori di calcolo, di trascrizione o, come in questo caso, un’errata indicazione geografica, lasciando inalterato il contenuto sostanziale e la portata della decisione presa dal giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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